21 ottobre 2021

Recensione, Nelle Indie Perigliose

Di fumetti belli non posso non parlarvene e quindi eccomi qua.
Sarò breve, ma voi prendete carta e penna e segnatevi questo titolo. Ne varrà la pena 😎

Nelle Indie Perigliose di Ayroles - Guarnido

| Rizzoli Lizard, 2019 | 160 pag. | € 35,00 |

Mascalzone poco raccomandabile e narratore di irresistibile simpatia, don Pablos de Segovia ci offre il racconto delle sue picaresche avventure: dalla Spagna del Secolo d'oro a quell'America allora nota come "le Indie". La sua vita è un continuo rovesciamento di fronti e di fortune: miserabile e straricco, adorato e schernito, signore e servitore. Le sue tribolazioni lo condurranno dai bassifondi più meschini ai palazzi più sontuosi, dalle aspre vette delle Ande agli oscuri meandri del Rio delle Amazzoni, fino al luogo mitico su cui convergono i sogni e le brame di tutti gli esploratori del Nuovo Mondo: l'Eldorado. Una storia ideata da un maestro della scuola francese come Alain Ayroles e illustrata da Juanjo Guarnido.

Voto:

Francisco de Quevedo nel 1626 pubblica La vida del Buscón un romanzo picaresco che racconta la rocambolesca vita di Don Pablo di Segovia e i suoi tentativi (vani) di elevarsi nella scala sociale, prima attraverso gli studi e poi per mezzo di truffe e raggiri. Il libro finisce in un punto preciso. Nelle Indie Perigliose rirende da quel punto.
E così eccoci di nuovo alle prese con le peripezie di questo giovane che dalla vita vuole tanto senza però dare niente in cambio (il suo personalissimo codice d'onore gli vieta assolutamente di sporcarsi le mani con il lavoro!). Dalla Spagna si è spostato in America latina e il suo obiettivo sembra essere l'unico in grado di dargli la ricchezza: scoprire Eldorado!

Non aggiungo altro se non LEGGETELO.
Più nello specifico lo consiglio a quei lettori che:
- non hanno voglia di imbattersi in storielle leggere (qui c'è un mix di finzione e realtà - anche storica - incredibile)
- amano i classici del passato.
- si crogiolano nelle storie d'avventura.
- vogliono chiudere un libro a bocca aperta.
- non si accontentano di una bella storia, ma pretendono anche bei disegni (con Guarnido si va sul sicuro, potrebbe esserci la clausola "soddisfatti o rimborsati" che la Rizzoli Lizard non sborserebbe mai 1 cent.)
- "uffa ma i fumetti finiscono subito" (questo no, e quando l'avrete finito lo vorrete pure ricominciare!)


Nelle Indie Perigliose ha il respiro dei grandi classici del passato, la sceneggiatura di Ayroles riprende gli elementi tipici di Quevedo (la satira pungente, il linguaggio popolare, le metafore sulle differenze di classe), ma allo stesso tempo se ne distacca gradatamente, regalandoci una storia la cui verità ci verrà svelata solo alla fine. Un gioco di specchi. Un bluff forse. Di sicuro un gran divertimento.
Tra l'altro il fumetto, essendo ricco di flashback, ricostruisce la vita di Pablo alla perfezione, dall'infanzia all'età adulta, per cui non crucciatevi se non avete letto La vida del Buscón, non serve. Male che vada vi verrà voglia di recuperarlo a posteriori.

Un appunto sull'edizione bellissima inoltre non può mancare. Formato gigante, segnalibro di raso rosso, e i disegni di Guarnido in tutto il loro sconvolgente splendore. Gli echi delle collaborazioni con la Disney sono evidenti nel movimento, nelle espressioni, nell'uso del colore, ma è la sua arte a fare da padrona. Il mio cuore batte sempre per quel meraviglioso e tormentato gattone nero che è Blacksad, ma anche qui mi sono lustrata a dovere gli occhi. 
Davvero un gioiellino. Per gli amanti della nona arte e non.



13 ottobre 2021

Recensione, ETHEL FROST e il sussurro del bosco

| Rizzoli Lizard, 2021 | pag. 64 | € 20,00 |

Ho questo post pronto da un sacco di tempo, ma l'ho cambiato innumerevoli volte. Sapete quando rileggete quello che avete scritto e non vi convince? Quando sentite di non aver comunicato al meglio quello che volevate dire?

È che Ethel Frost e il Sussurro del Bosco non è un racconto facile.
Non ci si può limitare a dire bello o brutto. Mi è piaciuto molto/poco. Leggetelo assolutamente, ah no, non compratelo.

Intanto bisogna approcciarsi a questa lettura con una certa consapevolezza. Victoria Francés ci aveva abituati a trame gotiche con seducenti vampiri, ma questa è un'opera molto più matura e spirituale in cui le immagini - meravigliose - sono parte integrante della narrazione e vanno a completare quello che le parole non dicono.
È una storia molto intima che può travolgere il lettore così come sfiorarlo appena.

Si parla di redenzione e perdono, di stregoneria e superstizioni, e lo si fa attraverso un viaggio metafisico verso l’Aldilà in cui la natura ha un ruolo predominante.

Stilisticamente ricco e non sempre di immediata comprensione, il mio consiglio è di leggere Ethel Frost senza alcun tipo di aspettativa e vedere dove vi porta. Poi di rileggerlo, perché sono certa che nonostante il punto di arrivo sarà sempre lo stesso le strade che percorrerete per arrivarci saranno diverse.

Non riesco a incasellarlo in un genere ben preciso e non riesco a paragonarlo a nessun altro libro letto, gode di una sua unicità e forse è proprio questa la sua caratteristica principale.

A me è piaciuto molto, ma sono arrivata a sentirlo davvero “mio” dopo averlo sfogliato la terza volta. E non perché sia tonta (credo 🤔), ma proprio perché è una storia tanto breve quanto stratificata.

P.S. Male male che vada, nel caso non dovesse piacervi,
con le illustrazioni di Victoria Francés,
potete farci degli splendidi quadretti per tappezzare casa 😜

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Recensione, LO SCULTORE di Scott McCloud


| Bao Publishing, 2015 | € 21,00 | pag. 487 |

Mamma mia che magone mi ha fatto venire questo romanzo grafico.
E come sempre, dopo aver sfogliato l'ultima pagina, dopo averlo metabolizzato, sono andata a leggere sul web qualche recensione "autorevole" scoprendo che in diversi hanno criticato lo Scultore di Scott McCloud. Il pubblico invece l'ha amato. Bene, sono fiera e soprattutto felice di far parte della "massa".


La storia è molto semplice, eppure efficace. David Smith è un anonimo artista che ha perso tutto. E quando dico tutto, intendo proprio tutto. Per questo quando la Morte gli propone di barattare la sua vita in cambio di duecento giorni in cui potrà plasmare la materia a mani nude e liberare il suo estro creativo, lui accetta. Non ha niente a cui aggrapparsi, se non l'arte.
Finché non succede una cosa del tutto inaspettata. David si innamora. E a questo punto il countdown diventa un incubo a cui è impossibile sottrarsi, ma allo stesso tempo, quella vita che ha sempre disprezzato, varrà la pena di essere assaporata in ogni suo istante.

Al di là della riflessione - importante - sul tempo che ci rimane e su come dovremmo utilizzarlo, durante la lettura è successa la cosa più bella che potesse accadere. Mi sono affezionata ai personaggi, li ho capiti nonostante siano caratterizzati da diosincrasie e difetti, anzi, forse ho voluto bene a ognuno di loro proprio perché così imperfetti e malinconici.
David è ingenuo, egocentrico, sociopatico e ha un problema con le promesse che non devono essere infrante per nessuna ragione al mondo, anche le più stupide, come quella di non guardare film svedesi, tanto più che lo stesso McCloud lo schernisce facendolo giocare ripetutamente a scacchi con la Morte, un chiaro omaggio a Ingmar Bergman e al suo capolavoro Il Settimo Sigillo, film indovinate un po'? Esatto, svedese.

L'arte viene vista come rifugio e tormento. Salvezza e dannazione. Per David diventa l'unico mezzo per essere visto, per non cadere nell'oblio, per sfiorare l'immortalità. Solo che l'arte è potente, ma i sentimenti lo sono di più. Concetti come famiglia, amicizia, religione vengono analizzati in modo sottile e delicato, lasciando al lettore il giusto spazio dentro cui inserirsi, perché l'autore non giudica, non si schiera, non cerca di far passare alcuna verità e soprattutto nessuna morale.

Che dire... Bello, bello, bello. Forse non sarà un fumetto impeccabile sotto tutti i punti di vista, ma la storia coinvolgente, la scrittura vivida, il disegno pulito ed evocativo, l'azzurro come unico colore dominante, emblema dell'idealismo e simbolo della creatività, mi hanno (s)travolta nel profondo.
Scott McCloud mi ha colpita nel centro del cuore. E un po' l'ha fatto a pezzettini 💔


Sherlock Holmes e le ricette tratte dai romanzi/racconti

Chi, durante una vacanza, non ama portarsi a casa un ricordo? E chi come me odia i classici souvenirs?!

Tarocchi, carte da gioco e libri sono le cose che amo acquistare.
E non importa se non raccontano il posto che ho visitato, l'importante è che significhino qualcosa per me.
A Valance sono andata alla Fnac un miliardo di volte. Ci potrei passare giornate intere senza annoiarmi un solo secondo e anche se avrei voluto comprare un silent book o un libro pop-up mi sono innamorata del libro che vedete in foto.
Copertina in similpelle (🤤), dettagli in foil dorato (🤤), e poi lui... Sherlock Holmes, un nome, una garanzia 🙌🏻


È un romanzo? No. È un libro di ricette.
Non sono una cuoca provetta, anzi, diciamo le cose come stanno, sono una proprio una pippa in cucina, quindi direte voi... che me ne faccio di codesto libro???

1) posso far cucinare Hervé 😎
2) sono una persona molto curiosa e quando c'è di mezzo un libro posso anche mettermi tra i fornelli.

Voglio infatti preparare i biscotti al cioccolato di Mrs Hudson e scoprire come l'oppio può essere nascosto nello stufato 🤪🤪

Il libro si divide in cinque capitoli: colazione, pranzo, tea time, cena, drink e in ogni pagina è riportato il romanzo/racconto di riferimento con un estratto.



👍🏻Pro:
• ricette facili.
• francese intuibile anche per una 🐐 come me.
• è il classico libro "chicca", imperdibile per i fan.

👎🏻Contro:
• al momento non esiste in italiano, ma chissà...
• l'edizione tedesca è più faiga in quanto contiene tre segnalibri e una penna UV per illuminare alcuni indizi nascosti tra le pagine. Ok, niente di indispensabile, ma rendono il tutto più divertente. Costa 5 euro in più, ma a mio avviso ne sarebbe valsa la pena. Germania batte Francia 1 a 0. Sorry 🤷🏼‍♀️



A voi piacciono i libri così?
A me molto, ma vi saprò dire se sono anche utili… vi terrò aggiornati nelle #igstories sui risultati degli esperimen... emh, delle ricette 😅


Sherlock Holmes: Le livre de recettes
di Silke Martin con foto di Tina Bumann
18 agosto 2021 - pag. 128 - Ed. Hachette (francese)