30 dicembre 2010

Recensione, IL SUGGERITORE di Donato Carrisi



IL SUGGERITORE di DONATO CARRISI
Longanesi, 2009
Thriller

Voto:


Recensione

Trama: Questa è una storia che non dà tregua, che esplora la zona grigia fra il bene e il male fino a cogliere l’ultimo segreto, il minimo sussurro. Qualcosa di sconvolgente è successo, qualcosa che richiede tutta l’abilità degli agenti della Squadra Speciale guidata dal criminologo Goran Gavila. Il loro è un nemico che sa assumere molte sembianze, che li mette costantemente alla prova in un’indagine in cui ogni male svelato porta con sé un messaggio. Ma, soprattutto, li costringe ad affacciarsi nel buio che ciascuno si porta dentro. È un gioco di incubi abilmente celati, una continua sfida. Sarà con l’arrivo di Mila Vasquez, un’investigatrice specializzata nella caccia alle persone scomparse, che gli inganni sembreranno cadere uno dopo l’altro, grazie anche al legame speciale che comincia a formarsi fra lei e il dottor Gavila. Ma un disegno oscuro è in atto, e ogni volta che la Squadra sembra riuscire a dare un nome al male, ne scopre un altro ancora più profondo…

1 commento:

  1. Ebbene finalmente l'ho letto anch'io. E sono ancora qui a leccarmi le ferite, quelle mentali, che il libro di Carrisi mi ha lasciato. L'ho finito già da qualche ora, ma ancora non riesco a smettere di pormi mille interrogativi sul perchè gli eventi abbiano preso una simile piega, e soprattutto perchè non l'ho capito prima. Carrisi è stato un vero maestro nel dipingere un quadro in cui il male la fa da padrone, in cui sembra non esserci posto per il bene. E quando credi di aver finalmente capito qualcosa, di aver messo al loro posto tutti i pezzi del puzzle, ecco che arrivano nuove rivelazioni che rimescolano di nuovo tutti i pezzi, annientando ogni tua certezza e lasciandoti con mille interrogativi? Quando è successo? Perchè? Perchè non ho colto prima i segnali? Ma soprattutto... c'erano dei segnali? Per rispondere a questa domanda dovrei rileggere il libro, ma credo che il bisogno umano di avere la certezza che il bene esiste, t'impedisca di vedere anche ciò che hai davanti agli occhi.

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