Certo il romanzo merita la sufficienza, ma sicuramente mi aspettavo molto di più.
Ho avuto come l'impressione che Hunger Games, forse uno dei primi distopici young adult pubblicato, abbia goduto dell'effetto novità, un po' come successe per Twilight. Un effetto un tantino esagerato a mio parere. Perchè? Be' vi lascio alla mia recensione, spero di essere stata sufficientemente chiara... e non odiatemi, please... 3 stelline sono comunque una meritata sufficienza.
HUNGER GAMES
di Suzanne Collins
Mondadori
Pagine 376
Prezzo € 14,90
Recensione
Trama: Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.Nota: Vi ricordo che i commenti rilasciati a questo post, saranno visibili anche nella pagina del sito dedicata alla recensione.
A me piace leggere anche le critiche, non credo che sei una mosca bianca, ma una che dice la sua. Io lo leggerò comunque il libro, sono curiosa.
RispondiEliminaRita
Posso dire di trovarmi d'accordo con te, perchè ho iniziato a leggerlo, ma poi l'ho mollato. Mi sembrava di leggere una telecronaca: impersonale e freddo. Inoltre è al presente, narrazione che non mi piace, ma che ultimamente va tanto di moda. Solo che ci sono autori che riescono a fartelo dimenticare e altri che sembrano accenturalo ancora di più, scrivendo un romanzo che pare un telegramma.
RispondiEliminanon ho letto il libri ma, onestamente, la rabbia non traspare nemmeno dal film. Comunque ottima recensione
RispondiEliminaHai fatto bene a mettere 3 stelline! Mica tutti abbiamo la stessa opinione su un libro ;) A me non è molto piaciuta la parte romantica, soprattutto quella che si trova nella parte finale, adesso vediamo come va avanti negli altri due capitoli della saga. A me il genere distopico piace molto e non si può di certo paragonare con i grandi romanzi del genere. Alla fine però la lettura mi è piaciuta. Bella recensione! :) Un salutone!
RispondiEliminaE' confortante, nessuno mi sta massacrando!!!
RispondiElimina@Rita
Fai bene a leggerlo, anzi devi leggerlo se ti ispira!
@Giada
Eh lo so, lo stile narrativo mi ha frenato dall'inizio alla fine.
@Luigi
Immaginavo che anche il film non facesse emergere sensazioni troppo forti, ma quando il tema è "la morte in diretta" mi sembra assurdo. Non puoi morire e basta.
Spero cmq di riuscir a vedere presto il film!
@Olivia
Anche a me il genere distopico piace molto! Per quanto riguarda la parte romantica, sì, poteva non esserci, ma l'hanno resa quasi indispensabile per costruire i personaggi degli innamorati iellati e far impazzire i telespettatori. Non si può certo dire che a Capitol City si divertono con poco O_o
effettivamente Katniss non è una protagonista che si fa tanto amare nel primo libro e Peeta mi è sembrato un personaggio un pò forzato, però credo che i protagonisti principali dei tre romanzi non siano i ragazzi bensì l'arena, lo società di Panem e la ribellione. katniss è uno strumento, viene utilizzato come simbolo prima di tutto dal suo staff e dallo stesso peeta, poi da Capitol city e infine dai ribelli. in realtà non ha mai voce in capitolo e ciò la porta in una spirale di autodistruzione, quasi. credo che Hunger games non debba essere visto da solo ma come parte integrante di una trilogia. chi cerca una storia d'amore, mi dispiace ma ha sbagliato libro. presto recensirò l'ultimo. comunque il film non l'ho visto, come l'hai trovato rispetto al libro? buona settimana e buona lettura!
RispondiEliminaCiao Lara,
RispondiEliminail film l'ho visto ieri e l'ho trovato molto molto fedele al romanzo, e l'attrice che interpreta Katniss mi è piaciuta molto.
Del primo libro ho apprezzato molto che l'amore venga visto come uno strumento per vincere (una storia smielata quando hai le ore contate mi sarebbe sembrata assurda) ed è vero che la protagonista è l'arena, ma avrei preferito una Katniss più arrabbiata ancora, vittima degli eventi, ma almeno con dei dilemmi morali meno impliciti.
La storia è davvero bella, di quelle che ti fanno fermare a riflettere (anche se ispirata a Battle Royale ha implicazioni decisamente differenti), e penso che il mio "blocco" sia dovuto allo stile dell'autrice che a volte mi ha annoiata e resa poco partecipe della storia.
Leggerò comunque i seguiti, non nego che sono parecchio curiosa.
Aspetto la tua rece sull'ultimo della serie!