2 giugno 2012

Recensione, OLIVIA, ovvero la lista dei sogni possibili di Paola Calvetti

Eccomi tornata, con un romanzo fresco di lettura, ma anche fresco in generale. Vi consiglio di farvi prendere per mano da Olivia e seguirla... tra lo scatto di una Polaroid e una cioccolata calda. Percorrerete parte della sua vita, condividerete molti sogni e se avete voglia di ottimismo e positività, sarete nel posto giusto. Probabilmente al momento giusto.
Buona serendipità!

Olivia, ovvero la lista dei sogni possibili
di Paola Calvetti
Mondadori, 15/05/2012
Prezzo € 17,00
Pagine 180



Recensione 
Trama: Inaspettati. Così sono tutti i doni degni di questo nome.
E del tutto inaspettato è l’inizio di questa storia con gli sguardi di due bambini che si sfiorano da lontano, troppo impegnati a fare i conti con il dolore degli adulti per potersi incontrare davvero. E che prosegue anni dopo, quando, a pochi giorni dal Natale, Olivia viene licenziata. O meglio: non viene licenziata perché, come molte sue coetanee, non è mai stata assunta; semplicemente, da precaria, perde il posto di lavoro e si ritrova più precaria e fragile di prima. Così, con la sola compagnia dello scatolone che ha dovuto portare via dall’ufficio, di una buona dose di malinconia e degli insostituibili stratagemmi che la nonna le ha insegnato per affrontare le difficoltà, Olivia si avvia per le strade della sua città. Trovato un riparo temporaneo ma insospettabilmente accogliente in un dimesso bar-tabacchi, scorre il suo curriculum pensando a tutto ciò che quelle pagine, nella loro pragmatica freddezza, tralasciano: gli incontri che l’hanno segnata, gli amori veri e quelli che credeva lo fossero, le persone che non ha fatto in tempo ad abbracciare. E le passioni, i sogni, i fallimenti, la forza dei desideri. In quel bar tabacchi, che con il passare delle ore si popola di personaggi buffi, matti, generosi e pedanti, sull’animo e sui pensieri di Olivia veglia la nonna mai scomparsa davvero dalla sua vita, capace di leggere i segnali segreti della felicità nelle scie di un aereo o nel verso di una poesia, di affidare alla nipote un piccolo appartamento “di salvataggio” e di averle regalato una Polaroid per strappare al tempo gli istanti più belli, complici ideali dell’inarrestabile e salvifica fantasia di Olivia. Tra le mura ospitali di quella provvisoria zattera di salvataggio e nonostante l’esordio di una giornata iniziata nel peggiore dei modi, Olivia sa che le cose migliori le succedono sempre quando ci rinuncia.
Nelle stesse ore, come in un film a montaggio alternato che costruisce un mosaico di coincidenze, irrompono tra le righe i passi di Diego. Anche per lui è un giorno speciale, forse l’alba di un nuovo inizio, che saprà offrire una tregua all’innominabile ferita che ha segnato la sua infanzia. Olivia e Diego non sanno di essersi sfiorati per tutta la vita e non ricordano nemmeno quello sguardo antico che ha reso le loro anime così solitarie e tanto simili. Fra loro vibrano le onde invisibili della serendipità, quella sensazione di euforia che si prova quando si scopre una cosa non cercata mentre se ne sta cercando un’altra. E se è vero che il destino segue regole invisibili, in quelle ore forse, il loro, di destino si sta organizzando in una bizzarra successione di eventi guidata dalla casualità. 
Con un romanzo popolato di personaggi intensi e vitali, che racconta con delicatezza le fragilità più estreme – quelle dell’anima, dell’età, del lavoro e della sua mancanza – Paola Calvetti intona le note dolci e coraggiose di chi, anche quando piovono guai, sa scrutare nel cielo cercando uno squarcio di sereno pronto ad aprirsi.
Nota: Vi ricordo che i commenti rilasciati a questo post, saranno visibili anche nella pagina del sito dedicata alla recensione.

4 commenti:

  1. Lo riceverò presto grazie ad uno scambio, poi ti farò sapere come l'ho trovato. Sento di avere molto bisogno di una storia del genere...

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  2. Mi hai incuriosita tantissimo mi sembra adatto a me che non amo i libri troppo mielosi.
    Fanny81*

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  3. Commento post-lettura: non mi è piaciuto per niente! Noioso e non mi ha lasciato nulla. Olivia mi è pure uscita antipatica! Speravo in qualcosa di diverso.

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