26 aprile 2013

Recensione, KILL ALL ENEMIES di Melvin Burgess

Ho finito pochi giorni fa Kill All Enemies di Melvin Burgess, autore pluripremiato per i suoi libri in cui tratta i disagi giovanili e la loro complessa psicologia con semplicità ma efficacia. Kill All Enemies non ha ricevuto nessun riconoscimento ufficiale, ma è una lettura che per quanto leggera non lascia indifferenti.

K i l l  A l l  E n e m i e s

| Mondadori, 2013 | Pagg 289 | € 16,00  |
Cosa succede se non hai altro se non la tua rabbia a cui attaccarti per sopravvivere? E se il mondo che ti è intorno sembra frantumarsi a ogni passo? Billie sa di non avere più possibilità. Non può più farsi trovare in una rissa, a picchiare chiunque la provochi. Verrebbe cacciata dall'ennesima famiglia affidataria e dall'ennesima scuola. Invece ci ricasca. Chris da quattro anni si rifiuta sistematicamente di studiare, eppure è intelligente e sveglio. I professori non lo sopportano più e all'ennesima provocazione lo sbattono fuori. Rob è considerato un violento, ma in realtà è il più indifeso di tutti, e sembra impossibile che riesca a uscire dall'ennesimo guaio in cui si è cacciato. Tutti, là fuori, saprebbero raccontare la loro storia, infarcendola di bugie, però Billie, Chris e Rob non l'hanno mai veramente raccontata a nessuno. Ma la musica migliore viene quando sei costretto a improvvisare, e allora la rabbia diventa uno strumento da suonare, perché la cosa più difficile, a volte, è farsi ascoltare. Bruciante, crudele e diretto come un pugno in faccia o il primo amore...
Voto:

R e c e n s i o n e

Non male questo romanzo di Melvin Burgess anche se fondamentalmente resta intrappolato nel target dei libri per ragazzi, perchè là dove si poteva osare con scelte più coraggiose si è preferito diversamente. Me ne rendo conto, non dev'essere facile parlare di bullismo quando gli stessi protagonisti sono dei bulli e il punto di vista è proprio il loro. Richiede sicuramente una certa dose di tatto; non si può entrare nel loro mondo e sbattergli in faccia dove, come quando e perché hanno sbagliato, al contrario bisogna prenderli per mano, guardarli negli occhi, ascoltarli. Mica semplice quando una quindicenne perde la bussola e improvvisamente ti prende a pugni e calci, quando hai a che fare con un ragazzo che nei confronti della scuola mostra solo un totale menefreghismo al limite dello sfottò, o quando tuo figlio è uno sfigato cronico per definizione e tu come madre fai anche più schifo di lui.
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7 commenti:

  1. Proprio una bella recensione, Silvia! Ho letto in parecchie opinioni che l'autore avrebbe potuto osare di più.. sono curioso! Lo leggerò a breve comunque per dirti cosa ne penso :)

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  2. ho visto le tre stelle e pensavo di eliminarlo dalla WL, poi ho letto la recensione e mi hai incuriosito! a quel che ho capito finisce "bene" ma a volte è necessario leggere che tutto finisce "bene" perchè ci pensa già la vita a ricordarci che il "bene" non sempre si raggiunge.

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  3. anch'io pensavo di non prenderlo ora invece vacillo..lo metto in Wish list e vediamo un po'..magari più avanti::)

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  4. @Mik
    Allora aspetto la tua recensione!
    Sì credo che si sarebbe potuto osare di più, ma forse il limite è dovuto anche al target d'età.

    @Lara
    Secondo me è un libro di cui non puoi parlare male, grandi critiche oggettive non ne riesco a muovere, quindi il voto si basa su sensazioni del tutto soggettive.
    I tre protagonisti hanno background totalmente diversi eppure li accomuna lo stesso linguaggio e lo stesso modo di pensare (non di ragionare o agire), però il romanzo è anche molto giovane e scorrevole e lo si finisce in un attimo.
    Come dico sempre il voto a 3 stelle è il più difficile da argomentare xD

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  5. Davvero una bella recensione ^^ Sicuramente l'autore avrebbe potuto osare di più ma vabbè, è andata come è andata e a me non è piaciuto moltissimo.

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  6. Davvero una bella recensione! :) Il libro mi incuriosisce sempre di più! Nonostante le tre stelline sembra davvero interessante!
    Penso che tu abbia ragione, le 3 stelline sono sempre le più difficili da argomentare! :P

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  7. Sono d'accordo con te. Certo, si doveva osare di più, l'uguaglianza sarebbe troppo uguale. Esatto, le sfumature di cui parli, sono essenziali per caratterizzali. per dare personalità... personalità non solo venuta dal pensiero del mondo esteriore, ma anche quella del personaggio stesso. Punto. :)

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