M a n d a m i T a n t a V i t a
| Feltrinelli | pag. 158 | € 13,00 |
Moraldo, arrivato a Torino per una sessione d'esami, scopre di avere scambiato la sua valigia con quella di uno sconosciuto. Mentre fatica sui testi di filosofia e disegna caricature, coltiva la sua ammirazione per un coetaneo di nome Piero. Alto, magro, occhiali da miope, a soli ventiquattro anni Piero ha già fondato riviste, una casa editrice, e combatte con lucidità la deriva autoritaria del Paese. Sono i giorni di carnevale del 1926. Moraldo spia Piero, vorrebbe incontrarlo, imitarlo, farselo amico, ma ogni tentativo fallisce. Nel frattempo ritrova la valigia smarrita, ed è conquistato da Carlotta, una fotografa di strada disinvolta e imprendibile in partenza per Parigi. Anche Piero è partito per Parigi, lasciando a Torino il grande amore, Ada, e il loro bambino nato da un mese. Nel gelo della città straniera, mosso da una febbrile ansia di progetti, di libertà, di rivoluzione, Piero si ammala. E Moraldo? Anche lui, inseguendo Carlotta, sta per raggiungere Parigi. L'amore, le aspirazioni, la tensione verso il futuro: tutto si leva in volo come le mongolfiere sopra la Senna. Che risposte deve aspettarsi? Sono Carlotta e Piero, le sue risposte? O tutto è solo un'illusione della giovinezza? Paolo Di Paolo, evocando un protagonista del nostro Novecento, scrive un romanzo appassionato e commosso sull'incanto, la fatica, il rischio di essere giovani.
Voto:
R e c e n s i o n e
Siamo nel 1926, gli anni delle leggi "fascistissime", gli anni del controllo. Il sistema politico è sempre più gerarchizzato, i giornali possono venire stampati solo dopo l'approvazione del governo e siamo anche alla vigilia dell'abolizione dello sciopero che potrà essere esercitato solo se approvato dal Sindacato (fascista ovviamente). Anni difficili, caldi, tumultuosi, in cui anche i più coraggiosi preferiscono non esternare la loro indole. Ma non tutti. C'è un giovane, Piero, che ha già fondato due riviste, una letteraria e una di stampo politico, e che non manca mai di farsi portavoce di scomode verità. Piero è il ragazzo che non ha avuto paura di crescere e che non rinuncia a stare in prima linea.
» continua a leggere sul sito
Nota: Vi ricordo che i commenti rilasciati a questo post, saranno visibili anche nella pagina del sito dedicata alla recensione
Complimenti bell'analisi. Il libro in questione l'ho letto anch'io e condivido la tua osservazione su uno stile che forse non risulta subito d'impatto, ma che ho trovato migliore rispetto ad altri suoi scritti.
RispondiEliminaMi incuriosisce molto questo libro, e ancora di più adesso che ho letto il tuo articolo. Sarà proprio il caso di farci un pensiero!
RispondiElimina@fRANCO
RispondiEliminaGrazie mille, io purtroppo non avendo letto altro di questo autore non posso fare paragoni, ma sicuramente il suo stile particolare è frutto di tanta passione.
@ startfromscratchblog
Io a volte inizio i libri con assoluta ignoranza, come in questo caso. Non sapevo assolutamente niente e ritrovarmi davanti a uno spaccato di storia mi ha davvero colpito. A volte l'ignoranza aiuta davvero!
Non sembra male, ci faccio un pensiero anchio! Lo stile del racconto non sembra proprio fare per me però gli do una possibilità!
RispondiEliminaLo stile è stato purtroppo il mio freno emotivo :(
RispondiElimina