5 aprile 2016

Recensione, LA RAGAZZA NELLA NEBBIA di Donato Carrisi

Buon pomeriggio a tutti!
Oggi recensione di un thriller che pensavo potesse deludermi e invece dai, non è andata affatto male, anche se... alt! Non anticipo nulla, se volete saperne di più continuate a leggere! ;)

La Ragazza Nella Nebbia di Donato Carrisi

| Longanesi, 23/11/2015 | pag. 373 | € 18,60 |

La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle Alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l’auto dell’agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente.
Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato.
Eppure una cosa è certa: l’agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt’altra parte, lontano da Avechot.
Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso mediatico.
Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l’indagine grazie all’attenzione e alle pressioni del «pubblico a casa». Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera.
Questo è il suo gioco, e questa è la sua «firma». Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, sicuro dei propri metodi, per far sì che un crimine riceva ciò che realmente gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un’audience.
Sono passati due mesi da tutto questo, e l’agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali.
Ma allora, cosa ci fa ancora lì? Perché quell’incidente? Ma soprattutto, visto che è illeso, a chi appartiene il sangue che ha sui vestiti?
Voto:


Interessante questo ultimo romanzo di Donato Carrisi, anche se mai avrei pensato di usare un aggettivo del genere per introdurre un suo libro. Magari oscuro, folle, macabro, ma non interessante...
Eppure ho ritrovato tra le pagine de La Ragazza nella Nebbia lo stesso scrittore pugliese che durante una presentazione a Imola parlava di come il crimine spesso sia solo un business, un mero affare mediatico, e di come la verità venga strumentalizzata e mistificata per fini puramente commerciali.

Attraverso una storia orchestrata come uno di quei fatti di cronaca che la tv ama tanto propinarci in ogni salsa e ad ogni ora, assistiamo alla scomparsa di Anna Lou, una sedicenne tutta sole e lentiggini, dai capelli rossi e l'animo gentile.
Il caso viene affidato a Vogel, un investigatore decisamente lontano dai prototipi di integrità e giustizia a cui ci ha abituato la letteratura sui generis. Lui è un vero e proprio regista del crimine, manipola i mass media per far assumere agli eventi proporzioni eclatanti, finge un'empatia che non possiede e trasforma quello tocca in un drammatico teatrino di maschere e figuranti.
Avechot, un piccolo paesino arroccato tra le Alpi, è il palcoscenico dell'ennesima commedia degli orrori. Lui, l'indiscusso protagonista.
Non appena alcuni indizi portano dritti dritti a casa del professor Martini, docente nella stessa scuola che frequentava Anna Lou, Vogel sa di aver appena fiutato il suo uomo, e senza tanti scrupoli lo dà in pasto a un vero e proprio sciacallaggio mediatico.
Inizia così la spettacolarizzazione di un fatto di cronaca che non ha come fine la cattura di un colpevole o la ricerca della verità, quanto l'affermazione professionale di un uomo senza alcuna integrità morale, ed è la stessa società che glielo consente, perché ormai la giustizia non è più nelle mani della legge e dei tribunali.
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Nota: I commenti rilasciati a questo post, saranno visibili anche nella pagina del sito dedicata alla recensione.

6 commenti:

  1. condivido!
    a me è piaciuto, ed ero anche io un po' timorosa perchè adorando questo scrittore, ero da una parte entusiasta di leggere la sua ultima fatica, e dall'altra i primi pareri in web mi stavano facendo preoccupare.
    Vero è che all'inizio il ritmo parte un po' troppo lento, come se la storia ci mettesse un po' a ingranare la marcia, e c'è da avere pazienza prima di sentire un po' di tensione addosso, per poi giungervi e vedersi risolvere tutto in un lasso di tempo più breve di quanto ti saresti aspettato...
    nel complesso, mi è comuqnue piaciuto e vorrei immediatamente un altro thriller di carrisi - FORZA DONATO! . ^_^

    ciao!! ;)

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  2. @Angela sì, l'inizio non è velocissimo, ma come romanzo è stilisticamente più leggero degli altri di Carrisi, quindi alla fine le pagine si sono lette davvero in fretta.
    Nell'attesa di un nuovo romanzo super nero è stato una buona alternativa.

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  3. Condivido il vostro parere, Carrisi è un autore che riesce sempre a coinvolgere il lettore. Mi unisco a voi nell'attesa di un altro romanzo "nero nero" a firma Carrisi :)

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  4. Che bella recensione, invoglia a leggere il libro!
    Romina

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  5. Vero @Aquila, Carrisi anche se non è al suo top va bene lo stesso... diciamo che ci aveva abituati troppo bene!

    @Romina grazie mille, sei sempre troooppo buona!

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  6. Bello qui. Ti seguo e spero tu venga a farmi visita.

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