11 luglio 2016

Recensione, L'Azzurro del Cielo non Ricorda di Hannah Richell

Buon caldo pomeriggio a tutti!
Sono tornata dalle ferie sabato pomeriggio, ma sono riuscita a ritagliarmi un attimo di tempo tutto per me solo adesso: tra la vacanza in giro per la Sicilia, la Calabria e la Toscana e tra amici, parenti & C. non mi sono fermata un attimo.
Ma veniamo subito a noi. Allora... io non so perché abbia aspettato tanto per leggere questo romanzo (due anni!), ma non posso fare altro che consigliarvelo.
Nonostante una cover che sembra trasmettere un senso di pace infinita, la storia è densa di inquietudini e intrisa di un odio quasi primordiale. Tra l'altro è uscito anche in edizione economica e personalmente, se amate questo genere di storie, non me lo farei scappare.

L'Azzurro del Cielo non Ricorda di Hannah Richell

| Garzanti, 07/2014 | pag. 423 | € 18,60 - € 10,90 |
Sulle sponde del lago il cottage è quasi invisibile, nascosto dalla vegetazione. L’acqua sotto il pontile riflette i timidi colori della brughiera inglese. Un luogo incantato. Un luogo ideale per fuggire dal mondo. Il nascondiglio perfetto per un segreto. È questa la strana eredità che Lila, trent’anni, ha ricevuto in dono da un anonimo benefattore. In apparenza un lotto di terreno sperduto da qualche parte nell’Inghilterra settentrionale. In realtà una seconda occasione, la possibilità di lasciarsi alle spalle Londra, e con essa un dolore difficile da sopportare. È come se quel posto potesse parlare direttamente alla sua anima. È come se volesse raccontarle una storia. La storia di cinque amici che, trent’anni prima, in quello stesso cottage, hanno inseguito il sogno di un’esistenza libera e spensierata. Che tra quelle mura di pietra antica hanno conosciuto l’amore e la gelosia, il coraggio e la paura, l’entusiasmo e la sconfitta. Che lungo le rive di quel lago, durante un’estate riarsa dal sole, hanno costruito la loro personale idea di felicità. Fino a quando l’arrivo di un ospite inatteso ha spezzato l’incanto e trasformato il sogno di un’eterna giovinezza in qualcosa da nascondere a tutti costi. Via via che il cottage ritrova il suo splendore grazie agli amorevoli restauri di Lila, la voce del passato torna a farsi sentire, portata dal vento che soffia tra l’erba. Lila non ha scelta: se vuole comprendere il suo presente, se vuole guarire dalle ferite che l’hanno costretta a lasciare una vita che amava, deve capire chi è veramente e far luce sul segreto di quei cinque ragazzi. Perché il loro destino è inspiegabilmente intrecciato al suo e quella strana eredità viene da molto lontano. Perché soltanto quel luogo può rivelarle la verità e darle la forza di lottare per essere felice.
Voto:

Ho amato questo libro da subito.  Il prologo, misterioso ma palesemente tragico, mi ha dato immediatamente la spinta giusta per consumare le pagine del romanzo in ogni ritaglio di tempo. Non sempre apprezzo le storie con una doppia narrazione posta su piani temporali differenti, perché spesso capita che una addombri l'altra, invece questa volta ho trovato tutto perfettamente coeso, anche se i capitoli ambientati negli anni Ottanta si portano dietro una scia talmente insana che mi sono fatta subito infettare. Ma si sa, io sono sensibile 
I protagonisti sembrano novelli eredi di Woodstock, che siano figli di papà o senza famiglia hanno tutti un disperato bisogno di vivere senza etichette e convenzioni. Quando scoprono ai margini della brughiera londinese, un vecchio cottage abbandonato vicino a un lago cristallino, decidono di stabililrsi in quell'oasi di pace e tranquillità per un anno, nella vana speranza che nessuno li scopra. 
È una sorta di ritorno alle origini. Hanno appena finito l'università, ma vogliono ancora sentirsi liberi, in pieno diritto di tenere insieme i frammenti dei loro sogni; quello sarebbe un modo per guardarsi dentro, riscoprendo un primordiale legame con l'ambiente e il valore troppo spesso sottovalutato delle piccole cose.
Ben, Carla, Mac, Simon  e Kat  per dodici mesi dovranno contare esclusivamente uno sull'altro.
Nonostante la situazione possa sembrare forzata, l'autrice ha una tale potenza narrativa e una capacità così grande di modellare e deformare i personaggi che si resta avvinghiati dalle dinamiche che poco a poco si vengono a creare in modo quasi ipnotico. Perché nonostante le giornate passate a ridere bagnati dal sole e le serate a sognare sotto un manto stellato, questo piccolo mondo utopico è senza dubbio destinato a crollare. Lo si capisce da subito. I segnali sono pochi ma ricorrenti e inequivocabili. 
Intanto la storia si sposta trent'anni avanti: Lila riceve una busta anonima con all'interno la chiave di un cottage in totale stato di abbandono che le viene donato senza nessuna spiegazione. Lontana dalla vita caotica della città, immersa nella campagna londinese, Lila vuole curare le sue ferite e poco a poco entrerà in simbiosi con quell'ambiente bucolico, un piccolo angolo di paradiso dove sembra possano succedere solo cose belle, ma in cui il Male, in passato, vi ha abitato... 

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Nota: I commenti rilasciati a questo post, saranno visibili anche nella pagina del sito dedicata alla recensione.

8 commenti:

  1. Ciao Silvia mi hai incuriosita e conquistata considera questo libro gia' in wl! ^_^

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  2. L'ho letto tempo fa e ne ho un ricordo intenso. Originale, intrigante, amaro. Da leggere!
    Un salutone! Tessa

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  3. @Ely ciao! Vedrai... non ti deluderà!
    P.S. ma vedo che con la Simons (una valigia piena di sogni) sei entrata in blocco xD

    @Tessa
    D'accordissimo, ti lascia dentro proprio questa grande sensazione di ingiustizia e amarezza, una sensazione che non è detto però che colpisca i personaggi. Bello bello.

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  4. @;r Ink
    Impazziresti per il finale! No davvero, da stampare e incorniciare!

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  5. Ecco. Lo voglio u.u
    Davvero una bella recensione Silvia :)
    Romina

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  6. Silvia, come ti ho anticipato via mail, questo libro mi è piaciuto moltissimo! E, mi mancherà. Si, perché sono pochi quelli che mi emozionano e poi diventi avida... ne vorresti ancora e ancora. Ma vai in blocco, come scrivevi tu prima... in questo caso però vai in blocco perché non sai come continuare, quale prossimo libro scegliere. Per "paura" di rimanere delusa.
    OK, ho divagato... L'azzurro del cielo non ricorda, per me è un libro bellissimo!
    Valentina

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