Non Aspettare la Notte di Valentina D'Urbano
| Longanesi, 2016 | pag. 377 | € 16,90 |
Giugno 1994. Roma sta per affrontare un’altra estate di turisti e afa quando ad Angelica viene offerta una via di fuga: la grande villa in campagna di suo nonno, a Borgo Gallico. Lì potrà riposarsi dagli studi di giurisprudenza. E potrà continuare a nascondersi.
Perché a soli vent’anni Angelica è segnata dalla vita non soltanto nell’animo ma anche su tutto il corpo. Dopo l’incidente d’auto in cui sua madre è morta, Angelica infatti, pur essendo bellissima, è coperta da cicatrici. Per questo indossa sempre abiti lunghi e un cappello a tesa larga. Ma nessuno può nascondersi per sempre.
A scoprirla sarà Tommaso, un ragazzo di Borgo Gallico che la incrocia per caso e che non riesce più a dimenticarla. Anche se non la può vedere bene, perché per Tommaso sono sempre più i giorni neri dei momenti di luce. Ma non importa, perché Tommaso ha una Polaroid, con cui può immortalare anche le cose che sul momento non vede, così da poterle riguardare quando recupera la vista. In quelle foto, Angelica è bellissima, senza cicatrici, e Tommaso se ne innamora. E con il suo amore e la sua allegria la coinvolge, nonostante le ritrosie.
Ma proprio quando sembra che sia possibile non aspettare la notte, la notte li travolge...
Voto:
Mi ero innamorata della penna ruvida e tagliente di Valentina, una penna capace di prenderti a morsi e lacerarti la pelle, una penna che aveva unghie e denti e che adesso non c'è più. Ma solo in parte. Valentina scrive sempre magnificamente, ha solo voluto raccontare una storia diversa da quelle a cui ci aveva abituato. E per una volta invece che ferirci ha preferito curarci.
Non Aspettare la Notte è un bel cerotto che andrà a rattoppare tutti i tagli inferti precedentemente, e quindi va bene così. È un romanzo con un respiro meno ampio del solito, che si focalizza prevalentemente sui due personaggi principali e che ha quasi tutte le caratteristiche del tipico romance; insomma è un libro che va contestualizzato nel genere e nel target giusto, solo allora lo si potrà apprezzare. Perché ok, non sarà originalissimo, sicuramente saprà di già letto, ma a me, dalla metà in poi, ha creato una certa dipendenza. Considerando poi il numero indecente di romanzi rosa che quest'anno ho iniziato e abbandonato (credo di aver battuto qualsiasi record!) lo considero un piccolo miracolo che solo la D'Urbano poteva operare!
Cosa mi è piaciuto? Leggendo la trama pensavo che mi sarei innamorata della complessità dei personaggi, invece mi sono fatta travolgere dalla loro semplicità. Singolarmente Tommaso e Angelica sono due anime pronte ad andare in pezzi, ma insieme sono indistruttibili. E normali. Lui non è più la sua malattia, non è più il ragazzo che diventerà cieco a causa della retinopatia degenerativa che gli consuma gli occhi, e lei non ha più il corpo e il viso devastato da trecentosettantasei punti di sutura, l'ultimo regalo di sua madre prima di morire.
Sono diversi, ma si prendono. Ti prendono.
Lui che è bello, lei che non lo è più. Lui che sfreccia per le vie di Borgo Gallico su di un vecchio motorino smarmittato senza il becco di un quattrino in tasca, lei che ha appena ereditato una villa da mezzo miliardo di lire. Lui che ha il sole nel cuore, lei che è pioggia e tormento. E poi da sfondo gli anni Novanta. Gli anni degli amori estivi, delle notti a guardare il cielo cercando quella stella che cadendo esaudirà un desiderio impossibile. Gli anni senza social e cellulari. Gli anni in cui tutto sembra dannatamente più complicato, ma anche tremendamente più bello.
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Come romance, magari, ci sta. Ma il punto è che la D'Urbano non scrive romance secondo me e, se li scrive, io semplicemente non voglio leggerli.
RispondiEliminaNon era lei, sdolcinata, buonista e romanticissima. Mancava il graffio.
Se fosse stato un titolo Newton Compton, però, be', tanto di cappello!
Ora leggi gli altri: avevo detto a Gianfranco di regalarti Acquanera pure, ma mi ha ascoltato a metà, arghhh! :-D
Mi aveva regalato Sette Minuti Dopo la Mezzanotte e Carrisi. Ma no problem, a Natale te lo rimando x°°D
RispondiEliminaPer il libro capisco, davvero. Mi rendo conto che chi voleva la solita Valentina non l'ha avuta e c'è rimasto male, io invece in un oceano di romance da affondare mi ha fatto piacere trovarne uno che si salva.
Ciao Silvia ho tanto sentito parlare della D'Urbano e mi incuriosisce il modo in cui parlate dei primi libri, penso che inizierò da quelli e poi mi approccero' a questo romance ^_^
RispondiElimina@Ely, a te questo piace, fidati!!!
RispondiEliminaQuando cuore anche nelle tue parole!
RispondiEliminaRomina
Eh, ma quando una cosa mi prende, non ci sono santi!
RispondiEliminaPoi tu... lo amerai pazzamente!
Ce l'ho lì da leggere, quindi salto la tua recensione e ci ritroviamo dopo! *__*
RispondiElimina@Alice, ma io sono brava, spoilero meno della trama in quarta copertina!
RispondiEliminaSì lo so che sei bravissima!Ma è una fisima mia. Devo viverlo senza condizionamenti! Non devo sapere niente e a volte non leggo nemmeno tutta la trama, fai te! X°°D Questo ovviamente di libri che so già per certo che voglio leggere. Per altri una bella recensione è indispensabile per decidermi a leggerlo.
RispondiEliminaMa ti capisco, faccio uguale, tendo a fidarmi molto più degli autori che delle trame, e mi piace proprio approcciarmi a un libro sapendo il meno possibile. <3
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