La Luce Sugli Oceani di M.L. Stedman
| Garzanti, 2013 | pag. 366 | € 9,90 |
Isabel ama la luce del faro tra gli oceani, che rischiara le notti. E adora le mattine radiose, con l'alba che spunta prima lì che altrove, quasi quel faro fosse il centro del mondo. Per questo ogni giorno scende verso la scogliera e si concede un momento per perdersi con lo sguardo tra il blu, nel punto in cui i due oceani, quello australe e quello indiano, si stendono come un tappeto senza confini. Lì, sull'isola remota e aspra abitata solo da lei e suo marito Tom, il guardiano del faro, Isabel non ha mai avuto paura. Si è abituata ai lunghi silenzi e al rumore assordante del mare. Ma questa mattina un grido sottile come un volo di gabbiani rompe d'improvviso la quiete dell'alba. Quel grido, destinato a cambiare per sempre la loro vita, è il tenue vagito di una bambina, ritrovata a bordo di una barca naufragata sugli scogli, insieme al cadavere di uno sconosciuto. Per Isabel la bambina senza nome è il regalo più grande che l'oceano le abbia mai fatto. È la figlia che ha sempre voluto. E sarà sua. Nessuno lo verrà a sapere, basterà solo infrangere una piccola regola. Basterà che Tom non segnali il naufragio alle autorità, così nessuno verrà mai a cercarla. Decidono di chiamarla Lucy. Ben presto quella creatura vivace e sempre bisognosa d'attenzione diventa la luce della loro vita. Ma ogni luce crea delle ombre. E quell'ombra nasconde un segreto pesante come un macigno, più indomabile di qualunque corrente e tempesta Tom abbia mai dovuto illuminare con la luce del suo faro.
Voto:
Di questo libro ho sempre sentito parlare tanto e bene, ma solo dopo l'uscita del trailer cinematografico mi sono decisa a iniziarlo. Più che decisa ne ho proprio sentito il bisogno e sono sincera, non tanto per il romanzo in sé, ma perché volevo vedere il prima possibile il film con Michael Fassbender e Alicia Vikander.
Come prima lettura di questo 2017 sono abbastanza soddisfatta, ma *prende un bel respiro* non del tutto. Ok l'ho detto... e be', per una volta, mi dispiace non condividere in pieno tutte le cinque stelle in giro per il web e sugli store.
Spiego brevemente cosa ho amato e cosa invece non mi è piaciuto.
La storia è davvero bella, di quelle che scuotono animi e coscienze, di quelle capaci di portarti in luoghi lontani e indietro nel tempo.
Sono i primi anni del Novecento quando Tom Sherbourne arriva a Point Partageuse per diventare il guardiano del faro di Janus Rock un'isola distante 160 km dalla costa, situata nell'esatto punto in cui l'oceano indiano e quello australe si incontrano.
Tom è un uomo giovane piegato dagli eventi. La madre è morta, con il padre non ha più rapporti e il fronte occidentale l'ha messo così a stretto contatto con il male nella sua forma più estrema che adesso cerca solo pace. Crede di poterla trovare non solo al faro, ma anche in Isabel, l'esuberante ragazza di Partageuse che ha riportato il sole là dove c'erano solo ombre. Si sposano, vivono lontano da tutti e da tutto in un idillio perpetuo e incontaminato e solo la nascita di un bambino potrebbe renderli più felici. D'altronde Isabel ha così tanta vita che sembra nata per donarla a un altro essere umano. Ma la natura a volte è beffarda e lei, giovane, sana, forte, non riesce mai a portare a termine una gravidanza e quella luce che la faceva brillare poco a poco si spegne. Poi il destino sembra venirle in soccorso. Una barca a remi alla deriva, un uomo morto, una neonata avvolta in una coperta. Isabel sa da subito cosa deve fare. E' un segno. Tutti la credono incinta e quella bambina ha bisogno di lei... Anzi. Lei ha assolutamente bisogno di quella bambina.
In un'intervista l'autrice ha dichiarato che tramite il suo scritto voleva porre l'accento su una questione molto delicata. Di chi sono i figli? Di chi li cresce o di chi li mette al mondo? Ed è qui che io ho fatto fatica, perché la madre della piccola Lucy è viva, non ha abbandonato sua figlia e a distanza di anni la sta ancora cercando disperatamente. Scoprirlo e continuare a tacere ha reso Isabel non più una madre, ma un'egoista.
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Trailer Film
Sono curiosa di leggerlo per scoprire se mi dà le tue stesse impressioni. Una mia collega l'ha adorato, dopo le chiedo cosa ne ha pensato di Isabel.
RispondiEliminaChiedi chiedi, che sono curiosa. In molti hanno visto in Isabel un personaggio tutto sommato positivo, altri meno, dicendo "ci sta", io invece sono proprio radicale. NO! Ridai subito quella bambina alla sua vera madre o ti cavo gli occhi!!! Stavo messa così °___°
RispondiEliminaAhahahahah! Radicale! Comunque niente... anche lei ha visto un personaggio tutto sommato positivo. Ora sono ancora più curiosa!
RispondiEliminaMi hai incuriosita! Lo inserito nella wish lista!
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