1 febbraio 2017

Recensione, MIA CUGINA RACHELE di Daphne du Maurier

Buongiorno! Oggi vi parlo di un classico che non potete perdere, soprattutto se ancora non avete letto Rebecca la Prima Moglie. Scoprite Daphne du Maurier con questo romanzo e poi fate partire il countdown per il remake del film che uscirà quest'estate. Anzi, leggetelo immaginando Rachel Wais e Sam Claflin nei panni dei protagonisti... lo amerete ancora di più!

 Mia Cugina Rachele di Daphne du Maurier

| Il Saggiatore, 2008 | pag. 304 | € 10,00 |
Rimasto orfano, Philip Ashley viene cresciuto con affetto filiale dal cugino Ambrose. Ma il loro legame è turbato dalla partenza di Ambrose per Firenze. La prolungata assenza preoccupa Philip, le cui paure sono confermate dalla notizia del matrimonio e della successiva morte del cugino. Philip sospetta della vedova, Rachele. Ma ogni certezza vacilla quando lei bussa alla sua porta: può una donna così affascinante e generosa essere implicata in un omicidio? La seduzione, l’amore avventato, il sospetto diventano i protagonisti di questo romanzo, in cui ciò che una pagina prima era certo diventa dubbio nella successiva, in un crescendo d’inquietudine.

Voto:

Rispolverare un classico della letteratura del Novecento e ritrovarmi avvinghiata alle pagine nel giro di pochi minuti è stato un tutt'uno. Con Mia Cugina Rachele, Daphne Du Maurier non ci presenta l'opera carica di supense e colpi di scena che è stata Rebecca la Prima Moglie, ma un noir in piena regola in cui la narrazione si mantiene costantemente in bilico tra il dubbio e la certezza. 

"Se dovessimo uccidere le donne per la loro mala lingua, 
saremmo tutti assassini"

Rachele è la perfetta femme fatale, non c'è uomo che non ne subisca il fascino e resti intrappolato in una rete di sguardi e sorrisi capaci di comunicare quanto si preferisce credere. Timidezza. Discrezione. Imbarazzo. Disponibilità...
Philip, prima di conoscere la vedova di suo cugino Ambrose, offuscato dalla gelosia e divorato dalla rabbia, si era costruito un'immagine di Rachele che si dissolve non appena la incontra. Lei non rompe il silenzio che lui tanto ama, ma lo riempe con quella sua voce bassa e pacata. Lei non cerca servitori che la blandiscano di continuo, perché sa cosa sia il rispetto e ci tiene alla propria indipendenza. Non rivendica neppure un testamento dal quale è stata esclusa, desidera soltanto conoscere le persone e i luoghi che il marito tanto le ha decantato.
Più che un'intrusa Rachele diventa per Philip una preghiera esaudita, e la promessa di vendicare la morte di Ambrose infliggendole dolore e indifferenza, si trasforma in breve tempo nella speranza di un futuro insieme.

"Ci sono delle donne, Philip, anche brave donne,
le quali, senza colpa loro, sono portatrici di sciagura. 
Tutto ciò che toccano diventa tragedia."

La grande abilità dell'autrice sta nell'aver creato due personaggi anagraficamente lontani (almeno per l'epoca) ma governati da impulsi differenti eppure simili. Entrambi vogliono qualcosa, ma i mezzi per raggiungerlo sono diametralmente all'opposto. Rachele ha esperienza, intelligenza ed è una donna paziente. Philip invece è fatto di istinto e sentimento, vive l'amore con un totale senso di abbandono godendo dello stato di ebbrezza in cui sembra essere precipitato. Ed è a lui che la Du Maurier ha affidato la narrazione, al personaggio più trasparente del romanzo, all'unico in grado di mantenere Rachele avvolta dal mistero, deformandone l'immagine attraverso i suoi occhi innamorati. Perché più volte ve lo chiederete, ma Rachele... chi è? Una vittima del fato avverso, o una donna che il destino ha saputo manipolarlo?
Non vi resta che abbandonarvi a questa storia di dubbi e silenzi, estasi e catastrofi, e scoprire perché l'uomo non potrà mai ergersi a giudice supremo. La verità, forse, non è mai assoluta.

Trailer Film 1952





Trailer Film 2017





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6 commenti:

  1. Sicuramente lo leggerò.
    La pulce nell'orecchio, poi, te l'ho messa io!

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  2. Questo lo voglio assolutamente!
    Romina

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  3. Secondo te qual è migliore tra Rebecca la prima moglie e questo? Avrei proprio voglia di qualche lettura francese :)

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  4. @Lisa, fondamentalmente sono molto diversi nonostante si riconosca la penna dell'autrice. Rebecca ha più colpi di scena (sempre se non si conosce già la storia), mentre in Rachele si gioca sull'essere e apparire e solo all'ultima pagina ti accorgi di aver letto un noir in piena regola.
    Per farla breve tra i due reputo comunque migliore Rebecca a cui, in termini di voto, darei mezzo punto in più!

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  5. @Romina,
    Mia Cugina Rachele verrà ristampato dalla Beat!

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