Io e i libri
Oggi sentivo il bisogno di parlare di libri e lettura in altri termini, senza l'uso di una recensione o di un'anteprima, forse sproloquierò, probabilmente divagherò e di quello che scriverò non troverete né un capo né una coda, ma ci sono giorni che funzionano così e vanno assolutamente assecondati.
Nella mia vita ho letto per tanti motivi, per passione soprattutto, ma anche per evasione, per scappare da momenti brutti della vita, per imparare e per mettermi alla prova.
Ho sempre letto "per i fatti miei", perché una volta (e detta così sembro Matusalemme) non c'erano i social, non c'era la condivisione e se i tuoi amici preferivano le discoteche alle letture stavi fregata. Parlavi con il muro. E spesso avevi anche ragione.
Adesso internet ci fa sentire meno "soli". C'è il gruppo per questo, per quello e per quell'altro e ci sono un sacco di pagine e canali in cui si chiacchiera di libri. Mi ci sono avvicinata in punta di piedi a questo universo così lontano da me, sono una pessima promotrice dei miei post, spesso non mi condivide nessuno perché anche quando un libro mi piace ci trovo comunque il pelo nell'uovo e se non lo dico sto male, ma sono fatta così, con il tempo sono diventata razionale, forse un tantinello cinica e il mio entusiasmo, per quanto onnipresente, non sarà mai pari a quello di una ventenne.
Ma non divaghiamo.
Come dicevo, a questo universo mi ci sono avvicinata in punta di piedi, eppure non ho mai smesso di fare dei piccoli passi in avanti. Ho iniziato a seguire bookstagrammer, youtuber (i bookblogger sono i miei primi amori e sempre lo saranno) e ho iniziato a provare interesse verso persone che la pensano in modo completamente diverso da me. Perché? Non ci ho mai riflettuto troppo, so solo che se non mi piace un romanzo trovo stimolante sentire l'altra campana, vedere il lato opposto della medaglia. Certo, il libro continuerà a non piacermi, ma il punto non è quello, il punto è sentirsi appagati da un confronto, amare la diversità di pensiero.
Direi che questo 2018 è stato il mio anno social. E non credo sia troppo presto per stilare un bilancio assolutamente positivo. Il profilo che usavo su instagram (@silvia_inunclick) solo per cose personali ormai è totalmente incentrato sui libri e mi ha permesso di conoscere persone che condividono la mia passione e che tutti i giorni mi regalano un sorriso, un pensiero o un consiglio. Ho comprato come una matta nonostante mi fossi ripromessa di non farlo, fintanto che l'hashtag #povertànontitemo è diventato quello che più mi rappresenta. E mi sono divertita. Ho preso il web e la rete con leggerezza e ironia, ho cercato di tenermi alla larga dalle polemiche (anche se a volte sono loro a trovarmi, incredibile!) e sento di aver superato alcuni limiti e abbattuto delle barriere. Servono a questo i libri, no?
Infine credo che negli anni la lettura mi abbia resa più riflessiva ed empatica e sicuramente più felice. Perché la vita è una roba troppo seria, spesso troppo triste, e una via di fuga serve sempre <3
Bellissimo articolo, mi ci sono rivista parecchio in tante cose, prima fra tutti l'evasione. Spesso la lettura mi ha aiutata nei momenti più difficili e ancora lo sta facendo.
RispondiEliminaPrezioso vademecum.
RispondiElimina#povertanontitemo e finiremo sotto un ponte! Ci vediamo lì?
RispondiElimina@Federica esatto, io ho passato un momento brutto brutto nel 2008, ho messo in pausa metà della mia vita, tra cui il blog, pensavo che non sarei nemmeno riuscita ad aprire un libro, invece la lettura mi ha aiutato tanto.
RispondiElimina@MrInk lo stampo e lo tengo sul comodino adesso xD
@laLibridinosa certo! con una tazza di cappuccino ovviamente!