Restiamo Così Quando Ve Ne Andate di Cristò
| TerraRossa, 2017 | pag. 242 |
Francesco è la classica persona che la vita la subisce. Chi invece rompe gli schemi e spezza le catene del conformismo è l'autore. Cristò sperimenta, inventa un nuovo tipo di narrazione che si dipana su blocchi temporali differenti - dieci giorni, dieci minuti, dieci mesi, dieci anni - costruisce una trama che non è fine a se stessa e usa un linguaggio non linguaggio per raccontarci, nemmeno troppo tra le righe, una storia davvero terribile, triste, solitaria... addirittura misera. Ma anche ovvia, normale e comune, ahimé, a molti di noi.
Francesco è solo in mezzo alla gente, pensa tanto ma conclude poco e gli unici testimoni del suo passaggio su questa terra sono i muri che spesso irrompono la scena per dire la loro, per mostrarci gli effetti collaterali del nostro pietoso mal di vivere e darci la possibilità di fermarci a riflettere.
Un romanzo molto attuale che attraverso una sorta di William Stoner all'italiana ci parla di un uomo vittima delle regole sociali, prigioniero del sistema, della sua casa e dei suoi stessi sogni.
Sicuramente Restiamo Così Quando Ve Ne Andate è quel tipo di libro che esce dalla mia solita confort zone e onestamente non lo consiglierei a prescindere, però mi è piaciuto, mi ha sorpresa, ha coraggio da vendere, ha quella cinica ironia che mi ha spinto a sfogliare le pagine senza nemmeno accorgermene e non è banale, anzi tutto il contrario. C'è questo dualismo che funziona perfettamente e che vede in contrapposizione una vita come tante e uno stile quasi sperimentale; Cristò ci consegna un romanzo avanguardistico e intelligentissimo.
Ecco, forse l'autore non sarà John Edward Williams, ma è stato capace di strapparmi un amaro sorriso e poi di commuovermi.
Nota: Aprite un libro TerraRossa e guardate nella bandella di sinistra, troverete quello che per la casa editrice è il lettore ideale del romanzo in questione. In questo caso: chi nella vita avrebbe voluto fare altro e forse è ancora in tempo per provarci; chi pensa che la narrativa non sappia fare i conti con la realtà (e con l’irrealtà); chi ama le opere di John Barth, William Burroughs, Guido Morselli; chi non crede che Cristò possa essere il vero nome dell’autore; chi ne ha appena rullato uno.
"Voglio cambiare vita, smettere una volta per tutte di lavorare, svegliarmi quando non ho più sonno pensando a cosa voglio fare e non a cosa devo fare. Invece mi sveglio sempre troppo presto e penso solo a quello che devo fare illudendomi che, prima il dovere e poi il piacere, domani o dopodomani, al massimo nel fine settimana, avrò un po’ di tempo per quello che voglio. Ed eccolo qui il fine settimana, con il portatile bollente sulle ginocchia, buttato sul divano, una canna di hashish tra le labbra e la televisione accesa su Ultimate Guinness World Records Show."Nella vita di Francesco c'è Donatello, il migliore e forse troppo scontato amico, Monica la ragazza che chiama solo per il sesso (sì, è un gran bastardo!) e Fatima, la vicina di casa indiana, un sogno erotico degno di Tinto Brass. Ci sono poi le telefonate con la madre, i silenzi con il padre, c'è la musica che vorrebbe suonare e l'hashis che si fuma con regola. Le sue costanti sono divano, portatile, accendino, televisione. In un loop ininterrotto.
Francesco è solo in mezzo alla gente, pensa tanto ma conclude poco e gli unici testimoni del suo passaggio su questa terra sono i muri che spesso irrompono la scena per dire la loro, per mostrarci gli effetti collaterali del nostro pietoso mal di vivere e darci la possibilità di fermarci a riflettere.
Un romanzo molto attuale che attraverso una sorta di William Stoner all'italiana ci parla di un uomo vittima delle regole sociali, prigioniero del sistema, della sua casa e dei suoi stessi sogni.
Sicuramente Restiamo Così Quando Ve Ne Andate è quel tipo di libro che esce dalla mia solita confort zone e onestamente non lo consiglierei a prescindere, però mi è piaciuto, mi ha sorpresa, ha coraggio da vendere, ha quella cinica ironia che mi ha spinto a sfogliare le pagine senza nemmeno accorgermene e non è banale, anzi tutto il contrario. C'è questo dualismo che funziona perfettamente e che vede in contrapposizione una vita come tante e uno stile quasi sperimentale; Cristò ci consegna un romanzo avanguardistico e intelligentissimo.
Ecco, forse l'autore non sarà John Edward Williams, ma è stato capace di strapparmi un amaro sorriso e poi di commuovermi.
Nota: Aprite un libro TerraRossa e guardate nella bandella di sinistra, troverete quello che per la casa editrice è il lettore ideale del romanzo in questione. In questo caso: chi nella vita avrebbe voluto fare altro e forse è ancora in tempo per provarci; chi pensa che la narrativa non sappia fare i conti con la realtà (e con l’irrealtà); chi ama le opere di John Barth, William Burroughs, Guido Morselli; chi non crede che Cristò possa essere il vero nome dell’autore; chi ne ha appena rullato uno.
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Titolo ed editore che non conoscevo, ma mi sembra molto belle mie corde. Soprattutto quel paragone con uno Stoner all'italiana. Segno, sperando di scoprirlo l'anno nuovo.
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