Weekly Recap nasce dalla voglia di non parlare solo delle mie new entry libresche, ma anche di altre piccole curiosità settimanali. Libri che ho adocchiato, un estratto che mi ha particolarmente colpito, un film che ho visto, e così via. Un po' come fanno alcuni blog con la rubrica Clock Rewinders on a Book Binge [X - X]. Ma tutto senza regole. Un po' alla cavolo insomma. Sostituisce In My Mailbox.
Cari lettori bentrovati, nel recap di oggi vi voglio parlare di un libro particolare che al momento della sua uscita non presi minimamente in considerazione nonostante il grandissimo successo.
Sto parlando de Il Magico Potere del Riordino di Marie Kondo, giovane ragazza giapponese che ha cambiato la vita a moltissime persone. La mia fondamentalmente è rimasta la stessa (per i miracoli bisogna disturbare gente più altolocata e non è il caso), ma devo dire che a fine lettura le rotelle del mio cervello non hanno smesso di girare per un bel po'...
Il sistema Konmari non prevede tanto l'organizzazione degli spazi (questo è un step successivo) quanto l'eliminazione di tutto quello che è superfluo e non ci rende felici.
Fatta propria questa consapevolezza tutto è più semplice.
Sono entrata in camera, ho aperto l'armadio e dopo anni di "ma questo potrebbe servirmi prima o poi", "devo solo dimagrire 3 o 4 chili poi mi starà tutto una favola..." ho finalmente fatto piazza pulita!
Geniale anche la sistemazione dei cassetti che prevede la disposizione degli indumenti in verticale anziché in orizzontale. Il risultato sarebbe questo (foto rubata) e la cosa più bella (oltre allo spazio che si sfrutta al meglio) è che tutto risulta ben visibile.
Ovviamente quando ho letto il capitolo dedicato alla libreria mi è venuta la gastrite, leggere di persone che hanno conservato solo trenta libri mi ha fatto storcere non poco il naso, ma in fondo se la teoria è "tieni tutto ciò che ti dà energia positiva", bene, da casa mia i romanzi non si spostano!
Devo però ammettere che la cara Marie Kondo mi ha influenzato positivamente. Già ero zen di mio, adesso grazie ai suoi consigli forse lo sarà anche la mia casa. Non troppo eh. Disordinata ero e probabilmente disordinata tornerò (questa potrebbe essere una fase passeggera, bisogna esserne consapevoli), ma intanto ho trovato i giusti input per sistemare un bel po' di cose, e non mi pare poco.
A questo punto sono curiosa di leggere 96 Lezioni di Felicità che si basa su consigli più pratici. Con il primo volume si acquisisce un'ideologia, con il secondo si affronta l'organizzazione. Vedremo... sento che alla fine butterò tutto... marito compreso ;)
Cos'ho visto?
Mi sono resa conto che è da un bel po' che non vi parlo di film, quindi rimediamo all'istante!
Il film più bello visto di recente è sicuramente il sud coreano Train to Busan, uno zombie movie di rara intensità che vi consiglio di tutto cuore. Se non l'avete già fatto, recuperatelo.
La trama è un po' sempre la stessa, una ragazza infetta sale su un treno e il contagio si propaga a macchia d'olio in tempi brevissimi, ma quella che è magistrale è la narrazione di Sang-ho Yeon.
Ogni singolo personaggio diventa a suo modo protagonista grazie a una caratterizzazione accuratissima che rende immediata ogni forma di empatia. C'è l'apocalisse in corso, il ritmo è serrato, la sopravvivenza uno scoglio inarrivabile, eppure quello che colpisce è fin dove un uomo può sacrificarsi, o al contrario sacrificare il prossimo.
Alcuni critici hanno visto nel film la metafora della paura, un attacco della Corea del Nord avrebbe conseguenze devastanti, io ci ho visto semplicemente un gran film, capace di commuovermi e devastarmi scena dopo scena. Imperdibile.
The Host, horror del 2006, è uno dei film che più ha incassato in Corea. Ho letto da qualche parte che è un B-movie di serie A e non avrei saputo definirlo al meglio. In un alternarsi di scene quasi tragicomiche si snoda la rocambolesca ricerca della piccola Park Hyun-seo (rapita da un mostro marino) da parte della sua strampalata famiglia.
Un po' horror, un po' grottesco, un po' commedia sopra le righe, the Host si rivela un buonissimo prodotto dai molteplici significati, primo su tutti l'amore, quello smisurato e incondizionato di una famiglia per la propria bambina. Il protagonista, un nullafacente ritardato ma dal cuore enorme, farà di tutto per trovare quella figlia che ama sopra ogni cosa, anche quando nessuno crederà alle sue parole, anche quando cercheranno di fermarlo in tutti i modi più crudeli possibili. Come sempre i coreani, anche nei film horror, hanno una sensibilità che noi ce la sogniamo.
In questo vecchissimo post vi avevo parlato del fumetto francese di Lob, Legrand e Rochette, e finalmente ho visto l'omonimo film, ovvero Snowpiercer, dello stesso regista di the Host, Bong Joon-ho. Non mi è piaciuto allo stesso modo però. I tratti che lo distinguono sono sempre gli stessi, ma questa volta il grottesco sfocia quasi nel nonsense e non sempre ho apprezzato certi eccessi che mi sembrano buttati lì a caso.
Questa volta siamo in un futuro devastato da una nuova era glaciale in cui gli unici superstiti vivono su un treno che non può mai fermarsi e su cui vigono rigidissime regole gerarchiche. Nei vagoni di testa ci sono le persone abbienti, in coda i reietti. Com'è ovvio che sia, una ribellione sarà inevitabile.
Protagonista assoluto un anti-eroe per eccellenza, e come al solito un messaggio ben poco subliminale - rivolto alle lotte di classe - non manca. E alla fine non c'è pietà per nessuno.
Bene, per questa settimana è tutto,
alla prossima 8)
Snowpierce in famiglia è piaciuto molto, ma pensavo non facesse per me. Magari recupero. Per me, come ti dicevo, maratona di Black Mirror e, in giornata, finisco il Papa di Sorrentino. Sui film giapponesi-cinesi-coreani concordiamo. :)
RispondiEliminaSnowpiercer fa per tutti, però ho preferito the Host. A volte mi sembrava facesse il verso a Hunger Games xD
RispondiEliminaIo niente maratona telefilm, ma ho visto altro, tra cui il Drago Invisibile.
Ciao! è tanto che sento parlare de "Il magico potere del riordino", ma sinceramente non credo più di tanto in questi manuali, perché credo che ognuno abbia un suo concetto di "ordine" e soprattutto un suo modo di vivere la propria casa! Tuttavia sono curiosa, magari prima o poi lo leggerò...
RispondiEliminaOddio ho appena realizzato che ho visto The Host anche io, solo perché Fidanzato lo stava guardando X°°D
RispondiEliminaIl libro della Kondo lo vogli leggere anche io che sono una disordinata cronica, chissà che non trovi l'ispirazione giusta! :)
RispondiElimina"Snowpierce" e "A train to Busan" me li sono segnati. Ahime, non ne sapevo l'esistenza. Devo assolutamente recuperarli.
RispondiEliminaSi trovano facilmente?
Ciao @Silvia, sono d'accordo, ognuno ha il proprio concetto di ordine, infatti il libro ti aiuta solo a liberarti di tutto quello che è inutile e da cui non abbiamo il coraggio di separarci. Poi se ogni singola cosa che hai in casa ti rende felice, bene, devi tenerla!
RispondiEliminaAdesso provo a leggere il secondo libro che invece è più organizzativo.
@Miraphora
E non ti è piaciuto? xD
@Alisya Rowiel
Dai, non fa mriacoli, ma un aiuto lo da. Almeno temporaneo, poi ogni tanto andrebbe riletto per rientrare nel mood giusto ^^
@Giulia
Sì, sono entrambi abbastanza recenti, ovviamente prima di tutti devi vedere Train to Busan!
Posso fare un commento poco simpatico e tranchant? Non sarebbe da me... in genere evito di parlare/commentare ciò che non mi piace... ma perdonami, questa volta proprio non resisto. Cercherò di restare nei binari della buona educazione. (Ma non ce la farò). Ho trovato il libro di Marie Kondo una delle cose, come dirlo educatamente?, più sciocche (ecco) che abbia mai letto in vita mia. Sinceramente, e lo dico senza cattiveria, credo che la signora Kondo abbia qualche suo problema personale nemmeno troppo leggero (nulla di male: anch'io ne ho, tutt* ne abbiamo, chi più chi meno) ma lei ha scelto di "affrontarlo" in questo modo maniacale e totalmente autoreferenziale, ma soprattutto maniacale e direi quasi anti-umano. E' evidente che la signora Kondo non conosce il piacere di avere una collezione, di rimirare le file di libri in una biblioteca di casa e mille e mille altri piaceri che una casa "normale" può offrire. Ma la cosa che più mi ha colpito è la risonanza di questo libro (al punto che per curiosità l'ho letto anch'io, pentendomi del tempo perso). Temo che oggi come oggi sia terreno fertile per chi puntando sul vuoto che ci circonda promette facili ricette all'infelicità: 10 consigli per vivere bene, liberarsi dai cattivi pensieri in 15 lezioni e altre - scusa - idiozie simili. Una cosa buona però quel libro l'ha fatta: mi ha fatto rivalutare, e amare ancora di più, la mia casa piena di cose, quindi di vita, di ricordi, di progetti, di libri, fumetti, film, cazzate, pupazzetti. IN sostanza piena di amore.
RispondiEliminaPerdonami questo commento poco simpatico, ma ho colto l'occasione per dire (in minima parte) cosa penso di questo stupidissimo libro.
Ma no, perché eviti commenti negativi? Le opinioni sono sacre, io cerco sempre il confronto, quindi ben vengano le opinioni di tutti i tipi.
RispondiEliminaTi capisco anche. Per certi versi è un libro furbo, però io l'ho inteso diversamente da te. Se ti rende felice avere la casa piena di film, fumetti, libri e cazzate, perfetto, non devi buttare niente (infatti come ho scritto le mie librerie non si toccano!), al contrario ho trovato interessante il capitolo sull'armadio perché mi ha aiutato a prendere coscienza di cose che obiettivamente uno sa già, ma che non si decide a fare.
Sicuramente è un manuale che ha avuto più successo di quello che si meritava, e di certo la signorina Kondo (che è una ragazza giovanissima tra l'altro) non colleziona un'emerita cippa, ma se a noi piace farlo, lei mica ce lo vieta ;)
Mi sono letta anche io il magico potere del riordino. E parto dicendo che ero sciettica. Sono sempre stata disordinata, a livelli quasi epici. Il letto con un sacco di roba da metetre in armadio che restava li per giorni, le scarpe mollate alla rinfusa, La scrivania dove era già molto che potessi metterci altro su. Poi mi è stato prestato e mi son detta. La va o la spacca, tanto non ho buttato via dei soldi. Ed invece sono FELICISSIMA di averlo letto. Adesso il mio armadio ha SOLO vestiti che uso, gli altri sono andati buttati quelli rovinati e quelli buoni nel contenitore per la raccolta degli abiti. Le scarpe hanno due posti solo per loro, la scrivania è molto più libera, e c'è spazio. I casetti hanno le cose ben piegate, anche se uno strabocca xD il letto ogni tanto ha della roba sopra però MASSIMO il giorno dopo è libero. Così come il resto della casa, e sono davvero contenta di questo metodo. Prima lasciavo tutto fuori posto, ora ordino tutto come deve essere, anche più spesso di prima. Alle volte sono un pochino maniacale. P.s io per il mio armadio adesso adotto anche un'altra strategia, le grucchie adesso sono a coppie di due, tenute unite dalle linguette delle lattine. Così c'è ancora più spazio di prima. E' un metodo visto su un breve video in Facebook, dove per fino le gruccie erano arrivate a 3 sovraposizioni.
RispondiElimina@Nelly
RispondiEliminaAhahahaha, a me ha aiutato a prendere consapevolezza, certo dice cose ovvie, ma la spinta che dà è positiva. Io sono ancora alle prese con l'armadio... credo che non buttassi via nulla dal 1998!