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30 ottobre 2019

Recensione, LA DOTTRINA DEL MALE di Alessandro Berselli

Lettori buongiorno, oggi si chiude il mese del Book Bloggers Blabbering e si chiude con uno degli autori italiani di punta della casa editrice: il nostro caro Alessandro Berselli.

 La Dottrina del Male di Alessandro Berselli

| Elliot, 2019 | pag. 150 |

Ivan Cataldo è uno spin doctor, un guru della comunicazione politica seducente e carismatico, con un matrimonio appagante e un’invidiabile posizione socioeconomica. Le sue certezze professionali e affettive cominciano a sgretolarsi nel momento in cui alla MindFactory, l’agenzia della quale è amministratore delegato, si presenta il portavoce di una misteriosa organizzazione che si dichiara in grado di vincere le elezioni in tutti gli Stati nevralgici, Italia compresa, per creare un nuovo ordine mondiale. Chiamato a seguirne la campagna mediatica, Cataldo è dapprima riluttante ma poi, affascinato dal loro manifesto di partito, decide di accettare l’incarico. Sarà il più grande errore della sua vita. Noir distopico e intimista, La dottrina del male riflette sugli inquietanti scenari di dominio all’orizzonte e ne indaga le ripercussioni psicologiche, domandandosi a quale prezzo siamo disposti a vendere la nostra integrità.
Berselli, come Morozzi, è il mio faro nella nebbia. Quando sono persa, quando non so dove andare, lui mi indica la strada e per chiudere il mese del Book Bloggers Blabbering di ottobre, dedicato alla casa editrice Elliot, non potevo scegliere altro che il suo ultimo romanzo, La Dottrina del Male.

Ancora una volta l'autore bolognese affronta un tema a lui caro: quello della caduta negli inferi dei suoi protagonisti.
Dopo la viziata e annoiata Ludovica de Le Siamesi e l'insoddisfatto Claudio Roveri di Non Fare la Cosa Giusta, siori e siore, ecco a voi Ivan Cataldo, guru della comunicazione, abilissimo nel vendere servizi alla categoria più odiata del mondo: quella politica.
Ed è la politica il fil rouge che tiene insieme i vari pezzi della storia, una politica che non ha un vero e proprio credo e non si basa sull'abilità oratoria degli esponenti di partito, ma punta tutto sulla seduzione.
Quella che subirà Ivan Cataldo sarà una sorta di anestesia emotiva. Lui che aveva tutto, una moglie innamorata, una figlia in gamba e un'altra in arrivo, si troverà genuflesso ai piedi di un perverso vangelo e diventerà un devoto praticante di una religione che promette successo e potere... ma in cambio di cosa? Be', come in ogni patto con il diavolo che si rispetti, la merce di scambio è sempre una sola: la propria anima.
La morale è semplice. Non siamo bianchi e non siamo neri. Non siamo buoni e non siamo cattivi. Siamo solo poveri uomini in balia delle tentazioni. A volte virtuosi e a volte no. Che cercano di fare del loro meglio, ma che il più delle volte si trovano a scegliere il loro peggio.
Dopo un inizio non particolarmente travolgente ma, mea culpa, la sola parola "politica" mi fa sbadigliare e alzare gli occhi al cielo, impariamo a conoscere quest'uomo che tra festini di dubbia morale, morti improvvise e taciti ricatti, si ritrova a sovvertire l'ordine dei suoi valori quasi senza rendersene conto, anteponendo il successo e il denaro alle proprie convinzioni.
Ivan impara a simulare indifferenza, mente a se stesso, mente alla sua famiglia e si trasforma in una maschera di imperturbabile e finta onestà. Vendere un'illusione, in un paese di grande disaffezione generale, sembra la cosa più normale del mondo, ma varrà il prezzo pagato?

Visionario, in parte lungimirante e come al solito cattivo, La Dottrina del Male si conferma un buon titolo, ma non il migliore di Alessandro Berselli. Manca a mio avviso un background  un po' più solido e un finale - perché lui è bravissimo negli epiloghi malefici - ancora più d'effetto (almeno rispetto a quelli a cui ci aveva abituati).
Resto però in trepidante attesa di una sua nuova fatica in cui poter esplorare i contorti labirinti della mente umana. Sempre senza sconti. Sempre senza pietà per nessuno 8)

5 giugno 2019

Recensione, NON FARE LA COSA GIUSTA di Alessandro Berselli

Che bella cosa i libri malati. Ti fanno sentire quasi meglio, poi leggi Berselli e il tuo asse si sposta all'improvviso. Le storie cattive non ti sembrano più così lontane e inverosimili, ma fin troppo vicine...

Non Fare la Cosa Giusta di Alessandro Berselli

| Perdisa Pop, 2010 | pag. 220 |

Claudio Roveri è un informatore medico scientifico. Conduce una vita di apparenze. Apparentemente è un professionista affermato, ha una famiglia felice, nessun motivo, per non sentirsi soddisfatto, in realtà le cose non vanno così bene. Roveri cova il disagio. Odia Bologna, che è diventata una città così diversa da come se la ricordava. Negri, punkabbestia e zingari ai semafori, e quella sensazione di degrado che ha ogni volta che cammina per il centro. Roveri odia, ma non fa nulla. Si rifugia nella famiglia, negli amici di sempre, nel lavoro. Fino a quando reagisce, assecondando la sua vera natura. Una sera durante un rapporto sessuale con una giovane dottoressa conosciuta per lavoro, sente suonare il cellulare, ma non risponde. A chiamare è sua figlia, in cerca di aiuto. La vita di Claudio Roveri, da quel momento in poi, cambierà una volta per sempre.
Voto:


"Non è di perdere tutto questo che ho paura,
ma di continuare ad averlo per sempre"

Berselli - autore ossessivo compulsivo della parola - ha di nuovo centrato il profondissimo pozzo nero che c'è nel mio cuore con un romanzo che è analisi e orrore allo stesso tempo.
Non Fare la Cosa Giusta racconta la storia di Claudio Roveri, il classico uomo che non avrebbe nulla di cui lamentarsi, eppure tutto gli va stretto. La famiglia, il lavoro, la città in cui abita, la gente che lo circonda. Claudio è un represso, un insoddisfatto cronico, un ipocrita e un cinico egoista figlio di puttana. Solo la figlia Erica sembra degna del suo affetto, ma il loro rapporto non è dei più idilliaci, guardarla crescere, diventare adulta, è sinonimo di disagio e sofferenza.
La narrazione segue il flusso dei suoi pensieri, una corrente instabile e delirante che lo porterà - inevitabilmente - ad assecondare la sua vera natura fregandosene di convenzioni e legalità. E più le sue azioni resteranno impunite più si sentirà forte. Le sconfitte personali troveranno conforto nella frustrazione, nel mistificare il prossimo, nell'aggredire gli innocenti. Poi un giorno non risponderà al telefono. È Erica, ha bisogno di lui, ma Claudio è impegnato in uno squallido amplesso, tutto il resto può aspettare. Solo che questa volta, non aver fatto la cosa giusta, gli costerà caro.

Il romanzo, diviso in due parti - bright side e dark side - ci parla di un male ben preciso, quello che alberga silenzioso negli esseri umani, che aspetta paziente di essere risvegliato, quel tipo di male che non vediamo, eppure c'è.
Più psicologico de Le Siamesi (qui la recensione), forse meno sadico, ma oltremodo cattivo, dallo stile tagliente e dalle continue frasi che senti il bisogno di sottolineare perché, pur non condividendole, le senti terribilmente vere, Non Fare la Cosa Giusta è un romanzo politicamente e umanamente scorretto.
Lo stesso Berselli che ho incontrato all'AEmilia Noir Festival mi ha confessato di doversi prendere delle pause durante la stesura di alcuni suoi libri, perché quello che prende forma sotto la sua penna lo terrorizza, ma portare a termine una storia è fondamentale in quanto si tratta di una vera e propria forma di esorcismo. E lo è anche per noi lettori "malati". Un esorcismo. Leggiamo la paura perché in qualche modo ci sembra di averla affrontata e quindi allontanata... peccato mi sia rimasta addosso la terribile sensazione che ci sia un pezzetto di Claudio Roveri in tanti di noi. Forse troppi...

27 febbraio 2019

Le Migliori Letture del 2018


Lettori buongiorno! Non ci posso credere, non avevo ancora pubblicato il post con le letture più belle del 2018, non che non le conosciate visto che quando amo un romanzo vi faccio due palle così ovunque, soprattutto su Instagram dove sono diventata una specie di zecca, ma insomma, dimenticarsi di pubblicare un post fa di me una pessima blogger. Mi vado a cospargere il capo di cenere e torno...
Eccomi. Ah, sempre perché sono una blogger molto professionale, alla canonica decina ho aggiunto un libro. Quindi i titoli che vi consiglio sono undici.

Come sempre trovate un breve commento e uno stralcio di recensione linkabile nel caso vogliate andare a sorbirvi tutto il pippone.

LE MIGLIORI LETTURE DEL 2018


Ellie all'IMPROVVISO
di Lisa Jewell

 
Ellie all'Improvviso è quel genere di romanzo che non solo ti tiene con il fiato sospeso, ma riesce a consumarti, a limare gli angoli già smussati del tuo cuore, a farli sanguinare. Raramente un thriller mi commuove, di solito sono altre le sensazioni che provo: sgomento, incredulità, sollievo, ma tra queste pagine ho versato lacrime su lacrime, non puoi chiudere il libro e pensare di essere sopravvissuta indenne alla storia di Ellie, perché c'è un pezzettino di lei in ognuno di noi.
>> recensione completa
Penso che sia stato il libro che su Instagram ho consigliato di più. Ed è stato quello di cui ho chiacchierato di più privatamente. Insomma un libro che fa parlare. Perché alla fine non è il solito thriller, non c'è nulla da scoprire, solo una terribile verità da accettare.
Super consigliato, soprattutto alle lettrici, perché sì, Ellie all'Improvviso è innegabilmente un romanzo molto femminile.



LE SIAMESI
di Alessandro Berselli

 
“questo libro è una piccola gioia per i lettori malati. Qui siamo oltre il noir, siamo oltre il classico romanzo cattivo. Qui siamo a un passo dall'inferno.
>> recensione completa
Una scoperta incredibile. Un romanzo davvero cattivo, qui Berselli da del filo da torcere a Morozzi. Se amate le storie malate eccovene una. Servita su un piatto di sangue e argento.



L'OCCHIO PIU' AZZURRO
di Toni Morrison

 

L'Occhio Più Azzurro è una storia che parla di sogni, razzismo e crudeltà.
Toni Morrison ci porta in una terra arida di sentimenti e povera di prospettive, una terra fatta di gente sconfitta, di sogni spezzati, di lotte mai combattute e ci racconta una storia che non vorremo mai aver sentito,  che fa un gran male ma insegna tantissimo.



LA LUNA NERA
di Winston Graham

 

Un altro avvincente capitolo di una saga che porta i segni di un'epoca che sta cambiando, di personaggi che si ritrovano a raccogliere quanto seminato e di sentimenti spesso in balia degli eventi, ma che sono comunque la colonna portante di una storia che non smette di emozionare.
La saga di Poldark è bellissima. I personaggi sono bellissimi. E ogni volta che inizio un romanzo (e siamo già al quinto!) mi sembra più bello del precedente.
Ahhh Ross. Ma ti amo perché sullo schermo hai la faccia di Aidan Turner o perché è bravo Graham?!



LA MORTE NON SA LEGGERE 
di Ruth Rendell

“un perfetto esempio di quel genere noir che pone gli accenti sulle nature distruttive degli esseri umani.
>> recensione completa
Il romanzo con uno degli incipit più belli e d'effetto mai letti.
Non aggiungo altro, faccio parlare "lui".
"Eunice Parchman sterminò la famiglia Coverdale perché non sapeva leggere, perché non sapeva scrivere. Non c'era movente, non ci fu premeditazione: non ottenne denaro, né sicurezza. Unico risultato del delitto fu che non solo una famiglia e un villaggio, ma l'intera nazione seppe dell'analfabetismo di Eunice Parchman. Per sé non ottenne niente, se non la rovina totale. Da sempre, nella sua mente distorta, c'era la convinzione che non sarebbe mai stata in grado di avere successo. Eppure, sebbene la sua amica e complice fosse pazza, lei non lo era. Possedeva quella terribile e realistica lucidità dell'atavica scimmia travestita da donna del ventesimo secolo."



QUELLI CHE MERITANO DI ESSERE UCCISI
di Peter Swanson

 
“Quelli Che Meritano di Essere Uccisi ha i connotati del vecchio noir e non ne tradisce lo schema tipico del genere fino all'ultima pagina. Ti lega a doppio filo e nonostante la trama si snodi come da copione, stiamo parlando di un copione degno di un film, a metà strada tra Il Delitto Perfetto di Hitchcock e L'Amore Bugiardo della Flynn.
>> recensione completa
Non un libro, ma un mantra.
Preparate carta e penna perché dopo averlo letto vi verrà voglia di uccidere un sacco di gente.



MARY E IL MOSTRO
di Lita Judje

 

“Nessun uomo sceglie il male perché è tale,
ma soltanto perché lo confonde con la felicità”

Una serie di acquarelli in bianco e nero fanno da sfondo a una narrazione in versi in cui Mary Shelley ci racconta, in oltre trecento pagine, il prezzo della libertà e dell’uguaglianza e di come dal dolore sia nato Frankenstein, il romanzo che l’ha resa immortale.
Struggente e indimenticabile.



IL RINOMATO CATALOGO WALKER & DOWN
di Davide Morosinotto 

 

Ormai Morosinotto, io e la mia partner in crime Simona, lo stalkeriamo ovunque. Bologna, Mare di Libri, Lucca Comics. Forse un giorno Davide ci denuncerà, chissà.
Comunque Il Rinomato Catalogo Walker & Down è il libro che ogni bambino e genitore dovrebbe leggere, ha il sapore del viaggio, della fuga, della scoperta, ma è soprattutto un rifugio.
Ha vinto il Premio Andersen 2017 come miglior libro oltre i 12 anni e io che ne ho BIIIIP (scusate, c'è stata un'interferenza) l'ho letteralmente adorato!



GLI ANNIENTATORI
di Gianluca Morozzi

 
“Gli Annientatori non è un thriller, non è un horror, non è un noir, eppure è tutte e tre queste cose insieme: un gioiellino imbrattato di sangue capace di stravolgere e sconvolgere.
>> recensione completa
Che gioia scoprire libri così malati, che gioia scoprire che ci sono autori che la notte non dormono ma partoriscono incubi. Grazie Morozzi.



FIORI PER ALGERNON
di Daniel Keyes

 

"Non so cosa sia peggio: non sapere chi sei ed essere felice,
o diventare quello che hai sempre voluto e sentirti solo."

Daniel Keyes scrive Fiori Per Algernon in forma di racconto nel 1956 per poi ampliarlo e trasformarlo nel 1966 in quello che è oggi un grande pilastro della narrativa del Novecento. Umanamente toccante, scientificamente ambizioso, stilisticamente impeccabile, sarà banale nel dirlo, ma questo romanzo è un vero e proprio gioiellino.



L'UOMO DI GESSO
di C. J. Tudor

  
“Un romanzo davvero bello, in cui un inquietante senso di declino e morte sembra contaminare, poco alla volta, cose e persone.
>> recensione completa
Un romanzo che ha sicuramente spaccato in due l'opinione dei lettori. Da una parte chi ha amato i rimandi a opere come It o Stand By Me, dall'altra chi ha trovato nell'Uomo di Gesso un qualcosa di già visto e rivisto. Io l'ho adorato. Ho adorato l'omaggio a Stephen King (e omaggiare un autore non significa a mio avviso copiarlo), e soprattutto ho adorato le atmosfere e il tocco noir. Qui nessuno è davvero innocente. E io che ho un debole per i colpevoli ho apprezzato moltissimo ogni singola pagina.



E adesso tocca a voi!
Anche se in ritardo (ma chi se ne frega,
i libri mica hanno una scadenza!)
quali sono state le vostre letture più belle nel 2018?

23 ottobre 2018

Recensione, LE SIAMESI di Alessandro Berselli

Buongiorno lettori! Oggi nuova review di un romanzo che gli amanti dei noir potenti non possono perdersi. Ve l'ho già spammato ovunque, su Instagram vi ho ammorbato come non mai (mi trovate come @silvia_inunclick) e adesso tocca al blog 8)

Le Siamesi di Alessandro Berselli

| Elliot edizioni | pag. 126 |


Voto:

Senza lo sconto del 55% su Amazon (ahimé, le copie sono già esaurite!) e alcuni commenti in cui Alessandro Berselli viene definito un grande autore di noir, mai mi sarei avvicinata a Le Siamesi, ritenendolo - erroneamente - un libro lontanissimo dalle mie corde. Mi faceva quasi pensare a una storia che volesse filosofeggiare troppo, una storia sul disagio giovanile destinata a sfociale nel solito (melo)dramma.
Sbagliato.
Anzi, sbagliatissimo!
Intanto la filosofia spiccia Berselli non sa proprio cosa sia e aggettivi come "solito" non fanno di certo parte del suo vocabolario. Io vi avviso, questo è un libro feroce capace di cambiare prospettiva in continuazione, sa come destabilizzare, e sfocia in un finale assolutamente geniale, spiazzante, agghiacciante.
Di cosa parla? Di giovani annoiati, viziati, superficiali. Di una casa costruita per connettersi con le divinità (o il demonio?). Di una telecamera. Di roulette russa. E di molto altro.
Una storia macabra, scritta benissimo, emotivamente frigida, ma disturbante come non mai.
Berselli fotografa il mal di vivere, il fascino seducente del male, il vuoto esistenziale e il disagio dell'adolescenza. I protagonisti sono giovani senza obiettivi soliti ad anteporre il piacere al dovere con un unico dilemma ad affliggerli: "bruciare in fretta o arrugginire lentamente?"
L'unico difetto del romanzo è anche il suo grande pregio. Finisce troppo in fretta, ma è giusto così; l'adrenalina restringe la cavità dei vasi sanguigni, dilata le aeree bronchiali ed esalta la prestazione fisica. Un effetto prolungato potrebbe essere deleterio, ma quando è circoscritto a un breve lasso temporale è benefico. E questo libro è una piccola gioia per i lettori malati. Qui siamo oltre il noir, siamo oltre il classico romanzo cattivo. Qui siamo a un passo dall'inferno.

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