21 febbraio 2019

Recensione, BEZIMENA di Nina Bunjevac

Lettori bentrovati, oggi vi porto la recensione di un romanzo grafico straordinariamente potente che vorrei consigliare a tutti ma che so non essere per tutti.
Leggete... e traete le giuste conclusioni.

 Bezimena di Nina Bunjevac

| Rizzoli Lizard, 2018 | pag. 224 |

Benny lavora come guardiano in uno zoo. Un giorno, tra i visitatori nota una donna che gli ricorda qualcuno. La osserva dalla finestra del rettilario: è candida come neve e ha con sé un taccuino da disegno che tiene stretto fino a quando, un attimo prima di andare via, lo dimentica davanti alla vasca degli orsi polari. Per Benny la donna non l'ha lasciato lì per caso: quel taccuino è un'esca, il segnale che dà il via a un gioco di seduzione in cui lui è la vittima designata. O forse è solo il primo passo verso il buio che ha sempre cercato. Con il suo segno denso e corporeo, Nina Bunjevac ha creato una parabola moderna che illustra senza ipocrisie la brutalità della violenza sessuale. Un'opera che ritrae la spaventosa normalità di chi giustifica l'orrore delle proprie azioni.
Voto:

Credo che Bezimena sia il romanzo grafico più potente e coraggioso che abbia mai letto. E non mi viene in mente nulla che gli si possa anche solo minimamente avvicinare. Nina Bunjevac fa un lavoro quasi chirurgico nel forgiare un'opera che è un piccolo capolavoro di stile, ogni pagina è un quadro in cui ci si perde senza accorgersi del tempo che passa e per quanto conti solo 224 pagine vi assicuro che un volume del genere lo sfoglierete infinite volte.
Io, per esempio, dopo aver letto la postfazione, ho sentito il bisogno di ricominciarlo immediatamente, perché le parole finali dell'autrice sono in grado di riconsegnare la storia priva di quelle ombre che potevano aver offuscato, in parte, una prima lettura.

Di cosa parla Bezimena? Nina Bunjevac attraverso il mito di Artemide e Siprete - in cui un giovane viene tramutato in donna per aver sorpreso la dea fare il bagno nuda - racconta la storia di Benny, un bambino tanto voluto dai genitori quanto incompreso, un ragazzino con evidenti problemi comportamentali e precoci impulsi sessuali che si cercheranno di reprimere con metodi a dir poco ortodossi.
Benny crescerà ai margini del mondo e finirà per lavorare come custode di un giardino zoologico, ma la sua vera natura, messa a tacere da un'educazione ottusa e bigotta, troverà il modo di avere il sopravvento. I primordiali impulsi sessuali offuscheranno la ragione del ragazzo che si creerà una serie di alibi attui a giustificare le proprie terribili azioni. Perché Benny diventerà uno stupratore.

Il grande coraggio di questo fumetto sta proprio nel raccontare una storia di abusi e violenze spostandosi dalla parte del carnefice, entrando nella sua mente, ed è con estrema lucidità che l'autrice guarda attraverso il riflesso di uno specchio che non consegna a Benny la verità, ma una visione completamente distorta della realtà che lo circonda. Ed è quella la realtà che ci viene inizialmente mostrata. Una realtà fatta di donne che sono oggetto di un desiderio ricambiato e di segreti appuntamenti fissati da un destino che ha già visto e scritto tutto.

Bezimena è un romanzo che è condanna ed espiazione insieme. Nina Bunjevac, già conosciuta attraverso Fatherland, Educazione di un Terrorista, in cui ha raccontato le origini della sua famiglia attraverso un romanzo forse più storico che introspettivo, questa volta mette a nudo, indirettamente, una parte della sua vita che non vuole e non può dimenticare. Spettatrice silenziosa di quello che fu un giro di violenze e prostituzione, la Bunjevac denuncia, confessa, smonta ipocrisie e brutalità con pochissime parole e un tratto grafico che è all'apice della sua potenza narrativa, consegnando al lettore una testimonianza durissima.
Bezimena è esplicito, molto esplicito, e deve esserlo, perché la violenza non ha pudore e non c'è nulla che possa alleviarne o giustificarne il dolore.

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1 commenti:

Anonimo ha detto...

Comprato. Bellissimo.

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