30 maggio 2014

Libro VS Film - Sfida n° 39

A volte vorrei parlare dei film che mi capita di vedere, ma poi penso che un blog di libri non sia il posto giusto. Allora penso di parlare dei film tratti dai libri, questa cosa avrebbe senso, no? Ma quello che ne viene fuori non è mai una recensione, ma continui paragoni tra due opere dalla struttura tanto diversa. E così nasce questa rubrica (che posterò di giovedì) in cui mi divertirò a mettere sul piatto della bilancia un'opera letteraria e una cinematografica e vedere da che parte penderà l'ago.
LIBRO VS FILM
chi vincerà?

Oggi in sfida
Petali di Tenebra

 
 Vince il Film!

Ho tentennato fino all'ultimo nell'indecisione di promuovere il film o dargli la parità con il libro, ma  nel suo genere mi è piaciuto e ho voluto premiarlo soprattutto per un motivo: è stato riadattato davvero molto bene. La sceneggiatura è decisamente fedele allo spirito del romanzo della Andrews, ma ne smorza i toni da soap opera, omette una serie di dettagli inutili e si concentra sulla relazione tra Cathy e Chris, fratello e sorella che dopo dieci anni dalla reclusione in soffitta (vedi Fiori Senza Sole) cercano di andare avanti con le loro vite senza farsi sopraffare dal passato. O almeno Cathy ci prova, e tra i due è sicuramente la più determinata. Lei non vuole amare Chris, rifiuta questo sentimento in tutti i modi possibili, cambiando città, gettandosi a capofitto in una relazione sbagliata, dedicandosi anima e corpo alla danza, ma c'è sempre qualcosa che la riporta indietro, tra le braccia di quel fratello che sono il suo rifugio, le sue certezze, la sua casa.
Ma è sbagliato.
Voltarsi indietro è sbagliato.
Ricordare i giorni passati in soffitta è sbagliato.
Gettare le basi per una vita che non li leghi indissolubilmente l'uno all'altra invece è l'unica cosa giusta che possano fare.
E ci provano, anche se in modi diversi. Cathy lo fa con un misto di fermezza, rabbia e odio, Chris con pacata rassegnazione, arrivando a fidanzarsi con Sarah nonostante lo leghi a lei del semplice affetto, e Carrie, la sorella più piccola, lo fa e basta. La sua storia nel libro è stata una delle parti più toccanti. La bambina che non è cresciuta come tutte le sue coetanee perché privata della luce del giorno è diventata una donna, ma sogna ancora un abbraccio, un sorriso, un qualunque gesto da parte di sua madre. Dovrebbe odiarla, ma non ci riesce. Nessuno comprende il suo muto dolore, Carrie lo tiene ben nascosto, e nessuno sa di come a scuola tutti la prendano in giro perché più piccola del normale, di quanto male possa fare aver bisogno di un amore che nessuno potrà mai darti, di come ci si possa sempre sentire sporche, sbagliate e inadeguate in ogni singolo momento della giornata.
Quando gli eventi precipitano, il rancore e il desiderio di vendetta diventano i veri protagonisti del film, e anche se questa parte del film occupa solo gli ultimi venti minuti si torna a respirare l'aria viziata tipica delle storie di Virginia Andrews.

Petals on the Wind, al contrario di Flowers in the Attic (qui la puntata di libro vs film) è un film meno noir, meno ambiguo, meno crudele, con meno suspense (la recensione del romanzo può aiutarvi a capire cosa intendo) e probabilmente adatto prevalentemente a un pubblico femminile. Non che questi siano necessariamente dei difetti, anche se di difetti nella pellicola ce ne sono; per quanto il romanzo sia stato riadattato al meglio la sceneggiatura poteva essere più curata in svariati punti. Stessa cosa il montaggio che sembra studiato appositamente per gli intervalli pubblicitari, e anche la colonna sonora, sfruttata al meglio nei trailer, non risulta sufficientemente incisiva.
Però gente... a me è piaciuto. La continuity della storia è stata rispettata, il cast è praticamente perfetto (solo su Rose McIver - Cathy - ho avuto qualche riserva, ma perché la trovo fisicamente lontana dall'attrice del primo film, cosa che non posso invece dire di Chris), e come ben sapete subisco il fascino del peccato e non riesco a sottrarmici. Così sono rimasta incollata allo schermo per tutti i 90 minuti della sua durata e se devo dirla tutta, se i minuti fossero stati anche 120 non mi sarebbe affatto dispiaciuto. ^^

(spoiler)
Per il 2015 sono previsti gli ultimi due adattamenti, If there be thorns e Seed of Yesterday, ma come ho detto più volte, per me la storia di Cathy e Chris finisce qui. O almeno vorrei che finisse qui, ma l'autrice non ha amato abbastanza i suoi personaggi e ha continuato a metterli di fronte a una vita ingiusta e crudele, ha scelto per loro la strada del peccato e per quanto il sentimento che li unisce troverà sempre una giustificazione, dovranno ancora pagare per essersi amati e per voler continuare a farlo. Nonostante tutto so già che quando usciranno i film io sarò seduta in prima fila per vederli e farmi del male. Cosa vi devo dire? Non sto affatto bene, lo so!

* * *

Nota: Se amate questo genere di storie (non necessariamente incestuose, ma comunque fuori dai soliti canoni) nel 2015 anche Dolce, Cara Audrina (My Sweet Audrina) diventerà un film. In questo caso la Andrews ha primeggiato tinte horror e gotiche e appena ho letto questa news il romanzo che avevo recuperato qualche mese fa è passato direttamente dalla libreria al comodino (voi non avete idea di come sia ridotto il mio povero comodino... ci sono libri anche nei cassetti!!!).

Petals on the Wind


Trailer più spoileroso


26 maggio 2014

Variant Book #14 - L'Intruso di Peter Blauner

Variant Book nasce dalla mia follia più estrema e vede la rivisitazione e la reinterpretazione di romanzi più o meno noti attraverso una nuova veste grafica! Ovviamente tutto in chiave ironica.
Variant Book                        Original Book

  
[clicca per ingrandire]

Difficile capire chi sia l'intruso... 

22 maggio 2014

Pillole di Recensioni #5

Sto attraversando un periodo decisamente out.
Capita, lo so, per questo non ne faccio un dramma, ma sono in una di quelle fasi in cui la stanchezza, l'allergia e tutta una serie di altre cose mi porterebbero a leggere romanzi leggeri, ma il mio spirito sente il bisogno di romanzi belli corpose, di storie capaci di ribaltarmi dal divano. È un casino.
Per questo sto leggendo Schegge di Fitzek.  È cervellotico, ma lo si legge senza sforzo. Fino alla fine non si capisce niente, ma poi tutti i pezzi del puzzle vanno al loro posto (almeno di solito è così).
Speriamo che mi aiuti a riprendermi.
Ma bando alle ciance e veniamo a noi. Oggi chiacchieriamo di romanzi che ho letto tempo fa, siete pronti?

 La Sorella di Mozart di Rita Charbonnier

Piemme, 2011 | pag. 331 | € 5,90 |

Nannerl è una bambina quando le sue dita iniziano a danzare sulla tastiera del clavicembalo, quando le note prendono ad affacciarsi nella sua mente con naturalezza e armonia. A soli cinque anni il suo talento musicale è motivo d'orgoglio per il padre, Leopold Mozart. Ma quella stessa natura che le ha concesso un dono tanto straordinario è stata assai meno generosa quando ha deciso di portare nella sua casa un nuovo nato: Wolfgang Amadeus, un fratello che Nannerl saprà amare sinceramente ma le cui doti sono destinate a gettare nell'ombra le sue. Perché un talento sbocciato in un corpo di donna è guardato con diffidenza e non merita di essere coltivato. Così, mentre il padre sceglie l'Europa come teatro per le esibizioni di Wolfgang investendo sul figlio ogni ricchezza ed energia, negli anni Nannerl è costretta a soffocare la sua passione per la musica, e a farne una mera fonte di guadagno tramite l'insegnamento. Archiviando come un ricordo doloroso le partiture a lei tanto care, smette del tutto di suonare. Da quel momento la sua vita si snoda lungo percorsi più consueti, arrendendosi alle convenzioni imposte dalla società. Conosce l'amore, conosce il dolore che solo le persone davvero care possono infliggere, e la delusione che si annida in un'esistenza che è sempre e comunque una rinuncia a se stessi. Fino a quando non ritroverà la forza di riaffermare la sua vera natura, riscoprendo nella musica, il suo amore più autentico, una rinnovata ragione di vita.
Voto:
 

Quando decisi di leggere La Sorella di Mozart lo feci per un motivo ben preciso. Anzi due.
1) In giro per la rete c'erano molti commenti positivi 2) quelli negativi erano tutti del tipo "sembra un harmony". Non ho creduto nemmeno per un secondo che potesse somigliare a un harmony, ma il pensiero che alla base della storia ci potesse essere una storia d'amore ha fatto solo aumentare il mio interesse.
Sbagliato.
Questo libro non vira al romantico, ma è una vera e propria biografia romanzata, sceneggiata anche bene, con un punto di vista insolito e coraggioso, ma per quanto la lettura si sia rivelata scorrevole, la meravigliosa Nannerel non mi ha bucato il cuore. Lei, con la sua musica, i suoi dolori e i suoi rimpianti, non mi ha fatto scendere la fatidica lacrima che mi porta a dare a un romanzo quattro stelle.

Belle Terre di JoAnn Ross

| Harlequin Mondadori 1997 | pag. 300 ca |
Atmosfere cariche di fascino. Profumi che evocano languori estenuanti. E' la magia del vecchio sud, dove tutto sembra più facile e la sensualità non conosce inibizioni. Ma attorno a Belle Terre vecchia piantagione caduta in rovina, si intrecciano le passioni e i destini di uomini e donne costretti a giocare la partita decisiva della loro vita, fra crudeltà e cinismo, ambizione e vendetta, amore e desiderio. E con la minaccia incombente di un segreto che potrebbe distruggerli...




Voto:
 

Belle Terre ha un unico, grande difetto, i tagli. Eh sì, qui i tagli si sentono eccome, soprattutto nel finale velocissimo che sbilancia una storia piena zeppa di personaggi "malati" che interagiscono tra loro in modo "malato", e voi sapete quanto io ami la perversione, la cattiveria e le anime nere, vero? (nei libri ovviamente ^^).
Ma mi viene da dire chi se ne frega e sapete perché? Perché tanto c'è lui, Cash... il tipico protagonista che mi fa ribollire il sangue e quando l'ormone si risveglia, mica posso far finta di niente, no?
Belle Terre è la quinta essenza della passione e ha anche un tocco noir che lo rende un romance non del tutto rosa, non del tutto melenso, non del tutto "da attacco glicemico". Un romance che prende allo stomaco diciamo.
L'autrice, JoAnn Ross, ha saputo stupirmi. È versatile in un modo che ha dell'incredibile.
Prima di Belle Terre avevo letto la difficile storia narrata in Molly, in cui la protagonista è una suora che s'innamora del marito della sorella, e poi Magie, in cui nell'incantevole Irlanda prende vita un amore che ha i connotati della favola. Storie diverse, ma delicate, toccanti, capaci di trattare argomenti come la perdita, il peccato, la dignità. Con Belle Terre siamo su un altro pianeta, e a leggerlo mi sono divertita da morire!
A questo punto vorrei solo vedere i romanzi della Ross ristampati e in edizione integrale. Grazie Harlequin.
Nota: il romanzo è uscito anche con il titolo Magnolia.

L'Ultimo Valzer di Mary Balogh

| I Romanzi Mondadori ORO, 2009 | pag. 300 ca |

Lady Christina non ha mai realmente amato il defunto marito, eppure ha accettato il suo modo di pensare, rigido e puritano. Almeno fino a quando il passato ritorna nella persona di Gerard Percy. Un tempo le aveva offerto il proprio cuore e lei lo aveva rifiutato nel nome di ipocrite convenzioni, nella ricerca, imposta più che davvero sentita, di un futuro di agi. Ma ora Gerard non è solo l’uomo più ricco della zona, è anche il partito più affascinante. Sarà in grado Christina di non commettere il medesimo errore per la seconda volta?


Voto:

La Balogh non la capisco. A volte è fredda, controllata, quasi austera, altre volte invece si lascia andare a passioni struggenti e a storie che ti lasciano con il classico groppone in gola.
Quando inizio un suo libro non so mai cosa aspettarmi e avolte sarebbe meglio non scoprirlo.
L'ultimo Valzer è stata una delusione tremenda. È una storia d'amore triste, malinconica, quasi patetica. Una di quelle storie che non vorrei vivere nemmeno se me la regalassero, con personaggi che avrei preso a sberle dall'inizio alla fine. Un libro che mi ha esasperata, annoiata e anche irritata. Bocciato.

* * * 

Alla prossima ^^

Parola d'ordine "passione"

Questo post è un po' assurdo me ne rendo conto, ma se non condivido qui sul blog quello che mi passa per la testa con chi lo faccio? Ma sarò breve, tranquilli.
In pratica gironzolavo su anobii, alla ricerca dell'ultimo romanzo uscito di Diana Palmer, Come Sabbia tra le Dita (questo), e non ho potuto fare a meno di notare i picchi di fantasia che caratterizzano la maggior parte dei titoli di questa autrice.
Mi viene la nausea.
Sì, sono brutale lo so, ma non mi stancherò mai di dire come certe copertine - e a questo punto anche certi titoli - possano svilire un'opera. Poi magari questi libri si meritano i titoli che si ritrovano, ci mancherebbe (della Palmer ho letto solo "La Legge del Silenzio" e non mi fece impazzire), ma se fosse il contrario? Di sicuro nell'elenco che riporto qui sotto ci sarà pure una storia più meritevole di un'altra, ma a colpo d'occhio sembrano tutte uguali e la parola d'ordine è una sola: passione. °_°

  
Agli Ordini della Passione
Passione Proibita
Rosso Passione

  
Passione Irrefrenabile
Dolce Passione
Prima della Passione

  
Passione Bruciante
Passione Pericolosa
Tra Orgoglio e Passione

  
Passione Selvaggia
Impeto di Passione
Scintille di Passione

  
Dire sì alla Passione
I Colori della Passione
Tempesta di Passioni

 
Passione a Fior di Pelle
Una donna, una Passione

* * *


Come Sabbia tra le Dita è la ristampa di Passione Proibita 
(e non credo serva dirvi quale dei due titoli preferisco)
e se non sbaglio è anche il seguito de La Legge del Silenzio.


Fine dello sproloquio! ^^

21 maggio 2014

Variant Book #13 - Non Ti Muovere di Margaret Mazzantini

Variant Book nasce dalla mia follia più estrema e vede la rivisitazione e la reinterpretazione di romanzi più o meno noti attraverso una nuova veste grafica! Ovviamente tutto in chiave ironica.
Variant Book                          Original Book

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© foto [x]

20 maggio 2014

Pillole di Recensioni #4

Justify the Strong di Vittoria Corella



Oggi una recensione in pillola per uan pillola di romanzo, trattasi infatti di un racconto di pochissime pagine. Vi ruberà al massimo dieci minuti, ma vi instillerà una certa curiosità su quella che è la Victorian Solstice, una serie ambientata in periodo vittoriano che miscela paranormale, mistero e sensualità.
Il racconto "Justify the Strong" viene classificato come erotico, ma l'editoria odierna ci ha abituato a ben altro e vi assicuro che qui di erotico non c'è nulla. C'è solo la perversione che cammina prepotentemente nell'anima oscura di Valentine, il demonio sceso in terra che sposa la bella e dolce Chloè e da cui ha una figlia. Valentine è un uomo dissoluto, un essere spregevole nel senso più abietto del termine, un diavolo concentrato solo su se stesso che svilisce, mortifica e sottomette senza curarsi mai del prossimo. Valentine è un sadico e fin dove può arrivare la depravazione che lo divora solo Chloè può intuirlo. Ma il Male può essere sconfitto? La risposta forse è contenuta nelle prime righe del racconto stesso.

"La neve è zucchero.
E’ glassa scintillante e gelata. Fa vetro ogni cosa. 
Un’alba color latte orla adesso un cielo ancora nero.
Il buio si ritira di malavoglia dopo aver perso la sua battaglia.
Battuto ma non sconfitto, perché il buio non perde mai."

Devo ammettere che la padronanza di linguaggio e lo stile elegante mi spingono ad aggiungere Vittoria Corella (e di conseguenza Federica Soprani co-autrice della serie) alla lista di quelle penne nostrane che ho voglia di scoprire. Justify the Strong è solo un incipt, una sorta di prequel, la culla in cui risiede il peccato, ma nonostante le pochissime pagine ha carattere, forza e colore.

"Valentine forse è proprio come ve lo immaginate. 
Lo spiraglio di un uscio socchiuso su un brutto sogno."

Victorian Solstice: la serie

di Federica Soprani e Vittoria Corella

  

1. La Società degli Spiriti. Jericho è un Medium dei bei salotti. Jonas un investigatore che non crede nel paranormale. Quando Lord Kynaston viene trovato fatto a brandelli nel suo studio chiuso dall'interno, il Medium che parla con i morti e il poliziotto più scettico di Scotland Yard sono costretti a lavorare insieme loro malgrado. Dai bordelli per ricchi annoiati fino alla casa del vizio più pericolosa del West End, una detective story vittoriana oscura e sensuale.

2. La Lega dei Gentiluomini Rossi. Scompaiono, uno dietro l'altro. Tutti giovani, bellissimi e con una caratteristica in comune. Se c'è una cosa che Jonas detesta sono i casi irrisolti. Se c'è una cosa che Jericho ama è aiutare Jonas a risolvere questi casi, e il viaggio da incubo parte dai quartieri bassi per salire su, fino a sfiorare la Corona D'Inghilterra.Ci sono cose che nessuno deve sapere e gente che va fatta tacere con le buone o con le cattive.

3. I Figli del Pozzo di Carne. Nella Londra Vittoriana Uomini Neri e Boogeymen esistono davvero. I Mostri sono veri e hanno fame. Vengono e portano via quelli che hanno più paura. Per sconfiggere i Mostri ci vuole coraggio, follia e un pizzico di disperazione. Una nuova avventura di Jericho e Jonas nella pancia della Londra più nera.


Book trailer (fan video)




Personalmente sono molto curiosa di scoprire cosa possono riservarmi questi romanzi e devo ringraziare la stupenda copertina di Justify the Strong se mi ci sono avvicinata!

Alla prossima!

19 maggio 2014

Libro VS Film - Sfida n° 38

A volte vorrei parlare dei film che mi capita di vedere, ma poi penso che un blog di libri non sia il posto giusto. Allora penso di parlare dei film tratti dai libri, questa cosa avrebbe senso, no? Ma quello che ne viene fuori non è mai una recensione, ma continui paragoni tra due opere dalla struttura tanto diversa. E così nasce questa rubrica (che posterò di giovedì) in cui mi divertirò a mettere sul piatto della bilancia un'opera letteraria e una cinematografica e vedere da che parte penderà l'ago.
LIBRO VS FILM
chi vincerà?

Oggi in sfida
Fiori Senza Sole

 
Parità

Sto facendo il conto alla rovescia, perché il 26 Maggio esce in lingua originale Petals on the Wind, il film per la TV tratto dal celebre romanzo di Virginia Andrews, Petali di Tenebra, il seguito di Fiori Senza Sole (purtroppo entrambi fuori stampa).
Lo so che di Flowers in the Attic vi ho già parlato fino alla nausea (tipo qui e qui), ma potevo non dedicarci una puntata di questa rubrica? Proprio no.
Ma veniamo al libro e al film. Parità. Piaciuti entrambi, soprattutto per un punto che hanno in comune e che hanno saputo trattare ambedue con particolare coinvolgimento, ovvero la morbosità della situazione che porta Chris e Cathy, fratello e sorella, a vivere un rapporto incestuoso difficilmente condannabile. 
Sfido chiunque a non condividere la pena, il dolore, e la nascita di sentimenti tipici dell'adolescenza nel contesto in cui si trovano a vivere. Anzi a sopravvivere. 
I due ragazzi, insieme ai fratellini minori di cui dovranno occuparsi come se ne fossero i genitori, vengono strappati dal calore di una famiglia "vera" in seguito alla morte del padre per finire rinchiusi in una fatiscente soffitta dalla nonna materna. L'anziana donna, una severa matriarca, li vuole nascondere a tutti i costi al nonno, un uomo crudele e arcigno gravemente malato che non deve sapere della loro esistenza, in quanto frutto del peccato.
E così i giorni passano. Le settimane. I mesi. Gli anni...
Il romanzo scandisce sapientemente il passare del tempo, il passaggio dall'infanzia all'età adulta, il lento logorio di sogni e speranze che poco a poco lasciano spazio allo struggimento e alla paura.
Nel film ovviamente è tutto più "veloce", la storia ha il sapore del thriller, ma come il libro riesce a stimolare il lato perverso e malato che c'è in ognuno di noi. O almeno in quei lettori/spettatori che cercano nei romanzi e nei film quello che dalla vita vera non si augurerebbero mai.
Il cast l'ho trovato azzeccatissimo. Dalla sempre bellissima e impeccabile Heather Graham in un ruolo scomodo ma che le calza a pennello, alla poliedrica Ellen Burstyn che ancora ricordo quando vestiva i panni della madre di Regan nel film L'Esorcista. Ma sono sicura che in futuro sentiremo parlare anche della giovane Kiernan Shipka (Cathy) e di Mason Dye (Chris). Soprattutto di Kiernan che coi suoi quindici anni riesce già a bucare lo schermo.
Credo che sia inutile aggiungere altro, potete leggere le recensioni di Fiori Senza Sole e Petali di Tenebra cliccando sui titoli, ma come saprete il secondo non l'ho amato come il primo anche se crea una certa innegabile dipendenza (faccio parte dei lettori malati. No, malatissimi!).
Un ultimo appunto. La serie è composta da quattro romanzi ed entro il 2015 avranno tutti la loro trasposizione televisiva. Sinceramente per me la storia di Chris e Cathy finisce con Petals on the Wind, ma i film li vedrò senza ombra dubbio di dubbio. Le malattie letterarie le curo andando in overdose ^^

Trailer Flowers in the Attic


E adesso guardatevi il trailer di Petals on the Wind


Non siete curiosi???

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