24 aprile 2015

Weekly Recap #124

Weekly Recap nasce dalla voglia di non parlare solo delle mie new entry libresche, ma anche di altre piccole curiosità settimanali. Libri che ho adocchiato, un estratto che mi ha particolarmente colpito, un film che ho visto, e così via. Un po' come fanno alcuni blog con la rubrica Clock Rewinders on a Book Binge [X - X]. Ma tutto senza regole. Un po' alla cavolo insomma. Sostituisce In My Mailbox.

Buon pomeriggio popolo di lettori! Poco tempo fa è stato il compleanno di Pargolo e ovviamente alla sua nostra libreria si sono aggiunti nuovi titoli. Eccoli.


Spicca subito, a sinistra, Golem di LRNZ, ovvero Lorenzo Ceccotti, una graphic novel distopica tutta italiana. Questa storia che ha bollito in pentola per circa dieci anni, ed è uscita allo scoperto grazie alla BAO. 
Siamo nel futuro, il nostro Paese è una repubblica fondata sull'amore, la crisi è un lontano ricordo e le malattie si sconfiggono senza troppe complicazioni, ma alla popolazione viene prescritta una pillola che impedisce di sognare... per quale motivo? E cosa succederà quando il giovane Steno deciderà di non prenderla? Una storia che fa l'eco a the Giver, Matched e a tutti quei romanzi che svelano l'altro lato della medaglia. L'ho già letto e nonostante l'entusiasmo delle prime pagine mi ha deluso parecchio.

Adesso guardate la foto più a destra. Un po' più in là... cosa vedete? Ebbene sì, è lui, uno dei libri più particolari e discussi degli ultimi tempi: la Nave di Teseo scritto da Doug Dorst su idea del regista J.J. Abrams. Si tratta di una storia nella storia, ma la particolarità del libro è il suo formato e la presenza di "contenuti speciali". Per farvi capire di cosa parlo, ma ormai lo saprete già, ecco una foto.


Capirete che è un titolo unico nel suo genere. Magari sarà pure una ca**ata pazzesca, ma da guardare e sfogliare è qualcosa di bellissimo! 


La Vendetta del Diavolo di Joe Hill è stato un mio regalo, ormai anche Pargolo è succube del fascino di Joe Hill (tutto merito mio di Locke & Key). A fianco Baltimore un romanzo horror di Mike Mignola, il papà di Hellboy.


E per finire la trilogia di Casanova di Matt Fraction, disegnata da Gabriel Ba (Daytripper). Chi è Casanova? Be' ovviamente è un playboy, ma è soprattutto un agente segretissimo che tiene in pugno la pace nel mondo. Mica pizza e fichi. 8)


Cosa mi sono vista

Cenerentola
di Kenneth Branagh
★ ★ ★

Cenerentola non è la mia favola preferita, ho sempre faticato molto a identificarmi in questa ragazza gentile e servizievole che non ha mai avuto la tentazione di sputare in faccia alla matrigna o di fare lo sgambetto alle sorellastre. Non condivido nemmeno la storia d'amore col principe di cui si innamora dopo averlo visto una volta sola, ma vabbe', son dettagli, in fondo le favole bisogna prenderle per quello che sono, senza grattare troppo la superficie, però Kenneth Branagh aveva detto che la sua Cinderella sarebbe stata moderna ed emancipata e quindi non posso che dire, MA DOVE?
La protagonista del film poteva anche chiamarsi Cretinella, Stupidella, Idiotella, perché il soprannome derivante dal fatto che sia sempre sporca di cenere è irrilevante alla fine dei conti, quello che invece spicca è il suo spirito da sottomessa. Fate incontrare Cenerentola con Christian Grey e allora sì che uscirà un film decente. Ma fermi tutti e facciamo le persone serie. Se la nostra protagonista è così c'è un motivo. La sua mami in punto di morte le ha detto le fatidiche paroline magiche, quelle che una ragazza non si scorderà mai per tutta la sua vita: "Figliola, tengo la carta di credito nel terzo cassetto del comò rosso..." Ah no, scusate, rifaccio "Figliola, sii sempre gentile, e abbi coraggio." ok, buona questa. Cenerentola prende queste parole alla lettera. La matrigna e le sorellastre, dopo la dipartita del padre di lei, la buttano tra i fornelli e gli stracci e lei è sempre schifosamente cordiale e disponibile con loro.
Ma tralasciando i difetti di contenuto, Cenerentola è un film adattato davvero bene. Sceneggiato bene. Diretto bene. Recitato... mhh... benino. Lily James (Cenerentola) è un po' troppo "gne gne", Cate Blanchett sembra appena stata prelevata da un film gangster degli anni Venti e per quanto brava mi è parsa fuori parte, e il Principe è leggermente manichino,  un po' meno amido gli avrebbe giovato.
Però l'ho visto volentieri, non mi ha annoiato nemmeno per un secondo, Helena Bonham Carter nei panni della Fata Madrina è perfetta e gli effetti speciali ci regalano topolini, zucche, e vestiti da sogno. Per una serata in famiglia, è un film piacevole.


La Leggenda del Pianista sull'Oceano
di GiuseppeTornatore. 
★ ★ ★ ★

Che vergogna. Questo film è del 2000 e io l'ho visto solo pochi giorni fa. Rettifico, l'ho visto per intero solo pochi giorni fa. A dire il vero ci avevo provato più volte in passato, ma mi ero sempre addormentata. Adesso penserete che il film è una palla pazzesca, ma non è così, tenete conto che io mi abbandono sempre a Morfeo durante gli intervalli pubblicitari, quindi non c'è da meravigliarsi. E' solo un film che va visto, osservato, guardato, ascoltato e vissuto in ogni suo secondo. Ed è un film bellissimo. Non sembra nemmeno un film italiano tanto è curata la pellicola in ogni sua parte. E qui scatta la fatidica domanda. Perché un film come La Grande Bellezza di Sorrentino ha vinto un Oscar e non questo gioiello? Forse perché il regista si era già portato a casa una statuetta? Ma colpa sua se è l'unico italiano (o uno dei pochi) a saper fare qualcosa di davvero buono? Bah, bah e ancora bah. Sì, chiamatemi pure Bah, è il mio nuovo pseudonimo.


Outlander 1x09 - 1x10 - 1x11


Mi ero ripromessa di recappare gli episodi di Outlander e invece ciccia, per cui oggi rapidissimo riassunto della seconda parte della Prima Stagione.

* * *
Claire si è definitivamente dimenticata di Coso... Quello... come si chiama? Ah sì, Frank, e vive felice e contenta con Jamie. Ogni tanto qualcuno cerca di farli fuori ma loro superano ogni avversità consolandosi tra le lenzuola e dandoci dentro come due ricci.
* * *

Ecco, adesso è tutto più chiaro, no?
Lo sooooo, non si fa, questa serie meriterebbe inni, ode e altarini con Jamie in tutte le posizioni del Kamasutra tutto il suo splendore, ma una settimana passa così in fretta che nemmeno faccio in tempo ad accendere il computer che già è finita. Sono in modalità bradipo °___°
Comunque l'undicesima puntata è stata qualcosa di... WOOOOW! Ricordo benissimo il romanzo e ricordo che a quel punto ero già cotta a puntino. Amavo Jamie con tutta me stessa. Amavo la sua devozione verso Claire, il coraggio con cui affrontava ogni situazione, la sua infinita tenerezza e anche quel pizzico di ingenuità che lo ha reso un personaggio unico nel suo genere.
Non vedo l'ora che sia domenica... i nostri eroi arrivano a Lallibroch... e voi sapete cosa succederà lì, vero????

Alla prossima ^^

18 aprile 2015

Recensione, DAYTRIPPER di Gabriel Bá e Fábio Moon

E sono arrivate le prime cinque stelle dell'anno!!!!! Yeeeeee!
Quello di cui vi parlerò oggi è un romanzo stupendo che ha vinto un Eisner Award, un Eagle Award e un Harvey Award. Per essere più precisi è una graphic novel, ma credetemi, è prima di tutto un romanzo, ed è meraviglioso.


Daytripper di Gabriel Bá e Fábio Moon

| Planeta DeAgostini | 248 pag. | € 25,00 |

Chi decide il corso della vita? È forse il vento del destino che ci spinge da un evento all’altro, e plasma la nostra percezione dell’esistenza? O siamo noi a scegliere i sentieri che prenderemo nelle nostre vite? E se quei sentieri sono il risultato del nostro libero arbitrio, come possiamo decidere quale scelta sarà la migliore, per la nostra felicità ed il nostro benessere? La domanda definitiva: come possiamo sapere quale strada prendere, quando la nostra vita è ad un incrocio?Un gioco infinito sul “cosa sarebbe successo se...?” che può farci impazzire.
Questo è Daytripper di Fabio Moon e Gabriel Ba: un libro unico sull’essenza stessa della vita.

Voto:

E adesso? Adesso come faccio a convincervi a leggere questa piccola meraviglia? Lo so che quando parlo di graphic novel molti di voi si danno di nebbia, ma per una volta, una soltanto, anche voi profani di questo mondo che vi è pressoché sconosciuto, non chiudete la pagina. Se volete non leggete nemmeno tutto quello che andrò a scrivere, prendete solo carta e penna, o il cellulare, o un pezzo di scottex, e annotatevi questo titolo: Daytripper di Gabriel Bá e Fábio Moon.

Lasciate perdere anche tutti i miei vecchi consigli che magari erano rivolti a chi apprezza un genere piuttosto che un altro, e fidatevi di quello che sto per dirvi. Daytripper vi piacerà, ma proprio tanto. E non importa se di solito amate altri tipi di storie, perché questa sarà l'eccezione.

Ok? Io faccio finta che siate tutti lì a prendere nota del titolo e vado avanti... se vi va, venite con me.

Daytripper è un viaggio in dieci tappe nella vita di  Brás de Oliva Domingos, dieci istantanee che fotografano, quasi random, vari periodi della sua vita. È un collage magistralmente costruito con la particolarità che ogni capitolo finisce con la morte del protagonista e il suo necrologio. Gli autori infatti giocano con una serie di what if? per sottolineare quanto la vita sia fondamentalmente un dono di cui dovremmo godere quotidianamente senza mai dare nulla per scontato. Purtroppo si può morire per svariati motivi; a causa di una malattia, per il troppo dolore, per amore, per amicizia, per un banale incidente o per un beffardo scherzo del destino. Si può morire in tanti modi diversi, e non si può scegliere quale. Al contrario si può scegliere come vivere. 
Ed è quello che con gli anni e l'esperienza capisce Brás, un semplice scrittore brasiliano di necrologi con una vita come tante. A scandire il passare del tempo eventi a cui difficilmente ci si può "sottrarre", come il primo bacio, il matrimonio, la nascita di un bambino, la scomparsa di un genitore. Seguono riflessioni profonde sul rapporto -  non sempre facile - padre/figlio, sulla ricerca dell'amore che guida ogni nostro passo, sull'amicizia che può colmare qualsiasi vuoto, su quello che dovremmo afferrare e quello che invece dovremmo lasciare andare.
Per me questo libro è stato un "piccolo miracolo"; mi ha tolto un velo dagli occhi, ha reso i colori più vividi, ha fatto accelerare i battiti del mio cuore. È una storia breve ma immensa, limpida, profonda, umana, onesta e poetica in modo quasi struggente. È la storia del miracolo della vita raccontato attraverso la morte, ed è un 'eredità che va accettata, capita e tramandata.
"Ovunque i miei sogni mi portino, non importa se ci sia stato davvero o se mai ci andrò... mi aiutano a capire da dove vengo... e dove voglio andare."

Le Tavole

Qui sotto alcune delle bellissime tavole disegnate dagli stessi sceneggiatori di Daytripper, Fabio Moon e Gabriel Ba che, piccolissima curiosità, sono fratelli gemelli. Forse poche immagini non rendono bene l'idea e non possono farvi capire quanto bene si amalgamino con l'intero romanzo, quindi anche in questo caso dovete fidarvi di me. I colori, delicati, acquarellati e morbidi sono del bravissimo Dave Steward.

- clicca per ingrandire -






"la vita è come un libro figliolo, e ogni libro ha una fine..."


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Daytripper è uscito per la Planeta DeAgostini nel 2010, ma ad oggi è quasi introvabile in quanto non viene più ristampato. Non chiedetemi perché. Amazon lo dà come "prenotabile", ma se leggete in inglese fregatevene dei tempi d'attesa e compratelo subito. Oppure sbirciate su altri siti, o nell'usato, come l'ho trovato io dovete trovarlo anche voi!



Leggetelo, e poi tornate qui a ringraziarmi.
Nel caso non vi dovesse piacere... non fatevi più vedere :P

15 aprile 2015

Recensione, LA VITA INCERTA DELLE OMBRE di Pierpaolo Vettori

Buon pomeriggio! Finalmente oggi vi parlo di un libro a cui tengo tanto. Non è un romanzo proprio semplice e immediato, ma è una storia di una sensibilità infinita, scritta stupendamente bene e Pierpaolo Vettori, ancora una volta, mi ha catapultato in una dimensione ultraterrena fatta di sogni, paure e follia.

La Vita Incerta delle Ombre di Pierpaolo Vettori

| Elliot, 2015 | pag. 285 | € 17,50 |
Fin dall'infanzia Alessandro è stato tormentato da paure e incubi notturni. Dopo una violenta crisi di panico da cui si sta lentamente riprendendo, riceve la visita della "zia" Severina, l'unica in grado di farlo addormentare quando era piccolo, la quale gli chiede di accompagnarla a un concerto sul lago di Malvento. Per il ragazzo e la donna è l'inizio di un viaggio verso un passato misterioso e mai rimosso, dal quale riemergono luoghi come l'esclusivo collegio femminile del Sacré Coeur, frequentato negli anni Sessanta da Severina, e la fortezza di Boccafolle, un'accademia militare maschile dalle regole rigide e fuori dal tempo. A quei luoghi si accompagnano i ricordi di figure speciali come quella di Miranda Montelimar, una compagna di collegio di Severina, attratta dalle strane energie che animavano il tempio di Asclepio, un edificio al centro del lago che affascinava da sempre la fantasia dei ragazzi dell'accademia e delle ragazze del Sacré Coeur. Ma in un'estate torrida e sensuale Miranda viene ritrovata priva di sensi nella radura tra le rovine del tempio e, al risveglio, la sua personalità mostra i segni di un mutamento radicale. È stata davvero posseduta dal dio dei sogni, come lei crede, o è solo frutto della sua immaginazione? E perché oggi Severina, a distanza di tanti anni, decide di condurre lì Alessandro?
Voto:

Amo quest'uomo. Più volte ho detto che vorrei Donato Carrisi a casa mia per raccontarmi le favole della buonanotte, be', adesso vorrei anche Pierpaolo Vettori. Raccontano storie differenti, ma entrambi hanno il dono di aprirti gli occhi a un mondo di cui ignoravi l'esistenza.
Da La Vita Inverta delle Ombre mi aspettavo un romanzo diverso, ma semplicemente perché non leggo mai le trame quando c'è qualcosa di più importante che mi spinge verso un titoli, in questo caso l'autore. Dopo Le Sorelle Soffici mi è bastato vedere Pierpaolo Vettori sulla copertina (tra l'altro bellissima) per disinteressarmi a tutto il resto; volevo il libro solo per lui, perché sapevo che qualsiasi storia avesse raccontato sarebbe stata una storia raccontata magnificamente. E così è stato.
Le poche pagine iniziali dedicate ad Alessandro, un ragazzo che soffre di attacchi di panico e vive in bilico tra il mondo reale e quello immaginario, mi hanno subito portato alla mente la straordinaria capacità che ha l'autore nel descrivere i disagi e le malattie. Grazie a una penna evocativa e trascinante, difetti e le mancanze dei personaggi si trasformano in valori aggiunti che li rendono essere unici, e anche la realtà più dura e avversa può sembrare una favola straordinaria. Ed è una sorta di favola quella che Severina racconta al nipote Alessandro. Una favola "analessica" che la vede protagonista e che ripercorre il periodo estivo trascorso nel collegio femminile del Sacré Cœr, sito a Malvento Riviera, vicino alla fortezza di Boccafolle in cui studiavano dei giovani cadetti. Durante il racconto, poco alla volta l'obiettivo si sposta su Miranda Montelimar, una giovane orfana, una strana ragazza che ama definirsi una figlia di Asclepio e che sembra facente parte di un mondo a sé stante, un mondo pagano e ultraterreno fatto di rituali segreti e danze propiziatorie al chiaro di luna. Si dice che le notti in cui Miranda non può uscire dal collegio sia la sua ombra a vagare libera e indisturbata, mentre il suo corpo riposa sereno sotto le coperte senza destare sospetti.
È lei il fulcro della storia, la forza trascinante che governa il romanzo, la voce che nessuno si stanca di ascoltare; sono sue le labbra da cui tutti pendono e sue le braccia in cui tutti si rifugiano.
In una calda estate del 1962 si compie la maledizione dell'adolescenza. 
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13 aprile 2015

Recensione, CHAMPION di Marie Lu

Miei cari lettori, sono state due settimane un po' incasinate °_°
Premetto che sento tantissimo la primavera, i pollini mi mettono proprio k.o. e poi sono stata presissima dal compleanno del mio Pargolo che ora è ufficialmente perseguibile dalla legge maggiorenne.
Avrei tante cose di cui parlarvi, ho visto diversi film, è ripreso Outlander (Jamieeeeamoremiooooomi seimancatooo!!!), ma procediamo con ordine e parliamo dei libri che ho letto. Anzi, di uno in particolare oggi :)

Champion di Marie Lu

| Piemme, 03/2015 | pag. 336 | € 16,50 |
Spoiler sui volumi precedenti.
Per il bene della Repubblica, June e Day hanno rinunciato all’amore che provano. In cambio, June è tornata nelle grazie dell’élite, mentre Day ha raggiunto i vertici della gerarchia militare. Purtroppo è esattamente per il bene della Repubblica che sono chiamati di nuovo a lavorare fianco a fianco. Ma le richieste del nuovo governo non si limitano a questo. June dovrà convincere l’unica persona che ama a sacrificare tutto quello a cui tiene per salvare migliaia di vite sconosciute. Il che significa usare il proprio fascino, non dire tutto, fingere una convinzione che non ha e, quel che è peggio, sapere che Day non saprà rinunciare a fare la cosa giusta, costi quel che costi. Fra colpi di scena e suspense, la trilogia distopica ambientata in un’America divisa fra Colonie e Repubblica arriva al suo gran finale.
Voto:


"Ogni nuovo giorno, ogni cosa è di nuovo possibile. Giusto?"

Marie Lu, Marie Lu... lo sapevo io che questa autrice non ci avrebbe riservato la solita storia distopica condita da una buona dose di sentimenti, e sapete perché? Perché la cara Xiwei (così è all'anagrafe) ha origini cinesi e chi si porta l'oriente nel dna non voglio dire che abbia una marcia in più, ma ne ha una diversa. E questa trilogia ne è la dimostrazione. Legend, Prodigy e Champion sono tante cose. Cose dure, letali, spietate, ingiuste. Cose che fanno male. Cose sbagliate. Cose spesso indefinibili.
Se lo stile dell'autrice fosse stato un po' più emozionale avrei dato quattro stelle senza riserve, ma considerando tutta la serie di disgrazie che gravano su June e Day e il fatto che non mi sia commossa più di tanto, sento di non potermi sbilanciare oltre. Sapete che cerco sempre di trovare un compromesso tra la mia parte emozionale e quella più razionale, almeno finché la situazione non mi sfugge di mano. E con la Lu c'è il rischio che capiti. Mi ha fregato con Legend, ci sono cascata con Prodigy e il finale di Champion ha chiuso quel cerchio in cui per poco non ho perso il senso dell'orientamento.

In questo episodio è il caos più totale. In questo episodio è il caos più totale. Se alla fine di Prodigy la Repubblica sembrava aver ritrovato la fiducia e il sostegno del popolo, adesso le Colonie la accusano di aver diffuso un virus letale lungo il loro fronte e se non forniranno un antidoto in tempi brevi scoppierà una guerra senza pari. L'unico a essere sopravvissuto al battere è Eden, ma Day non ha nessuna intenzione di trasformare suo fratello in una cavia da laboratorio al servizio del Paese, anche se è per un bene comune.
June invece, che è un soldato fino al midollo, cerca di convincerlo del contrario, ma questo ragazzo che è stato in grado di muovere un'intera nazione e che ha passato tutta la vita nel vano tentativo di salvare la sua famiglia, adesso non può rischiare di perdere l'ultimo legame che gli è rimasto sulla Terra. Deve proteggere Eden, almeno finché gli è possibile...
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la trilogia cartacea

la trilogia in ebook

Il 21 Aprile 2015 uscirà in America
la graphic novel di Legend

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