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27 febbraio 2019

Le Migliori Letture del 2018


Lettori buongiorno! Non ci posso credere, non avevo ancora pubblicato il post con le letture più belle del 2018, non che non le conosciate visto che quando amo un romanzo vi faccio due palle così ovunque, soprattutto su Instagram dove sono diventata una specie di zecca, ma insomma, dimenticarsi di pubblicare un post fa di me una pessima blogger. Mi vado a cospargere il capo di cenere e torno...
Eccomi. Ah, sempre perché sono una blogger molto professionale, alla canonica decina ho aggiunto un libro. Quindi i titoli che vi consiglio sono undici.

Come sempre trovate un breve commento e uno stralcio di recensione linkabile nel caso vogliate andare a sorbirvi tutto il pippone.

LE MIGLIORI LETTURE DEL 2018


Ellie all'IMPROVVISO
di Lisa Jewell

 
Ellie all'Improvviso è quel genere di romanzo che non solo ti tiene con il fiato sospeso, ma riesce a consumarti, a limare gli angoli già smussati del tuo cuore, a farli sanguinare. Raramente un thriller mi commuove, di solito sono altre le sensazioni che provo: sgomento, incredulità, sollievo, ma tra queste pagine ho versato lacrime su lacrime, non puoi chiudere il libro e pensare di essere sopravvissuta indenne alla storia di Ellie, perché c'è un pezzettino di lei in ognuno di noi.
>> recensione completa
Penso che sia stato il libro che su Instagram ho consigliato di più. Ed è stato quello di cui ho chiacchierato di più privatamente. Insomma un libro che fa parlare. Perché alla fine non è il solito thriller, non c'è nulla da scoprire, solo una terribile verità da accettare.
Super consigliato, soprattutto alle lettrici, perché sì, Ellie all'Improvviso è innegabilmente un romanzo molto femminile.



LE SIAMESI
di Alessandro Berselli

 
“questo libro è una piccola gioia per i lettori malati. Qui siamo oltre il noir, siamo oltre il classico romanzo cattivo. Qui siamo a un passo dall'inferno.
>> recensione completa
Una scoperta incredibile. Un romanzo davvero cattivo, qui Berselli da del filo da torcere a Morozzi. Se amate le storie malate eccovene una. Servita su un piatto di sangue e argento.



L'OCCHIO PIU' AZZURRO
di Toni Morrison

 

L'Occhio Più Azzurro è una storia che parla di sogni, razzismo e crudeltà.
Toni Morrison ci porta in una terra arida di sentimenti e povera di prospettive, una terra fatta di gente sconfitta, di sogni spezzati, di lotte mai combattute e ci racconta una storia che non vorremo mai aver sentito,  che fa un gran male ma insegna tantissimo.



LA LUNA NERA
di Winston Graham

 

Un altro avvincente capitolo di una saga che porta i segni di un'epoca che sta cambiando, di personaggi che si ritrovano a raccogliere quanto seminato e di sentimenti spesso in balia degli eventi, ma che sono comunque la colonna portante di una storia che non smette di emozionare.
La saga di Poldark è bellissima. I personaggi sono bellissimi. E ogni volta che inizio un romanzo (e siamo già al quinto!) mi sembra più bello del precedente.
Ahhh Ross. Ma ti amo perché sullo schermo hai la faccia di Aidan Turner o perché è bravo Graham?!



LA MORTE NON SA LEGGERE 
di Ruth Rendell

“un perfetto esempio di quel genere noir che pone gli accenti sulle nature distruttive degli esseri umani.
>> recensione completa
Il romanzo con uno degli incipit più belli e d'effetto mai letti.
Non aggiungo altro, faccio parlare "lui".
"Eunice Parchman sterminò la famiglia Coverdale perché non sapeva leggere, perché non sapeva scrivere. Non c'era movente, non ci fu premeditazione: non ottenne denaro, né sicurezza. Unico risultato del delitto fu che non solo una famiglia e un villaggio, ma l'intera nazione seppe dell'analfabetismo di Eunice Parchman. Per sé non ottenne niente, se non la rovina totale. Da sempre, nella sua mente distorta, c'era la convinzione che non sarebbe mai stata in grado di avere successo. Eppure, sebbene la sua amica e complice fosse pazza, lei non lo era. Possedeva quella terribile e realistica lucidità dell'atavica scimmia travestita da donna del ventesimo secolo."



QUELLI CHE MERITANO DI ESSERE UCCISI
di Peter Swanson

 
“Quelli Che Meritano di Essere Uccisi ha i connotati del vecchio noir e non ne tradisce lo schema tipico del genere fino all'ultima pagina. Ti lega a doppio filo e nonostante la trama si snodi come da copione, stiamo parlando di un copione degno di un film, a metà strada tra Il Delitto Perfetto di Hitchcock e L'Amore Bugiardo della Flynn.
>> recensione completa
Non un libro, ma un mantra.
Preparate carta e penna perché dopo averlo letto vi verrà voglia di uccidere un sacco di gente.



MARY E IL MOSTRO
di Lita Judje

 

“Nessun uomo sceglie il male perché è tale,
ma soltanto perché lo confonde con la felicità”

Una serie di acquarelli in bianco e nero fanno da sfondo a una narrazione in versi in cui Mary Shelley ci racconta, in oltre trecento pagine, il prezzo della libertà e dell’uguaglianza e di come dal dolore sia nato Frankenstein, il romanzo che l’ha resa immortale.
Struggente e indimenticabile.



IL RINOMATO CATALOGO WALKER & DOWN
di Davide Morosinotto 

 

Ormai Morosinotto, io e la mia partner in crime Simona, lo stalkeriamo ovunque. Bologna, Mare di Libri, Lucca Comics. Forse un giorno Davide ci denuncerà, chissà.
Comunque Il Rinomato Catalogo Walker & Down è il libro che ogni bambino e genitore dovrebbe leggere, ha il sapore del viaggio, della fuga, della scoperta, ma è soprattutto un rifugio.
Ha vinto il Premio Andersen 2017 come miglior libro oltre i 12 anni e io che ne ho BIIIIP (scusate, c'è stata un'interferenza) l'ho letteralmente adorato!



GLI ANNIENTATORI
di Gianluca Morozzi

 
“Gli Annientatori non è un thriller, non è un horror, non è un noir, eppure è tutte e tre queste cose insieme: un gioiellino imbrattato di sangue capace di stravolgere e sconvolgere.
>> recensione completa
Che gioia scoprire libri così malati, che gioia scoprire che ci sono autori che la notte non dormono ma partoriscono incubi. Grazie Morozzi.



FIORI PER ALGERNON
di Daniel Keyes

 

"Non so cosa sia peggio: non sapere chi sei ed essere felice,
o diventare quello che hai sempre voluto e sentirti solo."

Daniel Keyes scrive Fiori Per Algernon in forma di racconto nel 1956 per poi ampliarlo e trasformarlo nel 1966 in quello che è oggi un grande pilastro della narrativa del Novecento. Umanamente toccante, scientificamente ambizioso, stilisticamente impeccabile, sarà banale nel dirlo, ma questo romanzo è un vero e proprio gioiellino.



L'UOMO DI GESSO
di C. J. Tudor

  
“Un romanzo davvero bello, in cui un inquietante senso di declino e morte sembra contaminare, poco alla volta, cose e persone.
>> recensione completa
Un romanzo che ha sicuramente spaccato in due l'opinione dei lettori. Da una parte chi ha amato i rimandi a opere come It o Stand By Me, dall'altra chi ha trovato nell'Uomo di Gesso un qualcosa di già visto e rivisto. Io l'ho adorato. Ho adorato l'omaggio a Stephen King (e omaggiare un autore non significa a mio avviso copiarlo), e soprattutto ho adorato le atmosfere e il tocco noir. Qui nessuno è davvero innocente. E io che ho un debole per i colpevoli ho apprezzato moltissimo ogni singola pagina.



E adesso tocca a voi!
Anche se in ritardo (ma chi se ne frega,
i libri mica hanno una scadenza!)
quali sono state le vostre letture più belle nel 2018?

5 giugno 2018

Libro VS Film - Sfida n°53, Fiori per Algernon

A volte vorrei parlare dei film che mi capita di vedere, ma poi penso che un blog di libri non sia il posto giusto. Allora penso di parlare dei film tratti dai libri, questa cosa avrebbe senso, no? Ma quello che ne viene fuori non è mai una recensione, ma continui paragoni tra due opere dalla struttura tanto diversa. E così nasce questa rubrica (che posterò random) in cui mi divertirò a mettere sul piatto della bilancia un'opera letteraria e una cinematografica e vedere da che parte penderà l'ago.
LIBRO VS SERIE TV
chi vincerà?

Oggi in sfida
Fiori per Algernon

 
Vince il libro!

[spoiler sulla sinossi, non sul finale]
Quando esci da una lettura provata, devastata, commossa, stravolta, insomma, non del tutto intera per essere chiari, se di quel romanzo esiste il film allora tu lo vuoi vedere. E subito anche.
Così, dopo una rapidissima ricerca, trovo su youtube la versione completa de I Due Mondi di Charlie, anno 1968, un oscar al protagonista Cliff Robertson e tanti complimenti dalla critica. Ovviamente clicco play. E Ovviamente non mi è piaciuto quanto il libro. Ma era prevedibile.
Non voglio dire la cosa più ovvia del mondo, ovvero che il libro è sempre migliore del film 1) perché non lo penso 2) perché non è vero. Però se un libro è bello, forte e intenso, un film difficilmente lo supera. Male che vada può gareggiare per un pareggio.
La cosa però che mi è dispiaciuta è che nella pellicola di Ralph Nelson c'è solo la superficie della storia di Charlie, non si è grattato il fondo, non si sono sviscerate le cause e gli effetti. Per questo - e lo dico a gran voce - urge un remake!
La trama è pressoché questa. Charlie ha trentadue anni ed è un ritardato mentale. Un giorno gli viene proposto un intervento che potrebbe raddoppiare, se non triplicare, il suo QI e lui accetta senza pensarci due volte, perché nonostante i vari limiti che lo contraddistinguono ha tanta fame di conoscenza.
Il romanzo, narrato in forma diaristica, ci porta nella mente e nel cuore di Charlie, ci mostra la sua grande ingenuità, la sua disarmante umiltà, la sua totale incapacità di conservare i ricordi per come sono esattamente. Ma soprattutto ci mostra come la madre abbia avuto un ruolo fondamentale nella sua formazione. Charlie non è stato amato perché stupido. Ed è stato abbandonato in un istituto per questo stesso motivo.
Nel film la sua infanzia non ci viene né mostrata né raccontata. Charlie è solo, non ha parenti, non si sa che fine abbiano fatto e per arginare il problema l'hanno messo a vivere nella soffitta di una vecchietta curiosa e pettegola.
Il resto poi è fedele alla storia di Daniel Keyes. Charlie si sottopone all'operazione o e poco alla volta il suo QI cresce in modo esponenziale, si innamora di quella che era la sua maestra alla scuola serale, studia, legge, compie ricerche e diventa un uomo completamente diverso, sicuro di sé, forse troppo...
Però la cosa bellissima e toccante del libro era leggere i capitoli del "primo" Charlie, scoprirlo senza armi, senza corazze, vederlo felice e circondato da gente che gli vuole bene. Il "secondo" Charlie invece si guarda indietro e scopre una realtà ben diversa. Si rivede preso in giro e umiliato da quelli che credeva i suoi migliori amici. Si rende conto che la madre ha smesso di amarlo nel momento in cui è nata la sorella, una bambina del tutto normale su cui la donna ha riversato un affetto incondizionato. E prende coscienza di una triste verità: da stupido era molto più felice.
Tante sfumature nel film si perdono. Il Charlie troppo colto, quasi saccente, non ci viene praticamente mai mostrato, la storia d'amore con Alice è molto diversa, e manca totalmente quella con Fay, la sua dirimpettaia, per non parlare di passaggi duri e cupi che rendono la lettura romanzo un'esperienza di forte impatto emotivo.
Sicuramente il film di Ralph Nelson è un'ottimo film, fuori moda anche per l'epoca, ma divenuto nel tempo un cult diffuso tuttora nelle scuole, ma visto che qui c'è una bilancia e che i due prodotti vanno pesati, l'ago non può non pendere che dalla parte del libro. Un libro bellissimo il cui fulcro è racchiuso in una frase di Charlie che poteva anche essere stupido, ma aveva un cuore enorme. "L'intelligenza è uno dei più grandi doni umani. Ma la ricerca della conoscenza esclude anche troppo spesso la ricerca dell'amore."

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