22 luglio 2014

Cosa mi porto in vacanza?

E' difficile che parli qui sul blog della mia vita privata, ma non mi andava di pubblicare il post, nonostante fosse pronto da giorni, come se niente fosse. Come se niente fosse cambiato da domenica quando - io e la mia famiglia - abbiamo perso un amico. Lui.


Galileo era il cane di mia mamma, ma era anche il cane di tutti, perché condividiamo lo stesso giardino e quindi i nostri animali hanno sempre vissuto insieme. Lui era il più matto della comitiva. Iperattivo, iper-affettuoso, iper-folle, iper-pauroso e iper-buono. Era un concentrato di eccessi.
Non ha senso spiegare come sono andate le cose, anche perché hanno davvero dell'assurdo e sono la cosa che ci fa stare più male, e comunque non cambiano il risultato: lui adesso non c'è più. Ma se c'è un paradiso per gli animali di sicuro sta correndo lì. Ovviamente come un pazzo.

Il post comunque era pronto, eccolo qui.

* * *

Ragazzi, decidere quali libri portarmi in vacanza è stato difficilissimo, e alla fine, per non saper né leggere né scrivere (nonna dixit) ho caricato il cellulare di libri (alcuni li avevo da un po', altri sono più recenti) e chissà, forse cederò al lato oscuro, per quanto il formato cartaceo resti il mio preferito.


Vita di Tara è il libro che ho battezzato da leggere durante il viaggio (in otto ore probabilmente lo finirò xD) e ho deciso di riprendere La Verità sul Caso Harry Quebert che avevo interrotto dopo poche pagine. Leggere Zafon era d'obbligo. In estate ho sempre divorato un suo romanzo e mi pare giusto terminare - seguendo la stessa regola - la serie dedicata al cimitero dei libri dimenticati.
Jude l'Oscuro è il classico che ho scelto. In vacanza ne prendo quasi sempre uno, l'anno scorso se non erro mi ero riletta L'Amante di Lady Chatterley, ma Hardy mi è stato consigliato così tanto che alla fine l'ho comprato e se non mi piacerà saprò su chi rifarmi (Debora?!?!?!)
Hanna Richell e L'Azzurro del Cielo Non Ricorda sarà la lettura da spiaggia insieme a L'Amore Bugiardo di Gillian Flynn. Sotto l'ombrellone porto rigorosamente romanzi rilegati (senza la sovracopertina ovviamente) per evitare che si rovinino. Ne ho portati pochi purtroppo, sono quasi tutti in brossura, e forse me ne pentirò.


Il Cuore Cucito di Carole Martinez è il terzo romanzo rilegato che mi porto via. Ce l'ho da non so quante vite. Idem La Cattedrale del Mare di cui mi parlano tutti strabene.
E poi - evvai di libri soft! - una bella carrellata di romance: Poison Princess della Cole, Il Fiore dell'Estasi della Brandewyne, Intime Promesse della Thomas e Se Torno, Ti Sposo della Higgins.


Sul cellulare, il mio salvagente libresco in caso di crisi (come se la roba sopra non mi bastasse): Uccidi il Padre di Dazieri, Tu Contro di Me della Downham, Vision di Angie (al suo lato oscuro cederò di sicuro), Alter Ego della Winnacker, Il Sentiero delle Stelle di Amy Brill, Due Varianti di Me della Atkins, Mi Ricordo di Te di Yrsa SigurdardóttirMiss Charity di Marie-Aude Murail e Maledetto il Ventre Tuo di Vittoria Monforte (altro lato oscuro a cui cederò).


E questa volta è davvero tutto!
Ci risentiamo dopo ferragosto!


19 luglio 2014

Weekly Recap #107

Weekly Recap nasce dalla voglia di non parlare solo delle mie new entry libresche, ma anche di altre piccole curiosità settimanali. Libri che ho adocchiato, un estratto che mi ha particolarmente colpito, un film che ho visto, e così via. Un po' come fanno alcuni blog con la rubrica Clock Rewinders on a Book Binge [X - X]. Ma tutto senza regole. Un po' alla cavolo insomma. Sostituisce In My Mailbox.

Avevo detto che oggi non avrei fatto in tempo a pubblicare il post, invece - miracolo dei miracoli - eccomi qua! Sarà un post breve ma intenso xD

New Entry

(stavolta mi sono anche impegnata a fare la foto, ditemi brava)
L'Azzurro del Cielo Non Ricorda di Hannah Richell [x]
Vita di Tara di Graham Joyce [x]
Il Prigioniero del Cielo di Carls Ruiz Zafon [x]

Tutti e tre i libri verranno con me al mare.
Mercoledì mi attende un viaggio di circa otto ore e solitamente in quell'arco di tempo un romanzo intero me lo divoro sempre. Credo proprio che mi dedicherò a Vita di Tara, sono troppo curiosa.
Zafon non potevo non prenderlo, soprattutto adesso che c'è il 25% di sconto sulla collana "numeri primi". E poi è l'ultimo libro della serie dedicata al cimitero dei libri dimenticati e - caso vuole - che li ho sempre letti in vacanza. Le tradizioni vanno rispettate e non vedo l'ora di scoprire quali magie si nascondono ne Il Prigioniero del Cielo. Voglio incontrare di nuovo Daniele Fermin!
L'Azzurro del Cielo Non Ricorda invece mi ha attratta per alcuni commenti letti in giro per la rete sui siti americani. Spero davvero di poterla pensare come loro e di trovarlo coinvolgente ed emozionante come pochi.
Sono fiduciosa. Ho una voglia matta di affondare in romanzi dalle storie meravigliose, e visto che ultimamente il mio schifoso lavoro mi sta togliendo tempo e voglia, credo di meritarmi tanti bei libri 
Se riesco faccio anche il post con tutto il malloppo che mi porterò in vacanza.

Cosa mi sono vista

Poca roba e tutta passata in tv. A dire il vero non ricordo nemmeno più cos'ho visto (sto messa peggio del previsto) ma volevo esprimere tutto il mio orrore per questo film.


Mi chiedo come Sotto il Vestito Niente, se Dio vuole l'ultima sfilata possa essere arrivato nelle nostre sale cinematografiche, se mai ci fossi andata avrei pianto su quei dieci euro per un anno intero. Non è solo brutto, ma è pure recitato da cani. Le capre di nonna Papera sarebbero state più convincenti!
Forse dovrei giudicarlo pensando che è un film di Vanzina (ma quello del 1985 era centomila volte meglio!), recitato da attori italiani (che pretendiamo?), ma poi dico nooooo, ci sono dei film italiani degni di questo nome che finiscono subito nell'home video senza nemmeno vederla nemmeno in fotografia una sala cinematografica e allora spiegatemelo:  perché? 

Con questa rubrica ci si risente ad agosto!
Buone letture a tutti!
 

17 luglio 2014

Cosa mi sono perso... #11

Mi sto rendendo conto che ci sono troppi autori datati che non conosco. A volte mi faccio infinocchiare dalle novità, ma non va sempre bene. Non si può andare avanti senza conoscere quello che abbiamo alle spalle.
In questo momento sono alle prese con Josephine Tey, non posso amare i gialli e non aver mai letto niente di lei, e sono decisa come un pompiere ad approfondire la mia già ampia (modesta eh?) conoscenza del genere rosa.
Con chi? Con Winifred Wolfe.
Dai romanzi di  Winifred Wolfe sono stati anche tratti dei carinissimi film, le classiche commedie anni Cinquanta per cui io vado in brodo di giuggiole e il minimo che possa fare è recuperare qualcosa di suo. Per ora abbiamo tre proposte tutte di casa Elliot. Copertine deliziose, trame accattivanti e prezzi anche contenuti visto che sono usciti in edizione economica a circa 8 euro l'uno.
Niente potrà fermarmi insomma!


Un Matrimonio Perfetto
Esiste un metodo infallibile perché una coppia possa restare unita nel tempo? A quanto pare sì, secondo questa divertente e sofisticata commedia sulla natura dell'amore e del matrimonio. La giovane Chantal possiede un fascino irresistibile, per quel misto di anticonvenzionale sangue francese che le deriva dalla madre e di conformista sangue americano proveniente dal ramo paterno. La sua bellezza fa girare la testa ai migliori rampolli di Boston, senza che lei riesca a decidersi su quale scegliere. Quando però si trasferisce a New York con la famiglia e conosce il giovane fotografo Eugene Wright, capisce che è lui quello giusto. Eugene è il classico scapolo impenitente, circondato da belle ragazze con le quali intrattiene simpatiche "amicizie" a cui non intende rinunciare. Ciononostante si ritroverà felicemente sposato prima di quanto creda. Per un po' la loro vita procede idilliaca, finché non arrivano i primi litigi. Sconsolata, Chantal si confida con la madre che le rivela il metodo con cui ha potuto realizzare un matrimonio perfetto. Incredula, la ragazza prova ad applicare la prima regola, scoprendo che funziona a meraviglia! È l'inizio di una seconda luna di miele per la giovane coppia, fino a quando il segreto non viene a galla... Pubblicato negli usa nel 1961 e da allora continuamente ristampato, "Un matrimonio perfetto" ebbe un grandissimo successo per la capacità di guardare con intelligenza ai rapporti tra uomini e donne.


FILM: Una Sposa Per Due

titolo originale: if a man answers
USA 1962 (colore)
Regia: Henry Levin
Cast: Sandra Dee, Bobby Darin, Micheline Presle, 
John Lund, Cesar Romero, Stefanie Powers


Tutte le Ragazze lo Sanno
La bella e ingenua Meg Wheeler arriva a Manhattan dalla provincia in cerca di lavoro e del vero amore. Dopo alcuni tentativi, la giovane trova un impiego in una società di ricerche di mercato e si inserisce pian piano nella vita newyorkese, fatta di feste, cene romantiche e weekend fuori città, occasioni durante le quali si trova continuamente a dover sventare i tentativi di vari corteggiatori di portarsela a letto. Tra gli scapoli (o presunti tali) che Meg incontra sulla sua strada, spicca Evan, fratello playboy del suo capo Miles Doughton. Agli occhi della ragazza l'incorreggibile dongiovanni appare come l'uomo dei sogni e Meg inizia una campagna di conquista con l'aiuto di Miles, che si offre di farle da pigmalione. Per una semplice ragazza di provincia però occorre un corso accelerato di seduzione, cosi Meg cerca di capire meglio quello che gli uomini si aspettano dalle donne, tentando di adeguarsi a tale immagine, con risultati spesso esilaranti. Per scoprire, dopo tanti sforzi, che è invece perdutamente innamorata dell'ultimo uomo che avrebbe mai pensato di poter amare... 

FILM: Tutte le Ragazze lo Sanno

 
Titolo originale: Ask Any Girl
USA 1959 (colore)
Regia: Charles Walters
Cast: Shirley MacLaine, David Niven, 
Gig Young, Rod Taylor


La Donna di Pietra

Siamo in America, alla fine degli anni Cinquanta, in una quieta cittadina di provincia, lontana dalle turbolenze di New York e dalle inquietudini del tempo. Qui la vita di Lena sembra perfetta, con un matrimonio riuscito, due figli adorabili e una speciale capacità di far bene ogni cosa. Ma un giorno, sul finire dell'estate, nella piccola città arriva John MacCurdy, uno scultore brusco, anticonformista, affascinante. Dopo un iniziale senso di avversione nei suoi confronti, Lena decide di prendere lezioni di scultura e inizia così a frequentare il suo studio. Con il tempo, sia l'arte che l'uomo prendono sempre più spazio nella vita di Lena, la quale si rende conto di avere un grande talento e desideri repressi che vanno oltre la dimensione casalinga che la sua vita ha finora avuto. Riuscire a far convivere il suo mondo ordinato e prevedibile con quello istintivo e ignoto dell'arte, rappresentato da John, diventa sempre più difficile ma scegliere sarà necessario, anche se nessuna direzione è scontata...



Prevedo protagoniste sulla via dell'emancipazione,
un po' isteriche e un tantinello fuori dalle righe.
Ho voglia di conoscerle!
Donne, siete con me?

15 luglio 2014

Recensione, LE SORELLE SOFFICI di Pierpaolo Vettori

Questo romanzo mi ha sempre attratta solo per la copertina, perché - lo confesso - la trama mi speva di fregatura. L'avete letta? Si parla di Tangentopoli, di politici, di portaborse... e io mi dicevo "chissà che noia". Sbagliato! Sbagliatissimo! A parte che non troverete mai nessuna di queste parole, ma capirete il contesto storico e politico di cui parla l'autore solo attraverso la stupenda e visionaria narrazione e poi conoscerete di Veronica Soffici, una di quelle protagoniste che non si dimenticheranno mai. E' stato proprio un bel viaggio. Peccato che sia finito.

Le Sorelle Soffici di Pierpaolo Vettori

| Elliot, 2012, 2013 | pag. 175 | € 16,00 - € 9,90 |
Veronica Soffici è una ragazza molto speciale, parla con gli scrittori defunti che popolano la biblioteca di casa, mangia mele con i chiodi di garofano e sente di essere la sola a difendere la sorella Cecilia da pericoli terreni e ultraterreni. La sua è una famiglia di industriali, la cui fortuna è stata costruita sulla ricetta segreta di una marmellata diventata famosa in tutto il mondo. Ma i tempi cambiano e l'ombra del fallimento sembra incombente, mentre i primi scandali di Tangentopoli cominciano ad apparire nelle cronache. Un aiuto potrebbe arrivare da un ambiguo faccendiere, l'unico in grado di garantire una via d'uscita, ma sarà necessario sacrificare qualcuno. Giorno dopo giorno, Veronica riporta nel suo diario ricordi, visioni, fantasie ma anche i mutamenti repentini che stravolgono la routine familiare, insieme al viavai di speculatori, portaborse e politici che stringono d'assedio i terreni intorno a villa Soffici. Alla ragazza non resta che organizzare una forma di resistenza tutta sua e giocare la crudele partita con il mondo. Questo romanzo è un grido di battaglia a difesa dell'innocenza e della fantasia contro l'avanzare di una barbarie dell'anima che non concede prigionieri.
Voto:

"La gente di solito si specchia per vedere se qualcosa è fuori post: uno sbaffo di rossetto, una ciocca ribelle. Io controllo se esisto ancora, se sono la stessa Veronica che ha cominciato la giornata e della quale conservo un'immagine nella mente."

Per sentito dire Veronica Soffici è la "sfortunata figlia di Ernesto Soffici" almeno è così che vocifera la gente. Sfortunata. Sarebbe stato meglio dire ritardata, o addirittura pazza, alienata, ma la gente ha paura a pronunciare certe parole, nemmeno fossero contagiose, eppure è così brava a riassumere in un solo vocabolo l'intera essenza di una persona...
Ma Veronica non è stupida, appartiene solo all'altro lato del mondo e ha il compito di proteggere sua sorella Cecilia, una ragazza fragile e cagionevole di salute incapace di distinguere il bene dal male. Veronica l'ha salvata più volte afferrandola per i piedi e riportandola sulla terra quando gli angeli avevano tentato di portargliela via. E' la sua custode, l'unica in grado di difenderla. Insieme reinventano i mondi che Veronica scopre attraverso i romanzi che dimorano nella biblioteca della grande villa: possono essere chiunque, da Jane Eyre a Maria Antonietta, da Sandokan a Robinson Crusoe. Giocano in cantina, sotto al tavolo, nel giardino. Imbucano lettere destinate a scrittori ormai defunti nel tronco di un albero cavo e intanto le persone che vanno e e vengono dalla loro grande dimora parlano indisturbate davanti a loro, che tanto non capiscono nulla.
Ma Veronica ha capito fin troppo bene. Sa che suo padre sta morendo e che Anton, uno schifoso ratto con il camice da dottore, vuole mettere le sue luride zampe sulle industrie di famiglie, diventate famose grazie alla Marmellata Soffici. Ma lei sarà abbastanza forte per impedirlo? Riuscirà a sconfiggere i demoni che dimorano silenziosi tra le mura di casa?
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Nota: I commenti rilasciati a questo post, saranno visibili anche nella pagina del sito dedicata alla recensione.

14 luglio 2014

Recensione in Pillole #7

Lettura particolare quella di cui vi parlo oggi, un po' fuori dalle mie corde ma nemmeno troppo. Ogni tanto mi piace immergermi in testi che per quanto semplici portano con sé la forza della riflessione.


L'Oste dell'Ultima Ora di Valerio Massimo Manfredi

| Wingsbert House, 2013 | pag. 90 | € 11,00 |

Figlio di contadini senza terra nella Galilea sotto il giogo romano, il protagonista di questo libro è costretto a guadagnarsi da vivere inventandosi nuovi lavori. Marinaio senza fortuna, taglialegna e carpentiere, vignaiolo a servizio di un piccolo possidente. Finalmente decide di mettersi in proprio, e di aprire una promettente rivendita di vino. Sembra la storia di un uomo qualunque e della sua intraprendenza in un'atmosfera di tempi nuovi, in cui molte cose stanno cambiando. Ed è così: qualcosa di assolutamente nuovo, inaudito e sconvolgente sta accadendo vicino a lui. La novità di una predicazione, di una testimonianza che cambierà per sempre la storia, e che ha le fattezze umane del figlio di un falegname di Nazareth. Il contatto avviene durante un banchetto di nozze, a Cana. L'oste è incaricato del vino, ma disgraziatamente ne ha portato troppo poco. Sarà allora testimone privilegiato di un fatto che stenterà, anzi non riuscirà proprio a spiegarsi. Ma il suo rapporto con il Nazareno e la sua strana compagnia di discepoli non finirà lì. Qualche tempo dopo, durante la Pasqua a Gerusalemme, gli verranno a chiedere ancora del vino: per celebrare quella che sembra una sera triste come una cena d'addio... Con questo volume Valerio Massimo Manfredi inaugura la collana di Wingsbert House dedicata ai grandi narratori di ieri e di oggi che raccontano il vino, le sue storie, la sua filosofia.

Credo che tutti conosciate Valerio Massimo Manfredi, noto scrittore, sceneggiatore, e archeologo, famoso per portare nella narrativa la Storia del passato che ha contribuito a scrivere il nostro presente. Da Alessandro Magno a Ulisse, da Giulio Cesare a re Artù, Manfredi ha raccontato di personaggi realmente esistiti e di altri appartenenti all'immaginario mitologico greco e romano: ha spaziato tra i secoli ed era quasi scontato che prima o poi si sarebbe soffermato là, dove tutto è iniziato. A Gerusalemme pochi anni dopo la nascita di Gesù.
L'Oste dell'Ultima Ora più che un romanzo breve è un quadro. Mi sento quasi di accostare Manfredi a Giotto, Veronese, Bosh, Giordano, perché in meno di cento pagine ha saputo dipingere il primo miracolo di Gesù, la tramutazione dell'acqua in vino, con pennellate veloci e vivide. Ma l'ha fatto in modo diverso, innovativo, affidando la parola all'oste, a colui che servì il vino, a un personaggio dimenticato che non ha fatto la Storia ma ha vissuto un attimo di Storia.
Provate a immaginare un qualsiasi fatto raccontato da una comparsa.
Manfredi ci insegna a spostare l'obiettivo, a non guardare solo quello che è noto, ma a scoprire cosa si cela dietro le quinte, e devo ammettere che questo cambio d'inquadratura regala nuove e interessanti prospettive.
Gesù viene semplicemente indicato come il predicatore, Maria appare nelle ultime pagine per farsi solo portavoce della notizia "hanno finito il vino", e le nozze di Cana sono quasi un pretesto per farci conoscere Baruch ben Gad, un uomo umile, semplice e generoso che ha fatto della coltivazione dei vigneti la sua grande passione. Il messaggio è semplice ma per nulla banale: un piccolo gesto, come l'offrire un bicchiere di vino con l'unico piacere di condividere un posto a tavolo e offrire ospitalità, verrà sempre ripagato da chi è buono e giusto. Con un sorriso, un grazie, ma anche con un miracolo.



12 luglio 2014

Weekly Recap #106

Weekly Recap nasce dalla voglia di non parlare solo delle mie new entry libresche, ma anche di altre piccole curiosità settimanali. Libri che ho adocchiato, un estratto che mi ha particolarmente colpito, un film che ho visto, e così via. Un po' come fanno alcuni blog con la rubrica Clock Rewinders on a Book Binge [X - X]. Ma tutto senza regole. Un po' alla cavolo insomma. Sostituisce In My Mailbox.

Sono rimasta di nuovo schifosamente indietro con questa rubrica! E anche con tutto il resto!

S.O.S.
  
E per la cronaca il 23 Luglio chiuderò baracca per andare in ferie. Come ben sapete quando stacco la spina dal lavoro e dalla vita di tutti i giorni lo faccio come si deve, quindi mi porterò dietro tanti libri, ma il blog resterà a riposo e non verrà aggiornato per tre settimane. Resterò però attiva tramite il cellulare, quindi risponderò alle mail (scrivetemi solo a questo indirizzo: silvia1975bo@hotmail.it) e ai messaggi che mi lascerete tramite facebook e skype.
Detto questo, passiamo a noi.

New Entry e Letture


Ballando con il Fuoco di Edy Tassi
Se Torno, ti Sposo di Kristan Higgins
Questa Volta Tocca a Te di M. J. Arlidge

Vi devo parlare sia di Ballando con il Fuoco che del romanzo di Arlidge. Spero di farcela prima di andare in ferie, incrociate le dita per me, perché se no vuol dire che il lavoro mi ha preso proprio male. La Higgins me la porto al mare come lettura da ombrellone, direi che è perfetta!
Avrei anche altri libri da farvi vedere, ma mi sono arrivati a sorpresa e ormai il post era pronto (leggasi: non mi andava di rifare tutto). Vi ho mai detto che sono tremendamente pigra? 

 

Ah, poi vi devo parlare di un romanzo breve di Valerio Massimo Manfredi, L'Oste dell'Ultima Ora e de Le Sorelle Soffici di Vettori che ho trovato carinissimo. Posso farcela...

Cosa Mi Sono Vista

  

2012. Di questo film mi piace solo la fine, tutto il resto è un polpettone noioso. Bocciato.

Terminator. Il secondo film è il mio preferito, ma insomma, non è male nemmeno questo nonostante io non abbia mai provato grande simpatia per Sarah Connor. Essendo la protagonista non è il massimo.

Il Domani che Verrà. Bruttino. Ti fa pure passare la voglia di recuperare il libro, e se teniamo conto che la Fazi ha pubblicato solo il primo della serie (in tutto credo sino sette) allora è fatta. Il film poi non è niente di che, sembra quasi l'episodio pilota di una serie televisiva...

  

Notte Prima degli Esami. L'hanno dato in tv per ricordare Giorgio Faletti, prematuramente scomparso il 4 Luglio, ma è uno di quei film che viene riproposto spesso in estate. E' una chicca. Regala quel pizzico di san nostalgia e rievoca i bellissimi anni 80/90. E bravo Fausto Brizzi, anche se questa magia nei suoi film non l'ho più vista.

The Librarian. Questo film può sembrare una ca**ta e in parte lo è. Pochi effetti speciali, attori semi sconosciuti, sceneggiatura trita e ritrita, ma a me è piaciuto da subito, perché per una volta il protagonista non è un concentrato di muscoli e arti marziali, ma un genialoide che non ha mai schiacciato nemmeno una mosca. Senza infamia e senza lode, ma si vede di gusto!

Se Scappi ti Sposo. La peggior commedia interpretata da Julia Roberts. Si voleva ripetere il successo di Pretty Woman? Spero di no, perché se no il fallimento è doppio.

Bene è tutto anche per questa volta,
sono stata super sintetica e mi scuso,
ma il tempo mi è davvero nemico!
Sabato prossimo credo che salterò il post,
avrò le valigie da preparare, i libri da selezionare,
la casa da pulire (??) ...insomma sarà un delirio!
Buon Week end a tutti!!!

9 luglio 2014

tour della mia libreria #12


Si torna a gironzolare tra le mensole della mia libreria!
Oggi siamo sempre nel blocco di sinistra, quarto ripiano a partire dall'alto: romanzi rosa!
Probabilmente farò due post (ma anche tre!) per evitare che vi addormentiate, perché ci sono libri anche su due file. Il posto è sempre quello e i libri aumentano... è un casino.


Ma poche ciance e veniamo al sodo. Qui dimorano da tempo immemore tutti (o quasi) i libri di K. E. Woodiwiss, l'autrice che mi ha fatto scoprire e amare il romance!
Piccola confessione. Poco tempo fa ho appoggiato sul comodino un suo romanzo (ho sempre un libro-coccola a portata di mano) ma non sono riuscita a leggere più di tre pagine. Per me è colpa del font microscopico, ma potrebbe anche essere che mi sono evoluta come lettrice. Come al solito resterò nel dubbio e non lo scoprirò. La Woodiwiss si deve amare. Punto.


Shanna è stato il mio primo romance in assoluto. Ricordo benissimo il periodo e il momento in cui lo lessi. Abitavo ancora in città, nel mio bellissimo buco di appartamento ed ero a casa da sola. Marito al lavoro, figlio all'asilo: una favola. Ed è proprio un'altra favola che mi sono ritrovata a vivere. Lo so che a molti Shanna ha fatto storcere il naso per il carattere esasperante della protagonista, ma doveva apparire come una ragazzina ricca e viziata e l'autrice l'ha tratteggiata in modo decisamente credibile. Il fatto che volessi tirarle il collo ogni 3x2 lo dimostrava.
E poi Ruark *sospira perdendosi in languidi ricordi* è stato uno dei miei primi amori... come dimenticarlo? Non aggiungo altro e vi lascio alla mia estatica recensione, cliccate qui se volete leggerla!

Il Lupo e la Colomba è stato invece il secondo romanzo della Woodiwiss che ho letto. Molto carino, ma ho iniziato a capire che l'autrice per quanto cercasse di rovinare la "reputazione" delle sue protagoniste alla fine le sbiancava con litri di candeggina. A me piacciono le storie un po' più vere sinceramente, ma l'atmosfera da favola è così palpabile che alla fine lasci perdere e ti godi gli happy end effetto durban's.

(Giuro che al termine di ogni libro me li vedevo tutti felici con sorrisi smaglianti e sentivo i pling degli scintillii che impreziosivano la loro dentatura...) 

E a proposito di favole eccola qui, la favola per eccellenza: Rosa d'Inverno. Ho a-do-ra-to questo libro - che per molti versi è quasi un retelling de La Bella e la Bestia - proprio perché l'elemento fiabesco è preponderante e non occultato da pseudo disgrazie. Non che la Woodiwiss non abbia provato a buttare la sua protagonista nella cacca fino al collo, ma il lettore non si lascia di certo fregare e in quella cacca ci sguazzerebbe più che volentieri.
La mia edizione ha una copertina che fa abbastanza schifo, ma ne esistono delle migliori, tipo queste due.

 


Ammetto invece di ricordare meno Petali sull'Acqua, la Donna del Fiume e Fiori sulla Neve, ma ricordo anche di averli letti con grande piacere, i romanzi della Woodiwiss avevano il dono di trasportarmi in un'altra dimensione e di non farmi storcere il naso davanti ai soliti cliché che adesso tanto mi disturbano.


Andiamo avanti con la serie Birmingham. Il Fiore e la Fiamma è sicuramente il più noto, non solo perché è il primo, ma anche per la "famosa" scena di violenza iniziale.
In pratica il bel protagonista scambia la fanciulla di turno per una zoccola e se la porta a letto. Lei gli dice "no, che cavolo fai..." eccetera eccetera) ma lui crede che faccia solo un po' la preziosa e via che va avanti a colpi d'anca. Quando si accorge dell'errore cerca di riparare al danno, ma non potendole proporre un'imenoplastica le chiede di diventare la sua amante. Lei dice "no, col cavolo!" e lui la violenta di nuovo
Ai tempi ero comunque una lettrice perversa (adesso di più!) e mi sono divertita a vedere come avrebbero risolto le loro piccolissime divergenze!
Bisogna però dire che se Il Fiore e la Fiamma si legge volentieri, Cuori in Tempesta è un passo indietro e Una Stagione Ardente anche tre.


Altri libri. All'epoca (primi anni del 2000, non nella preistoria) la Sonzogno era forse una delle poche Case Editrici a sostenere la pubblicazione del romance e titoli così belli non dico che non siano più usciti, ma quasi.
Io ho una vera e propria adorazione per I Petali del Tempo di Jennifer Wilde che come tutti ormai sapranno è lo pseudonimo di Tom Huff, un autore mezzo sconosciuto che si dava al romanzo rosa (oltre che al gotico firmandosi  Edwina Marlow, Beatrice Parker, TE Huff, e Katherine St. Clair). E gente... che romanzo! Ha quella durezza tipica di una penna maschile e allo stesso tempo la passione struggente che si pensa possa scaturire solo dalla penna di una donna. E l'epilogo è perfetto, per niente melenso, carico di promesse, ma aperto quel tanto da lasciare alla fantasia del lettore la parola "fine". Non ho mai fatto una vera recensione, ma qui c'è il mio commento e uno degli estratti che preferisco.

Nella Gioia e nel Dolore e Lily sono invece i migliori romance storici di Patricia Gaffney, un'autrice decisamente versatile che negli anni ha sondato vari terreni scrivendo women's fiction e commedie brillanti, ma a mio parere titoli emotivamente d'impatto come questi due non ne sono più usciti. Nella Gioia e nel Dolore poi racchiude la sua essenza e la sua verità proprio nel titolo. Se cercate tormento ed espiazione recuperatelo ad ogni costo. Qui c'è una mia vecchissima recensione.

E qui mi fermo o faccio un post chilometrico!
Se avete letto questi romanzi, e ne avete voglia,
fatemi sapere come la pensate ^^

8 luglio 2014

Variant Book #15 - Non Lasciarmi Andare di Jessica Sorensen

Variant Book nasce dalla mia follia più estrema e vede la rivisitazione e la reinterpretazione di romanzi più o meno noti attraverso una nuova veste grafica! Ovviamente tutto in chiave ironica.
Variant Book            Original Book

  
[clicca le cover per ingrandirle]

Dopo questa Variant mi perdo in due chiacchiere!
Poco tempo fa avevo gioito perché avendo finito i 730 potevo tirare un sospiro di sollievo al lavoro e adesso ne ho di nuovo fin sopra i capelli con i 770. Gente... non ne posso davvero più, sono al capolinea in tutti i sensi!
Non vedo l'ora che arrivi il 23 Luglio, giorno in cui staccherò finalmente la spina e allora tanti saluti a tutti!
Intanto per restare "viva" almeno nella blogsfera ricorro a vecchi post che avevo preparato, nella speranza di strapparvi almeno un sorriso.
Vi lascio anche il link alla recensione del romanzo (cliccate qui). Non mi era affatto dispiaciuto, soprattutto grazie a un protagonista maschile niente male (uno di quelli che fa sangue insomma xD), però non posso dire che sia esente da difetti. Infatti io e la Sorensen non ci siamo più incontrate :P

Alla prossima!