Quella che trovate qui sotto alla fine è una lunga ma - almeno per me - necessaria premessa. Per la recensione "vera e propria" cliccate continua a leggere sul sito.
Ah, se potete evitate la trama... è un po' spoilerosa.
Aristotele e Dante scoprono i segreti dell'universo
di Benjamin Alire Saenz
| Loescher Editore, 2015 | pag. 320 | € 12,20 |
Di solito i romanzi parlano di protagonisti “normali” che vivono avventure straordinarie. Questo è un romanzo al contrario, che ci rivela quanto è normale la vita di due ragazzi “speciali”: Aristotele e Dante. Dall’estate del 1987, nella città di El Paso, in Texas, seguiremo la più sensazionale delle scoperte umane: la crescita. Dal microcosmo della famiglia – con le sue regole, i suoi silenzi e le sue rigidità – al ring della scuola, fino allo sconfinato orizzonte della “vita di fuori”, quella che attende tutti tra aspettative e paure. Aristotele e Dante scopriranno i segreti dell’universo dentro se stessi, e finalmente accetteranno di amarsi.
Voto:
Per colpa di una professoressa leggermente acida e con una vena bastarda larga quando il Tamigi, ho rischiato di odiare i libri. Avevo quattordici anni, una paura matta di sbagliare e la timidezza mi faceva tremare la voce, ma ricordo benissimo con quale superbia mi guardava da dietro gli enormi occhiali da ape Maya. Sia chiaro, non la odiavo, anzi, sotto sotto mi piaceva pure, perché capivo che lei i libri li amava davvero, ma secondo me non amava allo stesso modo i suoi studenti. O il suo lavoro addirittura. Insegnare non è facile, trasmettere una passione ancora meno.
Purtroppo - io che oggi adoro la letteratura ottocentesca - ho un tremendo ricordo di Orgoglio e Pregiudizio. A causa di un'edizione scolastica che a fine capitolo voleva che analizzassimo anche il colore delle mutande di Elizabeth Bennet ho cordialmente detestato il capolavoro di zia Jane. Lo so, è un'eresia, una roba che non si può dire, mi vergogno quasi a scriverla una cosa del genere (è come fare outing), ma è la triste realtà.
Il romanzo di per sé mi piaceva anche, ma a ogni capitolo bisognava interrompersi per compilare delle pallosissime schede, rispondere a una serie di domande anche insulse, riassumere questo, argomentare quello e insomma... capitemi... potevo immergermi nella storia se l'edizione e la mia simpaticissima prof. facevano di tutto per buttarmici fuori? Proprio no.
C'è da dire che negli anni a venire ho fatto un pochino pace con Lizzy e Darcy, ma non mi scrollerò mai di dosso quella terribile sensazione di leggere con la testa e non con il cuore. Di stare attenta a ogni parola, senza potermi far trascinare della prosa e godermi una delle storie d'amore più belle di tutti i tempi. No davvero, io a quella prof. non glielo perdonerò mai!
Tutto questo per dirvi che non ho fatto salti di gioia nell'apprendere che Aristotle and Dante discover the secrets of the universe fosse uscito in un'edizione che tanto mi ricordava quel calvario.
Però non sono più un'adolescente, so approcciarmi a un testo con maggiore oggettività rispetto ai tempi in cui solo una brutta copertina mi faceva mettere un romanzo sotto una pila di libri esteticamente più belli, per cui mi dico... ma chi se ne frega!
L'edizione della Loescher invece è stata una rivelazione. A parte che è tradotta con grande cura, ma tutti gli spunti di riflessione per discutere del romanzo con il docente sono alla fine del testo. Può sembrare una cosa banale, ma è importantissima, perché non tronca la lettura. Oddio, c'è sempre la remota (ma nemmeno tanto) possibilità che ci metta lo zampino un professore represso e pedante, ma in questo caso non possiamo prendercela con la Casa Editrice che ha lavorato al meglioper assicurare il piacere della lettura.
Una cosa sia chiara però: Aristotele e Dante Scoprono i Segreti dell'Universo va letto tutto d'un fiato.
E adesso, dopo questa
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