Oggi gorgheggio felice perché vi parlo di un romanzo grafico bello da vedere, un pochino meno da leggere (alt, non è come sembra, è solo che mi servono degli occhi nuovi) che mi ha portato indietro nel tempo e fatto tanto felice.
Mio nonno era un grandissimo appassionato di musica classica, sono cresciuta sulle note della Traviata e della Norma, da piccola passavo interi minuti (stavo per dire ore, ma sarebbe stata una bugia colossale) a guardare il disco scorrere sotto alla puntina chiedendomi quale magico sortilegio producesse quella musica divina. Ed è proprio della divina che parliamo oggi. Siori e siore... Maria Callas. *un applauso, please*
Sempre Libera di Lorenza Natarella
| Bao Publishing, 2017 | pag. 192 | € 19,00 |
Voto:
Il romanzo grafico è uno dei linguaggi che preferisco quando c'è da raccontare una storia vera o una biografia. Lo trovo un mezzo fortemente d'impatto, non tergiversa, va dritto al punto e il disegno regala una nuova identità, oltre che carattere, alla storia e ai personaggi.
Per questo quando ho trovato sul Libraccio Sempre Libera di Lorenza Natarella a metà prezzo (be' quasi a metà prezzo, on line fanno il 46% di sconto i furboni) non ci ho pensato due volte e l'ho comprato.
Uscito nel 2017, a quarant'anni dalla scomparsa di Maria Callas, questo volume di quasi duecento pagine celebra la vita di una donna tenace, ostinata, intraprendete, spesso capricciosa, ma era la divina, ricordiamocelo, quindi cosa non le era concesso?
Credo che la storia sia nota più o meno a tutti, ma anche se non fosse l'autrice non tralascia nulla, si va dalla nascita alla morte della Callas, passando attraverso il rapporto complicatissimo con la madre, il matrimonio con l'imprenditore Battista Meneghini, l'amore travolgente per Onassis, l'incontro con Pasolini. La sua carriera è sempre stata oggetto di critiche e pettegolezzi e gli accenti sono posti soprattutto sul carattere non facile di una donna apparentemente forte e sicura di sé, ma anche fragile e bisognosa di affetto.
"la signora crede di poter disporre dei contratti
come dispone dei propri guanti"
come dispone dei propri guanti"
Tra articoli al fulmicotone, spettacoli interrotti e stagioni di successo, Maria Callas non smette di far parlare di sé, tenta di affermarsi non solo come artista, ma anche come donna, dimagrisce cinquanta chili, rinnova la sua immagine, coniuga belcanto e interpretazione, affronta il mondo con fare melodrammatico, come se fosse una recita continua, come se la vita e la messinscena si fondessero continuamente, finché non si spengono i riflettori. Sono i grandi dolori e la troppa passione che portano Maria Callas a divenire sempre più irrequieta e stanca: sapendo di avere un dono si è sentita in dovere di offrirlo al mondo intero, ma poi si è ritrovata vittima del suo stesso ruolo.
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Il titolo, Sempre Libera, sembra una sorta di regalo postumo che Lorenza Natarella ha voluto fare alla Callas. Tutto l'albo è un vero e proprio omaggio a una donna che l'autrice ha saputo presentare nelle sue mille sfaccettature, raccontandola e mai giudicandola.
A questo punto la domanda può sorgervi spontanea. Perché il voto non è di quattro stelline piene? In risposta continuo a tessere le lodi dell'edizione: magnificamente chic la cover minimal ed elegante, mentre la tricromia di bianco, nero e rosa regala all'albo l'ennesimo tocco glamour. Anche lo stile spigolo, secco e tagliente della Natarella ben si presta a tratteggiare lo spirito di una donna più morbida nelle forme che nel carattere.
E quindi? Ok, arriviamo alla nota dolente. Il font purtroppo non è ad altissima leggibilità e la lettura, che secondo me deve sempre essere fluida e scorrevole, ne ha risentito in varie parti. L'uso dei balloon a sfondo anche nero e di un lettering tremulo che vuole essere lo specchio di un'emozione, sono scelte oggettivamente comprensibili, ma messe in pratica non sono state vincenti su tutti i fronti.
Però, io che solitamente tengo solo quei libri che ho amato e a cui ho assegnato un voto pari o superiore alle quattro stelle, da Sempre Libera non mi separerò assolutamente. La storia della Callas ti imprigiona, è un incantesimo, e questo fumetto è un po' la bacchetta che ti fa rivivere la magia di una donna che non sognava solo applausi e copertine, ma che forse solo quelli ha avuto.
Quindi sì, ve lo consiglio, e se volete fare le cose proprio in grande leggetelo con Medea in sottofondo...
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