13 ottobre 2021

Recensione, LO SCULTORE di Scott McCloud


| Bao Publishing, 2015 | € 21,00 | pag. 487 |

Mamma mia che magone mi ha fatto venire questo romanzo grafico.
E come sempre, dopo aver sfogliato l'ultima pagina, dopo averlo metabolizzato, sono andata a leggere sul web qualche recensione "autorevole" scoprendo che in diversi hanno criticato lo Scultore di Scott McCloud. Il pubblico invece l'ha amato. Bene, sono fiera e soprattutto felice di far parte della "massa".


La storia è molto semplice, eppure efficace. David Smith è un anonimo artista che ha perso tutto. E quando dico tutto, intendo proprio tutto. Per questo quando la Morte gli propone di barattare la sua vita in cambio di duecento giorni in cui potrà plasmare la materia a mani nude e liberare il suo estro creativo, lui accetta. Non ha niente a cui aggrapparsi, se non l'arte.
Finché non succede una cosa del tutto inaspettata. David si innamora. E a questo punto il countdown diventa un incubo a cui è impossibile sottrarsi, ma allo stesso tempo, quella vita che ha sempre disprezzato, varrà la pena di essere assaporata in ogni suo istante.

Al di là della riflessione - importante - sul tempo che ci rimane e su come dovremmo utilizzarlo, durante la lettura è successa la cosa più bella che potesse accadere. Mi sono affezionata ai personaggi, li ho capiti nonostante siano caratterizzati da diosincrasie e difetti, anzi, forse ho voluto bene a ognuno di loro proprio perché così imperfetti e malinconici.
David è ingenuo, egocentrico, sociopatico e ha un problema con le promesse che non devono essere infrante per nessuna ragione al mondo, anche le più stupide, come quella di non guardare film svedesi, tanto più che lo stesso McCloud lo schernisce facendolo giocare ripetutamente a scacchi con la Morte, un chiaro omaggio a Ingmar Bergman e al suo capolavoro Il Settimo Sigillo, film indovinate un po'? Esatto, svedese.

L'arte viene vista come rifugio e tormento. Salvezza e dannazione. Per David diventa l'unico mezzo per essere visto, per non cadere nell'oblio, per sfiorare l'immortalità. Solo che l'arte è potente, ma i sentimenti lo sono di più. Concetti come famiglia, amicizia, religione vengono analizzati in modo sottile e delicato, lasciando al lettore il giusto spazio dentro cui inserirsi, perché l'autore non giudica, non si schiera, non cerca di far passare alcuna verità e soprattutto nessuna morale.

Che dire... Bello, bello, bello. Forse non sarà un fumetto impeccabile sotto tutti i punti di vista, ma la storia coinvolgente, la scrittura vivida, il disegno pulito ed evocativo, l'azzurro come unico colore dominante, emblema dell'idealismo e simbolo della creatività, mi hanno (s)travolta nel profondo.
Scott McCloud mi ha colpita nel centro del cuore. E un po' l'ha fatto a pezzettini 💔


Sherlock Holmes e le ricette tratte dai romanzi/racconti

Chi, durante una vacanza, non ama portarsi a casa un ricordo? E chi come me odia i classici souvenirs?!

Tarocchi, carte da gioco e libri sono le cose che amo acquistare.
E non importa se non raccontano il posto che ho visitato, l'importante è che significhino qualcosa per me.
A Valance sono andata alla Fnac un miliardo di volte. Ci potrei passare giornate intere senza annoiarmi un solo secondo e anche se avrei voluto comprare un silent book o un libro pop-up mi sono innamorata del libro che vedete in foto.
Copertina in similpelle (🤤), dettagli in foil dorato (🤤), e poi lui... Sherlock Holmes, un nome, una garanzia 🙌🏻


È un romanzo? No. È un libro di ricette.
Non sono una cuoca provetta, anzi, diciamo le cose come stanno, sono una proprio una pippa in cucina, quindi direte voi... che me ne faccio di codesto libro???

1) posso far cucinare Hervé 😎
2) sono una persona molto curiosa e quando c'è di mezzo un libro posso anche mettermi tra i fornelli.

Voglio infatti preparare i biscotti al cioccolato di Mrs Hudson e scoprire come l'oppio può essere nascosto nello stufato 🤪🤪

Il libro si divide in cinque capitoli: colazione, pranzo, tea time, cena, drink e in ogni pagina è riportato il romanzo/racconto di riferimento con un estratto.



👍🏻Pro:
• ricette facili.
• francese intuibile anche per una 🐐 come me.
• è il classico libro "chicca", imperdibile per i fan.

👎🏻Contro:
• al momento non esiste in italiano, ma chissà...
• l'edizione tedesca è più faiga in quanto contiene tre segnalibri e una penna UV per illuminare alcuni indizi nascosti tra le pagine. Ok, niente di indispensabile, ma rendono il tutto più divertente. Costa 5 euro in più, ma a mio avviso ne sarebbe valsa la pena. Germania batte Francia 1 a 0. Sorry 🤷🏼‍♀️



A voi piacciono i libri così?
A me molto, ma vi saprò dire se sono anche utili… vi terrò aggiornati nelle #igstories sui risultati degli esperimen... emh, delle ricette 😅


Sherlock Holmes: Le livre de recettes
di Silke Martin con foto di Tina Bumann
18 agosto 2021 - pag. 128 - Ed. Hachette (francese)





7 aprile 2021

Infocomics e Guida ai Cinecomics: due enciclopedie ned

Buongiorno lettori, torno su questi schermi per parlarvi di due bellissimi volumi usciti in casa Nicola Pesce Editore che faranno venire l'acquolina in bocca a tutti coloro che possiedono un'anima nerd. E non solo!


| dal 4/2/2021 - pag 104 - € 19,90 |

L'infografica è la fusione di due termini inglesi, information + graphic, ovvero comunicare attraverso testo e immagini dando vita alla sintesi perfetta.
Se come me avete più memoria visiva che concettuale non potrete non amare ogni libro che si avvale di questa tecnica.
Se come me poi amate la nona arte impazzirete - ma letteralmente, giuro! - per Infocomics, l'enciclopedia più nerd e rock che abbia mai visto 😎

In questo bellissimo albo troverete circa trecento personaggi che hanno fatto la storia del fumetto, vivrete la cultura pop, scoprirete l'evoluzione, le origini, i segreti, di supereroi come Spider Man, Batman o Superman, ma non solo. Non mancano infatti tantissime curiosità.

Lo sapevate per esempio che Braccio di Ferro acquisisce forza grazie agli spinaci a causa di un'informazione errata ? Nel 1930 infatti alcuni scienziati avevano quantificato una grande quantità di ferro contenete in questa verdura... solo che avevano sbagliato a mettere la virgola sovrastimandone di dieci volte il valore 😅.
E che Popeye significa letteralmente "occhio sporgente"? Se avessero dovuto tradurlo letteralmente in Italia si sarebbe potuto chiamare "il Guercio"... vi sarebbe piaciuto?
Inoltre non ci crederete, ma il personaggio di Mafalda, che si è sempre battuta contro le ingiustizie, doveva nascere per fare pubblicità occulta a degli elettrodomestici 🙈

Non avete idea della quantità di informazioni che troverete. Ogni pagina è in grado di sorprendere. Batto le mani a Norberto Baruch B. che ha creato un volume unico e iconico.
Un consiglio? Mettetevi comodi, fatevi dei popcorn e godetevi un full immersion nella cultura pop. Da Paperino ai Pokemon, dalla Pantera Rosa a Betty Boop e poi le Tartarughe Ninja, L’Eternauta, Totoro, Super Mario, Topolino, Astroboy, Charlie Brown, e tantissimi altri, perché, direttamente o indirettamente, ci sono tutti. Di sicuro troverete anche il personaggio che da bambini vi ha tenuto incollati alle pagine o alla tv. Io adoravo Willy il coyote e tifavo per lui. Volevo vedere Beep Beep sulla graticola, ma non sono mai stata accontentata...

 
| dal 18/2/2021 - pag. 816 - € 25,00 |

Quando la settima arte incontra la nona succedono cose che voi umani non potete nemmeno immaginare, ma grazie a questa guida ne avrete una vaga idea 😎

816 pagine in cui viene sviscerato quasi un secolo di storia del Cinema attraverso l’analisi di circa 400 pellicole nate grazie alla loro controparte a fumetti.
Tutti conosciamo il mondo Marvel e DC ma qui non si parla solo di supereroi.
Alcuni esempi?
Jack lo Squartatore, Era Mio Padre, a History of Violence, il Mondo dei Replicanti, 300, Howard e il destino del Mondo (ma chi se lo ricorda questo papero trash?! 😅), Men in Black, Lupin, Richie Rich, Snowpiercer e tanti altri ancora spaziando dal thriller al noir, dal comico al drammatico, dal fantastico alla fantascienza.

Ogni film ha una scheda di approfondimento con note, curiosità, informazioni tecniche e sulla sceneggiatura originale.

In breve. Guida ai Cinecomics (da grande amante delle enciclopedie) è una delle cose più wow uscite di recente.

❓E adesso ditemi.
La vostra trasposizione preferita?
Io sarò banalissima ma Infinity War e Endgame (Avengers) mi hanno stravolta. Lucciconi ed emozioni a palla!

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28 agosto 2020

Recensione, IL MARATONETA di William Goldman

Marcos Y Marcos, 2020

Voto:

Finalmente riesco a dire qualcosa su Il Maratoneta anche qui sul blog, perché non lasciare traccia del mio pensiero su questo libro mi sa di illegale.
Amato? Di più!
Dopo le gioie che ha saputo regalarmi con la Principessa Sposa (qui la recensione), William Goldman torna a fare centro! Questa volta siamo in territorio thriller, ai confini con il noir e la spy story e se volete godere al 100% di questa avventura 1) non leggete la trama 2) non leggete nemmeno la prefazione. Partite alla cieca... quello che troverete, ve l'assicuro, vi piacerà un mondo.
Perché? Perché qui ci sono un paio di colpi di scena da cardiopalma, un capitolo cult in grado di farvi provare dolore fisico, un protagonista meraviglioso (che a tratti mi ha ricordato Forrest Gump) e poi lei, la strepitosa penna di Goldman che vi farà ridere e tremare allo stesso tempo. Come l'ironia si possa sposare con la suspense in modo così sapiente e intelligente non lo so, ma questo autore, quando scrive, compie dei veri e propri miracoli.

Della trama sarei propensa a non dire nulla. Sappiate solo che siamo a New York negli anni Settanta e che Babe - un giovane tutto spigoli e ossa, un po' goffo, tanto ingenuo, ma molto intelligente - si troverà invischiato in eventi più grandi di lui che affondano in un passato nemmeno troppo lontano. E questo passato si chiama "nazismo".

Che altro dire... non fatevi spaventare dal sottogenere, io detesto le spy story e tutti quei romanzi con intrighi politici e agenti segreti, ma non è questo il caso; Il Maratoneta è un romanzo per tutti, facile da seguire eppure sorprendente nel suo sviluppo con personaggi ricchi di sfaccettature, fatti di limiti da superare e ossessioni con cui convivere.
Goldman si conferma uno degli artisti più versatili del secolo scorso, abilissimo come sceneggiatore cinematografico e geniale come autore.
Un suo grande pregio (uno dei tanti!), è stato sicuramente quello di scrivere senza rinunciare alla propria onestà intellettuale. A lui non interessava soddisfare il pubblico, "tanto a Hollywood nessuno sa niente": prevedere un successo o un flop era praticamente impossibile, quindi tanto valeva fare le cose seguendo esclusivamente l'istinto e la passione.

Io ero così entusiasta una volta sfogliata l’ultima pagina che mi sono procurata subito il seguito (concepito dopo ben dodici anni dal maratoneta!) e anche se so già che in Fratelli non troverò la perfetta traduzione di Tilde Arcelli Riva (gran bel lavoro!!!) e che il Maratoneta poteva benissimo essere un romanzo autonomo... chi se ne frega. Alla #Goldmania non ci si sottrae.




Titolo originale: Marathon Man
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1976
Durata: 125 min
Regia: John Schlesinger

Cast: Dustin Hoffman, Laurence Olivier, Roy Scheider, Marthe Keller


Trama: Il giovane ebreo newyorkese Thomas Babe Levy, studente universitario, divide le sue giornate studiando e allenandosi alla corsa di fondo nel Central Park  e amoreggiando con Elsa, una collega svizzera incontrata all'università. La sua vita scorre tranquilla fino al giorno in cui suo fratello Doc non gli fa visita e...

13 luglio 2020

Recensione, FALCE di Neal Shusterman

Buongiorno carissimi lettori,
oggi vi lascio il mio pensiero su Falce, romanzo attesissimo facente parte di una trilogia che onestamente avrei tanto voluto leggere tutta insieme. Sono pretenziosa? Sì? Emh... lo so... -_-

FALCE di Neal Shusterman

| Mondadori Oscar Fantastica, 2020 | pag. 360 |
- trilogia delle Falci #1 -

Un mondo senza fame, senza guerre, senza povertà, senza malattie. Un mondo senza morte. Un mondo in cui l'umanità è riuscita a sconfiggere i suoi incubi peggiori.
A occuparsi di tutte le necessità della razza umana è il Thunderhead, un'immensa, onnisciente e onnipotente intelligenza artificiale. Il Thunderhead non sbaglia mai, e soprattutto non ha sentimenti, né rimorsi, né rimpianti.
Quello in cui vivono i due adolescenti Citra Terranova e Rowan Damisch è davvero un mondo perfetto. O così appare.
Se nessuno muore più, infatti, tenere la pressione demografica sotto controllo diventa un vincolo ineluttabile. Anche l'efficienza del Thunderhead ha dei limiti e non può provvedere alle esigenze di una popolazione in continua crescita. Per questo ogni anno un certo numero di persone deve essere "spigolato". In termini meno poetici: ucciso.
Il delicato quanto cruciale incarico è affidato alle cosiddette falci, le uniche a poter decidere quali vite devono finire. Quando la Compagnia delle falci decide di reclutare nuovi membri, il Venerando Maestro Faraday sceglie come apprendisti proprio Citra e Rowan. Schietti, coraggiosi, onesti, i due ragazzi non ne vogliono sapere di diventare degli assassini. E questo fa di loro delle falci potenzialmente perfette.
Voto:

Ragazzi, il momento è giunto, è tempo di parlare di Falce.
Mamma mia che ansia che ho! Colpa dell'attesa che mi ha logorata fino al midollo, perché da quando ho letto Unwind (nel lontano 2012, qui la recensione), Shusterman è diventato uno dei miei autori per ragazzi preferiti. Tematiche importanti, mondi distopici da far accapponare la pelle, il continuo conflitto tra etica e morale... tutta roba mia insomma, quel tipo di roba che mi piace da morire!
Ma veniamo al punto.
Falce mi è piaciuto? Sì.
Quanto Unwind? No.
C'è però da dire che sono due romanzi concepiti in modo totalmente diverso e come tali non andrebbero paragonati (brutta Silvia che lo fai!), perché mentre Unwind è un libro che, pur facendo parte di una serie, ha uno sviluppo da non farti sentire la mancanza dei seguiti (mai tradotti tra l'altro!), Falce sì. Falce è un romanzo introduttivo a tutti gli effetti e nonostante un finale a suo modo appagante la storia bisogna assolutamente continuarla, non ci si può fermare lì! È vero che molte domande trovano una risposta, ma allo stesso tempo nuovi scenari si aprono, l'asse della prospettiva si sposta... e poi c'è qualcosa che ancora mi sfugge, un senso logico che non mi fa rendere questo mondo del tutto credibile. Terrificante sì, credibile al 100% no...
Di sicuro però è un libro che si divora. Come si fa a non voler scoprire i risvolti di una società in cui la morte è stata sconfitta grazie al progresso e poi reintrodotta per sopperire a una crescita demografica incontrollata?! La risposta a questo problema ha un nome: Compagnia delle Falci. Una sorta di società costituita da uomini e donne addestrati per "spigolare" un determinato numero di persone ogni tot giorni/mesi/anni... c'è chi lo fa con una certa etica e chi invece per il puro gusto di versare del sangue.
Citra e Rowan sono i due protagonisti, due apprendiste Falci. Lei razionale e competitiva, lui lacerato dai dubbi, un mix di luci e ombre che conferma quanto Shusterman sia più a suo agio coi personaggi maschili.
È palese da che parte io stia. Ho un debole per i personaggi ricchi di sfaccettature e un avversione per chi sembra sapere sempre quello che vuole (anche perché - a sedici anni - puoi saperlo davvero?), ma prevedo grandi cambiamenti da entrambe le parti, quindi aspetto. Nonostante Citra non l'abbia sempre capita del tutto - e sicuramente la narrazione in terza persona mi abbia impedito di entrare nella sua testa e vedere il mondo attraverso i suoi occhi - io aspetto... Fiduciosa anche.

Se dovessi dare un voto a Falce in questo momento ci darei 3,5/5 (perché sono tirchia e continuerò a esserlo!), perché mi da l'idea di una serie da giudicare nella sua interezza; confido quindi in un rapido work in progress da parte della Oscar Vault che ci vizia sempre un sacco con edizioni fighissime e pubblicazioni lampo. Io poi sono l'impazienza fatta persona quando si parla di libri, un po' per carattere e un po' perché la memoria ormai è quella che è...

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21 maggio 2020

Le mie letture in quarantena

Ragazzi bentrovati su questi schermi con un post che voglio dedicare alle mie letture da quarantena.
All'inizio pensavo che avrei letto tutti quei romanzi che mi stavano aspettando fin da troppo tempo in libreria, poi le cose hanno preso una piega decisamente inaspettata. Sono stata travolta (ma forse dovrei dire "stravolta") da una sorta di apatia che non mi permetteva di fare altro se non pensare al lavoro (quello vero, quello che mi sono ritrovata a svolgere in smart working, quello che mi da la pappa a fine mese) e vegetare davanti alla tv nella speranza che le cose andassero meglio, ma non era così... A un certo punto staccare la spina era questione di vita o di morte, di sanità mentale o delirium tremens e così ho trovato la mia bombola di ossigeno nei fumetti. Ahhh, che grande cosa la nona arte!

Devo dire che la Bao Publishing - grazie alla sua iniziativa #iostoacasaconBao - è stata un po' la mia salvezza. Ogni tot giorni un blocco diverso di fumetti in digitale per allietare la quarantena. Parto con loro. Pagati € 1,99 e letti sul cellulare o sul computer a seconda del momento. Non il massimo, ma la poveranza ci fa scendere a compromessi, è un dato di fatto, e non avendo un reader mi sono arrangiata.


Prima gioia assoluta Freezer di Veronica "Veci" Carratello. Avendo una vera e propria passione per le famiglie disfunzionali e le storie ironiche che nascondono messaggi più profondi non potevo far altro che amarlo. Così tanto che mi sono comprata il cartaceo e ho anche acquistato Sognando Elvis, l'ultimo romanzo grafico sempre di Veronica. Belli entrambi. Si ride, ma sotto sotto ci si ferma anche a riflettere. Ho passato giorni interi a canticchiare Mrs Robbinson (di Simon & Garfunkel) perché non mi volevo separare da questa strampalata famiglia composta da un'adolescente che si rifiuta di crescere, una nonna in silenzio stampa da quando è rimasta vedova, un padre che si definisce attore ma fa le pubblicità dei lassativi, uno zio che la fobia del sedersi che vive in piedi e un gatto, Kafka, con tendenze suicide. Ho amato tutti. Indistintamente.
Poi con Sognando Elvis mi sono trovata a fare il tifo per Carlo che alla soglia dei 45 anni decide di affrontare la sua ipocondria cronica e fare un super-mega viaggio: direzione Australia, più precisamente Parkes dove si tiene ogni anno il raduno mondiale dei sosia di Elvis Presley, l'idolo indiscusso di Carlo. Una storia on the road divertente, intelligente e tanto, tanto introspettiva! Ah, in questo caso per giorni ho cantato Blue Suede Shoes.

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È arrivato poi il giorno (tanto atteso!) in cui la Bao ha messo in promozione tutti i lavori di Stefano Turconi e Teresa Radice. A Lucca Comics (novembre 2019... bei tempi!) sono rimasta inebetita davanti alla bellissima edizione variant de Le Ragazze del Pillar per tipo venti minuti, poi me ne sono andata a mani vuote, sigh!. Sapete, vero, quanto abbia amato Il Porto Proibito (qui la recensione)? E sapete anche quanto mi sia innervosita durante la lettura di Non Stancarti di Andare per una serie di motivi che elenco qui. Sono pazzamente innamorata del tratto di Stefano, un po' meno della narrazione di Teresa che a volte mi incanta, ma che altre volte trovo eccessiva. Mi sono tolta la curiosità di scoprire cosa si nascondesse tra le pagine di questa sorta di sequel del Porto alla modica cifra di 1 euro e 99. Ho fatto bene. Adesso so che posso vivere senza il cartaceo.
Non c'è logorrea tra queste pagine, e di questo sono stata contenta, però le prostitute disneyane, le tre storie dai tratti "da favola" e le morali buoniste, le avrei viste di più su Topolino. Mi sono mancate le atmosfere tese, drammatiche e poetiche del Porto Proibito. La lettura è stata carina, ma non sono riuscita a vedere un legame tra le due opere. Peccato.

  

Voglio invece avere in formato cartaceo La Giusta Mezura di Flavia Biondi. Ma che bella lettura. Una storia che parla di un rapporto di coppia che dopo anni arriva a un momento di stasi, quel momento in cui la quotidianità e le abitudini possono rovinare tutto, quel momento in cui si debbono fare delle scelte, si deve andare avanti, perché è tempo di crescere e non si può più guardare indietro. Una storia in cui credo tutti potranno identificarsi. Una storia di crisi e di rinascita. Bello davvero.

Molto bello anche Le Malerbe, la storia vera di una sopravvissuta e il suo drammatico racconto come donna di conforto durante la guerra che i soldati giapponesi mossero contro la Corea e la Cina negli anni Quaranta. Abusi, sottomissione, violenza, ma soprattutto un'esistenza priva di riscatto, un marchio indelebile che ha impedito a queste donne di avere una vita normale anche a conflitto terminato. Assolutamente da leggere nonostante non mi abbia fatto impazzire il tratto grafico di Keum Suk Gendry-Ki.

  

Carinissimo poi Nina Che Disagio di Ilaria Palleschi. È la storia di una ragazza super timida e piena zeppa di insicurezze che un giorno si ritrova faccia a faccia con il suo doppio, una tipa tutto pepe che le prometterà di aiutarla... ma sarà proprio così?
L'autrice ha un'ottima capacità di comunicazione e come sempre non riesco a non fare un applauso a tutti quei fumetti che accostano a tematiche serie una buona dose di ironia. Dedicato a chiunque, almeno una volta nella vita, abbia desiderato scomparire, essere invisibile, sprofondare venti metri sotto terra per non aver collegato bocca e cervello e non essere riuscito a dire quello che realmente pensava. Siamo stati tutti un po' Nina dai, ammettiamolo.

Una Sorella (titolo poco azzeccato) racconta i primi turbamenti amorosi (ma direi più che altro sessuali) di un ragazzo che si ritrova in casa una quindicenne sveglia e dai bollenti spiriti con cui intreccerà un'amicizia proibita e peccaminosa.
Peccato che la loro storia, lasciatemelo dire, a me più che segreta, passionale e all'insegna delle scoperte, sia sembrata un po' squallida... Inoltre il disegno l'ho trovato orrendo, vi dico solo che il protagonista all'inizio mi sembrava una femmina, poi la madre l'ha chiamato Antoine e ok... ho capito. Bocciato.

* * *

Ho poi fatto l'abbonamento a #kindleunlimited per usufruire dei due mesi di prova e vedere un po' cosa offrisse. Direi bene ma non benissimo. Ho letto un bel po' di fuffa infatti.

  

Il titolo più meh di tutti è sicuramente stato La Distanza di Baronciani. L'autore, dopo la delusione di Quando Tutto Diventò Blu si conferma essere lontanissimo dal mio mondo e dalle mie corde. Non mi piace proprio il suo modo di raccontare. Quando Tutto Diventò Blu l'avevo trovato superficiale in relazione all'argomento che trattava (gli attacchi panico), La Distanza è semplicemente noia pura. Una storia in cui si vorrebbe dire che non è importante il viaggio in sé ma quello che si compie interiormente. Un sacco di bla bla che mi hanno fatto fare solo un sacco di sbadigli.

Non sarebbe stato malaccio invece Vincent di Barbara Stock un fumetto in cui l'autrice ripercorre gli ultimi anni di Van Ghog, peccato che il disegno non sia proprio in linea con la narrazione. Scene tesissime e drammatiche in cui mi scappava da ridere per come venivano rappresentate. Boh. A cinque anni disegnavo meglio.

E poi c'è stato L'Ultimo Splendore (Favia - Bufi) che parte bene poi si perde. È la storia di un ragazzo con una serie di questioni irrisolte a causa del suicidio della madre avvenuto quando lui era solo un bambino. Modì ha dei buchi nell'anima che deve colmare per ritrovare se stesso, quello che abbiamo tra le mani è un fumetto quindi intimo, introspettivo, delicato, però l'autore non è riuscito a mantenere alto il mio interesse e le ultime pagine - che in qualche modo dovevano emozionare - mi hanno fatto tirare quasi un sospiro di sollievo. Finalmente potevo passare ad altro.

* * *

Ecco invece cosa avevo in casa di cartaceo. Poca roba, e l'ho fatta fuori quasi tutta.

  

Questi sono due top!
In Hitler di Mizuki ripercorrerete la vita del führer, dagli anni della scuola, fino al crollo del credo nazista e scoprirete un uomo che forse credevate di conoscere, ma non è proprio così.
A muovere ogni suo passo una cieca determinazione e l'assoluta convinzione di essere migliore degli altri. Il tratto grafico quasi caricaturale, in netto contrasto con una narrazione lucida e spietata, tratteggiano la figura di un uomo che in qualche modo è stato uno scherzo della natura, ma la sua indole gli ha permesso di portare l'intera umanità a un passo dall'apocalisse.

Con La Casati si conferma il mio grande amore per le biografie di Vanna Vinci che in questa opera ci racconta la storia di una donna che non ambiva a essere un'artista, ma voleva essere - lei stessa - un'opera d'arte. Eccentrica oltre ogni dire, unica e sola promotrice dello smokey eyes, amante di D'annunzio, dignitosa, orgogliosa e sfacciata dalla punta dei capelli arancioni fino all'unghia dell'alluce, La Casati ha fatto parlare di sé come poche altre e se voleva essere ricordata, be', ce l'ha fatta.

 

Alberto Mandrigal si racconta in Pigiama Computer Biscotti, ma nonostante nell'ordinario io veda sempre lo straordinario, qui no, qui ho visto solo una grigia quotidianità fatta di troppe ansie e poche emozioni. Cosa che non è successa invece tra le pagine di Dimentica il Mio Nome in cui Zerocalcare parla dell'elaborazione del dolore attraverso la morte della nonna con un mix incredibile di ironia e sentimento. Davvero bello. Arriva al cuore, te lo smonta e poi te lo rimette insieme con una risata. Perché abbia aspettato tanto a leggere Zero non lo so nemmeno io...

* * *

 

La passione manga è tornata prepotentemente in auge durante la quarantena, sicuramente vedere la camera di mio figlio piena di fumetti mi ha dato il "la" per prenderne in mano uno... Ho optato - sotto suo consiglio - per The Promised Neverland e nel giro di pochi giorni mi sono fatta fuori tutti i 14 volumi disponibili. Ieri mi è arrivato il 15 e l'ho già letto. In tutto dovrebbero essere una ventina e - A I U T O O O O O - l'attesa sarà logorante.
La trama è molto mia. C'è un orfanotrofio dove i bambini crescono felici e contenti, ma niente è come sempre, perché quel luogo dove tutto sembra perfetto è in realtà una fattoria e i pargoli sono carne da macello.
Spero solo che non si riveli una saga buonista in cui tutto finirà a tarallucci e vino, perché da una premessa simile mi aspetto dolore e sofferenza.

P.S. Su amazon Prime trovate la prima stagione dell'anime che riassume circa i primi cinque volumi.

* * *

Ok, credo sia tutto. Ho dimenticato qualcosa... mhhh, sicuramente sì perché i neuroni li ho ancora in quarantena, ahhhh, giusto, ho dimenticato loro, i volumi dei Capolavori della Letteratura rivisitati dalla Disney che stanno uscendo in edicola e che tra mille ripensamenti (perché 7,99 non sono pochi!) alla fine mi sto portando a casa. Il mio preferito è I Promessi Sposi, ma ho riletto da poco Guerra e Pace ed è stato meraviglioso! Ahhh, che ricordi! Che tuffi nel passato!


Stavolta penso davvero di aver esaurito le cartucce, quindi passo e chiudo. Baci virali!

1 aprile 2020

Il blog è in quarantena

Le chiacchiere si spostano su Instagram, qui per un po' non troverete aggiornamenti. 
L'ho sempre detto, per me questo angolino è una passione, uno svago, non un lavoro, adesso il mio lavoro è un altro: attivare le casse integrazioni. Più tutto quello che comporta la consulenza del lavoro.
Il momento è così particolare, difficile e a tratti surreale che spesso mi è difficile leggere, figuriamoci scrivere; non riesco a ritrovare la mia quotidianità, nonostante sia in Smart Working e potrei organizzare il tempo al meglio.
La mente vaga, ci sono momenti in cui mi sento svuotata, ma nel mio piccolo cerco, provo, di trasmettere un pochino di leggerezza, perché ce n'è davvero tanto bisogno. Purtroppo però non riesco a dire "andrà tutto bene", perché ormai ne abbiamo la certezza: niente è andato bene. 


Se potete fate una piccola donazione per aiutare il nostro Paese.