Buongiorno a tutti! Avrei voluto pubblicare questo post in concomitanza con il BilBOlBul, ma alla fine sono riuscita ad andarci solo sabato 26, ovvero il penultimo giorno, e tra una cosa e l'altra mi ritrovo a scrivere queste quattro righe con una settimana di ritardo! Sgrunt >.<
Ma non mi lamento (faccio solo un po' di scena, quella ci sta sempre! xD), infatti secondo la mia tabella di marcia virtuale sarei dovuta essere nel centro di Bologna di mattina presto, ma una serie di casini hanno mandato tutto all'aria. Per un attimo ho temuto che il BilBOlBul mi sarebbe saltato! Poi - miracolo! - il karma ha avuto pietà di me e alle 15,30 circa ero in Sala Borse dove si tenevano vari firmacopie. La sfiga è che ero sprovvista delle mie copie, ma ho comunque trovato autori gentili e ben disposti con cui scambiare quattro chiacchiere ;)
Sabato c'era davvero tanta roba, tra cui Chris Ware, il cartoonista texano diventato famoso per il suo tratto lineare, geometrico, spigoloso, in contrasto con le storie che racconta, spesso prive di contorni, molto intimiste, malinconiche. I temi sono la solitudine, l'alienazione, l'emarginazione. Tra l'altro presso la Fondazione del Monte si tiene una sua retrospettiva aperto fino al 7 Gennaio 2017 e sinceramente io non me la farei scappare, Ware è un fumettista davvero all'avanguardia, e la fila chilometrica che c'era al suo firmacopie lo dimostrava. Ragion per cui l'ho tristemente bypassata u.u
La mia prima tappa è stata l'illustratrice Elena Guidolin. Lei è un'amante delle chine, del bianco e nero, è palesemente a suo agio con atmosfere cupe e tra i reconditi più oscuri dell'anima. Questo suo lato dark, che trasporta magnificamente su carta, mi piace moltissimo. A dicembre, per Becco Giallo, uscirà "I segni addosso. Storie di ordinaria tortura" uno spaccato atroce in cui, come dice il sottotitolo, si parlerà di appunto tortura, dal fascismo fino ai giorno d'oggi. Perché ricordiamocelo, nell'ordinamento italiano questa pratica non è considerata reato.
Step number two.
Sara Colaone, per Coconico Press, autografava e "sketchava" Leda, Che solo amore e luce ha per confine, un romanzo grafico incentrato sulla figura dell'anarchica Leda Rafanelli, donna complessa, figura di spicco nel secolo scorso, corteggiata da Mussolini e musa ispiratrice del pittore Carlo Carrà.
Sara, disegnatrice e docente alle Belle Arti di Bologna, è stata gentilissima e molto disponibile e come ha ironicamente affermato "l'insuccesso non mi ha cambiata!". Ma il suo "insuccesso" lo invidio troppo, si vede che Sara è felice con una matita in mano. Essendo io stessa un prodotto del Dams (disciplina delle arti, musica e spettacolo), ed essendomi trovata a fare tutt'altro per poter pagare mutuo e bollette, guardo sempre con grandissima ammirazione chi riesce a vivere di ciò che ama.
Sara Colaone autografa Leda |
Per finire ho puntato abbastanza in alto.
Otto Gabos è un artista a tutto tondo, insegna Arte del Fumetto alle Belle Arti (ma io a una sua lezione posso intrufolarmi?!) ed è un grandissimo disegnatore attivo da oltre trent'anni. Sarei potuta stare ore a guardarlo. Lui invece quando mi sono materializzata davanti al suo tavolo senza un suo libro da autografare deve aver pensato malissimo, tipo "ecco l'ennesima accattona di sketch...", ma ha mascherato benissimo ogni perplessità, devo ammetterlo, omaggiandomi di uno splendido disegno.
Otto Gabos disegna per i fan |
Adesso ho solo un dubbio. Leggo prima Leda o il Viaggiatore Distante? Ho un debole per le graphic novel che parlano di vita vera (il tratto spigoloso di Sara poi, si sposa alla perfezione con una storia dal sapore del passato), ma sono molto attratta anche dai personaggi di Gabos, decisamente sfaccettati e complessi. Comunque sul mio comodino c'è posto per tutti, quindi... ambarabà ciccì coccò... ;)
Buon week end e buone letture a tutti!
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