A volte vorrei parlare dei film che mi capita di vedere, ma poi penso che un blog di libri non sia il posto giusto. Allora penso di parlare dei film tratti dai libri, questa cosa avrebbe senso, no? Ma quello che ne viene fuori non è mai una recensione, ma continui paragoni tra due opere dalla struttura tanto diversa. E così nasce questa rubrica (che posterò random) in cui mi divertirò a mettere sul piatto della bilancia un'opera letteraria e una cinematografica e vedere da che parte penderà l'ago.
LIBRO VS SERIE TV
chi vincerà?
Oggi in sfida
Bambino 44
Vince il Libro!
Ho aspettato tre anni prima di vedere questo film - no dico, tre anni! - e ne ho sempre rimandato la visione per paura che potesse rovinarmi il ricordo perfetto che conservavo del romanzo.
Be', vi voglio subito tranquillizzare dicendo che no, non è successo, il romanzo lo ritenevo un bestseller e tale è rimasto, anzi se volete buttare un occhio alla mia vecchia recensione cliccate QUI, però devo dirlo, non gli rende affatto giustizia.
Bambino 44 non è un semplice thriller (e già dire "semplice" suona come un'eresia visto che si rifa al mostro di Rostov), ma una storia dentro la Storia in cui l'autore riesce a generare una suspense al limite della morbosità non solo tramite la componente gialla, ma anche - o forse soprattutto - grazie a tutto il contorno. Abbiamo un uomo che si ribella al sistema, un matrimonio apparentemente perfetto prigioniero di troppi segreti, infanzie negate, un'attenta riflessione all'ambiente, che forgia e plasma uomini a proprio uso e consumo. La Russia di Stalin è un Paradiso senza crimini e perché resti tale la parola d'ordine è una sola: insabbiare. Sempre e comunque.
In breve: solido background, plot avvincente, personaggi convincenti. Il romanzo ha un ritmo sostenuto, non ha mai momenti di cedimento, viaggia veloce, senza intoppi, e il ritmo diventa via via sempre più sostenuto.
Leo Demidov, fiero esponente del Mgb, è un uomo ligio al dovere, quello che gli viene ordinato di fare lo esegue, finché un giorno nelle liste dei cospiratori contro il regime non compare il nome di sua moglie Raisa e affidano a lui il compito di denunciarla.
Tom Hardy (Venom, Mad Max) e Noomi Rapace (Seven Sisters) ricoprono i ruoli dei due protagonisti, uno sufficientemente convincente, l'altra decisamente meno. Nel cast figurano anche Gary Oldman, Vincent Cassel, Joel Kinnaman, mentre alla regia abbiamo il talentuoso Daniel Espinosa e Ridley Scott alla produzione. Soldi buttati a mio avviso.
Film esageratamente lungo e lento. Il romanzo è stato totalmente snaturato, c'è solo la struttura della trama, ma manca tutto il resto. La passione che anima i protagonisti, l'amore che nasce in un contesto di assoluto terrore, la ricerca della verità. Manca una finestra sul passato sia di Leo che di Raisa la quale risulta addirittura, troppo rigida, impettita, fredda.
Quindi niente. Ci sono rimasta male. Però non è stato tempo perso. A fine visione ho ripreso in mano il libro, l'ho risfogliato e mi sono tornati in mente tutti quei particolari che avevano reso la lettura un'avventura incredibile all'interno della Russia e dell'animo umano. E adesso mi è venuta voglia di comprare il seguito, Il Rapporto Segreto. Ma torniamo alle prime righe del post. Ho paura... paura che mi rovini la storia che mi porto dentro, perché anche se il film non l'ha minimamente intaccata, be', il romanzo potrebbe...
Trailer
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E secondo voi?
Libro o Film?
1 commenti:
Ciao ma che carino questo spazio :-) sono diventata una tua nuova follower, se ti va di conoscermi io sono Il salotto del gatto libraio
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