5 settembre 2019

Recensione, SADIE di Courtney Summers

Buongiorno cari lettori, oggi torno con una recensione che per molti non sarà una novità. Su instagram (@silvia_inunclick) vi tengo infatti sempre aggiornati e questa estate ho condiviso con voi tutti i miei pensieri pre, durante e post parto lettura, ma una traccia indelebile qui sul blog non potevo non lasciarla! 8)

SADIE di Courtney Summers

| Rizzoli, 2019 |

Quando il popolare conduttore radiofonico West McCray riceve una telefonata da una donna che lo implora di cercare Sadie Hunter, diciannove anni, scomparsa da alcuni mesi, l'uomo non è davvero convinto che quella sarà una storia da raccontare: è tristemente consapevole che di ragazze scomparse ce ne siano molte, troppe, ogni giorno. Ma quando viene a sapere che Sadie si è allontanata da casa dopo il brutale omicidio irrisolto della sorella Mattie, tredici anni, parte alla volta di Cold Creek, Colorado, per cercare di saperne di più.
Sadie non ha idea che la sua storia stia per diventare il soggetto di un podcast di successo seguito da una costa all'altra degli Stati Uniti. Tutto ciò che vuole è vendetta: armata di un coltello a serramanico e del suo lacerante dolore, Sadie colleziona una serie di confusi indizi che seguono le tracce dell'uomo che è convinta abbia ucciso la sorella.
Mentre West ricostruisce il viaggio di Sadie, ritrovandosi sempre più coinvolto dalla storia della ragazza e ossessionato dal pensiero di ritrovarla, un mistero inquietante comincia a prendere forma e a svelarsi. Riuscirà West a ricomporre il puzzle della verità prima che per Sadie sia troppo tardi?
Alternando le puntate del podcast alla lucida voce di Sadie, che racconta in prima persona la sua caccia all'uomo, Courtney Summers ci regala una storia struggente che resta sulla pelle ben oltre la sua ultima pagina.
Voto:

A distanza di settimane dall'aver terminato Sadie credo finalmente di averlo metabolizzato e di poterne parlare in modo molto razionale. Non appena ho sfogliato l'ultima pagina su Instagram ho fatto delle stories in cui mi dichiaravo in qualche modo confusa, divisa tra l'importante messaggio del romanzo e dal poco coinvolgimento provato in alcune parti. Confermo tutto.
Una lettura fatta di up and down dovuti in parte alla doppia narrazione.
Da una parte c'è Sadie, una ragazza senza spirito di conservazione incapace di elaborare le cose belle, perché la vita le ha sempre sbattuto in faccia solo bugie e dolore. Mattie, la sorella minore, è la sua unica fonte di speranza, l'ama senza riserve, cerca di proteggerla da ogni tipo di delusione e quando viene uccisa tutto diventa improvvisamente buio. Per lei non esiste più niente al di fuori della vendetta; il baratro si è aperto e a Sadie non importa di finirci dentro, deve solo trascinare con sé l'assassino di Mattie... un uomo che conosce fin troppo bene...
La seconda narrazione è spostata cronologicamente in avanti. Scopriamo fin dalle prime righe che di Sadie, durante questa disperata caccia all'uomo, si sono improvvisamente perse le tracce, ed è qui che l'autrice approfitta per mettere gli accenti sui tanti fatti di cronaca che stanno devastando l'America. Solo nel 2012, secondo l'FBI, le persone scomparse sono state seicentomila e cinquecentomila erano ragazzi sotto i diciotto anni. Un dato che ha dell'incredibile. Per questo finché non c'è un corpo, del sangue, o comunque uno straccio di dna, un'indagine non si può aprire. È materialmente impossibile.
Courtney Summers da quindi la parola a un noto conduttore radiofonico che decide di  raccontare la storia di Sadie attraverso dei podcast. Un'indagine atipica, in America ce ne sono tante...
Piccolo appunto. Nella versione originale questi podcast si possono ascoltare. Sono perlopiù interviste a persone vicine a Sadie e a tutti coloro che hanno incrociato, anche per poco, il suo cammino, ma onestamente leggere un qualcosa che nasce per essere in un formato audio non mi è piaciuto. Nelle parole scritte non ci sono sfumature o emozioni, è tutto un botta e risposta, ma se un romanzo nasce con una determinata peculiarità non vedo perché non debba essere mantenuta.
Infatti le due parti risultano sbilanciate. Sadie si racconta senza filtri, la sua voce è fatta di polvere, cicatrici e lacrime. I podcast (scritti) sono freddi, impersonali. Oltretutto mi è mancato un accurato approfondimento psicologico di vari personaggi e,  pur non potendo considerare il romanzo un vero e proprio thriller 1) perché l'assassino è noto fin dal principio 2) perché manca di suspense, c'è troppa staticità.
Peccato, perché il finale è davvero potente, getta luce su un'America fatta di teste basse e occhi chiusi, racconta di come il dolore possa camminare più veloce della vita stessa e ti lascia con una sensazione di angoscia e smarrimento. Dove sono questi ragazzi che spariscono dalle loro case? Com'è possibile diventare invisibili nel XXI secolo? Come si sopravvive all'incertezza?
Un romanzo destabilizzante, forse più a livello di contenuto che di stile, ma merita comunque di essere letto.

Podcast:
Se masticate bene l'inglese i podcast potete ascoltarli a questo link:
https://us.macmillan.com/podcasts/podcast/the-girls-find-sadie/

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2 commenti:

Sophie ha detto...

Devo dire che a me è piaciuto veramente tantissimo, forse perché, nel mio caso, ho sentito salire il coinvolgimento emotivo veramente alle stelle (non mi vergogno a confessare di essermi ritrovata a piangere come una fontanella, in più di un'occasione durante la lettura).
E poi devo ammettere di avere un debole particolare per lo stile di Courtney Summers: incisivo, feroce, onesto, affilato...
Probabilmente non è un vero thriller, perché manca di suspense, come giustamente sottolineavi tu. Però credo sia un libro che porterò con me per un bel po' di tempo! ^____^

SilviaLeggiamo ha detto...

Infatti è un libro che se piace capisco perché. Qui è entrata molto in gioco la soggettività, lo so, entra sempre in gioco lei, ma a volte più prepotentemente di altre.
Avrei voluto sapere di più. E non sul finale, ma su tutto quello che è successo prima.