11 aprile 2017

Recensione, LA DONNA CHE NON POTEVA ESSERE QUI di Guillaume Musso

Buonasera lettori, come anticipato nel post di ieri ecco la recensione del libro di Musso che ho comprato al mare. È il terzo che leggo dell'autore francese e per quanto sia carino è quello che mi ha "preso"di meno (anche se l'ho finito in frettissima!).

La Donna Che Non Poteva Essere Qui

| Rizzoli | pag. 368 |
Juliette pensava di sfondare a Broadway, ma ha deciso di tornare a Parigi. Sam è un pediatra distrutto dal suicidio della moglie. Si incontrano per caso e, per orgoglio, lei finge di essere avvocato, lui felicemente sposato. Nonostante questo, è il colpo di fulmine. Dopo un weekend di folle passione, Juliette decide comunque di tenere fede ai suoi propositi e di partire. Lui corre all'aeroporto per dirle la verità e supplicarla di restare, ma arriva tardi. E, pochi istanti dopo il decollo, l'aereo esplode in volo. Sam è annientato: ha perso per la seconda volta la donna che ama. Fine di una bella storia? No, è solo l'inizio, come scopre lui stesso quando viene avvicinato da una poliziotta dall'aria piuttosto strana.
Voto:
+

Razionalmente Guillaume Musso è un autore stilisticamente molto lontano dalle mie corde, eppure alle sue storie non so resistere. Grazie a lui riesco a perdermi in complicati intrecci mistici dai tocchi quasi esoterici e sfogliata l'ultima pagina gli perdono una penna che sembra non voler maturare mai.
Di sicuro è l'autore francese più hollywoodiano che conosca e mi meraviglio che l'America non abbia ancora attinto a piene mani dai suoi scritti. Sono usciti solo un paio di film, Afterworld, tratto dal bestsellers L'Uomo Che Credeva di Non Avere Più Tempo, l'unico ad aver coinvolto Francia, Germania e Canada nella produzione, e La Traversée (Quando Si Ama Non Scende Mai la Notte) 100% "made in France". Sembra comunque che il cinema stia lavorando alle varie trasposizioni, quindi non ci resta che attendere.
Detto questo parliamo de La Donna Che Non Poteva Essere Qui, un romanzo che sembra voler raccontare una storia d'amore, ma che in realtà ha altro da dire. E per fortuna...
Alex e Juliette si innamorano in quarantotto ore (-_-!) e dopo un week end di passione e bugie si dicono addio, in quanto razionalmente il loro sentimento non ha nessuna base concreta. Lei d'altronde si è spacciata per un avvocato di successo, quando invece è un'aspirante e fallita attrice la cui carriera non è mai decollata se non dietro al bancone di una caffetteria. Lui invece ha preferito farle credere di essere sposato per stroncare sul nascere qualsiasi sorta di coinvolgimento, ma la moglie non è fuori città, bensì sotto terra da oltre un anno. Il momento della separazione è anche quello dei ripensamenti, ma quando l'aereo su cui dovrebbe essere Juliette esplode, per Alex è l'inizio di un nuovo incubo che lo porterà a mettere in discussione ogni cosa, anche la sua indole pratica e razionale che ha sempre contraddistinto ogni sua scelta.
È dopo questo inizio un po' inverosimile (scusate, ma i colpi di fulmine o sono credibili, o io non ci casco, sono pur sempre una romance addicted!) che ritrovo il "mio" Musso. Quello capace di rendere possibile l'incredibile e di annullare come se niente fosse lo spazio invisibile che divide la logica dalla follia, la vita terrena dall'aldilà.
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche a me Musso piace, per quanto i suoi libri siano molto leggere sono anche molto particolari.
F.

Mr Ink ha detto...

L'ho letto anni e anni fa, in una vecchia edizione tascabile Sonzogno, e non mi era dispiaciuto. Anche se gliene avevo preferito altri. Anche se, oggi, non me lo ricordo più. :)

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