P.S. Sono stata particolarmente severa con il voto... vabbe', si vede che quando l'ho dato ero in modalità signorina Rottermeier.
Io Ti Ho Trovato di Lisa Jewell
| Neri Pozza, 2017 | pag. 349 |
Alice Lake vive in un piccolo cottage sulle coste orientali dello Yorkshire. Madre single di tre figli, per mantenere se stessa e la sua famiglia compone collage con ritagli di vecchie carte geografiche, che provvede poi a vendere in rete. Una sera, sulla spiaggia, Alice scorge la sagoma di un uomo: seduto sulla sabbia umida, le braccia allacciate intorno alle ginocchia, l'uomo indossa solo jeans e camicia e sembra indifferente al vento che solleva spruzzi gelidi. Non è abbastanza malconcio per essere un vagabondo né abbastanza strano per essere un paziente del centro di salute mentale del paese. Ma ha un'aria talmente sperduta, uno sguardo cosi confuso e triste che Alice decide di avvicinarlo e di prestargli soccorso. L'uomo le rivela di non sapere nulla di sé, del perché si trova lì e di come ci è arrivato. Tra gli sguardi increduli dei tre figli, Alice porta a casa lo sconosciuto e lo sistema nella piccola dépendance che di solito affitta, ma in quel momento è vuota. Una decisione avventata e di certo rischiosa, dato che quell'uomo in evidente stato confusionale e senza alcuna memoria del suo passato potrebbe essere chiunque. Quella stessa sera, a Londra, Lily Monrose telefona alla polizia per denunciare la scomparsa di suo marito, Carl Monrose. Quando non lo ha visto tornare dal lavoro ha avuto la sensazione che un ghiacciolo le scivolasse lungo la schiena. Lei e Carl sono rientrati dal viaggio di nozze solo dieci giorni prima e lui si precipitava a casa tutte le sere appena finiva di lavorare, prima di svanire nel nulla lasciando dietro di sé una scia di inquietanti interrogativi, tra cui una falsa identità. La soluzione di questi misteri sembra condurre a un evento accaduto ventitré anni prima, quando due adolescenti, Gray e Kirsty, in vacanza con i loro genitori in un pittoresco villaggio di mare, incontrarono un giovane un po' singolare. Un giovane che aveva occhi solo per Kirsty.
Voto:
Quando ti colpisce un battere peggio del Yersinia pestis mentre combatti la malattia ti serve un libro salvagente, un libro che abbia quindi altissime probabilità di gradimento.
Ho optato per Io Ti Ho Trovato di Lisa Jewell perfettamente conscia del fatto che l'autrice non potesse aver scritto un altro gioiello come Ellie all'Improvviso (qui la recensione), ma nemmeno una colossale schifezza.
E avevo ragione. Io Ti Ho Trovato è un buon titolo d'intrattenimento e anche se una volta sfogliata l'ultima pagina non vi alzerete per fare una standing ovation all'autrice, non vorrete nemmeno lanciare il libro dalla finestra.
Ma se Ellie all'Improvviso gode di quella prevedibilità tipica dei romanzi in cui non sono importanti i "chi", ma i "perché", in Io Ti Ho Trovato l'autrice costruisce il plot su una struttura decisamente più gialla, peccato che dopo un centinaio di pagine ci sia ben poco da scoprire. Tutto non è stato detto, ma tutto sembra già scritto. E se in Ellie, la conferma delle proprie ipotesi getta il lettore in uno stato di terribile angoscia, questa volta a prevalere sono i "be', uffa, lo sapevo già".
Peccato, perché lo stile della Jewell è molto avvolgente, visivo, scorrevole, dalla sua penna prendono forma personaggi convincenti e poco convenzionali, da Alice, che con la sua insolita stravaganza e i suoi tre figli avuti da tre uomini diversi non si farà problemi nell'ospitare un perfetto sconosciuto, a Lily, giovane sposa ucraina, angosciata e disorientata in un Paese in cui fatica a muoversi se a stringerle la mano non c'è suo marito.
Io Ti Ho Trovato è un titolo molto femminile che racconta le varie forme dell'amore, da quello giusto a quello sbagliato, da quello che ti inganna tenendoti prigioniero a quello a cui ci aggrappiamo disperatamente credendo che sia vero.
Io Ti Ho Trovato è un titolo molto femminile che racconta le varie forme dell'amore, da quello giusto a quello sbagliato, da quello che ti inganna tenendoti prigioniero a quello a cui ci aggrappiamo disperatamente credendo che sia vero.
Forse se la Jewell avesse sottinteso la verità spostando l'attenzione su altri fattori, la noia non avrebbe avuto il sopravvento. Forse non avrei alzato gli occhi al cielo quando un capitolo terminava con una folgorante rivelazione che di folgorante non aveva assolutamente nulla. E forse mi sarei affezionata ai personaggi, almeno ai protagonisti, invece ancora una volta l'ago della mia personalissima bilancia ha preferito pendere verso i "cattivi".
E lo ripeto, è un gran peccato perché l'autrice sa scrivere davvero bene, infatti mi sento comunque di consigliare il romanzo a tutte quelle lettrici che non masticano molto i thriller e che probabilmente tra queste pagine troveranno la loro giusta dose d'intrattenimento.
E lo ripeto, è un gran peccato perché l'autrice sa scrivere davvero bene, infatti mi sento comunque di consigliare il romanzo a tutte quelle lettrici che non masticano molto i thriller e che probabilmente tra queste pagine troveranno la loro giusta dose d'intrattenimento.
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