I Nostri Cuori Chimici di Krystal Sutherland
| Rizzoli, 11/2016 | pag. 335 | € 17,00 |
Henry Page ha 17 anni e non si è mai innamorato. Paradossalmente, la colpa è del suo inguaribile romanticismo: Henry è da sempre così aggrappato al sogno del Grande Amore da non aver lasciato spazio alle cotte che da anni elettrizzano le vite dei suoi amici. Non è una scena da film nemmeno il primo incontro con Grace Town: Grace cammina con il bastone, porta vestiti da ragazzo troppo grandi per lei, ha sempre lo sguardo basso. Complice il giornale della scuola, Henry se la ritrova vicina di scrivania, e presto precipita nella rete gravitazionale di Grace, che più conosce, e più diventa un mistero. Grace ha ovviamente qualcosa di spezzato e questo non fa che attirare Henry, convinto di poterle ridonare quel sorriso che fino a pochi mesi prima la accompagnava ovunque. Ma forse il Grande Amore è più amaro di quanto i romantici credano.
Voto:
"T'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima."
segretamente, tra l'ombra e l'anima."
I Nostri Cuori Chimici racconta due storie.
Quella di un'adolescente stramba e introversa, dall'andatura claudicante e una zazzera di capelli che sembrano tagliati con un paio di cesoie arrugginite. E quella di un ragazzo in cerca dell'amore vero, il cui cuore batte, per ora, solo per la grammatica, con cui ha un'intensa e duratura relazione.
Lei è Grace Town e ha il tipico aspetto dell'eroinomane: occhi infossati, zigomi incavati, sguardo assente. Lui, Henry Isaac Page, è un incrocio tra una Summer Glau in versione maschile e il Piton di Harry Potter, ma con le lentiggini al posto del naso adunco.
Di solito, in questo genere di romanzi, le storie dei due protagonisti sono destinate a fondersi in una sola, possibilmente con risvolti romantici e tormenti esistenziali rigorosamente a lieto fine. Questa volta no invece. Questa volta ognuno si tiene la sua storia, il suo vissuto, i suoi perché e i suoi dolori. Perché non sempre ci si può accollare il passato di un'altra persona. Non sempre si va avanti e si dimentica. La vita è una, le possibilità che ci offre tante, ma perdersi nell'oblio... è poi così terribile come sembra?
È quello che pensa Grace, malinconica, sfuggente, fin troppo presente in una realtà che non sente più sua... e più si comporta in modo contorto e criptico, più Henry si innamora di questo "rebus all'interno di un'enigma". Lui, con zero esperienza, zero relazioni e zero capacità comunicativa (a meno che non scriva quello che prova) vuole salvare Grace Town e trasformare l'esplosione chimica che gli sta devastando il petto in un amore con la A maiuscola. Vuole essere corrisposto, vuole provare quel folle sentimento che ha unito i suoi fortunati genitori per tutta la vita... ma la dura verità è che non si può competere con un morto.
Tra risate, lacrime, giornate trascorse alla redazione del giornale scolastico e serate a dar da mangiare ai pesci (fino ad adottarne uno!), Grace e Henry funzionano, sembrano quasi perfetti l'uno per l'altro, e a volte, complice qualche bevuta di troppo, i freni inibitori cadono, di baci e carezze si sente il bisogno, ma poi la realtà si ripresenta: dura, cattiva, impietosa.
Che dire... a volte i romanzi ti colgono impreparata e ti stupiscono inaspettatamente, questa volta invece non sono riuscita ad abbandonarmi totalmente alla lettura e me ne faccio quasi una colpa, perché I Nostri Cuori Chimici è un libro decisamente intelligente e acuto, e ho l'amara sensazione che in un altro momento avrei potuto amarlo follemente. Mi è piaciuto, sia chiaro, ma ho sentito troppo i richiami a John Green (dal doppio nome della protagonista - Grace Town/Hazel Grace - alle profonde riflessioni sull'oblio) e a Rainbow Rowell (il binomio quotidianità/malinconia la fa da padrone). E poi diciamocelo, il Natale manda in ferie il Grinch che mi possiede undici mesi all'anno, e mi fa tornare la voglia di finali zuccherosi e diabetici... sì, lo so, non sembro più io, divento così buona che quasi me ne vergogno.
Però lo consiglio. Non a tutti, ma lo consiglio. Io intanto resto in attesa, un po' come Henry... voglio un romanzo che da stella diventi supernova. Voglio un'esplosione che non sia destinata a svanire <3
Lei è Grace Town e ha il tipico aspetto dell'eroinomane: occhi infossati, zigomi incavati, sguardo assente. Lui, Henry Isaac Page, è un incrocio tra una Summer Glau in versione maschile e il Piton di Harry Potter, ma con le lentiggini al posto del naso adunco.
Di solito, in questo genere di romanzi, le storie dei due protagonisti sono destinate a fondersi in una sola, possibilmente con risvolti romantici e tormenti esistenziali rigorosamente a lieto fine. Questa volta no invece. Questa volta ognuno si tiene la sua storia, il suo vissuto, i suoi perché e i suoi dolori. Perché non sempre ci si può accollare il passato di un'altra persona. Non sempre si va avanti e si dimentica. La vita è una, le possibilità che ci offre tante, ma perdersi nell'oblio... è poi così terribile come sembra?
È quello che pensa Grace, malinconica, sfuggente, fin troppo presente in una realtà che non sente più sua... e più si comporta in modo contorto e criptico, più Henry si innamora di questo "rebus all'interno di un'enigma". Lui, con zero esperienza, zero relazioni e zero capacità comunicativa (a meno che non scriva quello che prova) vuole salvare Grace Town e trasformare l'esplosione chimica che gli sta devastando il petto in un amore con la A maiuscola. Vuole essere corrisposto, vuole provare quel folle sentimento che ha unito i suoi fortunati genitori per tutta la vita... ma la dura verità è che non si può competere con un morto.
Tra risate, lacrime, giornate trascorse alla redazione del giornale scolastico e serate a dar da mangiare ai pesci (fino ad adottarne uno!), Grace e Henry funzionano, sembrano quasi perfetti l'uno per l'altro, e a volte, complice qualche bevuta di troppo, i freni inibitori cadono, di baci e carezze si sente il bisogno, ma poi la realtà si ripresenta: dura, cattiva, impietosa.
Che dire... a volte i romanzi ti colgono impreparata e ti stupiscono inaspettatamente, questa volta invece non sono riuscita ad abbandonarmi totalmente alla lettura e me ne faccio quasi una colpa, perché I Nostri Cuori Chimici è un libro decisamente intelligente e acuto, e ho l'amara sensazione che in un altro momento avrei potuto amarlo follemente. Mi è piaciuto, sia chiaro, ma ho sentito troppo i richiami a John Green (dal doppio nome della protagonista - Grace Town/Hazel Grace - alle profonde riflessioni sull'oblio) e a Rainbow Rowell (il binomio quotidianità/malinconia la fa da padrone). E poi diciamocelo, il Natale manda in ferie il Grinch che mi possiede undici mesi all'anno, e mi fa tornare la voglia di finali zuccherosi e diabetici... sì, lo so, non sembro più io, divento così buona che quasi me ne vergogno.
Però lo consiglio. Non a tutti, ma lo consiglio. Io intanto resto in attesa, un po' come Henry... voglio un romanzo che da stella diventi supernova. Voglio un'esplosione che non sia destinata a svanire <3
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13 commenti:
Lo voglio, non fai che confermarlo. E poi io leggo un sacco di finali zuccherosi, quindi ogni tanto qualcosa di diverso mi ci vuole.
Wow! Sembra un libro davvero interessante, me lo segno subito!
@Alice,
ma ti pare che quando lo cerco io un finale zuccheroso non lo trovo? E' la legge di Murphy!!!
Il tuo credo sia il primo parere non esaltantissimo su questo romanzo che mi capita di leggere. Direi che è ottimo, e mi hai anche convinta a dargli una possibilità. Magari non mi focalizzerò troppo sui richiami a John Green, che ultimamente digerisco proprio poco, ecco...
Vero @Annie, questo libro ha voti altissimi e mi sento un po' in colpa per non averlo amato in modo totale. Sono curiosa di sapere come lo troverai :)
Io invece mi aspettavo cancri e suicidi, quali finali zuccherosi!
Mi ha sorpreso in positivo, come sai. Poi ognuno ha i suoi gusti e i suoi momenti.
Tipo te, con un'ingiustificata gioia di vivere che si accende a Natale.
Se ti vedo su Instagram con pacchetti, forbici e nastrini, dico a Gianfranco di fermerarti! Non sei più giustificata!
@Mr Ink
Il mio Instagram sotto Natale fa paura, ne sono consapevole xD
Assolutamente in wl ^___^
Ho iniziato a leggere I nostri cuori chimici circa un mese fa, ma dopo una decina di capitoli la storia non mi ha conquistata come pensavo, così ho deciso di sospenderne e rimandarne la lettura in un altro momento, nella speranza di poterlo apprezzare meglio.
Anche nel mio caso i richiami a Per una volta nella vita non hanno giovato alla lettura.
@Emy è un libro così secondo me, o riesci a dimenticare poco alla volta i vari richiami o lo leggi con una certa razionalità che a me piace il giusto. Odio dire che un romanzo è bello in modo oggettivo. Voglio che lo sia in modo del tutto irrazionale!
Vero, dovrebbero essere sempre le nostre emozioni a pilotare i giudizi sui libri.
"Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce" ^_^
L'avevo completamente snobbato....ora sono in dubbio se leggerlo oppure no...ci penserò
@Belle, se ti piace John Green (quello di Cercando Alaska in modo particolare), allora fa al caso tuo :)
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