20 novembre 2014

Recensione, QUELLA VITA CHE CI MANCA di Valentina D'Urbano

Mi ero portata il libro della D'Urbano in ospedale, ma è stato un bene che non l'abbia letto in quel momento o sarei finita in rianimazione attaccata all'ossigeno.
Adesso che sono a casa, adesso che sono tornata a leggere con piacere, me lo sono gustata dalla prima all'ultima pagina e vi dirò... forse una bombola d'ossigeno mi avrebbe fatto comodo.

Quella Vita Che Ci Manca di Valentina D'Urbano

| Longanesi, 2014 | pag. 332 | € 14,90 |

Gennaio 1991. Valentino osserva le piccole nuvole di fiato che muoiono contro i finestrini appannati della vecchia Tipo. L'auto che ha ereditato dal padre, morto anni prima, non è l'unica cosa che gli rimane di lui: c'è anche quell'idea che una vita diversa sia possibile. Ma forse Valentino è troppo uguale al posto in cui vive, la Fortezza, un quartiere occupato in cui perfino la casa ti può essere tolta se ti distrai un attimo. Perciò, non resta che una cosa a cui aggrapparsi: la famiglia. Valentino è il minore dei quattro fratelli Smeraldo, figli di padri diversi. C'è Anna, che a soli trent'anni non ha ormai più niente da chiedere alla vita. C'è Vadim, con la mente di un dodicenne nel bellissimo corpo di un ventenne. E poi c'è Alan, il maggiore, l'uomo di casa, posseduto da una rabbia tanto feroce quanto lo è l'amore verso la sua famiglia, che deve rimanere unita a ogni costo. Ma il costo potrebbe essere troppo alto per Valentino, perché adesso c'è anche lei, Delia. È più grande di lui, è bellissima - ma te ne accorgi solo al secondo o al terzo sguardo - e, soprattutto, non è della Fortezza. Ed è proprio questo il problema. Perché Valentino nasconde un segreto che non osa confessarle e soprattutto sente che scegliere lei significherebbe tradire la famiglia. Tradire Alan. E Alan non perdona. Questo è un romanzo sull'amore, spietato come solo quello tra fratelli può essere. Ma è anche un romanzo sull'unico altro amore che possa competere quello che irrompe come il buio in una stanza.
Voto:

Sei bella. Sei rimasta come ti ricordavo. Non mi importa di come ti vedono gli altri, di quello che dicono. Tu per me sei puro istinto, sopravvivenza. Sei il pezzo di vita che mi manca.

Quella Vita Che Ci Manca è uno di quei romanzi in grado di consumarti. Ti abbassa le difese immunitarie, ti sballa la pressione, ti fa salire la temperatura... È una di quelle storie che ti prende il cuore, la testa, il fegato, ti si arrovella nello stomaco e alla fine ti si cementa nelle ossa.
Adesso lo so. La Fortezza, quel quartiere che non esiste ma che è lo specchio del degrado e del malessere delle nostre città, è un posto in cui vorrò tornare per scoprire i drammi di chi ci vive. Per scoprire se tra la spazzatura e la polvere c'è spazio per la felicità, se il dolore e la povertà possono inquinare la speranza, e se i lieto fine esistono solo nelle favole.

Tra queste pagine prende vita la storia di Delia e Valentino. Lei, ventisettenne incasinata ma non troppo, s'innamora del ragazzo sbagliato, perché chi nasce, cresce e vive nella Fortezza, "sbagliato" lo diventa per forza. La sporcizia ti entra nel sangue fino a contaminarti il dna e Valentino, giovane, buono e disonesto per necessità, è quello che non è. Quello che non vuole essere.
Ma questo romanzo, più che una storia d'amore, più che la storia di Valentino e Delia, è la storia della famiglia Smeraldo, di Mamma e dei suoi quattro figli, Anna, Vadim, Alan e Valentino che coi loro tre padri diversi sono soli più che mai. Ma sono una famiglia, si amano senza dirselo, si proteggono nonostante i cazzotti e le parolacce. Sopravvivono, tirano avanti, e fanno di tutto per non mostrarsi deboli e vulnerabili.
Ognuno ha il suo fagotto di dolore, il suo album senza foto perché sono più i ricordi da dimenticare che quelli da immortalare. Anna è quasi totalmente votata alla famiglia, alla casa, alle cure di Vadim che dietro al fisico di un bellissimo ventenne nasconde l'anima di un dodicenne. Lui è l'unico che si concede certi lussi come quello d'innamorarsi e credere che possa funzionare. Ma l'amore forse è l'unico salvagente nella Fortezza, l'unica cosa in grado di darti aria e ossigeno, ma così come può salvarti, può anche farti colare a picco.
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- Il rumore dei tuoi passi
- Quella vita che ci manca
(ogni storia è autoconclusiva)
Nota: I commenti rilasciati a questo post, saranno visibili anche nella pagina del sito dedicata alla recensione.

17 commenti:

Lara ha detto...

bella recensione, questa autrice mi attira ma non saprei da quale dei suoi libri cominciare, in un modo o nell'altro mi affascinano e mi spaventano!

Mr Ink ha detto...

Bellissima recensione.
Ho davvero voluto bene alla famiglia Smeraldo, ma tanto. Non vedo l'ora di leggere Acquanera :)

MissDafne ha detto...

Letto ed amato!
Sono una grande fan della D'Urbani,ho letto tutti i suoi libri,e quello che mi è piaciuto di più è stato"Il rumore dei tuoi passi" (è uno dei miei libri preferiti!

Anonimo ha detto...

Ribadisco che le tue recensioni, mi toccano il cuore, non so come riesci a esprimere le emozioni a parole. Io semplicemente non ne sono capace.

Ho letto " Il rumore dei tuoi passi" e l'ho amato moltissimo, posso descriverlo solo come straziante. So già che mi piacerà anche questo, ma secondo me sono libri che hanno bisogno di un periodo di stacco, di tempo per sedimentare. Non sono in grado di leggerli tutti di seguito.

Hanno paragonato l'autrice a Silvia Avallone, ma mi permetto di dire che la D'urbano è un livello superiore.

Marta

p.s. puoi togliere i CAPTCHA?

SilviaLeggiamo ha detto...

@Lara
Spaventavano anche me, ma è un rischio che bisogna correre :) Poi non te ne penti, anzi ti chiedi perché hai aspettato tanto!

@Mr Ink
Come si fa a non amare ogni singolo membro di questa famiglia?

@Miss Dafne
Giuro che recupero anche il Rumore dei Tuoi Passi... mi devo prima riprendere però!

@Marta
A parte che non è vero che non sei capace di esprimere cosa ti trasmette un libro o non leggerei niente di quello che mi consigli. A volte bastano poche parole, io sono solo un po' più logorroica.

E' vero che sono libri che hanno bisogno de loro momento e che poi vanno metabolizzati. Se dovessi iniziare adesso un altro romanzo della D'Urbano mi servirebbe un defibrillatore a portata di mano!

P.S. Non le ho mai avuta le captcha e ho controllato, blogger mi dice che sono disattivate... perché le chiede allora??? T_T

Alice Land ha detto...

Ho in lista Il rumore dei tuoi passi e non sono ancora riuscita a leggerlo. Devo farlo salire nella pila...Solo che ultimamente ho voglia di leggerezza e non ce la posso fare!!!
E poi mi ispira un sacco la serie della Mafi. Troppi libri! Troppi!!! Aiutoooooo!!!
Nel frattempo ho letto Stargirl. Le tue recensioni sono infallibili. Ne sei consapevole? Prendine atto! XD

P.S. A proposito di troppi libri, hai visto che è uscito il nuovo romanzo di Mirya? Si chiama Trentatré. Non l'ho ancora preso, ma da quello che si dice in giro sembra moooolto interessante. :)

SilviaLeggiamo ha detto...

Ciao @Alice!
Be', se sei in fase leggerezza, Stargirl lo è di certo, è vero che è un libro per ragazzi, ma a me ha lasciato qualcosa, e non è male quando un libro ci riesce! Spero ti sia piaciuto.
Di sicuro ti piacerebbero i libri della Mafi, su questo non ci piove, svolazzano ormoni in ogni dove, e io ci sguazzavo che era una meraviglia.
Però a volte ho bisogno di mettere i piedi per terra e con Quella Vita Che Ci Manca tra poco non andavo direttamente sottoterra x°D Ma quello che descrive la D'Urbano è un dolore sopportabile, perché accompagnato da grandi passioni e amori veri. Bello bello.

P.S. Sì, lo so, ed è già sul mio cellulare (non ho un reader, ricordi? :P)
Marta se passa di qua l'ha già letto, a lei è piaciuto!

daydream ha detto...

Non ho mai letto nulla della D'Urbano, ma direi che mi hai pienamente convinta a darle una possibilità :D
Bellissima recensione, si vede che è molto sentita :)

Anonimo ha detto...

Ciao Alice,

ho letto Trentatrè e mi è piaciuto molto, se vuoi puoi leggere la mia recensione su amazon. Non gli ho dato 5 stelline perchè so per certo che non lo rileggerò, mentre Di Carne e di Carta l'ho riletto più volte.
Mirya scrive benissimo ed è riuscita a trattare temi difficili con una grazia e delicatezza incredibili. Non solo la religione (bada bene non è un libro su Dio), ma temi forti e attuali. Personalmente non sono credente e non ho nemmeno avuto un'educazione alla religione, quindi non mi ha infastidito nulla di ciò che ha scritto e, anzi, mi trovo molto d'accordo su certi aspetti. Nonostante questo lo consiglio a chiunque credente o meno, purchè abbia una metalità aperta.
Mi piacerebbe molto venisse letto nelle scuole, davvero gli spunti di riflessione e dibattito sono moltissimi, eppure stai leggendo un romanzo non un saggio.

Vabbè spero di averti invogliata!

Marta

SilviaLeggiamo ha detto...

@daydream
Grazie Denise, in effetti è facile spendere belle parole quando un libro ti ha dato qualcosa. Il casino è quando non succede!

Alice Land ha detto...

@ Silvia, beh, se svolazzano ormoni allora fa sicuramente per me! XD A questo proposito, adesso sto leggendo "Caldo come il fuoco" (sono a due terzi e non ho ancora capito cosa centra questo titolo) di J.I. Armentrout, un NA sovrannaturale leggero leggero e con ormoni come se piovesse, proprio quello che mi ci voleva in queste settimane d'orrore in ufficio. Stai gestendo anche tu gli acconti di novembre? :S

@ Marta, sì sì! Mi hai invogliata! Io lovvo Mirya appassionatamente, ma temevo avesse fatto "il passo più lungo della gamba" con un libro su D. Lo leggerò sicuramente, ma con un po' di apprensione, sono sincera. Grazie mille per aver condiviso la tua opinione. :)

Anonimo ha detto...

Grazie a te che mi consigli un libro che stimola l'ormone, mo me lo segno perchè ne ho bisogno!

Marta

Francesca D. ha detto...

Sto finendo di leggerlo e in effetti è una legnata sui denti. Però è anche molto luminoso...
Sabato Valentina presenta il romanzo dietro casa mia, così mi sono detta 'Mi leggo i suoi libri e, per una volta, vado a una presentazione 'preparata'. Invece mi sa che ci vado strisciando, perché leggere di seguito 'Il rumore dei tuoi passi' e 'Quella vita che ci manca' è stata una pessima idea e adesso sono uno straccio. Però sono belli. Dolorosi, ma belli. E anche la tua recensione lo è. Ora vado a preparare la corda in bagno...

SilviaLeggiamo ha detto...

Oh. Beata.
Ma qui a Bologna non viene mai nessuno? T___T
Mica vivo in Etiopia.
Mi sembra comunque di capire che ti stanno piacendo i libri sulla Fortezza, mi fa proprio piacere. Valentina è giovane ma merita il successo che sta avendo. Insomma ogni tanto l'editoria ci prende!
Ah, togli quella corda, hai un libro da finire! ^^

Miraphora ha detto...

Ma lo vuoi sapere che in parte hai scritto quello che ho scritto io?

La cosa bella è che io non ho letto una sola recensione di questo libro per non finire a ripetere a pappagallo. E invece ci ha lasciato le stesse cose.

Magia.

SilviaLeggiamo ha detto...

@Miraphora
Anch'io non leggo mai le recensioni dei libri che so di iniziare a breve, soprattutto per non farmi influenzare, perché a volte inconsapevolmente ti resta impressa una frase, un aggettivo, "qualcosa" insomma.
Ma poi, sempre inevitabilmente, può capitare di percepire il romanzo nello stesso modo di un altro lettore e di dire le stesse cose ^^

Unknown ha detto...

Ho amato questo libro, come tutti di quest'autrice, la mia preferita.
Ti invito da me, ho messo in palio dei libri. Passa se ti va.
http://ilcuoreinunlibro.blogspot.it/2016/03/vecchio-amico-3-libri-senza-tempo_4.html

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