18 settembre 2015

Recensione, Dopo di Lei di Joyce Maynard

Buon pomeriggio miei cari lettori, oggi vi parlo di un romanzo difficile da recensire, ma ve lo dico subito, mi ha conquistata. Non è una storia strutturata in modo canonico, ma soprattutto non è assolutamente un thriller come in molti credono, perché la componente gialla per quanto importane per lo sviluppo dei personaggi resta sempre sullo sfondo. È un libro che si vive, molto psicologico. Ho sottolineato infinite frasi, mi è piaciuto leggere ogni parola scritta dalla Maynard perché in ognuna c'era la favola incastrata nella realtà. Non lo consiglierei a tutti, ma a se amate quei libri dove non conta quello che si scrive ma come viene scritto, non fatevelo scappare.

Dopo di Lei di Joyce Maynard

| Harlequin Mondadori, 2015 | pag. 378 | € 16,00 | 
È l'estate del 1979 a Marin, California. Rachel e la sorellina Patty esplorano indisturbate la montagna dietro casa, lasciate un po' a loro stesse da un padre detective di polizia, affascinante e molto impegnato, e da una madre triste e depressa, che si occupa di loro un po' da lontano. Possono sperimentare la libertà, i giochi di un'infanzia senza confini, inventarsi le giornate senza seguire alcuna regola in particolare. Finché un giorno delle giovani donne iniziano a essere uccise su quella montagna. Il padre di Rachel viene incaricato del caso, il più importante e difficile che gli sia mai stato affidato. Ma la sua grande occasione si trasforma presto in un fallimento, quando tarda a trovare il Killer de Tramonto. Per aiutarlo Rachel e Patty decidono allora di lanciarsi nel gioco più pericoloso che abbiano mai azzardato: iniziano a investigare, mettendo a rischio se stesse e compromettendo per sempre la carriera del padre.
Sono passati trent'anni da quell'estate, e Rachel, ora affermata scrittrice, non è ancora riuscita a dimenticarla ed è per liberarsene per sempre che decide di raccontarla.
Voto:
 

Quando ho visto il nome di Joyce Maynard sulla copertina di un Harlequin mi si è fermato un attimo il cuore. Fermi tutti, mi sono detta, ma è proprio lei? Quella Joyce Maynard? Quella di Da Morire e Labor Day? Sì, è lei, un'autrice che con questo titolo si conferma una vera maestra nel descrivere l'inquietudine e la bellezza della quotidianità. Ma soprattutto, con Dopo di Lei, racconta con un misto di forza e delicatezza cosa significhi avere tredici anni, un'età in cui la linea che separa la follia dal buon senso non è sottile, semplicemente non esiste.
A tredici anni sei la regina del mondo e anche se la tua vita non è come un film tu ti senti protagonista assoluta di qualcosa di unico e magico. Rachel non è più una bambina, ma non è nemmeno una donna. Adora sua sorella Patty, con cui condivide ogni momento e qualsiasi pensiero. Insieme corrono tra le montagne, mangiano burro d'arachidi sul cassone di un vecchio furgone abbandonato, spiano dalle finestre dei vicini i telefilm che non possono vedere a casa non avendo il televisore e si inventano storie assurde che le fanno sbellicare dalle risate. Stravedono per un padre che ai loro occhi è il principe della favole, bello come un attore di Hollywood, un vero eroe con una stella puntata sul petto pronto a difenderle da ogni pericolo; al contrario biasimano la madre, una depressa cronica che non ha saputo tenerselo stretto, attaccata ai libri, alle sigarette e ai pranzi precotti. Ma è così che funziona a tredici anni. Vedi solo quello che vuoi vedere, vuoi tutto o niente.

Quando delle giovani donne iniziano a morire tra quelle montagne che le hanno sempre protette, la vita di Rachel cambia. Suo padre, a cui viene affidato il caso, attira flash e obiettivi e indirettamente le luci si spostano anche su di lei. Quelle compagne che prima la ignoravano iniziano a parlarle, i ragazzi si accorgono improvvisamente della sua esistenza e in breve Rachel perde di vista quello che davvero la rendeva felice. Tutto per dei pomeriggi a pitturarsi le unghie e a farsi palpeggiare da Teddy Bascom.
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Nota: I commenti rilasciati a questo post, saranno visibili anche nella pagina del sito dedicata alla recensione.

12 commenti:

Mr Ink ha detto...

La lista è lunga, ma questo è uno dei romanzi che avranno la precedenza.
Spero mi piaccia quando è piaciuto a te. :)

Ancella ha detto...

Wow *.* mi attira moltissimo! Mi hai convinto totalmente!

daydream ha detto...

Domanda da un milione di euro: che dici, può piacermi? I miei gusti direi che ormai li conosci :D
Perché devo dire che la tua recensione mi ha abbastanza convinta, ma ho lo stesso paura che possa non fare al caso mio. Aiutami tu XD

Marta ha detto...

Bella recensione... grazie x la segnalazione, lo aggiungo!

Anonimo ha detto...

Mi ispira molto, grazie alla tua recensione. Che dici, può piacermi?

Marta

SilviaLeggiamo ha detto...

@Mr Ink
Michele spero tanto che ti piaccia, di sicuro però apprezzerai l'autrice, non ho dubbi.

@Ancella
Guarda, a me ha conquistato da subito, la familiarità con cui l'autrice racconta la storia ti ipnotizza.

@daydream
Denise, secondo me non è molto nelle tue corde sai? Obiettivamente però non sarebbe neanche nelle mie, eppure mi ha in qualche modo stregato.
Diciamo che per molte pagine non succede niente di che, ma la psicologia dei personaggi è resa benissimo e per me questa è una cosa che vale mille volte di più di una trama piena di colpi di scena e suspense.

@Marta
Verrò a leggere la tua rece ;)

@Marta... mhhh... non lo so, certi libri te li consiglierei a occhi chiusi, altri so a priori che non ti piaceranno mai, questo è un bel boh!
Ho letto un po' di commenti su Goodreads e c'è chi si è annoiato e chi lo critica perché non è un thriller, invece a me è piaciuto proprio perché è una storia fatta di tante verità.

Anonimo ha detto...

Sarà una delle miei prossime letture.
Adoro la delicatezza con cui la Maynard riesce a descrivere anche le situazioni più difficili e come riesce a creare dei personaggi tanto normali eppure tanto complessi allo stesso tempo.
:)

daydream ha detto...

Uhm ora sono ancora più confusa u.u

SilviaLeggiamo ha detto...

@La Je
Conoscendo già lo stile della Maynard non ti deluderà!

@daydream
Ti spiego a grandi linee perché non è un thriller e perché probabilmente ha deluso dei lettori.
E' come se nel paese in cui vivi si facesse vivo un serial killer, ma in un giallo "canonico" ammazzerebbe tua sorella e tu ti ritroveresti nel suo mirino e a indagare. Magari il tuo fidanzato sarebbe il poliziotto di turno che in extremis ti salverà la pellaccia. Poi scopriresti che il killer altri non era se non il tuo migliore amico, il tuo ex, tuo nonno o comunque una persona a te vicina.
Qui no. Qui è cronaca vera.
Non è detto che il killer voglia te, non è detto che tu lo conosca, non è detto che giustizia sarà fatta.
Poi è un romanzo e dei cliché (anche se definirli tali mi sembra un'eresia) ci sono, ma quello che colpisce è il rapporto delle due sorelle protagonista e di come evolverà in seguito agli eventi che seppur in secondo piano, avranno su di loro il classico "butterfly effect".
Che dici? Ti ho confusa ancora di più? XD
Per avere un'idea di come racconta una storia l'autrice potresti guardare Labor Day, il film, che rende alla perfezione lo stile della Maynard. Semplicità. Quotidianità. Piccoli gesti che fanno la differenza.

Angela ha detto...

eh sì, direi che lo voglio proprio leggere!

daydream ha detto...

Gnò non mi hai confuso ancora di più ti dirò v.v in realtà sono abbastanza intrigata :D quasi quasi...

Debora ha detto...

Da aggiungere assolutamente alla mia wish allora *_* che curiosità!! L'ho letto poi Bunker diary... O.O ma che finale è quello????? Io volevo sapere il perchèèèè e sopratutto chi è!!! ;_;

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