Me lo avete consigliato in centocinquantamila, ma io ho i miei tempi, e comunque adesso sono pronta con fischietti e trombette per unirmi a voi ed esaltare con canti e danze la delicatissima bellezza di questo romanzo. Per farla breve, Ti Darò il Sole non può mancare dalla libreria di nessun lettore. Adesso lo so.
Ti Darò il Sole di Jandy Nelson
| Rizzoli 2016 | pag. 485 | € 17,50 |
Solo un paio d'ore dividono Noah da Jude, ma a guardarli non si direbbe nemmeno che sono fratelli: se Noah è la luna, solitaria e piena di incanto, Jude è il sole, sfrontata e a proprio agio con tutti. Eppure i due gemelli sono legatissimi, quasi avessero un'anima sola. A tredici anni, su insistenza dell'adorata madre stanno per iscriversi a una prestigiosa accademia d'arte. Tecnicamente è Noah ad avere il posto in tasca - è lui quello pieno di talento, il rivoluzionario, l'unico che nella testa ha un intero museo invisibile - e invece in un salto temporale di tre anni scopriamo che è Jude ad avercela fatta, ma anche che i due fratelli non si parlano più, che Noah ha smesso di dipingere, che si è normalizzato, e che Jude si è ritirata dal mondo che tanto le calzava a pennello. Cos'ha potuto scuotere il loro legame così nel profondo? In un racconto a due voci e a due tempi, Noah e Jude ci precipitano tra i segreti e le crepe che inevitabilmente si aprono affacciandosi all'età adulta, ma anche nelle coincidenze che li risospingono vicini, laddove, forse, il mondo può ancora essere ricucito.
Voto:
"Non voglio immaginare prati, voglio attraversali correndo"
Ad accomunarli una passione sfrenata per l'arte, ma anche questo amore lo vivono ognuno a modo proprio.
Noah dipinge nella sua testa prima ancora che sulla tela, trasforma in un quadro ogni emozione, pensiero o situazione. È introverso, insofferente, per molti quasi imbarazzante, ma la sua anima è una tavolozza con infinite sfumature che aspettano solo di essere catturate.
Jude invece è fin troppo estroversa, sembra essere costantemente in rotta di collisione con tutti, in primis con la madre, e la sua arte la tiene solo per sé.
Avere tredici anni è un grandissimo casino, ed è Noah a raccontare questo periodo meravigliosamente difficile, con la sua voce ancora stridula, i sogni a cielo aperto e un arcobaleno al posto del cuore. Ci parla del legame fortissimo con la madre, l'unica in grado di capirlo davvero, degli attriti con il padre, di una sessualità che non riesce più a contenere e di Brian, il ragazzo con gli occhi di rame che colleziona meteoriti.
Quando è Jude a prendere la parola, la scena si sposta di tre anni in avanti e i due gemelli sono irriconoscibili. Sembra quasi che si siano scambiati di corpo.
Noah non brilla più. Si è spento. Del ragazzo speciale di un tempo non c'è traccia, è diventato come tutti gli altri: un sedicenne schifosamente conformista. Fa sport, esce con le ragazze (whaaat?!), organizza feste e le sue dita non stringono più matite e carboncini.
Jude invece ha deciso di indossare l'uniforme di Ragazza Invisibile. Parla con la nonna morta, controlla su internet quale malattia potrebbe aver contratto, recita occulte preghiere e si porta dietro amuleti anti-disgrazia. È la custode silenziosa di suo fratello, perché ormai non si parlano quasi più. Sono diventati due estranei, ed è inevitabile chiedersi il perché.
Le risposte arriveranno poco alla volta, prima scopriremo tanto altro.
Di come Oscar, il ragazzo dalla chiacchiera sempre pronta con un curriculum di trasgressioni e peccati da far invidia a James Dean, si intrufolerà nella vita di Jude. Di come Noah tre anni prima, abbia perso se stesso. Di come l'amore non possa - non debba - essere sbagliato, mai. Di come i sensi di colpa possano ridurti in cenere.
5 commenti:
Sono d'accordo, è imperdibile! ❤️
Ciao! A me è piaciuto, anche se...non è stato uno di quei libri indimenticabili
@Baba davvero? Per me è davvero uno di quei libri con una cassa di risonanza potentissima. Ammetto di non averlo adorato dalla prima riga, ma è stato un lento e graduale innamoramento... <3
@silvia leggiamo si :-( ma so di essere una voce fuori dal coro. Io sono una via di mezzo. Carino per me, ma l'ho scordato in fretta
@Baba
Figurati, sai quante volte mi è capitato! Ognuno ha un mondo che non tutti i libri posso riflettere. E' giusto così :)
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