8 gennaio 2014

L'Angolo del Fumetto #5 [Nathan Never]

L'Angolo del fumetto nasce per parlare di serie (o graphic novels) italiane, americane, giapponesi, e di qualsiasi altro paese, in termini di anteprime, recensioni, consigli e qualsiasi altra cosa passi per la mente malata del blogger.
Per il momento sarà una rubrica molto libera e a cadenza casuale... un domani, chissà!
Pubblico subito l'articolo di Pargolo su Nathan Never prima che mi ammazzi, visto che l'ha scritto tipo... un mese fa!?

Nathan Never


Agente Speciale Alfa
Disegni Claudio Castellini
Soggetto Medda, Serra, Vigna
Anno 1991 - n°1
Formato 16 cm x 21 cm
Pagine 96

Voto:
 

« L'avventura del futuro, il futuro dell'avventura! »






A cura di Gianfranco F.
Se gli americani hanno la Marvel, noi italiani abbiamo la Bonelli. Mica roba da poco ragazzi, essendo una Casa Editrice che è stata in grado di creare personaggi famosi in tutto il mondo, vedi Tex Willer (il più venduto in assoluto), Martin Mystere, Dylan Dog e chi più ne ha più ne metta.
Preparatevi quindi ad una serie di recensioni  proprio su questa fetta di mercato ed essendo un "quasi" estimatore di Isaac Asimov, ho pensato bene di iniziare parlandovi di Nathan Never e del primo numero uscito: "Agente speciale Alfa".
Cosa centra Asimov? C'entra eccome, soprattutto perché fa da padrino - passatemi il termine - a questo esordio datato 1991.

Siamo in un futuro prossimo in una realtà molto simile a quella di Blade Runner e più precisamente ci troviamo nella Città Est, identificabile come l'attuale New York o Los Angeles, dove la situazione è a dir poco critica: un omicidio al minuto, una rapina ogni tre, e cinquantadue agenti della polizia assassinati in due settimane.
Per cercare di risolvere una situazione che sfugge al controllo delle forze dell'ordine viene emanato un decreto che consente l'apertura di organizzazioni investigative private che potranno lavorare in modo autonomo o di supporto alle autorità, e il nostro protagonista (indovinate un po'?), farà parte proprio di una di queste società (non ve l'aspettavate vero? xD): l'agenzia Alfa.
Asimov entra in gioco praticamente subito: in seguito a un omicidio che vede un androide come unico testimone, Nathan dovrà fare da scorta a quest'ultimo e scoprirà così che ognuno di loro deve rispettare le famose tre leggi della robotica, le stesse redatte da Asimov (identiche in ogni singola parola, ve l'assicuro).
Prima Legge Un robot non può recare danno a un essere umano, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
Seconda Legge Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, a meno che questi ordini non contrastino con la Prima Legge.
Terza Legge Un robot deve salvaguardare la propria esistenza, a meno che questa autodifesa non contrasti con la Prima o la Seconda Legge.
fonte Wikipedia
A questo punto non credo serva indugiare oltre sulla trama che - "giallo" a parte - si soffermerà sull'intramontabile riflessione uomo/macchina, ma due parole su Nathan Never sono d'obbligo. Protagonista carismatico che si rifà al celebre cacciatore di androidi Rick Deckard (portato sullo schermo da Ridley Scott nel 1981 con Blade Runner e a cui Harrison Ford prestò il volto) Nathan si muove in un universo cupo, incerto, tecnologicamente all'avanguardia, ma umanamente in stallo; un mondo che sembra totalmente inadatto a un eroe che detesta qualsiasi aggeggio dotato anche solo di un microchip (che sia un computer o un robot non importa) e con una passione smisurata per vecchi libri e dischi di musica (e vogliamo darci torto?).
Tramite il suo lavoro di detective tenta di dare un senso alla sua vita vuota e malinconica, si pone degli obiettivi, e nonostante gli stacchetti comici tra colleghi e le strigliate che si prende dal suo capo, Nathan è un uomo complicato con un passato altrettanto complicato impossibile da archiviare.

Harrison Ford e Nathan Never hanno lo stesso stilista

Il bello dell'universo che Michele Medda, Antonio Serra e Bepi Vigna hanno ideato è che non è statico come spesso accade nei fumetti, ma in continua evoluzione; in pratica ogni storia non sarà mai fine a se stesso, ma si ripercuoterà sugli albi seguenti, sulle scelte dei personaggi e sulla loro stessa psicologia. Per questo si consiglia la lettura di questa serie in ordine cronologico; Nathan Never non sarà un personaggio destinato a invecchiare come capita a molti "eroi" la cui fine dipende solo dalle vendite di mercato, ma il suo spessore umano, i suoi scheletri nell'armadio, i suoi tormenti e i suoi sogni, ce lo faranno apprezzare oltre ogni immaginazione.

Di supporto alle indagini condotte da Nathan troviamo altri personaggi tra cui il collega e amico Sigmund  Baginov, una sorta di genio informatico, e Legs Weaver (graficamente ispirata a  Sigourney Weaver), una giovane donna che ricopre lo stesso impiego di Nathan all'interno dell'Agenzia Alfa e che sarà protagonista indiscussa di una serie a lei dedicata, che porterà ilsuo nome e che conterà ben 119 albi (la serie si concluderà nel 2005).

Per ora direi di potermi fermare qui. Di certo in futuro non recensirò ogni singolo albo, ma vi parlerò dei più significativi, di quelli che prendono spunto da noti film o romanzi (ci sono diversi albi che riprendo La Guerra dei Mondi) o più semplicemente dei numeri chiave, quelli che riveleranno i lati più nascosti e indecifrabili di un protagonista di cui per ora sappiamo poco, ma abbastanza per volerne sapere di più. Per esempio... Perchè i capelli di Nathan sono bianchi? Com'è morta sua moglie? E che fine ha fatto la figlia Ann?

Nathan Never che legge Asimov

2 commenti:

Fabio ha detto...

Come ho già detto (credo) mi piace un sacco questa rubrica, dovremmo rivalutare tutti il mondo dei fumetti e delle graphic novels!

Matte ha detto...

Della Bonelli ho letto solo Dylan Dog, ma forse dovrei allargare i miei orizzonti.

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