9 febbraio 2015

Recensione, PARAGON HOTEL di David Morrell

Pensavate fossi sparita? Be' lo ero °___°
Praticamente sono stata sommersa dalla neve e tutta la mia zona è rimasta per giorni isolata dal mondo intero. Non funzionavano i cellulari e nemmeno le linee telefoniche e - cosa tragica - non avevamo la corrente elettrica. Per non morire assiderata mi sono piazzata davanti al camino, ma ci ho guadagnato una fantastica dermatite. Urrà.
Oggi comunque sembra essere tornato tutto alla normalità così vi lascio una recensione (di tempo per leggere ce n'è stato!) non mia, ma di Pargolo!

Paragon Hotel di David Morrell

| Piemme, 2007 | pag. 390 | € 18,90 |
In un motel di Asbury Park, cittadina fantasma sulla costa del New Jersey, un gruppetto di archeologi appassionati di edifici abbandonati si prepara a penetrare nel Paragon Hotel, un tempo lussuoso e ricercato albergo, chiuso da decenni e destinato a essere demolito. Si tratta di un professor e di suoi tre ex studenti, due ragazzi e una ragazza. Li accompagna nell'esplorazione notturna un giornalista del New York Times. I cinque si infiltrano nell'albergo attraverso un tunnel sotterraneo. Polvere, ragnatele, cigolii, ombre, pavimenti che collassano, stanze che celano inquietanti segreti: i brividi sono come da programma finché i cinque non si accorgono che non sono soli e che i loro nuovi compagni non hanno le migliori intenzioni. E mentre i colpi di scena si susseguono a un ritmo sempre più serrato, il lettore scopre che i protagonisti hanno moventi e identità segrete e che fra i muri cadenti del Paragon Hotel si nasconde qualcuno che è capace di rendere la luce dell'alba un desiderio irraggiungibile.
Voto:

Recensione a cura di Gianfranco F.

Paragon Hotel è un romanzo che nonostante le poche pretese sa come intrattenere, anche se i tanti cliché rendono prevedibile (oltre che improbabile) gran parte della storia.

Siamo sulle coste del NewJersey e il Paragon Hotel, un lussuoso albergo ormai in disuso e prossimo alla demolizione, cattura l'attenzione di alcuni "creepers*" che vogliono portare alla luce i misteri occultati da queste antiche mura.
Si dice che il vecchio proprietario, Morgan Carlisle, a causa di una forte forma di agorafobia, non uscisse mai dal grande edificio a forma piramidale dalla cui sommità controllava e spiava i suoi ospiti in modo morboso con il solo scopo di assaporare ogni singolo istante della vita altrui.
Si scoprirà che l'hotel è stato teatro di atroci delitti e i nostri protagonisti, intenti a cercare una stanza che dovrebbe contenere un caveau pieno d'oro, dovranno affrontare il Male nella sua forma più pericolosa. Forse non sono soli. Forse qualcuno li spia...

Tra passaggi segreti, quadri che ti spiano e trappole mortali, prende forma un romanzo che sembra un classico b-movie. Uno di quei film in cui sai chi morirà, quando e come, ma Paragon Hotel, se preso per il verso giusto, sa come regalare qualche brivido, qualche testa mozzata e un bel po' di sangue.

Avventura, horror e thriller si susseguono pagina dopo pagina e detta così potrei dar l'idea che il romanzo sia quasi perfetto, ma ovviamente non lo è.
La nota dolente del libro è la caratterizzazione - praticamente assente - dei personaggi. Sappiamo qualcosa su Frank Balenger, il protagonista, ma i ragazzi che lo accompagnano all'interno dell'albergo sono solo delle pedine. C'è lo sfigato, il bellimbusto, il saggio, la "femmina" di turno...
Se avessi prestato più attenzione al nome dell'autore forse me lo sarei anche potuto aspettare. Perché? Be', probabilmente David Morrell non vi dice niente ma costui, nel 1972, ha scritto nientepopodimeno che... Primo Sangue. Non vi dice un tubo nemmeno Primo Sangue? Come darvi torto... Allora, siete pronti per la rivelazione del secolo? Il protagonista di Primo Sangue è...
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* Persone senza fissa dimora che occupano case abbandonate solitamente per viverci. In questo caso gli scopi sono ben differenti dall'avere un tetto sulla testa.

Nota: I commenti rilasciati a questo post, saranno visibili anche nella pagina del sito dedicata alla recensione.

7 commenti:

Mr Ink ha detto...

Letto tanti tanti anni fa - ah, la vecchiaia: okay, esagero - ma al me bambino era piaciuto. Forse adesso concorderei pure col voto complessivo di Gianfranco. C'è anche un sequel, con situazioni divers e lo stesso personaggio: da evitare come l'ebola. :)

SilviaLeggiamo ha detto...

@Mr Ink
Ma secondo me è un libro dove non è importante la caratterizzazione dei personaggi, anche nei film horror non hanno mai chissà che psicologia, quindi insomma, va preso per quello che è ^^
Se lo leggessi potrebbe piacermi (Pargolo è pignolo!).

SilviaLeggiamo ha detto...

@Mr Ink
Ma secondo me è un libro dove non è importante la caratterizzazione dei personaggi, anche nei film horror non hanno mai chissà che psicologia, quindi insomma, va preso per quello che è ^^
Se lo leggessi potrebbe piacermi (Pargolo è pignolo!).

Muriomu ha detto...

Non lo conoscevo, ho letto solo la trama perché non voglio
togliermi qualche sorpresa, dato che mi interessa :D

Nageki ha detto...

Ce l'ha mia mamma e da anni mi dice di leggerlo perchè sa che sicuramente mi piacerebbe quindi okay, questa sera farò un piccolo raid nella sua libreria e porterò il sopracitato romanzo nella mia tana..ehm...stanza :)

- Ilaria
(http://www.ilprofumodellepaginestampate.it/)

Monica Montanari ha detto...

Più leggo e mi confronto sui libri più mi convinco che sia profondamente sbagliato recensire i libri a tutto campo. Un caso tipico è questo Paragon Hotel che a me non è piaciuto, e cui ho dato nelle mie recensioni 3 stellette in perfetto accordo con questa analisi. Tuttavia occorre essere consapevoli che il romanzo ha un target ben preciso: i lettori che nel thriller prediligono l'azione allo stimolo mentale dell'enigma. È una categoria di lettori ben precisa, per lo più maschi, per lo più guerrieri. Intervistando questa categoria di lettori si scopre che Paragon è piaciuto moltissimo e merita cinque stelle :-)

SilviaLeggiamo ha detto...

Hai ragionissimo Bloody, e considero quello che hai scritto un complimento visto che la recensione l'ha scritta mia figlio - maschio - adolescente. Per fortuna il suo cervellino elabora ancora ;)

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