Ebbene signori,
vi dico come si diceva ai pellegrini:
sciogliete i calzari e deponete il bordone.
Siete arrivati alla meta.
Da anni aspettavo qua gente come voi
per far vivere altri fantasmi che ho in mente.
- I giganti della Montagna, Luigi Pirandello -
Il Porto Proibito di Teresa Radice
disegnati di Stefano Turconi
Bao Publishing, 07/2015
pag. 300 - € 21
Voto:
Ho finito questa graphic novel tutta made in Italy ieri sera e ancora mi porto dietro il rovesciarsi delle onde, i canti dei marinai, le malinconiche poesie recitate da Rebecca e una sensazione, strana ma tangibile, dal sapore romantico del 1800.
Il Porto Proibito di Teresa Radice, splendidamente illustrato dal marito Stefano Turconi, è un viaggio nei sentimenti e nei ricordi, tra identità perdute, affermate e riconquistate.
Se siete pronti a spiegare le vele e non temete i mari in burrasca, allora non perdete tempo; questo tomo di stoffa che tanto somiglia a un testo antico e prezioso è un biglietto di sola andata per un viaggio destinato a imprimersi nella memoria di ogni lettore. Promesso.
A imprigionarvi tra le pagine leggermente ingiallite dal tempo saranno una serie di elementi imprescindibili gli uni dagli altri, legati tra loro in modo indissolubile dalla matita di Stefano che nella sua mano, cresciuta in casa Disney, diventa pura poesia. Scorre morbida e leggera senza farti sentire la mancanza dei retini, degli inchiostri, dei colori e di tutti quegli artifici che non avrebbero reso altrettanto giustizia a un racconto che vuole tenerti sospeso in un limbo. Grazie alla sua sapiente arte ci perdiamo in un tratto ricco di particolari, denso di emozioni...e ne veniamo travolti.
Poi c'è la prosa di Teresa che sembra uscita da un romanzo di altri tempi. Una prosa a tratti lirica, pregna di citazioni - da
Samuel Taylor Coleridge a
William Wordsworth (che non a caso sono considerati i fondatori del romanticismo), ma soprattutto introspettiva, in grado di dare profondità e respiro a ogni singolo personaggio.
La storia parte in modo semplice, ma con Teresa e Stefano al timone
questo viaggio è destinato a mandare in frantumi ogni bussola, a non seguire alcuna rotta.
Quando incontriamo Abel, un quindicenne senza memoria trovato svenuto su una spiaggia del Siam e riportato in Inghilterra dall'ufficiale che gli ha salvato la vita, crediamo che alla base del libro ci sia la scoperta di un passato inghiottito dalle onde e destinato a tornare a galla, ma non è così. Non solo almeno. Ne
il Porto Proibito c'è la storia di un capitano che ha tradito la Patria e ha lasciato tre figlie a piangere la sua morte; c'è la storia di Rebecca, una prostituta che nelle poesie inglesi cerca le orme da seguire e la forza per farlo; c'è la storia di Nathan uno scozzese con un pezzo di cuore nel mare e un altro sulla terra ferma.
"Come vorrei incontrare te, dietro quell'angolo. E invece ci saranno altri mari, altre coste, altri porti: altra attesa, per poterti stringere di nuovo... Un tempo nemmeno sapevo cosa fosse l'attesa: mi prendevo tutto e subito, sbranavo la vita come se non avesse un domani, bramavo calore dalle braccia di sconosciute alle quali neanche chiedevo il nome. Vagavo inquieto, braccato dal passato...quando mi chiamarono le luci del Pillar: i camini accesi, il grembo caldo di un luogo ignoto... senza tracce di me. Entrai per perdermi... e ti trovai. Non sapevo che, da quel momento, non avrei cercato nessun'altra."
Avete letto il passo riportato qui sopra? Be', è questa la narrazione che amo. Parole che sono fuoco e dolore, in grado di trasmettere passione e struggimento.
Sfogliata l'ultima pagina il groppo che avevo in gola si è sciolto. Ogni singolo personaggio ha trovato la sua strada e io - lettrice ignara di quello a cui sarei andata incontro - mi sono sentita onorata di aver fatto parte di questo viaggio. Un viaggio a cui potrei dare tanti nomi, ma che lo riassumo con uno soltanto.
Vita. Il Porto Proibito è questo. Vita. Vita che è perdita, ma anche riconquista. Vita che regala e poi pretende. Vita che non sempre sai di aver vissuto. Vita che è avventura, ma soprattutto casa. Vita che è un abbraccio e poi un silenzio. Vita che è nascita. E infine morte.
Possa la strada venirti incontro,
possa il vento essere sempre alle tue spalle.
Possa il sole splendere caldo sul tuo viso,
la pioggia cadere dolcemente sui tuoi campi.
Che sia verde l’erba sulla quale cammini,
blu il cielo sopra di te.
Siano pure le gioie che ti circondano,
veri i cuori che ti amano.
Da ora in poi, possa la strada venirti incontro,
possa il vento essere sempre alle tue spalle,
possano i caldi raggi del sole inondare la tua casa
e la mano di un amico esserti sempre vicina…
…e fino a quando, di nuovo, ci incontreremo,
possa Dio portarti sul palmo della sua mano.
- preghiera irlandese -