27 ottobre 2022

Perché Hai Paura? di Jérôme Loubry

| Sem editore, 27/05/2021 | pag. 352 | € 19,00 |
1986, Normandia. Sandrine Vaudrier, una giovane giornalista, apprende che la nonna materna Suzie, che non ha mai conosciuto, è morta e le ha lasciato in eredità tutti i suoi averi. Deve quindi svuotare la sua casa, dove viveva da sola, su un’isoletta poco distante dalla costa atlantica. Quando arriva sull’isola, grigia e fredda, Sandrine scopre che è abitata soltanto da quattro anziani organizzati quasi in un’autarchia. Tutti descrivono sua nonna come una persona cordiale e affascinante. Tuttavia, l’atmosfera è strana in quel luogo... In poche ore Sandrine si rende conto che gli abitanti nascondono un segreto. Qualcosa o qualcuno li terrorizza. Ma allora perché nessuno di loro lascia mai l’isola? Cosa è successo ai bambini della colonia nata dopo la guerra e chiusa nel 1949? Chi era veramente sua nonna? Sandrine verrà ritrovata pochi giorni dopo mentre vaga su una spiaggia con i vestiti coperti di sangue non suo...
Voto:
 (credo...)


Senza tanti giri di parole:
1° giorno di lettura
😌🤓
2° giorno di lettura
😵‍💫🤯😱
3° giorno di lettura
💣🚀💥
Ultime dieci pagine
😐😐🙄

Traduco.
Questo romanzo mi è piaciuto moltissimo.
Era da tanto, tantissimo tempo che una lettura non mi prendeva in modo così compulsivo. Atmosfere cupe e misteriose quanto i bui labirinti dell’animo umano. Un’isola da cui è impossibile scappare. I cieli plumbei. Gli orizzonti che poco a poco sbiadiscono. E poi lui, il Re degli Elfi, pronto a trasformare i sogni dei bambini in terribili incubi.

Perché Hai Paura? (in francese Les Refuges) è un'escalation di emozioni; i continui colpi di scena, ma soprattutto la trama in sé - decisamente visiva grazie alla straordinaria penna di Jérôme Loubry - mi hanno fatto dimenticare il sonno e la fame... e allora, perché quelle emoticon finali?

Perché c'è un “però”.
E io odio essere quella dei "se" e dei "però" 🙄🙄

Ma le ultime pagine, quelle che avrebbero dovuto darmi il colpo di grazia, non sono state all'altezza delle precedenti 😢
Non è facile spiegare quello che ho provato perché il finale ha perfettamente senso e fa anche molto riflettere, ma l'ho trovato #toomuch. 

Solitamente, nel giudizio di un thriller, la parte in cui l'autore tira tutti i fili della storia pesa tantissimo, è la resa dei conti con il lettore, è un momento di grandissima tensione per me, e se per tutto il libro le emozioni sono stati in continua ascesa con l'epilogo non è scoppiato il fuoco d'artificio.

Bello ugualmente. Non è assolutamente un finale che ha rovinato tutto, però io lo volevo diverso 😆

Quindi vi chiedo… a fronte di una lettura al cardiopalma, quanto pesa, nel giudizio di un thriller, un finale non proprio soddisfacente?




LA STIRPE E IL SANGUE di Lorenza Ghinelli

| Bompiani, 01/06/2022 | pag.176 | € 18,00 |
Anno 1442. L’esercito ottomano al comando di Murad II irrompe in Valacchia devastando i villaggi. Tra le capanne divorate dalla violenza nasce Radu, un bambino affetto da una rara forma di anemia che riuscirà a sopravvivere solo grazie alla caparbietà di Maria, sua madre, e a quella della sorella Anna. I tre sfuggono all’invasione rifugiandosi nella foresta, ma l’efferatezza dei lupi e degli orsi impallidisce dinnanzi a quella degli uomini. Anna e Maria si trovano così costrette, per resistere, a infrangere ogni regola, e insegneranno a Radu un’ostinata resistenza e una ferocia che ha l’impudenza di rivelarsi necessaria. La loro è la storia di un esilio, e di una scalata che rovescia il potere affogandolo nel suo stesso sangue. La sopravvivenza come codice morale, l’amore come unica gomena. E a legarli, sopra ogni cosa, il rito del sangue che Maria insegna a Radu e che lo tiene in vita, unendo così il suo destino di giovane uomo alla leggenda che porterà Vlad l’Impalatore, meglio noto come Dracula, a imporsi nell’immaginario collettivo.

Voto:

Era da un bel po' che un libro non mi teneva incollata alle sue pagine. Davo la colpa al caldo e alla stanchezza (🫠) ma credo che il problema fosse un altro a questo punto; con il romanzo giusto la colonnina di mercurio può pure toccare i 40 gradi che prima di collassare il libro lo finisci.La Stirpe e il Sangue è una storia breve, magnetica, dai tratti gotici.
Inizia in Valacchia nel 1442, il tempo poi passa, ma non gli orrori che con l'avvento di Vlad Dracul diventano sempre più sanguinari.

C’è una donna che tenta di sopravvivere e di mantenere in vita i suoi figli e c’è un neonato che riesce a restare aggrappato a questo mondo nonostante la morte trovi in lui qualcosa di irresistibile.

E poi ci sono gli uomini. Quelli che dimostrano il loro valore mettendo i paesi a ferro e fuoco, quelli che le mani le usano per distruggere e non per costruire, quelli che si sentono virili nel momento in cui le donne le prendono con la forza.

In un contesto buio e violento che si porta addosso il sapore delle leggende ancestrali dove la fantasia si mescola alla realtà più bieca, @lorenzaghinelli è a suo agio come non mai.
Una penna ruvida come la terra su cui si muovono i suoi personaggi e densa come il sangue che scorre nelle loro vene, con un finale così perfetto ed evocativo da essere indimenticabile.

A completare il tutto le suggestive illustrazioni di @darkam_arcadia 🖤

Hai già letto un romanzo di Lorenza di Ghinelli? Il tuo preferito?
Nel caso la risposta fosse negativa potresti iniziare proprio da questo 🦇😎

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SCRITTRICI! di Katharina Mahrenholtz e Dawn Parisi

A distanza di tre anni da Scrittori! ecco finalmente l’attesissimo (almeno da me 😍) Scrittrici! un bel volume di quasi 200 pagine che ci porta alla scoperta di moltissime autrici che hanno lasciato un segno indelebile nel vasto mondo della letteratura.
Katharina Marenholtz ha saputo fotografare lo spirito di ognuna di queste donne e la grafica di Dawn Parisi ha contributo a darci carattere e unicità.

| Bompiani, 02/2022 | pag. 192 | € 24,00 |


Mentre Scrittori! si concentrava maggiormente sulle opere degli autori, Scrittrici! punta anche sulle biografie, per mettere a fuoco le difficoltà che le donne hanno avuto nel mondo dell'editoria: la loro vita non è stata altrettanto facile e spesso il successo è arrivato postumo.

Vi delizio con qualche pillola 👇🏻

- Emily Dickinson era introversa ed eccentrica. A un certo punto della sua vita ha iniziato a indossare solo abiti bianchi e a non uscire più da casa… nemmeno dalla sua stanza. Ma era possibile comunicare con lei attraverso la porta socchiusa o per lettera.

- Katherine Mansfield non ha mai scritto un romanzo, ma ben 73 storie brevi. Era molto stimata da Virginia Woolf che definiva la sua prosa “l’unica di cui poter essere gelosa”. È stata uno spirito libero. Da ragazza preferì allo studentato la casa di una famiglia, si gettò in una storia d’amore con uno dei loro figli, restò incinta ma sposò un altro che lasciò la prima notte di nozze. Olé 💃

- Margaret Mitchell iniziò a scrivere Via Col Vento durante la convalescenza per un forte dolore all’anca. Il marito le comprò una macchina da scrivere e le disse: “non puoi scriverlo tu un libro invece di leggerne a migliaia?” Ci mise dieci anni per finirlo (ma guarì prima 🤪).

- Patricia Highsmith autrice affascinata dal male scrisse gialli poco convenzionali e conquistò Hitchcock che acquistò i diritti di Sconosciuti in Treno per realizzarne un film. L’autrice però restò molto contrariata dal finale modificato dal regista 😤.

Le bio/bibliografie seguono una linea temporale che va da Saffo fino alla "nostra" Elena Ferrante (e anche un po' dopo), ed è molto interessante poter fare dei parallelismi su cosa stava succedendo nel mondo mentre veniva pubblicato un determinato libro.

Esempio: 1960 usciva Il Buio Oltre la Siepe e veniva messa sul mercato la pillola anticoncezionale.

Sono inoltre presenti vari approfondimenti, tipo "Amici e Rivali - connessioni nel XIX secolo", davvero incredibile come senza social e cellulari tutti conoscessero tutti. 
Oppure "Quanti?" dove dei cronometri ci illustrano la produzione letteraria di note autrici. Agatha Christie scrisse ben 73 romani e il successo arrivò a 36 anni con L'Assassinio di Roger Ackroyd, mentre una grafica deliziosamente retrò ci porta a scoprire i circoli letterari degli anni ruggenti in "I Love Paris".




Diciamocela tutta… è un #librodacomodino che ci serve, vero? 😎
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