29 gennaio 2014

tour della mia libreria #9


Ritorno a gironzolare tra gli scaffali della mia libreria e quella che andremo a visitare oggi è una parte della sezione dedicata alla narrativa.

3, 2, 1, via!
(i titoli linkabili rimandano alla recensione)

 

L'Ombra del Vento di Carlos Ruiz Zafon. Questo romanzo ha consacrato il mio amore per Zafon. Ricordo che quando lo iniziai non riusciva a "prendermi", dopo poche pagine mi bloccavo sempre, poi me lo sono portata dietro come lettura "da viaggio". Eravamo io e lui, non ci sarebbero stati più ostacoli e distrazioni per otto ore... Infatti non mi sono fermata. Divorato e amato.

Il Gioco dell'Angelo di Carlos Ruiz Zafon. Letto a distanza di anni dal primo e recensito ancora più a distanza, ma anche questo romanzo ha saputo regalarmi emozioni vere. Il misticismo surreale di Zafon mi fa impazzire.

 

Avevano Spento Anche la Luna di Ruta Sepetys. La deportazione dei popoli baltici nei gulag vista attraverso gli occhi di una ragazzina. Una condanna a morte silenziosa e gelida raccontata con l'innocenza e il candore di chi certe cose non dovrebbe mai viverle.

Una Stanza Piena di Sogni di Ruta Sepetys. Questo romanzo della Sepetys è completamente diverso dal precedente e forse l'ho amato anche di più. Gli anni '50 rivivono in tutta la loro bellezza e decadenza e la storia che ci viene raccontata unisce commozione e gioia in trecento bellissime pagine.

  

Il Cacciatore di Aquiloni di Khaled Hosseini. Amore a prima riga. Sofferenza per tutte le righe sucessive. Davvero un esordio degno di nota, di quelli che non si dimenticano, perchè a volte il successo è anche meritato.

Mille Splendidi Soli di Khaled Hosseini. E se Il Cacciatore di Aquiloni mi ha emozionato all'inverosimile, questo romanzo mi ha annientata. Mi capita spesso di commuovermi tra le pagine di un bel libro, ma qui avevo proprio i rubinetti aperti. Se lo apro e rileggo una determinata scena... ciao... lacrime a catinelle!

E L'Eco Rispose di Khaled Hosseini. Questo romanzo mi ha dimostrato che se un autore sa maneggiare l'uso delle parole, allora può manipolare anche il cuore di un lettore. Non amo i romanzi generazionali, ma questo è l'eccezione che conferma la regola.

  

Riflessi di Un Pomeriggio d'Inverno di Laura Whithcomb. Non l'ho mai recensito e un po' mi dispiace. Ha tutte le caratteristiche per essere classificato come un romanzo young adult, ma ha quel qualcosa in più che lo rende anche diverso dai soliti romanzi appartenenti a questa categoria. Racconta di due spiriti che s'innamorano e faranno davvero di tutto per potersi toccare e stare insieme.

L'Età dei Miracoli di Karen Thompson Walker. Bello. Insolito. Costruttivo. Un romanzo di formazione, crescita e introspezione.

Mr. Sebastian e L'Ombra del Diavolo di Daniel Wallace. Daniel Wallace è l'autore del celebre romanzo che Tim Burton ha portato sul grande schermo: Big Fish. Anche questa è una storia fantastica, ultraterrena, paranormale, trasognata, però la narrazione di Wallace non è di quelle che ti stregano. Non come i racconti che partorisce la sua mente.

  

Undici Minuti di Paulo Coelho. Letto secoli fa (non diciamo quanti). E' stato il mio primo e ultimo Coehlo, l'ho letto volentieri e bene, ma a distanza di tempo non mi ha lasciato nessun segno indelebile.

Romancing Miss Bronte di Juliet Gael. Bellissima biografia delle sorelle Bronte, uno di quei testi che ti fanno comprendere ancora di più opere come Jane Eyre e Cime Tempestose.

L'Importante è Adesso di Francesco Gungui. Ecco, questo libro forse devo spostarlo, direi che non è nel posto giusto xD
Comunque Francesco scrive libri molto semplici, ma anche molto veri, che rispecchiano pienamente quello che è il mondo dei giovani d'oggi. Personalmente a leggere L'Importante è Adesso mi sono divertita un sacco!

 

La Donna Perfetta di Ira Levin. Amo Ira Levin. Dalla testa a i piedi. Amo ogni cellula del suo cervello. E anche se non amo La Donna Perfetta come Rosemary's Baby l'amo lo stesso. Quest'uomo era un genio. Visionario, lungimirante, poliedrico. Insomma le aveva tutte.

The Help di Kathryn Stockett. Uno spaccato dell'America degli anni '60, amaro, ma non abbastanza. Credo che la verità dell'autrice sia molto edulcorata rispetto a quello che realmente visse la gente di colore, ma The Help resta una lettura interessante, scorrevole e con una morale toccante.

  

Monoceros di Suzette Mayr. Questo libro è un pugno al cuore. Credo che sia il romanzo più delicato e sconvolgente che abbia mai letto sul tema del suicidio, perchè con i suoi "non detti", dice tantissimo.

Cockeyed di Ryan Knighton. Come dimenticare la segreteria telefonica di Ryan (cieco) e della sua ragazza (sorda)...
"Salve, risponde la segreteria telefonica di Ryan e Jane. Probabilmente al momento siamo in casa, ma come al solito Jane non ha sentito il telefono e io non riesco a trovarlo. Lasciate un messaggio oppure venite ad aiutarci."
Romanzo autobiografico pieno di autoironia e coraggio.

Mandami Tanta Vita di Paolo di Paolo. Ormai l'ho ripetuto spesso, di questo romanzo ho amato la storia, ma non lo stile dell'autore. E probabilmente sono limitata io, che vi devo dire...

  

La Chiave di Sarah di Tatiana de Rosnay. Un buon romanzo sugli orrori della guerra, con una bellissima e straziante parte ambientata nel 1942 e una meno emozionate nella Francia dei giorni nostri.

Adiòs Muchachos di Daniel Chavarrìa. Mai letto un romanzo più grottesco, folle, noir e divertente di questo. C'è un'unica controindicazione: non bisogna avere pregiudizi su un po' di sano sesso estremo.

La Donna dei Fiori di Carta di Donato Carrisi. In meno di duecento pagine prende vita un noir denso di odori, ricordi e suggestioni. Carrisi incanta coi suoi virtuosismi narrativi e tramite una storia piena di mistero ci ricorda quanto sia importante l'arte di raccontare e tramandare.

* * *

Devo ancora leggere.

  
  

Questi sono tutti romanzi che mi sono stati regalati o che ho trovato in giro a prezzi stracciati e in condizioni perfette (sono molto pignola, guai se c'è una piega...). 
Madre del Riso mi ispira tantissimo, l'avevo anche iniziato, poi non so cos'è successo... ma sono passata ad altro. Meglio Morto dev'essere una commedia tragicomica perché parla di un'artista che si finge morto per far salire di valore le sue opere, mentre il Palazzo della Mezzanotte è in attesa di essere letto. Da qualche parte in casa ho anche il primo della trilogia, Il Principe della Nebbia
Il Monte degli Aromi ha una trama bellissima, ma non è lungo, di più (mi serve tempo e calma), di Andrea de Carlo mai letto niente (e chissà se mai lo farò). Anche per Notturno sull'Isonzo urge tempo e calma visto il tema che merita un po' d'attenzione: parla del destino che molti uomini di Chiesa dovettero subire durante il fascismo e la figura del protagonista si ispira a quella di un sacerdote realmente esistito.

E anche per questa volta è tutto! 



A questo punto aspetto di confrontarmi con voi.
Avete letto qualcuno di questi romanzi?
Me ne consigliate qualcuno tra quelli in attesa?

27 gennaio 2014

Recensione, DOPO di Koethi Zan

Ve lo ricordate quanto ero presa da questo romanzo? Bene, ho preso la classica tranvata finale. Per quanto Dopo si legga bene e sappia anche coinvolgere, ha un difetto che a un thriller non riesco a proprio a perdonare e il voto (inizialmente positivissimo) ne ha risentito.

The Never List di Koethi Zan

| Longanesi, 01/2013 | pag. 360 | € 14,90 |

Dopo la liberazione doveva essere tutto finito. Ma non è stato così. Sono passati dieci anni da quando Sarah è fuggita da quello scantinato, il teatro delle torture fisiche e psicologiche che Jack Derber le ha inferto per oltre mille giorni. Ma per Sarah non esiste ancora un "dopo": vittima delle proprie fobie, vive rinchiusa nel suo appartamento di Manhattan. Fino a quando l'FBI non la informa che Jack Derber, accusato e imprigionato per rapimento, sta per essere rilasciato. Sarah non può consentirlo, perché lei sa. Sa che Derber non è soltanto un rapitore. È un assassino. Lo sa perché lei non era da sola, in quello scantinato. Con lei c'erano altre due ragazze, Christine e Tracy, e per i primi mesi di reclusione ce n'era stata anche una terza: Jennifer, la sua migliore amica. E Sarah sa, con certezza, che Jennifer è morta per mano di Derber. C'è una sola speranza, per tenere Derber in prigione: ritrovare il corpo di Jennifer. Per questo, Sarah deve trovare la forza di riallacciare i contatti con le altre sopravvissute, nonostante l'odio che loro provano per lei e nonostante i segreti che le dividono. Perché quel capitolo della loro vita non si è mai veramente chiuso. Perché quello che succede dopo è ancora più terribile. "Dopo" non parla della follia degli uomini, ma della forza delle donne decise a fare giustizia. E del coraggio di andare fino in fondo, mettendo in gioco tutto.
Voto:

Un romanzo forte, crudele, diretto, carico di dolore e con una storia che sembra aver portato alla luce tutte le ombre di un terribile caso di rapimento, ma che in realtà ne nasconde ancora molte. "Dopo" avvince dalle prime pagine per la scrittura chiara, pulita, tagliente, ma come molti romanzi d'esordio non è esente da difetti, alcuni perdonabili... altri un po' meno.
La Zan inizia raccontandoci il "dopo" di Sarah che a più di dieci anni dalla prigionia, in cui ha condiviso torture e i pochi metri quadrati di un buio scantinato con altre tre ragazze alla mercé di un sadico manipolatore, si ritrova a dover riaffrontare il passato perché il loro aguzzino potrebbe venire scarcerato.
Nessun mistero sul colpevole. Lui è Jack Derber, brillante e carismatico professore di psicologia, occhi chiari, capelli folti, voce suadente. È il classico borghese medio, colto, rispettabile, benvoluto da tutti e - ovviamente - al di sopra di ogni sospetto. Durante la settimana ammalia gli studenti con modi affabili, nel week end si ritira nella sua casa di montagna e tortura le ragazze che ha rapito. Il suo è un gioco che si ripete tutte le settimane per anni, finché Sarah non riesce a fuggire e l'incubo finisce.
Dopo essere state umiliate e spogliate di luce, aria, vestiti e dignità, finalmente possono tornare alla vita, tutte tranne Jennifer, la migliore amica di Sarah, che non ce l'ha fatta. Anche se potrebbe essere stata la sua fortuna...
Sopravvivere agli abusi fisici e psicologici è qualcosa che nemmeno anni di terapia possono risolvere. Il dopo di Sarah è straziante. Quei silenzi assordanti le rimbombano ancora nelle orecchie, il buio le acceca i ricordi, e i sentimenti non fanno più parte della sua anima. Per restare in vita si è annientata. 
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Sezione Spoiler


Hai letto Dopo di Koethi Zan e vuoi discutere del finale?

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Nota: I commenti rilasciati a questo post, saranno visibili anche nella pagina del sito dedicata alla recensione.

Dopo di Koethi Zan - sezione spoiler

Di seguito il mio parere spoileroso (ovviamente oscurato, quindi evidenziatelo con il mouse per leggerlo) su Dopo di Koethi Zan. Avevo bisogno di parlarne, quindi chi l'ha letto o mi spieghi cosa non ho capito, o mi dia ragione così non mi sento sola e incompresa.
Per la recensione cliccate qui.


SPOILER SUL FINALE
La cara zia Agatha mi ha insegnato a sospettare anche dei morti, quindi che Jennifer fosse viva e vegeta è stato uno dei miei primi pensieri. Il suo cadavere poi non era mai stato ritrovato quindi ho fatto 1+1 e ho elucubrato una prima possibile soluzione. La mia seconda soluzione vedeva invece Christine, l'altra prigioniera, passata al lato oscuro, ma non è stato così, quindi buon per lei (si fa per dire). Vittima era e vittima è rimasta.
Cosa non mi è piaciuto di Dopo?
Come ho scritto nella recensione ho sorvolato su tanti piccoli difetti, perché il romanzo e la narrazione mi avevano davvero coinvolta. Quindi anche se Sarah sembrava troppo coraggiosa visto tutte le paure e le ansie che l'affliggevano, non mi ha infastidito come cosa, una protagonista che cambia perché lo vuole, perché deve, altrimenti tutto l'orrore passato potrebbe ripresentarsi, lo accetto senza farmi troppe domande. Ma non accetto la figura della poliziotto-fantoccio. L'agente McCordy in dieci anni non riesce a scoprire un  bel niente (avevo iniziato a sospettare anche di lui visto che non cavava un ragno da un buco), Sarah invece esce di casa e intuisce una miriade di verità. Ma va be', passo sopra anche a questo, il romanzo ha degli altri punti a favore, quindi vado avanti.
Ed ecco arrivare il finale.
Jennifer è viva, gira indisturbata per il Paese e ha preso il posto di Sylvia, una giovane donna di cui si sono perse le tracce anni prima. Con questa nuova identità Jennifer sposa addirittura Jack (il rapitore), in modo da poterlo andare a trovare in prigione e pianificare tutti i loro porci comodi. Il matrimonio va ovviamente in pasto ai mass media... quindi? Nessuna foto? Nessuna indagine? Insomma la D'Urso avrebbe saputo fare di meglio! Invece nessuno ha indagato sul passato di questa Sylvia (solo Sarah ha la brillante idea di andare dai genitori) e questa cosa mi ha lasciato di stucco. Magari poteva esserci una spiegazione, ma la Zan ha preferito tagliare corto lasciandoci lì come dei fessi, con una ricostruzione approssimativa che fa acqua da tutte le parti e la sensazione di aver letto un buon romanzo che si è perso sul più bello.

Se la pensate come me o in tutt'altro modo,
ma vi piacciono i confronti,
lasciate un commento!

Recensione VERSO LA TEMPESTA di Will Eisner

Avevo questa breve recensione pronta da un po', ma l'ho tenuta chiusa nel cassetto per proporla oggi, nel Giorno della Memoria. Insomma mi sembrava il momento giusto e per una volta che potevo fare qualcosa in linea con le ricorrenze... perché non approfittarne?
Ma attenzione. Non è un romanzo sull'olocausto, ma racconta comunque le difficoltà che gli ebrei hanno dovuto affrontare ancora prima che si attivasse quel mortale meccanismo che è stato il nazismo.

To the Heart of the Storm - Will Eisner

| Fandango Libri | € 18,00 | Pag. 207 | romanzo autobiografico a fumetti |
Stati Uniti, 1942: un treno sta per raggiungere base militare da cui il giovane Willie partirà per l'Europa e verso la guerra. Sui finestrini davanti agli occhi di Willie non scorre il paesaggio ma storia della sua vita e della sua famiglia. La gioventù del padre nella Vienna del 1910. viaggio negli Stati Uniti per sfuggire agli orrori della Grande Guerra. Il matrimonio con la figlia di immigrati rumeni. La difficile convivenza ebrei, irlandesi e italiani in un quartiere ad alta immigrazione. L'anti-semitismo strisciante o palese negli USA degli anni Venti e Trenta, un calderone ribollente di pregiudizi etnici, razziali e religiosi. Attraverso lo sguardo stupito e ingenuo di un ragazzo in corsa verso la tempesta che si addensa all'orizzonte.

Voto:

Seconda Guerra Mondiale. Willie è seduto sul treno che lo porterà in trincea, eppure i suoi pensieri non si rivolgono all'incerto futuro che l'attende, ma al passato, a tutta una serie di eventi che l'hanno condotto nel punto esatto in cui si trova. E così si isola dalle chiacchiere degli altri militari, volge lo sguardo fuori dal finestrino, e i ricordi riaffiorano...
E' attraverso una serie di flash back che ci ritroviamo negli Stati Uniti, in un paese pieno di pregiudizi razziali, dove Will, figlio di immigrati ebrei (il padre è austriaco e la madre rumena) si ritroverà a nascondere le sue vere origini per non sentirsi discriminato ed emarginato.
Bellissimo il rapporto con il padre, un uomo mite e pacato, un grande sognatore che trasmetterà a Willie la passione per il disegno. Al contrario la madre sarà la sua zavorra, la voce della ragione, il contatto con una realtà non sempre piacevole ma che cercherà di inculcare al figlio in ogni modo (per lo più gridando e lamentandosi). Invece Willie ha sempre la testa tra le nuvole. Nei ritagli di tempo costruisce una barca con il suo migliore amico, passa le serate a disegnare, s'innamora, e spera che un giorno il mondo possa essere libero. Ma non ora. Adesso non è ancora il momento. Eisner è molto chiaro ed esplicito nel far emergere l'ignoranza culturale delle persone, il classismo e lo snobismo dietro a cui si nascondo le classi più benestanti, e Will presto conoscerà l'amaro sapore delle delusioni... 

Non sono una grande esperta di questo immenso (ma per me nuovo) mondo di cui fanno parte fumetti e graphic novel, ma vi posso assicurare che questa è vera arte. C'è una tale semplicità e forza nel disegno pulito e nei dialoghi realistici di Eisner, il pioniere indiscusso di questo genere, che mi sento anche inadeguata a parlarvene, non avendo forse i mezzi giusti per farlo. Ma so riconoscere le emozioni e questo libro ne è pieno, coi suoi momenti di crescita, ribellione, accettazione e coi suoi gusti dolci e amari spesso difficili da digerire.
Le parole sono lo specchio di quei tempi difficili, le immagini danno voce ai sentimenti, e in poco più di duecento pagine prende forma una storia autobiografica che è un viaggio nella vita e nella Storia.
Vi posso solo consigliare di salire su quel treno con Will e di accompagnarlo verso la tempesta.

 Gallery


 


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Life, in pictures. Storie autobiografiche, contiene cinque storie: Tramonto a Sunshine City - Il sognatore - Verso la tempesta - Le regole del gioco - Il giorno in cui divenni un professionista.

26 gennaio 2014

Weekly Recap #94

Weekly Recap nasce dalla voglia di non parlare solo delle mie new entry libresche, ma anche di altre piccole curiosità settimanali. Libri che ho adocchiato, un estratto che mi ha particolarmente colpito, un film che ho visto, e così via. Un po' come fanno alcuni blog con la rubrica Clock Rewinders on a Book Binge [X - X]. Ma tutto senza regole. Un po' alla cavolo insomma.Sostituisce In My Mailbox.

Settimana un po' misera, ma non ho voluto saltare il post, anche solo fare due chiacchiere con voi, cosa che mi diverte e rilassa allo stesso tempo. Purtroppo non ho letto molto e non mi sono dedicata nemmeno al cinema, ma il lavoro mi ha messo la mente su off e per staccare mi sono data alle pubbliche relazioni xD
Degnissima di nota una serata passata con una mia amica e un suo collega di lavoro. Ci siamo ritrovate a una cena organizzata in cui nessuno si conosce, ma si mangia tutti insieme con il fine di socializzare. Menù? Sushi vegano e altre prelibatezze giapponesi. Devo ammettere che nonostante la situazione sembrasse quasi "aliena" è stato molto divertente!


Tra l'altro ho scoperto il frushi (sushi alla frutta) e anche se non fregherà niente a nessuno andrò al corso per imparare a farlo xD

New Entry


I due (e al momento unici) volumi di Saga che racchiudono i primi dodici episodi.
Saga è una storia alla Romeo e Giulietta in versione Star Wars con infinite spruzzate di fantasy. Alana e Marko s'innamorano, ma appartengono a due pianeti alieni in guerra e per stare insieme dovranno combattere contro tutti e contro tutto. La voce narrante? Quella della piccola Hazel la loro bambina che vedremo nasce proprio a inizio della storia.
Saga è una gioia per gli occhi, peccato solo che la traduzione non sia sempre eccelsa e vi avviso: è una graphic novel per adulti contenendo chiari riferimenti sessuali impliciti e anche molto espliciti.

Le Mie Letture

  

Dopo di Koethi Zan. Bello fino a poche pagine dalla fine (con qualche difettuccio qua e là), poi la delusione. Adesso scrivo la recensione e mi tolgo i sassolini dalla scarpa.

Fables. Dal mondo delle Fiabe - invaso e soggiogato dal nemico ormai da anni - continuano a fuggire vari personaggi, tra cui Cappuccetto Rosso, ma ci si potrà veramente fidare di chi ha conosciuto il lato oscuro? Una serie sempre carinissima e scaccia pensieri!

Saga. Una figata! Fiona Staples disegna in stato di grazia, Brian K. Vaught è un pilastro della graphic novel, quindi la serie per ora è promossa!

Anche per questa settimana è tutto,
e la vostra com'è andata?