| Piemme 09/2022 | pag. 346 | |
"Era bastato così poco, pensai. Così poco per sentirmi così potente." Una mattina di primavera, un solo, velocissimo attimo. Chrissie sa fare un sacco di cose: per esempio, sa come rubare qualche caramella dal negozietto all'angolo senza farsi scoprire, sa come nascondersi giocando a nascondino senza farsi trovare, e sa qual è il muro migliore per fare le verticali. Ma adesso ha un segreto. E avere un segreto le fa sentire un piacevole solletico alla pancia, come quando ha bevuto troppa Coca. A casa, con la sua famiglia, dove il cibo scarseggia e ancor più scarseggia l'amore, non si sente mai così. Quindici anni dopo, Julia cerca di essere una brava madre per la sua bambina di cinque anni. Ha sempre paura di non esserlo, in verità; ha paura di non avere soldi per comprarle da mangiare, o per le scarpe nuove, e si preoccupa senza sosta di quello che le altre mamme pensano di lei. Ma soprattutto ha paura che qualcuno possa portargliela via, la sua Molly. E quando cominciano le telefonate, cui Julia è troppo terrorizzata per rispondere, è chiaro che qualcuno ha scoperto quello che ha fatto quand'era bambina, e che la tormenta ancora oggi. Rendendola la peggiore delle madri possibili. Perché forse è arrivato il momento di affrontare la verità, e chiedersi: può essere possibile la redenzione per qualcuno che ha rubato la vita di un altro?
Voto:
Non mi aspettavo di chiudere l'anno con una lettura capace di scuotermi le viscere e di farmi provare tanto malessere. E invece è successo.
Questa è la storia di Chrissie che ha otto anni ed è un'assassina.
Ma è anche la storia di Chrissie che di anni ne ha 25 anni, ed è una madre.
❓ La prima domanda che ci si pone è: può un'infanticida ricoprire questo ruolo?
Una domanda dalla risposta quasi scontata, per una protagonista che di certo non vuole farsi amare. Le parole con cui si presenta sono queste. "Oggi ho ucciso un bambino. Gli ho tenuto le mani intorno alla gola, ho sentito il suo sangue pomparmi forte contro i pollici. Lui si è dimenato e ha scalciato e un ginocchio mi ha preso in pancia, una fitta atroce. Ho ringhiato. Ho stretto. Il sudore rendeva la pelle scivolosa, ma non ho mollato, ho stretto e stretto fino a farmi sbiancare le unghie. E stato più facile del previsto."
❓ Però poi arriva la seconda domanda. Quali sono i danni collaterali di una famiglia disfunzionale?
E così conosciamo una bambina le cui uniche certezze sono un frigo vuoto e una casa senza elettricità fatta di lenzuola sporche e vestiti non lavati. Chrissie cresce senza una guida, è un animale selvatico, ruba le caramelle, scrocca le merende dalle amiche, beve i fondi delle bibite che trova nella spazzatura.
Ed è cattiva, fatta di vetro, capace di ferire gli altri essendo semplicemente se stessa.
Non le scorre sangue nelle vene, ma un liquido nero di odio-voglia-bisogno.
Prepotente, autoritaria, mastica l'inferno e lo sputa senza provare un minimo di pietà, anzi. Uccidere Steven l'ha fatta sentire quasi Dio. E mentre la polizia indaga lei si sente al sicuro come non mai, perché il suo segreto è il suo potere.
Perché l'avrete capito, questo non è un libro per tutti, io mi sono trovata in bilico tra mille contrastanti emozioni. Ho voluto un po' bene a Chrissie. L'ho odiata tantissimo. Ho detestato i suoi genitori e tutti gli abitanti del paese che le hanno girato le spalle. Ma li ho anche capiti. Per Chrissie le persone erano miniere e lei estraeva l'impossibile. Prendeva tutto. Anche quello che non le apparteneva.
Davvero un esordio destabilizzante. La voce di Chrissie la sentirete per molto molto tempo rimbombarvi nella testa. Indimenticabile.
The First Day of Spring tradotto in Non Lasciarmi Sola (??🤨) ha un paio di post in giro per il web, ma ne meriterebbe mille di più. Però possiamo rimediare… no?!