10 febbraio 2020

Recensione, Non Mi Posso Lamentare di Paolo Cattaneo

Lettori belli buongiorno, oggi recensione del classico fumetto "per molti ma non per tutti".
Spero facciate parte di quei "molti" e possiate dargli una possibilità.

Non Mi Posso Lamentare di Paolo Cattaneo

| Rizzoli Lizard, 2020 | pag. 240 |

Da quando ha scoperto che gli restano pochi mesi prima di morire, Danilo ha deciso di cominciare a fumare. Lo fa di nascosto, per non dare altri pensieri a Tanya, la sua compagna. I due aspettano un bambino. Lui lo sa che non è suo, ma fa finta di niente, perché l'idea di questa creatura lo distrae da tutto quello che non gira per il verso giusto. Ha solo paura di non esserci quando nascerà. Allora, per tenersi stretta la vita, ogni giorno Danilo scappa dalla sua periferia e, come in una caccia al tesoro, si avventura fuori città alla ricerca di un posto tutto suo. Si nasconde dove può, fuma e si rilassa scrivendo lunghe lettere a questo bambino che, per quanto ancora non esista, è tutto quel che resterà del suo mondo. A lui Danilo racconta la sua storia, quella di un perfetto sconosciuto che non ha mai capito cosa gli stesse capitando e perché. Non mi posso lamentare è un fumetto di travolgente ricchezza, che riesce nel miracolo di dar voce a una profonda umanità senza mai cadere nel sentimentalismo.
Voto:

Quando Danilo scopre di avere pochi mesi di vita, decide di iniziare a fumare. Lo fa di nascosto, lontano da casa, e tra una sigaretta e l'altra scrive una specie di diario/testamento per il figlio che la sua compagna aspetta. Figlio che probabilmente non conoscerà mai, ma a cui vuole lasciare un pezzetto di sé...

Ecco... se per caso questo accenno di trama vi ha fatto venire in mente quel vecchio film con Michael Keaton e Nicole Kidman, My Life (promemoria), no, toglietevelo subito dalla testa.
Non Mi Posso Lamentare non è melodrammatico, non vuole far piangere nessuno, non è poetico e nemmeno sentimentale, non nel modo che si potrebbe pensare almeno, perché sotto sotto, invece, è anche tutte queste cose insieme, solo che la voce narrante è una di quelle che spesso non viene ascoltata e di cui non frega niente a nessuno.
Danilo ricopre il ruolo di uomo medio, è gretto, ignorante, a suo modo anche inconsapevole; si è lasciato vivere per quasi quarant'anni e adesso, alla stessa maniera, aspetta di morire. Deve succedere? Che succeda, in fondo cosa potrebbe fare per evitarlo?
È attraverso il suo diario fatto di errori, cancellature, disegni infantili che scopriamo il suo passato e il suo presente e se qualche volta avrei voluto battergli una pacchetta sulla spalla, molto più spesso avrei voluto dargli una bella scrollata... perché diciamolo, di motivi per lamentarsi, Danilo, ne avrebbe eccome. Ma Paolo Cattaneo se ne frega di far contento il lettore e di dargli quello che si aspetta. Lui scrive in primis per se stesso, mette su carta un buon 50% del suo vissuto e poi lo deforma, lo rende grottesco quasi al limite del surreale. Io me lo immagino, da piccolo, con le riviste della nonna in mano, a fare i baffi alle modelle, ad arricchire capelli, vestiti e quant'altro di un milione di dettagli... Non Mi Posso Lamentare da un punto di vista grafico è ricco, accecante, pop, i colori sono vivissimi, quasi acidi e non potrebbe essere diversamente. Perché questa è una storia marcia, una storia che nessuno vorrebbe vivere, ma di cui qualcuno si è fatto portavoce.

In tanti, durante le nostre chiacchiere su instagram, si sono fermati (comprensibilmente) alle apparenze dicendomi "mi ispira la trama, ma quando l'ho sfogliato in libreria non mi ha colpito da un punto di vista estetico". Adesso non voglio star qui a fare della retorica spiccia, perché sono la prima a farmi infinocchiare dalla bella copertina e dal disegno figo (siamo lettori, siamo sensibili, siamo facilmente influenzabili), ma razionalmente sappiamo bene che un bel contenitore non sempre è sinonimo di un altrettanto bel contenuto. 

Io tra queste pagine ho trovato tanto. E questa storia, in modo indiretto e per vie quasi sconosciute, mi ha decisamente toccata. Forse perché gli anni Novanta li ho vissuti e, anche se da lontano, alcune cose le ho riconosciute. Forse perché un pezzetto di Danilo c'è in tutti noi. Forse perché ci illudiamo che la vita sia meravigliosa e invece è meglio prepararsi al peggio. O forse, perché è stato semplicemente bravo Paolo Cattaneo. Lui dice di scrivere storie del cazzo disegnate di merda, io dico che questa non è una storia del cazzo, però fa un po' schifo, questo sì. Come la vita, come le persone, come tutto...


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3 febbraio 2020

Le Migliori Letture del 2019


Lettori buongiorno! Come ogni anno - e con il mio proverbiale ritardo - eccomi qui con le letture top del 2019. Ve ne ho già parlato a profusione su instagram, ma come si dice... verba volant scripta manent. Quindi bando alle ciance, cominciamo subito!




INTENSO COME UN RICORDO
di Jodi Picoult

 

Bellissimo. Però cavolo... quanto male che mi ha fatto! La penna della Picoult è meravigliosa, ma non pensavo potesse anche essere tanto spietata.
Intenso Come un Ricordo è un diesel, parte in sordina, non si capisce da che parte potrebbe andare a parare la storia, poi all'improvviso, ti ritrovi coinvolto, travolto, sconvolto. Il finale è una cicatrice sul cuore.
Sono uscita così provata da questa lettura che non sono nemmeno riuscita a scrivere la recensione perché non trovavo parole in grado di rendere giustizia a un libro così stratificato. Si parla del bisogno di amare, della verità come mezzo di salvezza e dannazione, dell'olocausto, di colpe e pentimenti. E come sempre l'autrice non punta il dito contro nessuno e ti ricorda che la vita, quella vera, non conosce sconti e non sa cosa sia la pietà.



NINFEE NERE
di Michel Bussi


 
Originale, acuto, ironico e appassionante, Ninfee Nere è il libro perfetto per ogni tipo di lettore in cerca di una storia scritta bene. Che amiate i gialli, i noir, i romanzi d'amore o la pura narrativa, non importa, Ninfee Nere dovete leggerlo.
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Ninfee Nere è stato un tormentone su instagram. Non sono mai stata taggata così tanto in merito allo spaccio di un libro! La cosa assurda è che per quanto mi sia piaciuto è un libro decisamente lontano dalla mia comfort zone. Io amo i thriller forti, sadici, violenti, Ninfee Nere è un romanzo delicato, un giallo a tinte pastello, ma alla fine ho apprezzato il fatto che dietro al mistero si celasse molto di più. Un romanzo sul sapore amaro della vita e le occasioni perse. Bello.



IL MANOSCRITTO
di Franck Thilliez

 
Il Manoscritto è un grande misdirection.
Un thriller di grandissimo intrattenimento, peccato che il meccanismo non sia proprio così evidente, peccato manchino delle istruzioni per l'uso, ma per l'autore scrivere è come giocare una partita a scacchi ed evidentemente punta a vincere. Ma io sono un osso duro.
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Una figata. Non il solito thriller, ma un vero e proprio rompicapo. Non so se definire l'autore un genio o un gran parac**o perché ha lasciato la soluzione, non dico totalmente in mano al lettore, ma quasi, fatto sta che io tra queste pagine mi sono divertita un sacco. E mi sono divertita anche a mettere alla prova i miei neuroni che a un certo punto, in ginocchio, mi supplicavano di non torturarli più.
In altro trovate il link alla recensione, ma c'è anche un post spoiler in cui sclerare.



LA CASA DELLE VOCI
di Donato Carrisi

 
Una volta terminato un libro di Carrisi non è facile iniziarne un altro. Lui ha anche questo potere, può farti uscire dal blocco del lettore e ributtarti a ruota nel buco nero in cui ti trovavi.
>> recensione completa
Carrisi è l'amore mio. Non c'è un autore al mondo di cui io voglia leggere il libro il giorno stesso in cui esce. Questo miracolo riesce a compierlo solo lui. La Casa delle Voci è un romanzo stand alone di grande atmosfera, costantemente sospeso tra sogno e realtà e di grande impatto sul lettore. Onestamente, nel momento stesso in cui l'ho iniziato, non sono più stata in grado di metterlo giù.
L'unica pecca? Dover aspettare un anno intero per un altro suo romanzo.
 


BED TIME
di Alberto Marini

 
Bed Time è un gioiellino di perversione e sadismo, una storia ansiogena che sfiora i confini del genere horror senza essere splatter o paranormale.
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Me ne rendo conto, Bed Time è un romanzo particolare e non può piacere a tutti, ma se amate le storie con protagonisti dalla mente deviata, ecco, tra queste pagine sguazzerete come paperelle in uno stagno.
Io l'ho letto al momento giusto. E' un libro in cui il protagonista, attraverso una serie di infimi giochi psicologici e non, fa del male alla gente, si crogiola nella loro sofferenza e che dire... a me ha fatto un gran bene, perché come dice Robert Simon "i buoni lo sognano, i cattivi lo fanno". E io, in quel momento, avevo bisogno di sognare un po'...




QUELLO CHE NON TI HO MAI DETTO
di Celeste Ng


 
Quello Che Non Ti Ho Mai Detto è un romanzo-autopsia. Pezzo per pezzo, poco alla volta, ogni membro della famiglia Lee finirà sotto il bisturi di Celeste Ng e sfogliata l'ultima pagina non ci saranno più segreti per nessuno. Forse...
>> recensione completa
Che botta assurda che è stato questo libro. Durante la lettura non pensavo che il colpo sarebbe stato così forte, e invece... ho pensato alla storia della famiglia Lee per giorni e giorni e anche adesso, a distanza di mesi, se il pensiero mi torna da loro, ho una stretta al cuore.
A chi lo consiglio? A tutti, in modo particolare a quelle persone che per un milione di motivi faticano a parlare e si tengono tutto dentro. Perché solo la nostra voce potrà renderci davvero liberi. E felici.



LE SETTE MORTI DI EVELYN HARDCASTLE
di Stuart Turton

 
Attraverso una narrazione semplice e diretta, in netta contrapposizione a una trama articolata sia nell'intreccio che nella struttura, Turton ci fa entrare in un vero e proprio labirinto di deliri e incertezze. Preparatevi, perché queste pagine richiederanno tutta la vostra attenzione, per un romanzo che non si rivelerà essere solo un giallo, ma un'attenta riflessione sul significato delle parole identità, perdono, vendetta, espiazione, rimorso.
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Un romanzo non perfetto e impeccabile sotto tutti i punti di vista, ma merita di essere letto per l'originalità della trama e della struttura narrativa. A metà strada tra un classico giallo alla Agatha Christie e tutti quei libri/film che giocano coi loop temporali (Ricomincio da Capo, Befor I Fall, Auguri Per la Tua Morte...) Le Sette Notti di Evelina di Castello Duro (non ho potuto fare a meno di ribattezzarlo così... #serietàquestasconosciuta) è un puzzle smontato in diecimila pezzi che va letto con pazienza e concentrazione.
Il mio consiglio è uno solo. Scegliete il momento giusto per iniziarlo, servono occhi aperti e ingranaggi cerebrali ben oliati.



NELL'ANTRO DELL'ALCHIMISTA
di Angela Carter

 

Io e i racconti non siamo mai andati troppo d'accordo, eppure il 2019 è stato il "nostro" anno. La raccolta più bella me l'ha regalata Angela Carter che con le sue storie cupe, femministe, crudeli eppure misteriosamente delicatissime, mi ha soggiogata e incantata.
Una penna meravigliosa, gotica e ricchissima di sfumature, una strega travestita da fata buona, la Carter ti prende per mano, ti fa sentire al sicuro, ti fa credere che tanto andrà tutto bene e poi, quando meno te l'aspetti, ti pugnalerà alle spalle. E tu la ringrazierai.



A BOCCA CHIUSA
di Stefano Bonazzi

 
Tra queste pagine mi sono commossa e arrabbiata tantissimo, ho anche stretto i denti, perché c'è una delle scene più atroci che mi sia mai capitato di leggere, eppure sono qui a dirvi "leggetelo"; a volte spostare il proprio asse, guardare le cose da un punto di vista differente... non è affatto male.
>> recensione completa
Raramente leggo romanzi di autori esordienti/emergenti, ma Stefano Bonazzi ha un'anima troppo affine al clan Morozzi, Berselli, quindi ho ceduto alla tentazione. E ho fatto bene!
Visionario, cupo, malato e claustrofobico, A Bocca Chiusa si è rivelato essere un ottimo romanzo psicologico: diretto, tangibile, coraggioso e scomodo.



Bene, recap finito,
ci si rivede (si spera!)
l'anno prossimo 8)