A volte vorrei parlare dei film che mi capita di vedere, ma poi penso che un blog di libri non sia il posto giusto. Allora penso di parlare dei film tratti dai libri, questa cosa avrebbe senso, no? Ma quello che ne viene fuori non è mai una recensione, ma continui paragoni tra due opere dalla struttura tanto diversa. E così nasce questa rubrica (che posterò di giovedì) in cui mi divertirò a mettere sul piatto della bilancia un'opera letteraria e una cinematografica e vedere da che parte penderà l'ago.
LIBRO VS FILM
chi vincerà?
Oggi in sfida
Petali di Tenebra
Vince il Film!
Ho tentennato fino all'ultimo nell'indecisione di promuovere il film o dargli la parità con il libro, ma nel suo genere mi è piaciuto e ho voluto premiarlo soprattutto per un motivo: è stato riadattato davvero molto bene. La sceneggiatura è decisamente fedele allo spirito del romanzo della Andrews, ma ne smorza i toni da soap opera, omette una serie di dettagli inutili e si concentra sulla relazione tra Cathy e Chris, fratello e sorella che dopo dieci anni dalla reclusione in soffitta (vedi Fiori Senza Sole) cercano di andare avanti con le loro vite senza farsi sopraffare dal passato. O almeno Cathy ci prova, e tra i due è sicuramente la più determinata. Lei non vuole amare Chris, rifiuta questo sentimento in tutti i modi possibili, cambiando città, gettandosi a capofitto in una relazione sbagliata, dedicandosi anima e corpo alla danza, ma c'è sempre qualcosa che la riporta indietro, tra le braccia di quel fratello che sono il suo rifugio, le sue certezze, la sua casa.
Ma è sbagliato.
Voltarsi indietro è sbagliato.
Ricordare i giorni passati in soffitta è sbagliato.
Gettare le basi per una vita che non li leghi indissolubilmente l'uno all'altra invece è l'unica cosa giusta che possano fare.
E ci provano, anche se in modi diversi. Cathy lo fa con un misto di fermezza, rabbia e odio, Chris con pacata rassegnazione, arrivando a fidanzarsi con Sarah nonostante lo leghi a lei del semplice affetto, e Carrie, la sorella più piccola, lo fa e basta. La sua storia nel libro è stata una delle parti più toccanti. La bambina che non è cresciuta come tutte le sue coetanee perché privata della luce del giorno è diventata una donna, ma sogna ancora un abbraccio, un sorriso, un qualunque gesto da parte di sua madre. Dovrebbe odiarla, ma non ci riesce. Nessuno comprende il suo muto dolore, Carrie lo tiene ben nascosto, e nessuno sa di come a scuola tutti la prendano in giro perché più piccola del normale, di quanto male possa fare aver bisogno di un amore che nessuno potrà mai darti, di come ci si possa sempre sentire sporche, sbagliate e inadeguate in ogni singolo momento della giornata.
Quando gli eventi precipitano, il rancore e il desiderio di vendetta diventano i veri protagonisti del film, e anche se questa parte del film occupa solo gli ultimi venti minuti si torna a respirare l'aria viziata tipica delle storie di Virginia Andrews.
Petals on the Wind, al contrario di Flowers in the Attic (qui la puntata di libro vs film) è un film meno noir, meno ambiguo, meno crudele, con meno suspense (la recensione del romanzo può aiutarvi a capire cosa intendo) e probabilmente adatto prevalentemente a un pubblico femminile. Non che questi siano necessariamente dei difetti, anche se di difetti nella pellicola ce ne sono; per quanto il romanzo sia stato riadattato al meglio la sceneggiatura poteva essere più curata in svariati punti. Stessa cosa il montaggio che sembra studiato appositamente per gli intervalli pubblicitari, e anche la colonna sonora, sfruttata al meglio nei trailer, non risulta sufficientemente incisiva.
Però gente... a me è piaciuto. La continuity della storia è stata rispettata, il cast è praticamente perfetto (solo su Rose McIver - Cathy - ho avuto qualche riserva, ma perché la trovo fisicamente lontana dall'attrice del primo film, cosa che non posso invece dire di Chris), e come ben sapete subisco il fascino del peccato e non riesco a sottrarmici. Così sono rimasta incollata allo schermo per tutti i 90 minuti della sua durata e se devo dirla tutta, se i minuti fossero stati anche 120 non mi sarebbe affatto dispiaciuto. ^^
(spoiler)
Per il 2015 sono previsti gli ultimi due adattamenti, If there be thorns e Seed of Yesterday, ma come ho detto più volte, per me la storia di Cathy e Chris finisce qui. O almeno vorrei che finisse qui, ma l'autrice non ha amato abbastanza i suoi personaggi e ha continuato a metterli di fronte a una vita ingiusta e crudele, ha scelto per loro la strada del peccato e per quanto il sentimento che li unisce troverà sempre una giustificazione, dovranno ancora pagare per essersi amati e per voler continuare a farlo. Nonostante tutto so già che quando usciranno i film io sarò seduta in prima fila per vederli e farmi del male. Cosa vi devo dire? Non sto affatto bene, lo so!
Ma è sbagliato.
Voltarsi indietro è sbagliato.
Ricordare i giorni passati in soffitta è sbagliato.
Gettare le basi per una vita che non li leghi indissolubilmente l'uno all'altra invece è l'unica cosa giusta che possano fare.
E ci provano, anche se in modi diversi. Cathy lo fa con un misto di fermezza, rabbia e odio, Chris con pacata rassegnazione, arrivando a fidanzarsi con Sarah nonostante lo leghi a lei del semplice affetto, e Carrie, la sorella più piccola, lo fa e basta. La sua storia nel libro è stata una delle parti più toccanti. La bambina che non è cresciuta come tutte le sue coetanee perché privata della luce del giorno è diventata una donna, ma sogna ancora un abbraccio, un sorriso, un qualunque gesto da parte di sua madre. Dovrebbe odiarla, ma non ci riesce. Nessuno comprende il suo muto dolore, Carrie lo tiene ben nascosto, e nessuno sa di come a scuola tutti la prendano in giro perché più piccola del normale, di quanto male possa fare aver bisogno di un amore che nessuno potrà mai darti, di come ci si possa sempre sentire sporche, sbagliate e inadeguate in ogni singolo momento della giornata.
Quando gli eventi precipitano, il rancore e il desiderio di vendetta diventano i veri protagonisti del film, e anche se questa parte del film occupa solo gli ultimi venti minuti si torna a respirare l'aria viziata tipica delle storie di Virginia Andrews.
Petals on the Wind, al contrario di Flowers in the Attic (qui la puntata di libro vs film) è un film meno noir, meno ambiguo, meno crudele, con meno suspense (la recensione del romanzo può aiutarvi a capire cosa intendo) e probabilmente adatto prevalentemente a un pubblico femminile. Non che questi siano necessariamente dei difetti, anche se di difetti nella pellicola ce ne sono; per quanto il romanzo sia stato riadattato al meglio la sceneggiatura poteva essere più curata in svariati punti. Stessa cosa il montaggio che sembra studiato appositamente per gli intervalli pubblicitari, e anche la colonna sonora, sfruttata al meglio nei trailer, non risulta sufficientemente incisiva.
Però gente... a me è piaciuto. La continuity della storia è stata rispettata, il cast è praticamente perfetto (solo su Rose McIver - Cathy - ho avuto qualche riserva, ma perché la trovo fisicamente lontana dall'attrice del primo film, cosa che non posso invece dire di Chris), e come ben sapete subisco il fascino del peccato e non riesco a sottrarmici. Così sono rimasta incollata allo schermo per tutti i 90 minuti della sua durata e se devo dirla tutta, se i minuti fossero stati anche 120 non mi sarebbe affatto dispiaciuto. ^^
(spoiler)
Per il 2015 sono previsti gli ultimi due adattamenti, If there be thorns e Seed of Yesterday, ma come ho detto più volte, per me la storia di Cathy e Chris finisce qui. O almeno vorrei che finisse qui, ma l'autrice non ha amato abbastanza i suoi personaggi e ha continuato a metterli di fronte a una vita ingiusta e crudele, ha scelto per loro la strada del peccato e per quanto il sentimento che li unisce troverà sempre una giustificazione, dovranno ancora pagare per essersi amati e per voler continuare a farlo. Nonostante tutto so già che quando usciranno i film io sarò seduta in prima fila per vederli e farmi del male. Cosa vi devo dire? Non sto affatto bene, lo so!
* * *
Nota: Se amate questo genere di storie (non necessariamente incestuose, ma comunque fuori dai soliti canoni) nel 2015 anche Dolce, Cara Audrina (My Sweet Audrina) diventerà un film. In questo caso la Andrews ha primeggiato tinte horror e gotiche e appena ho letto questa news il romanzo che avevo recuperato qualche mese fa è passato direttamente dalla libreria al comodino (voi non avete idea di come sia ridotto il mio povero comodino... ci sono libri anche nei cassetti!!!).
Petals on the Wind
Trailer più spoileroso