Lettori buongiorno! Avevo in mente di farvi un recap con le ultime new entry, ma visto che la maggior parte sono state letture mirate per il festival, perché non fare una sorta di "
speciale Mare di Libri"? Per molti di voi lo so che questo post saprà di già visto e già letto, su
Facebook e su
Instagram ho già rotto
le balls a dovere, ma potevo non lasciare anche qui una traccia del mio passaggio?
Tutto è cominciato con il mio accredito che purtroppo non è andato a buon fine
causa anagrafe. Non vi dico che smacco. Fatti pure i capelli rosa, mettiti pure i jeans stracciati, ma quando un anonimo form ti dice "digita la tua data di nascita" c'è ben poco fare.
E la verità fa male miei cari Mare di Libri è un festival dedicato in primis ai giovani e tu che giuovvvane non sei più, al 99% sei fuori.
Ciao, via, sciò, smamma vecchia bacucca. Ma a volte le favole hanno anche un lieto fine. La mia fata Turchina si chiama Giulia Taddeo ed è l'addetta stampa Rizzoli. Grazie a lei ho avuto il pass e venerdì 16 Giugno ho tolto le scarpette di cristallo, infilato le Adidas, e sono finalmente scappata a Rimini!
Eccomi arrivata in Piazza Cavour, questo è il teatro Galli, sede della Stampa in cui era allestita una libreria con tutti i titoli consigliati ai ragazzi; si trattava soprattutto di novità, ma una sezione era dedicata ai romanzi di Siobahn Dowd e subito la mente e il cuore sono volati a due gioiellini che avrei voluto consigliare a tutti quelli che li guardavano di sfuggita:
Le Rose di Shell e
Il Mistero del London Eye (
recensione).
Aperta parentesi: a parte tanti libri c'era anche tanto caldo. Chiusa parentesi.
Ma facciamo un passo indietro.
Come mi sono preparata per il festival?
In questi post (
qui e
qui) potete vedere le primissime new entry, ci sono ovviamente i romanzi di Siobhan Dowd e il bellissimo
L'Arte di Essere Normale di Lisa Williamson, ma scopriamo insieme le ultime novità.
Ecco, questa era la mia borsa giovedì sera.
Come potete vedere c'è
iBoy di Kevin Brooks che ho già recensito
qui e che mi è davvero piaciuto, d'altronde io ai supereroi non resisto se poi sono anticonformisti ancora meglio. L'autore sarebbe dovuto essere presente domenica 18 ma sapendo che io non sarei potuta andare ha disdetto l'incontro. Kevin...
ci vedremo in un'altra occasione, stai tranquillo! (
certo Silvia credici)
Per prepararmi all'incontro con Katherine Rundell non sapevo se leggere
Sophie sui Tetti di Parigi o
La Ragazza dei Lupi, poi ho scelto quest'ultimo, vincitore del
Premio Andersen 2017 come miglior libro per ragazzi tra i 9 e i 12 anni. Solitamente preferisco titoli per adolescenti, ma ci sono sempre le eccezioni che confermano la regola, come è successo con un altro romanzo Rizzoli,
In Viaggio nel Tempo con il Criceto. Il libro della Rundell mi è piaciuto (
non quanto il Criceto però!), e l'ho trovato perfetto da regalare a una piccola lettrice in erba. L'autrice crea eroine giovani che ancora non conoscono la paura, pronte a buttarsi anima e cuore nelle imprese più straordinarie e incredibili. Un libro che ha tanto da insegnare, in primis il rispetto per gli animali e la forza dell'amicizia.
Ma
la vera scoperta è stata Lorenza Ghinelli e il suo
Anche Gli Alberi Bruciano. Storia breve ma intensa, veloce e dolorosa come un pugno in pieno stomaco. Nonostante tematiche difficili e importanti questo libro mi ha strappato anche tanti sorrisi, e ha toccato corde che da tempo nessuno riusciva nemmeno a sfiorare. Quindi lettori, comprate la Ghinelli. Io adesso voglio tutti i suoi romanzi.
E adesso torniamo a Rimini. Appena sono arrivata ho incontrato proprio Lorenza sui gradini del Teatro Galli e tutta felice e contenta faccio per tirare fuori il suo libro dalla borsa e - panico - non c'è .Il mio cervello si collega un attimo, ripassa i miei ultimi trenta minuti di vita e mi invia un messaggio del tipo "cogliona, l'hai lasciato sul sedile della macchina!". Oh porca vacca - respiro - respiro ancora - e mi ricompongo.
Dopo due chiacchiere, tanti complimenti perché lei se li merita tutti, e l'autografo fatto sul mio misero quadernino, la lascio libera anche perché stava per accompagnare i ragazzi al Teatro degli Atti per l'evento "Ragazze che Amano la Scienza" con Samantha Cristoforetti, Filomena Grimaldi e Licia Troisi.
Essendo quasi mezzogiorno e non avendo niente da fare fino alle 14,30 me ne sono andata al mare a mangiare una super bruschetta pomodoro e mozzarella e poi con la panza piena mi sono spiaggiata al teatro degli Atti in attesa dell'
Elogio al Lettore presenziato da
Aidan Chambers. A introdurre l'evento c'è stata Beatrice Masini e dopo una frecciatina non troppo felice (
ma forse l'ho interpretata male io) alla sua ex casa editrice (la Rizzoli), il monologo ha inizio. Bravo Chambers
un grandissimo oratore davvero!
Lisa Williamson a sx - Katherine Rundell a dx (la rinco dietro sono io)
Alle 15,45 sono poi andata al bar Cavour dove mi aspettava Giulia con Katherine Rundell (adorabile, dolcissima... una fatina strappata dai boschi) e abbiamo fatto due chiacchiere proprio sul suo ultimo lavoro La Ragazza dei Lupi. Nei prossimi giorni pubblicherò recensione e intervista, all in one, quindi portate pazienza e restate sintonizzati!
Dopo, giusto il tempo di comprare un servizio di piatti di Villa d'Este stupendo, perché allo shopping non si rinuncia MAI, sono corsa alla biblioteca Gambalunga per l'incontro con Lisa Williamson, autrice de L'Arte di Essere Normale. Ci ha raccontato di quando ha lavorato con bambini e ragazzi transgender, del suo passato da adolescente e di come si sia sentita sola pur non avendo angoscianti segreti da confessare come David, il suo protagonista. D'altronde quando hai quindici anni sentirsi parte di un gruppo, avere la tua tribù, è una cosa di vitale importanza. Il libro per Lisa doveva quindi lanciare messaggi positivi mantenendosi però veritiero; doveva essere un faro, un rifugio, un testimone da poter consegnare ai genitori dicendo loro: ecco, leggetelo, io mi sento così.
Dopo circa quaranta minuti a cui non sono mancati vari interventi di ragazzi decisamente incuriositi davanti a un argomento così spinoso di cui si ha ancora timore di parlare (secondo Lisa, dieci anni fa, non sarebbe mai riuscita a pubblicare
L'Arte di Essere Normale), è iniziata la sessione autografi;
Mare di Libri è l'unico festival in cui vale la regola "
prima i giovani" ma io ho cercato di mimetizzarmi al meglio nella fila... oddio, non credo abbia funzionato, ma forse, mossi da pietà, nessuno ha avuto il coraggio di dirmi niente o di darmi della babbiona (
ragazzi educati, bravi :) )
A questo punto erano quasi le 18.00 e io ero felice ma sfinita. Volevo un letto. Ma anche i gradini di una chiesa sarebbero andati bene. Invece sono salita in macchina pensando al mio divano alla bella giornata trascorsa, a quanto i libri possano essere potenti e a quanto bene facciano. Mare di Libri è un festival straordinario, diverso da tutti gli altri, diverso da qualsiasi fiera; è più intimo, più discreto, ma ha una cassa di risonanza senza pari.
A domani, con un altro post sempre collegato a Mare di Libri 8)