| Bompiani, 01/06/2022 | pag.176 | € 18,00 | |
Anno 1442. L’esercito ottomano al comando di Murad II irrompe in Valacchia devastando i villaggi. Tra le capanne divorate dalla violenza nasce Radu, un bambino affetto da una rara forma di anemia che riuscirà a sopravvivere solo grazie alla caparbietà di Maria, sua madre, e a quella della sorella Anna. I tre sfuggono all’invasione rifugiandosi nella foresta, ma l’efferatezza dei lupi e degli orsi impallidisce dinnanzi a quella degli uomini. Anna e Maria si trovano così costrette, per resistere, a infrangere ogni regola, e insegneranno a Radu un’ostinata resistenza e una ferocia che ha l’impudenza di rivelarsi necessaria. La loro è la storia di un esilio, e di una scalata che rovescia il potere affogandolo nel suo stesso sangue. La sopravvivenza come codice morale, l’amore come unica gomena. E a legarli, sopra ogni cosa, il rito del sangue che Maria insegna a Radu e che lo tiene in vita, unendo così il suo destino di giovane uomo alla leggenda che porterà Vlad l’Impalatore, meglio noto come Dracula, a imporsi nell’immaginario collettivo.
Voto:
Era da un bel po' che un libro non mi teneva incollata alle sue pagine. Davo la colpa al caldo e alla stanchezza (🫠) ma credo che il problema fosse un altro a questo punto; con il romanzo giusto la colonnina di mercurio può pure toccare i 40 gradi che prima di collassare il libro lo finisci.La Stirpe e il Sangue è una storia breve, magnetica, dai tratti gotici.
Inizia in Valacchia nel 1442, il tempo poi passa, ma non gli orrori che con l'avvento di Vlad Dracul diventano sempre più sanguinari.
C’è una donna che tenta di sopravvivere e di mantenere in vita i suoi figli e c’è un neonato che riesce a restare aggrappato a questo mondo nonostante la morte trovi in lui qualcosa di irresistibile.
E poi ci sono gli uomini. Quelli che dimostrano il loro valore mettendo i paesi a ferro e fuoco, quelli che le mani le usano per distruggere e non per costruire, quelli che si sentono virili nel momento in cui le donne le prendono con la forza.
In un contesto buio e violento che si porta addosso il sapore delle leggende ancestrali dove la fantasia si mescola alla realtà più bieca, @lorenzaghinelli è a suo agio come non mai.
Una penna ruvida come la terra su cui si muovono i suoi personaggi e densa come il sangue che scorre nelle loro vene, con un finale così perfetto ed evocativo da essere indimenticabile.
A completare il tutto le suggestive illustrazioni di @darkam_arcadia 🖤
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