Il Genio e il Golem
di Helene Wecker
Neri Pozza, 2013
Pag. 592
Prezzo € 18,00
Trama:
È un giorno del 1899 quando Otto Rotfield si inoltra nel folto del bosco di Konin, un paesino a sud di Danzica, e varca la soglia della catapecchia di Yehudah Schaalman. Rabbino dall’oscura fama – a Konin si sussurra che sia stato posseduto da un dybbuq, uno spirito maligno che gli avrebbe conferito poteri soprannaturali –, Schaalman è solito ricevere nel cuore della notte la visita di ragazze di campagna alla ricerca di filtri d’amore o di donne sterili che, grazie alle sue arti cabalistiche, restano incinte poco tempo dopo.
Figlio di un fabbricante di mobili, trentenne così inetto e arrogante che in meno di cinque anni ha mandato in rovina l’azienda di famiglia, Rotfield non è a caccia di incantesimi o magiche pozioni. Vuole da Schaalman molto di più: un golem che passi per umano, un golem- femmina che gli faccia da moglie docile e ubbidiente e lo accompagni verso la nuova terra promessa: l’America.
Disposto, in cambio di denaro, a offrire ogni sorta di servigi, Schaalman si cimenta nel compito e crea dall’argilla una splendida golem, pronta a seguire e proteggere il suo padrone e, insieme, a scatenare la sua potente forza distruttiva.
Rotfield si imbarca con la sua creatura sul Baltika, il piroscafo addetto alla rotta Danzica- New York, ma, subito dopo averle dato vita con la formula trascrittagli dal rabbino, per un malore a lungo trascurato muore. Sola, la golem sbarca a New York e si aggira, stordita e totalmente alla deriva, per le strade rumorose della metropoli della fine del XIX secolo.
Non lontano da lei, nella zona di Lower Manhattan chiamata Little Syria, Butros Arbeely, uno stagnino cattolico maronita, è alacremente al lavoro nella sua officina in cui fabbrica o rappezza tazze e piatti, pentole e padelle, ditali e candelabri.
È alle prese con un vecchio fiasco di rame malconcio appartenuto da tempo immemorabile a una famiglia siriana, quando viene attraversato da una scossa potentissima e spinto via lontano dal suo tavolo di lavoro. Il tempo di riprendersi e riaprire gli occhi che scorge davanti a sé un uomo nudo, dai tratti del volto di una perfezione inquietante, i capelli scurissimi e un bracciale di metallo al polso destro: un genio, da lui accidentalmente liberato, uno di quei genii potenti e intelligenti, la cui forma reale, inconsistente come un soffio d’aria e invisibile all’occhio umano, può radunare i venti del deserto e cavalcarli, e assumere le sembianze di qualsiasi essere vivente…
Romanzo che, attraverso lo sguardo di due affascinanti figure della mitologia araba ed ebraica, illumina la New York di inizio Novecento, città di immigrati e di grandi trasformazioni sociali, di culture che si mescolano e grandi solitudini, di millenarie conoscenze e avveniristiche innovazioni, Il genio è il golem è uno dei romanzi più attesi dell’ultima stagione letteraria americana.
Trama:
È un giorno del 1899 quando Otto Rotfield si inoltra nel folto del bosco di Konin, un paesino a sud di Danzica, e varca la soglia della catapecchia di Yehudah Schaalman. Rabbino dall’oscura fama – a Konin si sussurra che sia stato posseduto da un dybbuq, uno spirito maligno che gli avrebbe conferito poteri soprannaturali –, Schaalman è solito ricevere nel cuore della notte la visita di ragazze di campagna alla ricerca di filtri d’amore o di donne sterili che, grazie alle sue arti cabalistiche, restano incinte poco tempo dopo.
Figlio di un fabbricante di mobili, trentenne così inetto e arrogante che in meno di cinque anni ha mandato in rovina l’azienda di famiglia, Rotfield non è a caccia di incantesimi o magiche pozioni. Vuole da Schaalman molto di più: un golem che passi per umano, un golem- femmina che gli faccia da moglie docile e ubbidiente e lo accompagni verso la nuova terra promessa: l’America.
Disposto, in cambio di denaro, a offrire ogni sorta di servigi, Schaalman si cimenta nel compito e crea dall’argilla una splendida golem, pronta a seguire e proteggere il suo padrone e, insieme, a scatenare la sua potente forza distruttiva.
Rotfield si imbarca con la sua creatura sul Baltika, il piroscafo addetto alla rotta Danzica- New York, ma, subito dopo averle dato vita con la formula trascrittagli dal rabbino, per un malore a lungo trascurato muore. Sola, la golem sbarca a New York e si aggira, stordita e totalmente alla deriva, per le strade rumorose della metropoli della fine del XIX secolo.
Non lontano da lei, nella zona di Lower Manhattan chiamata Little Syria, Butros Arbeely, uno stagnino cattolico maronita, è alacremente al lavoro nella sua officina in cui fabbrica o rappezza tazze e piatti, pentole e padelle, ditali e candelabri.
È alle prese con un vecchio fiasco di rame malconcio appartenuto da tempo immemorabile a una famiglia siriana, quando viene attraversato da una scossa potentissima e spinto via lontano dal suo tavolo di lavoro. Il tempo di riprendersi e riaprire gli occhi che scorge davanti a sé un uomo nudo, dai tratti del volto di una perfezione inquietante, i capelli scurissimi e un bracciale di metallo al polso destro: un genio, da lui accidentalmente liberato, uno di quei genii potenti e intelligenti, la cui forma reale, inconsistente come un soffio d’aria e invisibile all’occhio umano, può radunare i venti del deserto e cavalcarli, e assumere le sembianze di qualsiasi essere vivente…
Romanzo che, attraverso lo sguardo di due affascinanti figure della mitologia araba ed ebraica, illumina la New York di inizio Novecento, città di immigrati e di grandi trasformazioni sociali, di culture che si mescolano e grandi solitudini, di millenarie conoscenze e avveniristiche innovazioni, Il genio è il golem è uno dei romanzi più attesi dell’ultima stagione letteraria americana.
Devo averlo. Non dico subito ma adesso al più presto!
8 commenti:
Lo voglio tanto pure io. Purtroppo, i bellissimi titoli della Neri Pozza non sempre sono pubblicizzatissimi e hanno un prezzo di solito un po' altino. E' il caso di Il genio e il golem. Magari, aspetterò l'edizione tascabile della Beat. Intanto, per il mese di gennaio, sempre della stessa CE, punto Storia d'inverno :)
Questo libro lo ha preso mia sorella per Natale, non lo conoscevo ma mi attira molto. Probabilmente lo leggerò a breve :)
PS: felice che tu abbia apprezzao la citazione nella rubrica :)
volevo anche invitarti a partecipare alla challenge organizzata dal mio blog, nel caso tu sia appassionata di libri mattoni/ciccioni. La trovi qui: http://ilprofumodellepaginestampate.blogspot.it/2013/12/libri-ciccioni-challenge-2014.html
Spero di vederti tra i partecipanti :)
bellooooo
@Mr Ink
Sì, è vero, potrei aspettare l'edizione economica... ma chi ce la fa?!
@Ilaria Della Casa
Beata, puoi scroccarlo alla sorella, vedi che a volte servono?!
Per la challenge se mai dovessi leggere un libro ciccione verrò sicuramente a iscrivermi, per ora non l'ho fatto perché non partecipo più a nessuna challenge, purtroppo tutto quello che m'impone un minimo di regole mi manda in crisi xD
Ecco brava...compralo quanto prima così ci fai la recensione :P
Ogni volta che entro nella libreria vicino casa, vedo questo libro, mi fermo lo osservo, lo prendo in mano e mi imbambolo a fissarlo... poi lo rimetto giù.
Non capisco cosa mi frena, al contrario tuo la cover e il titolo mi hanno subito colpito e dopo aver letto la trama ero ancora più affascinata, ma c'è sempre qualcosa che mi frena :/
@Emy
Farò il possibile xD
@Alessia
Dalla copertina m'immaginavo una storia completamente diversa e adesso sono in una fase critica. Devo mettere il naso tra quelle pagine o non sono contenta!
Sono giorni che mi hai messo la pulce nell'orecchio, lo sto cercando ovunque *^*
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