La Psichiatra di Wulf Dorn
| Corbaccio, 2010 | pag. 399 | € 18,60 ed. rilegata |
Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un'umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l'Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo di donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all'Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare dall'ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l'incubo. Nessuno l'ha vista uscire, nessuno l'aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire. Chi è quella donna? Cosa le è successo? E chi è veramente l'Uomo Nero? Ellen non può far altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di violenza, paranoia e angoscia. Eppure sa che, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine...
Voto:
Dopo una serie di racconti horror, Wulf Dorn decide di cambiare genere e nel 2009 pubblica un thriller psicologico che in breve tempo scala le classifiche di vendita e si trasforma in un vero e proprio caso editoriale. La Psichiatra folgora, ammalia e stupisce in ogni parte del mondo, ma come spesso mi capita davanti a fenomeni di questa portata invece di venirne attirata ne vengo respinta. Ma non è un problema, tanto lo so che prima o poi arriverà il "suo" momento, devo solo saper aspettare... e così ho fatto.
Marzo 2014, La Psichiatra mi viene offerto durante uno scambio, che sia un segno del destino? Accetto senza indugio (tra l'altro era in wish list da anni!) e lo inizio subito, d'altronde procrastinare ulteriormente non avrebbe senso, eppure fin dalle prime pagine sento che qualcosa non funziona.
Penso che sappiate benissimo quanto sia frustrante cercare qualcosa tra le parole che si leggono e non trovarlo, e le voci che frullano in testa sono sempre le medesime "Perché non riesco a vederci quello che per tutti è palese? Perché non riesco a farmi coinvolgere? Perché questo libro non mi sta piacendo?" Ma ogni lettore ha una propria personale storia fatta di romanzi amati e odiati, di letture deludenti e esaltanti, di autori che se non si fossero mai "incontrati" sarebbe stato meglio e di altri a cui si vorrebbe poter stringere la mano e dare una pacca sulla spalla. Tutto questo ci rende i lettori che siamo.
Io per esempio ho scoperto Fitzek prima di Dorn e nonostante le numerose somiglianze il primo mi ha stravolto, il secondo mi ha lasciata indifferente.
Entrambi tedeschi, entrambi caratterizzati da uno stile asciutto e scarno, entrambi abili burattinai, sia Fitzek che Dorn affidano la narrazione al susseguirsi degli eventi dimenticandosi di dare spessore e carattere ai loro personaggi, ma se il primo riesce a essere dinamico e incalzante, il secondo risulta inutilmente prolisso e noioso. Ne La Psichiatra per esempio ci sono continui depistaggi travestiti da colpi di scena, ma quando si scrive un thriller psicologico dove tutto è avvolto da un certo nonsense in attesa del finale chiarificatore, bisogna avere tecnica. Wulf Dorn ha raccontato una bella storia, ma l'ha raccontata male.
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8 commenti:
Confesso che La psichiatra è il romanzo che ho più apprezzato di Dorn, gli altri li considero sufficienti. Come hai detto tu ognuno ha un suo particolare rapporto con i romanzi. La psichiatra fu una delle mie prime letture da quando ho un blog e dunque mi piacque abbastanza, non so se rileggendolo ora dopo molti altri romanzi mi farebbe lo stesso effetto. Cmq Fitzek è nettamente superiore :D
Ciao @Nico, non è un delitto averlo apprezzato (se non sai che moria di gente?) però se mi dici che è il migliore... ahi... forse allora non c'incontreremo per un po' di tempo io e Dorn.
Purtroppo, o per fortuna - dipende dai punti di vista - le letture che ci lasciamo alle spalle influenzano quelle attuali e chissà, magari anni fa La Psichiatra mi sarebbe piaciuto di più, o ci avrei visto meno difetti, chissà.
Fitzek lo trovo elementare sotto molti punti di vista, ma i suoi libri si bevono, questo invece ormai stava ammuffendo xD
Ma no, incontralo ancora Dorn!
Non è proprio il mio genere, però ci avevo fatto un pensierino perché ne ho sentito parlare bene e ogni tanto mi ritrovo a pensare "cavolo dovrei provare a leggere un thriller" però ancora non ho avuto la spinta necessaria a provarci davvero. Vista la tua recensione non penso sia adatto per iniziarsi al genere questo, vero?
L'unico che ho letto è stato L'isola della paura, anni fa dopo aver visto il film che avevo adorato... il libro però non mi ha dato le stesse emozioni (forse perché già conoscevo la fine) e la cosa che più mi era piaciuta nel film (le battute finali del protagonista) nel libro erano diverse e prive di significato :/
Insomma, consigli? U_U
@Mr Ink
Dici? A me basti che migliori un po' lo stile e accorci le sue storie, poi potremmo pure andare d'accordo :P
@daydream
Io ai non lettori di thriller che vogliono avvicinarsi al genere consiglio sempre Non Dirlo a Nessuno di Harlan Coben. Semplice ma d'effetto, uno dei primi titoli che mi hanno instradata al genere!
Bene grazie! Vado a leggermi la trama allora :)
A me è piaciuto molto invece e mi ha tenuta incollata alle pagine...!
però forse è una questione di aspettative o "semplicemente"... quando non scatta il feeling, non scatta e basta XD
Hai ragione, infatti come dicevo Fitzek somiglia a Dorn, ma al primo perdono i difetti al secondo no :P
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