13 aprile 2017

Recensione, LA FIGLIA FEMMINA di Anna Giurickovic Dato

Buon pomeriggio lettori, oggi vi parlo di un romanzo da leggere tutto d'un fiato, un romanzo che a suo modo va anche assimilato, motivo per cui ho aspettato un bel po' prima di pubblicare la recensione.

La Figlia Femmina di Anna Giurickovic Dato

| Fazi, 2017 | pag. 192 | € 16,00 |
Sensuale come una versione moderna di Lolita, ambiguo come un romanzo di Moravia, La figlia femmina è il duro e sorprendente esordio di Anna Giurickovic Dato.
Ambientato tra Rabat e Roma, il libro racconta una perturbante storia familiare, in cui il rapporto tra Giorgio e sua figlia Maria nasconde un segreto inconfessabile. A narrare tutto in prima persona è però la moglie e madre Silvia, innamorata di Giorgio e incapace di riconoscere la malattia di cui l’uomo soffre. Mentre osserviamo Maria non prendere sonno la notte, rinunciare alla scuola e alle amicizie, rivoltarsi continuamente contro la madre, crescere dentro un’atmosfera di dolore e sospetto, scopriamo man mano la sottile trama psicologica della vicenda e comprendiamo la colpevole incapacità degli adulti di difendere le fragilità e le debolezze dei propri figli. Quando, dopo la morte misteriosa di Giorgio, madre e figlia si trasferiscono a Roma, Silvia si innamora di un altro uomo, Antonio. Il pranzo organizzato dalla donna per far conoscere il nuovo compagno a sua figlia risveglierà antichi drammi. Maria è davvero innocente, è veramente la vittima del rapporto con suo padre? Allora perché prova a sedurre per tutto il pomeriggio Antonio sotto gli occhi annichiliti della madre? E la stessa Silvia era davvero ignara di quello che Giorgio imponeva a sua figlia?
La figlia femmina mette in discussione ogni nostra certezza: le vittime sono al contempo carnefici, gli innocenti sono pure colpevoli. È un romanzo forte, che tiene il lettore incollato alla pagina, proprio in virtù di quell’abilità psicologica che ci rivela un’autrice tanto giovane quanto perfettamente consapevole del suo talento letterario.
Voto:

Inizia con una scena decisamente forte La Figlia Femmina di Anna Giurickovic Dato. Una bambina a letto, in procinto di addormentarsi, e un padre che invece di rimboccarle le coperte ci si infila sotto... poi l'inquadratura si sposta, sono passati anni, Maria è diventata un'adolescente irrequieta e sta per conoscere il nuovo compagno della madre, Antonio.
Il pranzo della domenica, il sole che batte contro i vetri, la gioia nel cuore di una donna, Silvia, che spera di poter dare una svolta a una vita perennemente sottotono e continuamente condizionata dall'uomo che ha accanto.
Tra una portata e l'altra i ricordi però tornano a galla e poco alla volta la verità si fa strada nel cuore di una madre che forse ha fatto solo finta di non sapere... Intanto Maria ammicca, ancheggia, sbatte le ciglia. Non è la solita Maria che ce l'ha con il mondo intero, e se non fosse per quel fare da civetta, potrebbe sembrare una normale ragazzina in procinto di diventare donna. Quasi ci casca Silvia. È così felice di vedere la sua Maria allegra che non nota subito quei suoi atteggiamenti da Lolita. Ma al lettore non sfugge nulla, anche se a fine romanzo ci si chiede fino a che punto Maria sia solo ed esclusivamente la tragica conseguenza di un'infanzia profanata. Di certo, nonostante tutto, vittima non sembra mai. Che la violenza l'abbia privata di un'identità solida e ben definita è certo, che la madre si sia resa complice involontaria lo è altrettanto, e Maria non riesce a perdonarla. Silvia doveva salvare la sua bambina e non l'ha fatto. Ha chiuso gli occhi, si è rifugiata nel suo mondo perfetto, e adesso merita di essere punita per mano del suo stesso sangue.
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7 commenti:

Mr Ink ha detto...

Anch'io avrei preferito tratti più decisi, più drammatici, nel finale, però le atmosfere quasi teatrali e la seduzione di lei mi hanno stranito e affascinato il giusto. Il difetto, purtroppo, è che non si distacca troppo da quello che dice la quarta di copertina. Ma il resto lascia sperare grandi cose, anche se allo Strega tiferò Cognetti. :)

Rob Gan - Fumetti che passione! ha detto...

Ciao Silvia, credo sia per me la prima volta che visito il tuo blog :-)
Mi piace leggere, lo faccio da sempre. Se mi capitasse sottomano lo leggerei volentieri ;-)

SilviaLeggiamo ha detto...

@Mr Ink
Sì è l'unica cosa... già che come libro è "cattivo" doveva esserlo anche nel finale che ho trovato invece amaro.

Ciao @Roberta bentrovata :)

Benedetta ha detto...

Il tema trattato è piuttosto forte ma mi piacerebbe moltissimo riuscire a leggerlo!
Mi sono unita con piacere ai tuoi lettori fissi!
Se ti va di ricambiare ti aspetto da me!
http://lamammadisophia2016.blogspot.it

La libreria di Tessa ha detto...

Ciao Silvia, non passo da un secolo, ma ogni volta che "torno" a sbirciare ti leggo con grande piacere. Bella recensione di un romanzo che spero di leggere presto!

SilviaLeggiamo ha detto...

Ciao Tessa, bentrovata! Ma sai che blogger lo odio adesso? Da quando ha spostato l'elenco dei preferiti io mi perdo un sacco di post di blog che seguo!

La libreria di Tessa ha detto...

@Silvia, non dirmelo, una caporetto!