Trame Libere, cinque storie su Lee Miller di Eleonora Antonioni
| Sinnos, 05/12/2019 | pag. 147 |
Una donna dai mille talenti. Tra arte, moda e impegno civile, la storia ricchissima e complessa di Lee Miller, donna multiforme e spiazzante, mai soddisfatta, sempre in cerca di qualcosa di nuovo. Prima modella, poi artista d’avanguardia, fotografa di guerra, giornalista, cuoca perfino… Ma senza avere mai paura di confrontarsi con la grande Storia.
Voto:
Sapete bene quanto io ami le biografie a fumetti, soprattutto se mi permettono di scoprire la vita di personaggi a me poco noti e non avete idea di quanto mi senta ignorante e felice nel momento in cui mi capitano tra le mani simili gioielli. Se poi durante e a fine lettura mi ritrovo a navigare in internet alla ricerca di foto e approfondimenti, allora è fatta, significa che il libro ha sortito l'effetto sperato. Ed è quello che è successo leggendo Trame Libere di Eleonora Antonioni la quale, attraverso cinque momenti fondamentali della vita di Lee Miller, ci racconta di una donna straordinaria che non si è mai fermata, reinventandosi continuamente.
Lee (Elizabeth alla nascita) Miller è stato uno spirito libero, inquieto, bisognosa di continui stimoli e verità. Sicuramente la violenza domestica subita da bambina ha contribuito a forgiare un carattere già di per sé forte, è cresciuta senza un solo "no" (le si poteva negare qualcosa quando le era stato portato via tutto?) ma non si è mai arresa, sapendo fare spesso di necessità virtù.
Negli anni Venti ha sfruttato l'occasione di diventare modella per entrare nei salotti dell'alta società, per conoscere persone influenti e imparare dalla gente quello che nessun tipo di scuola avrebbe mai potuto insegnarle. Quando uno scandalo pubblicitario ha messo fine alla sua carriera ha capito che era ora di mettersi dall'altra parte dell'obiettivo e da apprendista fotografa si è trasformata nel giro di pochi anni in abile reporter. Le sue istantanee di guerra hanno fatto il giro del mondo, Lee ha testimoniato gli orrori più indicibili e non ha mai mancato di lanciare messaggi universali, come quando si fece fotografare nella vasca da bagno di Hitler dopo la sua caduta nel 1945. Lavare gli orrori dei campi di concentramento nel bagno dell'uomo che ne fu l'artefice. Un vero e proprio atto di purificazione.
Afflitta da grandi momenti di euforia che si alternavano ad altri di infinita apatia, Lee viaggiava per scappare dai suoi demoni. Parigi, Londra, New York, il Cairo. Una donna che non ho potuto fare a meno di ammirare, passionale, irraggiungibile, libera ed emancipata, nel lavoro come in amore.
È stata amica di Picasso, ha immortalato dive come Colette e Marlene Dietrich e se penso che a Bologna, a Palazzo Pallavicini, questa primavera, c'è stata una retrospettiva dedicata a lei mi mangio le mani per essermela fatta scappare!
Sono però contenta che Kate Winslet porterà sullo schermo il suo personaggio attraverso una sceneggiatura scritta proprio dal figlio di Lee, Antony Penrose. Ecco, forse tra queste pagine mi è mancato scoprire la Miller "madre", ma magari è anche giusto così, forse quello è stato un lato della sua vita che ha voluto tenere privato, mentre tutto il resto l'ha restituito al mondo con forza e veridicità.
Davvero un bell'esordio che mi ha aperto tanti cassettini della memoria, perché quando ho iniziato la lettura pensavo di non sapere nulla di Lee Miller, invece l'avevo già incontrata. Tipo qua. In questo quadro di Picasso per cui ha posato come modella.
Lee Miller secondo Picasso |
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Le Vite di Lee Miller
(Archinto Editore, 2009 - pag.215 - € 35,00)
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New York, 1927: giovane donna dalla bellezza classica, Lee Miller è "scoperta" da Condé Nast, compare sulla copertina di "Vogue" e viene immortalata dai più grandi fotografi del tempo, tra cui Steichen, Hoyningen-Huene e Horst. Parigi, 1928: amica di Eluard e di Picasso, allieva e compagna di Man Ray, inventa con lui la tecnica della solarizzazione, diventa una brillante fotografa e interpreta il ruolo della statua in "Le Sang d'un poète" di Jean Cocteau. Europa, 1944-1945: corrispondente di guerra, è l'unica donna al seguito delle truppe alleate, dalle coste della Normandia ai campi di sterminio, al "nido dell'aquila" di Adolf Hitler in Baviera. Le sue fotografie di Dachau sconvolgono il mondo intero. Queste sono solo tre delle molteplici "vite" di Lee Miller, raccontate dal figlio Antony, nato dalla sua unione con il pittore surrealista Roland Penrose. Di questa eroina sorprendente quanto bella e intrepida, il fotografo David Scherman diceva che "ha incarnato quant'altre mai la nuova donna della metà del Novecento". Arricchito da oltre centocinquanta fotografie in duotone - tra cui anche alcuni ritratti firmati dai più grandi fotografi - il libro ripercorre l'esistenza di quella che fu per certo una delle donne più straordinarie del suo tempo.
Il Bambino che morse Picasso
(Gallucci Editore, 2012 - pag. 47)
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Da bambino Tony ha avuto un amico molto speciale: si chiamava Pablo Picasso ed era un artista famoso in tutto il mondo. Ora che è diventato grande, Antony condivide con te il ricordo del suo straordinario compagno di giochi.
Il libro raccoglie 65 splendide immagini, che comprendono opere di Picasso, foto scattate dalla mamma di Tony (la fotografa Lee Miller) e disegni.
Con 22 illustrazioni a colori e 43 in bianco e nero.
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