18 ottobre 2013

Recensione, IL MULINO SULLA FLOSS di George Eliot

Buongiorno a tutti, oggi vi propongo un'altra attenta analisi che Alice ha scritto su un classico di George Eliot, pseudonimo di Mary Anne Evans. Buona lettura ^^

The Mill on the Floss

| Mondadori, 1993 | pag. 638 | € 10,50 |
Cresciuti insieme e legati da un tenace affetto i due figli del mugnaio Tulliver vedono le loro strade dividersi drammaticamente quando l'impetuosa Maggie scopre che la società, e il suo stesso fratello, non le lasciano spazio per vivere e amare. Uno dei più vigorosi e sferzanti romanzi dell'epoca vittoriana, caratterizzato da una coraggiosa presa di posizione femminista di chiara matrice autobiografica.








Voto:

"Le donne intelligenti sono come pecore dalla coda lunga: non vengono pagate ad un prezzo maggiore per questo." 
...Così la pensa il signor Tulliver, proprietario del mulino di Dorlcote, sulle rive del fiume Floss, a St. Ogg's, quando si tratta della figlioletta Maggie: una bambina di nove anni, vivace, intelligente e dotata di una sensibilità fuori dal comune; una bimba curiosa, che ama leggere, fantasticare, ed abbandonarsi alla più fervida immaginazione.
Maggie non è una bambina come le altre, e questo non solo per le sue particolari doti intellettuali e per il suo carattere impulsivo (che le procura non pochi guai!), ma anche perché, a differenza della cuginetta Lucy (emblema di perfezione vittoriana), ha la carnagione scura, grandi occhi nerissimi, ed una folta chioma corvina che rifiuta di arricciarsi... Una diversità che la madre, e le sdegnose sorelle di lei, non riescono proprio a perdonarle! A dispetto delle critiche, però, Maggie trova conforto nell'affettuosa protezione del padre (che malgrado le proprie considerazioni è sinceramente orgoglioso di lei) e, specialmente, nello sconfinato amore per Tom, il fratello maggiore: il suo idolo, l'eroe della sua vita e l'unico che, coi suoi rimproveri, riesca a ferirla profondamente. Tom vuole bene alla sorellina, ma ha un carattere duro, severo ed intransigente, e quando lei sbaglia, non si pone alcuno scrupolo nel punirla duramente. Sono questi i primi dolori di Maggie, le prime ferite ch'ella deve affrontare quando, ancora troppo piccola per razionalizzare la sofferenza, non trova altro modo di sfogarsi che chiudersi in soffitta e maltrattare una vecchia bambola di legno.
Le pene di Maggie, le sue inquietudini, la rabbia e i piccoli grandi drammi che caratterizzano buona parte della sua vita di bambina, sono raccontati dalla Eliot con una sensibilità ed una lucidità che fanno di lei, accanto a Charles Dickens, una degli autori che meglio hanno saputo descrivere e comprendere il mondo dell'infanzia, evitando stereotipi e banalità.
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Nota: I commenti rilasciati a questo post, saranno visibili anche nella pagina del sito dedicata alla recensione.

6 commenti:

Angela ha detto...

è uno del classici che adoro, mi piace proprio il modo di scrivere dell'autrice, anche le descrizioni non mi son pesate (com'è di solito), i personaggi mi son rimasti nel cuore, maggie soprattutto!1 bello!!

Miraphora ha detto...

Ce l'ho da leggere! Ne ho sempre sentito parlare molto bene ^_^

Little Miss Book ha detto...

Non ho mai letto nulla di George Eliot e questa recensione mi hanno incuriosita.

Anonimo ha detto...

Neanche io ho mai letto nulla di quest'autore,visto che il mio genere è differente, ma come al solito con le tue recensioni riesci sempre ad invogliarmi a leggerlo e credo che non mancherà molto a convincermi!
Complimenti!!!come sempre scrivi benissimo. Continua così...Alessandra.

Unknown ha detto...

Credo che nessuno romanzo di unno scrittore inglese mi abbia mai commosso come the mille on the flodd

Unknown ha detto...

Correggere gli errori miei involontari scusate

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