16 febbraio 2014

Recensione, LA RAGAZZA DELLA PORTA ACCANTO di Jack Ketchum

Jack Ketchum è uno dei più grandi autori horror e in Italia non dico che sia un perfetto sconosciuto, ma di certo i suoi romanzi non hanno ancora trovato il giusto spazio sugli scaffali delle librerie. Insomma sono andata su amazon e non ci sono altri titoli disponibili al di fuori de La Ragazza della Porta Accanto. Com'è possibile?
Mentre medito una risposta (che non troverò) vi lascio alla recensione ^^

The Girl Next Door di Jack Ketchum

| Gargoyle, 2009 | pag. 288 | € 17,00 |
David ha 12 anni e incarna il prototipo dell'adolescente medio. Frequenta gli altri ragazzi del vicinato e comincia a sviluppare un certo interesse per il sesso femminile. Quando le sorelle Meg e Susan Loughlin si trasferiscono a vivere nella casa accanto, David è felice dell'opportunità di ampliare il proprio giro di amicizie, anche se Meg, che incontra per prima, è un paio d'anni più grande. I genitori delle due ragazze sono rimasti uccisi in un incidente d'auto, e le sorelle Loughlin sono state affidate alla vicina di David, Ruth. Ma Ruth, in apparenza ottima madre di famiglia, nasconde una vena di sadismo e alienazione, che sfoga dapprima sottoponendo le ragazze a percosse sempre più violente e dolorose, poi dando vita a una serie di torture fisiche e psicologiche di cui David e gli altri ragazzi del vicinato divengono testimoni e, in qualche modo, complici inconsapevoli. La polizia non prende sul serio le denunce di Meg: l'unica speranza per lei e la sorella è nell'aiuto dell'amico David. Riuscirà a salvare le sorelle prima che sia troppo tardi?

Voto:

«Pensate di sapere cosa sia il dolore?»

Jack Ketchum noto per narrare l'orrore attingendo dalla vita reale e non dal paranormale, ne La Ragazza della Porta Accanto rievoca gli anni '60 attraverso un terribile fatto di cronaca e in meno di trecento pagine ci rende spettatori inermi del "peggior crimine mai commesso nello Stato dell'Indiana".
Sinceramente non so se saprò usare le parole giuste per recensire il romanzo, non credo esistano, probabilmente potrei sfogliare l'intero vocabolario e non trovare un termine adatto per esprimere quello che ho provato. Il Male descritto è talmente perverso e malato che ti anestetizza trasformandoti in una spettatore inerme e quasi complice dell'orrore che si sta consumando davanti ai tuoi occhi.
Così come complici sono David e i suoi amici, una combriccola di ragazzini più o meno adolescenti che hanno troppa fretta di crescere e di fare cose da grandi. Al momento gli adulti rappresentano un mondo off-limits, fanno parte di quella specie di esseri umani che non ti capiscono, ti limitano, e ti opprimono. Tranne Ruth. Lei è diversa, usa intercalari coloriti, giustifica le loro bravate e ha sempre una birra al fresco che offre loro ammonendoli ogni volta con le medesime parole "non ditelo a nessuno". E non lo diranno mai a nessuno. Non diranno mai niente. Anche quando il segreto da mantenere non riguarderà una piccola dose di alcol, una bravata o una parolaccia di troppo, loro non diranno mai niente...
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Nota: I commenti rilasciati a questo post, saranno visibili anche nella pagina del sito dedicata alla recensione.

10 commenti:

daydream ha detto...

Non lo so T__T ribadisco: non so se ce la potrei fare D:
Probabilmente a un certo punto mi ritroverei a chiudere il libro e andarlo a nascondere dove dimenticherò di averlo messo e perché non venga trovato D:

Mr Ink ha detto...

Recensione ottima. Un libro per lettori "dotati di stomaco", senza dubbio. Il film con la Page - tra l'altro, tanta stima per lei e il suo discorso di qualche giorno fa - l'ho visto anni fa e non l'ho dimenticato. Anche se era un film per la TV, anche se ne vedo fin troppi. Non escludo di comprarlo, visto anche il buon prezzo dell'edizione tascabile, ma dovrei leggerlo in un momento di pace assoluta. Altrimenti so che sarebbe un danno. :/

Nico ha detto...

Dopo la tua recensione lo inserisco nel prossimo ordine cartaceo, anche perché ho notato che non esiste in formato ebook, purtroppo.

Anonimo ha detto...

Mi sono informata nel fine settimana sull'argomento, (colpa tua!) e ci sono stata anche male.
Sebbene normalmente sia molto interessata alle varie manifestazione delle turbe della pasiche umana (e spesso mi domando se non ho qualche problema) non so se ce la farò a leggere questo libro o vedere uno qualsiasi dei film. Per fortuna la mia morbosità ha un limite!

p.s. ho fatto un discorso un po' contorto, ma spero di essermi spiegata.

Marta

Giada ha detto...

La tua recensione bellissima e tanto emozionante(non le leggo più, mi commuovi sempre T____T) mi spinge a leggere il libro, ma non voglio farmi del male -_____-. Ho letto la storia della povera Sylvia e sono scioccata nello scoprire sino a che punto può arrivare la cattiveria umana. Perchè per quanto uno sia squilibrato, per arrivare a fare certe cose bisogna essere anche bastardi (posso scriverlo vero?).

SilviaLeggiamo ha detto...

@Nico Donvito
Evvai Nico! Di certo non ti lascerà indifferente.

@Marta
Abbiamo lo stesso problema allora, anch'io sono morbosamente attratta dai fatti di cronaca, dalla loro evoluzione e dai perché e per come certa gente arrivi a tanto (anche se in tv non seguo nulla, tutta spazzatura, tutta mercificazione...).
Ho iniziato il libro senza sapere nessun dettaglio della storia vera poi mi sono documentata e mi sono fatta la fatidica domanda "se avessi saputo... avrei letto il libro?"
Forse sì, ho lo stomaco bello forte, e del romanzo non mi è rimasta la crudeltà delle scene (filtrate comunque dagli occhi di un dodicenne che spesso chiude gli occhi per non vedere... ma sente...) ma il dolore per questa adolescente che nessuno ha voluto/potuto aiutare. Sono decisamente storie che ci metto un po' a scrollarmi di dosso ;_;

SilviaLeggiamo ha detto...

@Giada
Grazie Giadinaaa, anche tu a lucidarmi l'ego, che cara!
Vedo che in tanti sono andati a leggere la storia di Sylvia (che si chiami come me mica mi piace...), d'altronde come si fa a non commuoversi e a non soffrire con lei? Fin dove possa spingersi la cattiveria umana è davvero scioccante.

Angela ha detto...

è uno di quei libri che da una parte mi attirano perchè tratto da fatti veri ma siccome si tratta sicuramente di una narrazione forte, mi trattengo ... credo lo rimanderò... però non nascondo di essere molto curiosa

Emy ha detto...

Ho letto le informazioni su wikipedia e sono rimasta orripilata. Decisamente non ho lo stomaco adatto per leggere questo genere di romanzi, quindi eviterò anche il libro della Piemme sul caso di Elisabeth Fritzl.

SilviaLeggiamo ha detto...

Ecco, a me ispirava anche quello sul caso di Elisabeth Fritzl :P che comunque credo sia decisamente meno forte!