Va be', detto questo, review del giorno!!!
Forever, solamente io e te di Amy Engel
| Newton Compton, 2017 | pag. 251 | € 9,90 | Forever #2 |
Sono ancora viva. A malapena. Il mio nome è Ivy Westfall. Ho sedici anni e sono una traditrice. Tre mesi fa, sono stata costretta a sposare il figlio del Presidente, Bishop Lattimer – come è stabilito che facciano tutte le figlie del clan perdente nella guerra che sono cedute in matrimonio ai figli dei vincitori. Ma io ero diversa. Io avevo una missione segreta da portare a termine: uccidere Bishop. Invece, mi sono innamorata di lui. Ora sono una reietta, abbandonata al mio destino e devo sopravvivere nella ferocia brutale delle terre al di fuori della civiltà. Eppure, anche qui, c’è speranza. C’è vita oltre la recinzione. Ma non posso correre...
Voto:
[Spoiler su Forever #1]
A distanza di un anno esatto eccomi qui a recensire con rinnovato (?) entusiasmo (???) Forever #2
Non avevo grandi aspettative (ricordate le mie prime impressioni?), ma la tentazione di poter esclamare a gran voce "Yeeee, ho finito una duologia!" è stata più forte di quel ronzio che mi ammoniva con continui "te ne pentirai Silvia... vai a pelare le patate Silvia... togli le ragnatele dal muro Silvia...", ma che vi devo dire, sono una bambina ribelle! 8)
Comunque non è vero che ho perso tempo, questo romanzo mi ha fatto capire che non si è mai preparati al peggio, pertanto ringrazio l'autrice che si dev'essere fatta un mazzo tanto per partorire il nulla siderale. A darle man forte anche editor e traduttori che dopo due pagine devono avercela letteralmente data su, d'altronde se non si è rimboccata le maniche la cara Amy, perché avrebbero dovuto farlo loro?
Forever infatti non inizia male, di più! Ricordate dove eravamo rimasti? Con quella deficiente di Ivy che per salvare il marito si fa buttare al di là della recinzione, in quelle terre dove o muori, o muori. Vorrei comunque ricordare che il piano di Ivy per salvare Bishop faceva acqua da tutte le parti, infatti al momento potrebbe essere da solo con i suoi ipotetici assassini. Brava Ivy, sei ufficialmente diventata l'ottavo dei nani: Tontolo.
Ma facciamo un esempio di editing approssimativo e leggiamo:
Immagino che non abbia mai considerato la possibilità che tutti i suoi piani andassero in fumo, che potessero essere catturati, che dovesse fornirmi qualche nozione supplementare e alternativa per cavarmela qualora qualcosa fosse andata storta. Ancora una volta mi aveva bidonata.
Allora Ivy... tuo padre non ti ha bidonata. Ti bidona uno che non si presenta a un appuntamento ma il tuo paparino, la carne della tua carne, colui che ha contribuito alla meno peggio a farti venire al mondo (ma lui patate da pelare quel giorno non ne aveva?), ti ha proprio pugnalato alle spalle. Ti ha messo nelle mani del boia. Ti ha tradita nel più schifoso dei modi. Chi abbia scelto questo termine non lo so, non mi interessa, ma il romanzo è pieno di frasi senza senso e aggettivi fuori luogo. Già la storia è priva di un background solido, già ti chiedi cosa ci faccia una perfetta cretina nei panni della protagonista, se poi ci aggiungi pure uno stile scialbo e un editing fatto ad occhi chiusi capirete che le duecento pagine del libro possono sembrare cinquecento.
Ma torniamo a noi. La cosa che Ivy sa fare meglio è pensare a Bishop; Bishop qui, Bishop là, Bishop su... ma attenzione, perché a un certo punto Amy Engel ha voluto dotare Ivy di un bel paio di palle d'acciaio e così la nostra giovane protagonista capirà che non c'è tempo per lagnarsi ma bisogna sopravvivere, quindi, senza perdersi d'animo, prima si rifocillerà a dovere e poi berrà da un putrido ruscello senza contrarre il colera. Cosa? Si è nutrita di bacche e radici? Macché, Ivy, la nuova Ivy, si arma di un pericolosissimo sassolino che usa per schiacciare con inaspettata violenza la testa di una sventurata lucertola che le stava passando davanti per un ignobile scherzo del destino. Cosa? Dopo accende un fuoco? No, non avete capito, questa nuova Ivy è una senza peli sulla lingua, figuriamoci nello stomaco, infatti prende il sauro ancora caldo e se lo mangia crudo!!!
Non aggiungo altro, anzi...vi prego... un minuto di silenzio per questo piccolo esserino che ha perso la vita in un modo tanto crudele...
Fatto? Ok. Adesso, vegani di tutto il mondo, associazioni animaliste del Pianeta e lettori appartenenti alla categoria "chi se ne frega se la popolazione viene decimata, ma non toccate un animaletto indifeso!", vi do il permesso di protestare, manifestare, denunciare... perché questa scena - giuro - fa davvero vo-mi-ta-re. Invece Ivy probabilmente ha fatto anche il ruttino post digestione, ma l'autrice ha avuto la decenza di risparmiarcelo.
Detto questo il romanzo prosegue all'insegna del nonsense e Ivy, abbandonati i panni del killer, torna a essere la solita scimunita e diciamocelo, se sopravvive alle insidie è solo perché qualcuno nell'Aldilà E Bishop? Bishop non è un brutto personaggio, anzi, la sua unica pecca è amare Ivy, perché tutto quello che fa per lei va oltre ogni umana e logica comprensione.
Comunque, per farla breve. riuscirà la nostra eroina a riabilitare il suo nome, tornare con il marito e mettere al loro posto i due Giuda Escariota (aka: paparino e sorellina)? Che dite, riuscirà a fare qualcosa di buono? Be', in effetti una cosa la fa, e per una volta voglio chiudere una recensione negativa in bellezza dicendovi che Ivy * rullo di tamburi* si concederà a Bishop! Una scena più unica che rara in un romanzo di questo genere, anche se non me la sono goduta molto... pensavo sempre alla fragranza di ramarro che doveva avere il suo alito...
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4 commenti:
Hahahahahahahahahahahahah! Ti adoro. Quanto mi mancava una tua recensione così. XD Però ti voglio bene e so che non puoi concedertene più di una all'anno, altrimenti la tua salute mentale potrebbe risentirne. Che dire... concordo su tutta la linea. Questo romanzo è Il Nulla, Ivy è Il Nulla, lo stile dell'autrice è Il Nulla e la traduzione è Il Peggio. No comment.
Sei straordinaria! ^___^
@Alice, un pochino lo sapevo, ero preparata, forse se si fosse trattata di una trilogia avrei mollato l'osso, ma ho voluto darci una possibilità.
Assurdo. Ma proprio la storia, i personaggi... a volte pensavo "ma l'autrice ci prende per fessi?" Anche il mondo pericoloso che descrive fuori dalla recinzione... bah... ci sono i cadaveri appesi alla rete, morti di stenti, e poi a 20 metri si scopre che c'è un ruscello, ma dai! Erano così scemi che meritavano davvero di morire allora!
Comunque meglio che non ci pensi o mi sale la pressione...
@Ely ma no, è che quando ci vuole ci vuole xD
Ahahaahah :D ammetto di aver letto la recensione non tanto per il libro (di cui me ne frega talmente poco che non riesco a quantificare... e meno male che ho snobbato il primo) ma perché avevo intravisto (o intra-letto) il tuo tono sarcastico delle prime righe e proprio non potevo perdermela :D fantastica, Silvia! Grazie per aver fatto questo sacrificio leggendo questa schifezza, solo per scrivere questa recensione e farci ridere di gusto!
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