5 gennaio 2016

Le Letture Più Deludenti del 2015

Ecco il post più amato di sempre, anche se devo ammettere che delle vere e proprie schifezze non le ho lette (ormai so riconoscerle), però di delusioni ce ne sono state. Come sempre non citerò libri necessariamente brutti, sia chiaro, ma libri da cui mi aspettavo molto e mi hanno dato poco. Però no, aspettate, quest'anno credo di aver letto il romance più osceno della storia... quindi partiamo subito con lui.

 

Sei Tu Il Mio Per Sempre, ovvero la schifezza delle schifezze. Quando deciderò di drogarmi voglio il pusher della Evans. Questa lettura è stata ter-ri-bi-le e ha messo a durissima prova 1) la mia stabilità mentale 2) la mia pazienza. Avere a che fare con due protagonisti che non avevano bisogno di innamorarsi, ma piuttosto di andare da un bravo analista mi ha reso una pessima persona, perché mai ho pensato che un libro meritasse di essere fatto a brandelli. Ecco, ho cambiato idea. Oltre che scritto in modo orrido, esalta anche l'uomo violento e come messaggio non mi pare proprio il top.
Un consiglio: Katy... fatti curare!

Mi dispiace affiancare a tale oscenità Il Primo Bacio a Parigi che a confronto è una perla, ma non ho trovato un libro altrettanto brutto. Be', in questo caso devo proprio dirlo, tutto quel gran parlare di Stephanie Perkins mi aveva mandato in visibilio e le mie aspettative erano più gonfie dello zampone di Natale, ma a conti fatti questo romanzo non è niente di che. Definiamolo pure carino, ma anche molto sempliciotto. Insomma un libro da tre stelline, né più né meno. Anzi qualcosa di meno forse sì.

 

Io di Andrea Vitali leggerò sicuramente altro, ma questo libro mi ha lasciata così: ????? 8| ??????
Dopo Lunga e Penosa Malattia è scritto bene, indaga altrettanto bene i personaggi, ha una trama interessante, ma... ma... ma manca il finale, per cui confermo: ????? 8| ??????

Causa dell'ennesima delusione: Susan Hill. L'autrice horror gotica per eccellenza deve ancora farmi capitolare. Ha parzialmente fallito con La Donna in Nero e con L'Uomo nel Quadro è caduta nella solita trappola. Una storia inquietante come poche, ma raccontata senza incutere paura e senza dare troppe spiegazioni. In breve, si poteva fare molto di più, anche se l'atmosfera è come sempre incredibilmente d'effetto.

 

E tra le delusioni del 2015 non poteva che esserci il romanzo più pubblicizzato dell'anno e quello che forse ha venduto di più. La Ragazza del Treno di Paula Hawkins non ha niente di sconvolgente, non ha abbastanza suspense da inchiodarti alle pagine e nonostante le tre voci narranti e l'ottima idea di raccontare la storia attraverso tre protagoniste che tutto sono, tranne che perfette, l'autrice non stupisce. Insomma... solita storia, già letta e riletta.

A fregarmi con L'Invito di Ruth Ware sono stati i commenti della critica e tutti i  rimandi a Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie.
Dico solo: ciaoooone!
La Ware alla Christie non può pulirci nemmeno le solette delle scarpe soprattutto in fatto di stile e il risultato è il seguente: protagonista antipatica e pure un po' scema, personaggi secondari stereotipati al massimo, suspense praticamente nulla.

 

La Verità sul Caso Harry Quebert è stato il libro del 2013 e ho voluto leggerlo a distanza di tempo proprio per non farmi influenzare dall'evento mediatico che gli si era creato intorno.
Devo dire che per diverse pagine l'ho amato/odiato... poi l'odio ha avuto la meglio. Anzi no, forse era solo rabbia :\ perché mi fa davvero incazzare vedere del talento buttato alle ortiche senza scrupoli. Credo che sia l'unico romanzo a cui non ho dato la sufficienza, ma che ho riempito di sottolineature e post it, perché ci sono davvero dei bei passaggi, solo che poi ce ne sono di davvero imbarazzanti... Peccato, occasione non sprecata, di più!

In questa lista mi tocca inserire anche una graphic novel e purtroppo tra le delusioni del 2015 spicca l'italiano Lorenzo Ceccotti con il suo Golem. Ve ne avevo accennato in un recap di Aprile (qui) e credo di non averlo nemmeno mai recensito. 
Devo ammettere che in generale mi è molto più facile parlarvi di un romanzo, infatti in questo caso erano poche le idee che mi frullavano in testa. Vi avrei potuto dire che dieci anni per sfornare questo tomo sono stati decisamente troppi; che di sostanziali novità non ce ne sono; che a volte c'è un'accozzaglia di elementi che ti fa perdere quasi l'orientamento; che il romanzo è poco approfondito a livello psicologico. Potevo dirvi molte cose in effetti e non l'ho fatto, perché sicuramente ci sono dei pregi, moltissimi lettori l'hanno davvero amato e al Lucca Comics la fila per farselo autografare era discretamente lunga. Però a me non ha lasciato nulla e se un libro ti scorre davanti agli occhi senza imprimerti nella mente nemmeno un'immagine per me ha fallito. Anzi, con me ha fallito.

  

Cambiando genere e addentrandomi nella categoria young adult, sicuramente le mie più grandi delusioni sono state Quando C'Era Marnie e La Fabbrica delle Meraviglie
Prima di bacchettare la Robinson devo però bacchettare la casa editrice che ha pubblicato uno dei testi con più refusi che mi sia mai capitato di leggere, invece per quel che riguarda l'autrice... non lo so, è uno di quei casi in cui do la colpa all'anagrafe e alla mia probabile incapacità di amare certi tipi di storie. Premetto che la trama è coinvolgente (nonostante una co-protagonista - Marnie - quasi insopportabile), ma quando è il momento di tirare le somme la Robinson affida tanto (troppo) alla fantasia del lettore. Ok, i bambini di immaginazione ne hanno da vendere, ma questi espedienti letterari non fanno per me. Mi piace quando i nodi vengono al pettine e di quei nodi voglio sapere vita, morte e miracoli.
Il romanzo della Cameron invece ha una bellissima ambientazione, dei tocchi di steampunk irresistibili, ma i personaggi sono più piatti dei miei capelli appena usciti dalla piastra. Mi tocca di nuovo dirlo... peccato!

E adesso fuori i sassolini dalle scarpe.
I vostri flop?

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Nonostante avessi indovinato più il meno il finale già a metà del libro (cosa inaccettabile in un thriller),La ragazza del treno non mi è dispiaciuto nel suo insieme.
Quindi dico la luce dopo il tramonto che mi ha fatto proprio dormire (cosa ancora più inaccetabile in un thriller).
Peccato per La fabbrica delle meraviglie,la copertina è meravigliosa (superficialità vieni a me) :)

La libreria di Tessa ha detto...

Perfettamente d'accordo con le tue considerazioni su Harry Quebert e sul romanzo di Vitali, La ragazza del treno non mi è in realtà dispiaciuto, mentre la palma del libro più inverosimile-antipatico dell'anno per me va a L'amica pericolosa di Paula Daly. Mi ha fatto letteralmente venire il latte alle ginocchia.

Alice Land ha detto...

La Evans... santoiddio... preferisco dimenticare e berci su. XD

Cecilia Attanasio ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Cecilia Attanasio ha detto...

Non sono l'unica che non va in visibilio parlando de "Il primo bacio a Parigi", grazie! Mollato al sesto capitolo senza rimpianti perché la protagonista - di cui non ricordo nemmeno il nome - mi dava seriamente sui nervi. Idem "La Fabbrica delle Meraviglie", originale e potenzialmente appassionante se i personaggi avessero, come dici tu, avuto qualche spessore (questo l'ho finito però).
Condivido anche le perplessità su Vitali, di cui ho letto "Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti", di cui, davvero, non ho capito il senso.
Per quanto riguarda Harry Quebert, è stato tra i migliori libri del 2014, nonostante avessi indovinato l'assassino sin dal prologo; probabilmente mi sono fatta incantare dalle frasi ad effetto però lo ricordo con piacere.

Anonimo ha detto...

Decisamente i post dei flop sono i miei preferiti, da te come in generale nei blog di libri! Sarà che gran parte dei libri che leggo non riescono ad entrare nel mio cuore..
Comunque devo dire che tra i libri più brutti che ho letto quest'anno c'è la saga di Shadowhunter (che ho odiato causa personaggi insipidi, piatti e sterotipati) e L'Accademia del Bene e del Male, che mi ha lasciato confusissima sulle parti innovative e infastidita dall'ovvietà di altre. In pratica non si salva nè la parte originale nè quella pseudoclassica. Una delusione pazzesca.

Secondo me infatti, più che un libro bello o brutto, quello che ferisce un lettore è la delusione cocente di quanto ti aspetti tanto e non ottieni niente. È ben peggio di quando leggi un libro scadente ma non ti aspettavi niente di che, no?

SilviaLeggiamo ha detto...

@La Je capisco cosa vuoi dire, però a conti fatti, e considerando la pubblicità è stato una delusione, tanto rumore per nulla a mio gusto. Poi non dico che non si legga, ci sono titoli sicuramente peggiori ^^

@Tessa
Ecco, eviterò come la peste L'Amica Pericolosa x°D

@Alice
Probabilmente anche la Evans si è data all'alcol prima di mettersi alla scrivania...

@Cecilia
Ohhh, "Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti" aveva un titolo troppo carino. Possibile che sappia scrivere, ma non sappia raccontare le sue storie? Io comunque la testa ce la risbatto!

@Lara
Dai?!?!? Ti ha deluso Shadowhunter? Non che io l'abbia letta questa saga, ma è amatissima. Ok, è tutto da rivalutare quindi!

>>Secondo me infatti, più che un libro bello o brutto, quello che ferisce un lettore è la delusione cocente di quanto ti aspetti tanto e non ottieni niente. È ben peggio di quando leggi un libro scadente ma non ti aspettavi niente di che, no?

Esattissimo! Per esempio il libro della Perkins non è brutto, ma sembrava chissà che, come la maggior parte dei titoli qui sopra. I media sono pericolosissimi!

Anonimo ha detto...

Vitali lo trovo ormai logoro e grazie per lo sconsiglio sulla Evans!
Io ho perso il conto delle schifezze che ho letto fidandomi delle recensioni positive
La serie Because you are mine di Beth kery
Che guaio San Valentino di Rachel Gibson
Dimmi che sei mio di Kristen Ashley
Accade a natale di Sarah morgan
Per non parlare di Dimmi che sarai qui…delusione totale
Etc etc etc etc
Tra l’altro i miei preferiti, gli storici, ultimamente latitano in qualità
Per fortuna ci sono due romanzi che mi hanno tirato su il morale: Miss Disaster e Una stravagante ragazza perbene. Deliziosi!
Fran

SilviaLeggiamo ha detto...

@Fran hai ragione, io mi sono appassionata al romanzo rosa grazie agli storici, ma ultimamente non ho letto mai una storia capace di prendermi. Che peccato. A volte mi chiedo se non sono io a essere cambiata come lettrice... boh, il dubbio mi viene u.u

Anonimo ha detto...

non penso che siano cambiate le lettrici ma che le CE stiano cavalcando l'onda di new e young adult e non hanno interesse a investire nel resto. E noi purtroppo ci dobbiamo adeguare anche se, nel mio caso, con moderazione. Son quasi al punto che quando leggo "genere new adult" mi viene un conato :-(
Fran